giovedì 25 dicembre 2008

Natale in famiglia

Prima il cenone con gli amici, una giornata a cucinare, i cuccioli con le loro prime giacche (Orso orgogliosissimo, non solo si è preso la cravattina allegata alla camicia nuova di Ennio, ma andava proprio in giro a farsi vedere).
"Orso, ragazzo, ma come sei elegante" gli fa uno dei potenziali suoceri.
"Si. Ed è una giacca che si porta dentro casa, non fuori".

Poi siamo arrivati nottetempo dai suoceri e la suocera si è prodotta in una delle solite interpretazioni di madre stressata dalle feste e dalla vita, che comincia a lamentarsi ("Voi non prendete mai il telefono, è dalle sette meno un quarto che non faccio che chiamarvi" perché mio suocero si è scordato a casa nostra un pezzo essenziale della sua macchina da cucire, ma io che ci posso fare? O non posso almeno la vigilia di natale stare a cena senza il cellularee incollato al culo?)

(stamattina, dopo notte su materasso troppo morbido che ha trasformato il mio malditesta in malditesta con torcicollo il capo ed io ci siamo confidati che l'exploit dell'arrivo ci ha fatto pensare a tutti e due isolatamente che adesso ricarico i figli dormienti in macchina e me ne vado porcaloca).

Poi però siamo andati tutto il giorno d'amore e d'accordo, che suocera è semplicemente stressata e frustrata dalla presenza della nonna, che sono vent'anni che è impegnata a morire e questo natale le sta facendo delle scene madri che non finiscono più, non si muove dal letto, parla con un filo di voce e stressa la figlia come lei stressa noi. Per cui oggi l'ho fatta sfogare, le ho massaggiato un piede e le ho detto che non se lo merita. Che ci credo, è sempre e solo quel loro meccanismo ben rodato del senso di colpa.

Ma è un gioco a cui rifiuto di stare, anche se poi mi viene il mal di testa, e a cui cerco di sottrarre il capo. i bambini comunque anche oggi belli e orgogliosi con le camicine bianche e Orso con un gilet bellissimo.

Nel pomeriggio prima che il sole tramontasse, siamo andate con suocera, cognata e cagnone cucciolo da addestrare a fare una passeggiata nel bosco, che solo per la luce rossa di quel tramonto basso invernale mi ha riconciliato con il mondo.

Poi ho fatto il tiramisù con l'aiuto delle belve, poi dopo che mi hanno incasinato la vita per rompere le uova (ma il caffé con il senseo è andato benissimo) hanno avuto il buon senso di levarsi di torno prima di fare disastri troppo grossi.

E poi cenone, bimbi in pigiama e a letto, e tutti in soggiorno aleggere un poliziesco e guardare con mezzo occhio Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.

Sono una bestia, non ho manco fatto la mossa di chiamare mia madre e mio fratello per fargli gli auguri. Magari domani.

Tutto sommato, belle feste.

4 commenti:

Baol ha detto...

Auguriiiiiiiii

Anonimo ha detto...

SEI UNA BESTIA??? ma come? allora tutta la famosa consapevolezza sui sensi di colpa??? Non hai chiamato perhè eri incasinata con tutte le questioni di equilibrio logistico-affettivo legati all'evento! va bene cos' amica mia, domani la telefonata sarà molto più autentica! baci di post natale-flavia

Anonimo ha detto...

Auguri :-)) ho fatto anche io il tiramisu.

graz ha detto...

Eh .. il senso di colpa atavico è così .. tu pensi di averlo addomestricato, imbrigliato, messo a tacere a forza di dotte dissertazione e quello - zac! - spunta fuori da una mezza frase e ti fotte!! ;-))) Dai, sopravissuta al natale è già un bel traguardo, averlo fatto con una certa grazia è davvero cool!! Un abbraccio /graz