mercoledì 17 dicembre 2008

Cenone di Natale a scuola (con ricette)

Avviso ai naviganti: che sono prolissa ve ne siete accorti, ma questo post non era lungo. Insomma, non troppo. Il solito, diciamo. Il solito meno lungo degli altri che sono lunghi. Poi ho cominciato a mettere le ricette con un paio di divagazioni filosofiche e la cosa mi è sfuggita di mano. comunque se sono solo le ricette che vi interessano, andate direttamente più giù.

Uuuf, meno male che non ho un datore di lavoro che organizza le cene di Natale, o avrei seri problemi logistici tra dicembre e gennaio. A Sinterklaas la festa per i bambini al lavoro del capo, che è riuscita splendidamente e finalmente tutti i figli che da anni si chiedono dove lavorano mamma o papà, hanno potuto vederlo.

Tre buffet di dolci e l'emozione di vedere un autentico Sinterklaas con barba, mitria e pastorale, hanno ovviamento richiesto il proprio prezzo: una bimba ha vomitato spaventosamente mentre il padre aveva in braccio un neonato e tentava con l'altro di buttarla fuori dalla pesantissima porta d'ingresso. Qualcun altro mi ha portato un Ennio rosso e piangente che è riuscito a soffocarsi con un cioccolatino ripieno di mappazza di glucosio puro che gli si è appiccicato in gola. il 4 gennaio avremo l'uscita di Capodanno con la stessa compagnia.

Stasera invece il cenone della scuola. Era solo l'anno scorso che Orso, piccolo e congelato e piangente mi si è addormentato nel cestone della bici avvolto nei piumini con cui fino ad allora avevo tenuto in caldo tre pentoloni di minestra, mentre noi genitori brindavamo al freddo e al gelo in cortile e gli scolari cenavano in classe con compagni e maestre. Adesso invece è in classe anche lui, non solo, si sente così grande che l'altra sera diceva a Sil, un fratellino piccolo altrui con cui era all'asilo quando Sil era neonato:

"Se fra poco Sil viene in classe con me possiamo essere amici".

Avere un marito in consiglio genitori, che sarà bravissimo a tenere i conti e fare i piani di battaglia, ma poi si sente in minoranza tra tutte le madri creative, significa che mi incastra sempre a cucinare. Quest'anno quindi mi toccano 20 litri di pasta e ceci (che ci servirà tutta, lì al freddo) e "quel buonissimo gluhwein senza alcool che hai fatto lo scorso anno" e io manco mi ricordo come e quando, spero di aver messo la ricetta su un qualche blog. Ma era un gluhwein senza vino, il che incoraggia.

In tutto ciò, stimolata da Roberta e i suoi bellissimi portavasi in feltro ho deciso, mannaggia a me, di rifarli per tutto il corpo insegnante, le ministelle di Natale sono già pronte sotto.

E sento or ora che non ci siamo iscritti alla cena di Natale delle rispettive classi (ogni genitore porta qualcosa da far assaggiare a tutti e lo scrive su una lista), ma che mancando il dolce in classe di Ennio, quello mi tocca fare. Mannaggia, io speravo di cavarmela con due zuppierine della stessa pasta e ceci che faccio per tutti, ma no.

E non abbiamo un forno, si ricorda adesso il capo. Fannulla, l'idea del tiramisù che ce l'abbiamo a fare? Vado a fare la spesa, che oggi la vedo dura.

Meno male che intendo mettere i bambini al lavoro sull'mini-albero di Natale comprato ieri. 15 cm. di altezza e simbolicità, ma è piaciuto:

"Che tenero" fa Ennio.
"Ma non lo portiamo a scuola, questo ce lo teniamo a casa" si preoccupa Orso.

E da oggi, ho comunicato al capo, si comincia a fare come da Flora (metà italiana), Jochem (tutto olandese, del sud però) e i loro 4 bambini: a casa parliamo tutti italiano, capo compreso.

Note a piè di pagina e ricette
Stiamo parlando italiano. Il kompot da bere è pronto nei thermos, la minestra sta sobbollendo e i dolci sono pronti. Adesso scappo in merceria a cercare del filo da ricamo e forse attacco anche i portavasi in feltro.

Per le ricette, io cucino solo ad occhio e in più adesso l'ho fatto per 100, quindi non dò dosi normali, tanto non siete olandesi, sono sicura che vi arrangiate benissimo.

Ricetta kompot
Il kompot è una bevanda sana polacca, una specie di the alla frutta. a seconda della stagione si beve caldo o freddo, può essere più o meno dolce.

In un pentolone d'acqua da 20 lt. ho messo a bollire due kg. di frutta secca mista (prugne, mele, albicocche, pesche), tre mele cotogne dimezzate, una mela normale e un 20-ina di chiodi di garofano. Volendo si può aggiungere una scorza d'agrume o un mezzo agrume intero a piacere. O una stecchetta di cannella, baccello di vaniglia, fettina di zenzero che in inverno scalda così bene, quello che vi pare a seconda di cosa c'è sottomano (tranne le banane, che mi sembrano poco adatte, ma in estate ci vanno tranquillamente tutti i frutti rossi e le bacche).

Si fa bollire in abbondante acqua finché le mele sono cotte e l'acqua ha preso tutti i profumi e i sapori della frutta e delle spezie. Poi si versa in thermos o brocche o bottiglie, filtrando con un passino, e si beve alla temperatura desiderata. Insomma, io ci sono cresciuta, poi ho scoperto che l'acqua rocchetta ha fregato l'idea.
La frutta cotta si mangia, ma adesso ne ho un quantitativo increibile, devo vedere se non riesco a farci una composta aggiungendoci dello zucchero di canna, anche se il capo ha proposto di frullarne un po', allungarla, per addolcire il tutto, che a lui sembra troppo demi-sec. Chi lo vuole più dolce può aggiungere del miele, ma l'idea della frutta secca è proprio quella di far passare gli zuccheri alla bevanda.

Pasta e ceci
Questa è facile. In mezzo lt. di olio evo biologico (preso al Dirk van de Broek) ho soffritto un sedano intero, 600 gr. di carote e altrettanti di cipolle, tutti sminuzzati al robot. Ho messo a cuocere (le verdure sminuzzate cacciano un mucchio d'acqua, per questo mia madre preferisce tagliare le cipolle a mano, io no, che le cipolle mi servono per far sughetto), aggiustando di sale e coperto.

Dopo un 20 minuti ho aggiunto un barattolone da 2,5 kg. di pelati e 5 kg. di ceci, un rametto di rosmarino, e adesso stanno lì a borbottare, che il pentolone da 20 kg. con la piastra elettrica da campeggio che altro non ho, ci mette del tempo. Alla fine aggiungerò della pasta de Cecco piccola, idealmente i tubetti rigati, ma non li ho trovati quindi sono i sedanini n. 61, semmai aggiungo un po' di acqua bollente dal bollitore elettrico, che altri fuochi non ne ho, spegnerò e mischierò, rimettterò il coperchio e gloria a dio, ora che li serviamo si è cotta pure la pasta con il calore e il sughetto dei ceci.

Per questo è sempre meglio usare pasta di buona qualità, che non ti scuoce per così poco. Per chi non regge il glutine io aggiungerei tranquillamente al posto della pasta del riso, magari il Vialone nano, che quei chicchetti quasi tondi mi fanno allegria.

Dolce composto farcito al kwark
Avrei voluto prendere un cake già pronto per questo dolce al volo, ma non l'ho trovato e mi sono accontentata dell' Ontbijtkoek, una specie di cake speziato che, come dice il nome, si mangia a colazione. Esistono anche altri tipi di koek in giro, il mio preferito è il Groningerkoek che si fa a Groningen, ma si vende ovunque, ripienissimo di canditi, uvette e talvolta noci e nocciole varie. Sono tutti dolci a lievitazione pesante, non belli soffici, ma mappazze che riempiono e ti permettono di riaffrontare il freddo e il vento.

Manco a farlo apposta ho trovato un koek già a fette e venduto in vaschette con il coperchio, leggerine, ma ottime per farcelo dentro senza problemi di trasporto. In ogni vaschetta abbiamo messo uno strato di tre fettine di dolce scuro, coperte con tre cucchiaiate spalmate di kwark alla vaniglia giallino chiaro, ricoperte da uno strato di Hagelslag.

(E qui vi apro la parente, che gli olandesi che dei tre pasti principali al mondo due ne fanno a base di pane e qualcosa sopra, e in più hanno questa tendenza al gusto dolce che manco i neonati allattati al seno, e quindi si sono inventati delle robe da mettere sul pane assolutamente fantascientifiche.

Una di esse è appunto l'hageslag, che significa grandine ma normalmente a casa nostra manco ci entra. Poi i bambini vanno da oma che mi comunica orgogliosa: Orso a colazione ha mangiato ben due fette di pane con burro e hageslag, che io sto zitta, ma mi dico: e pensare che saresti un medico, e sei pure ossessionata dal peso forma, nonna degenere che mi avvii i figli a certe cose insane che io disapprovo profondamente e lo dovresti sapere, ma le voglio bene e sto zitta, e forse sbaglio che magari dovrei impormi, ma non ci riesco.

Tanto poi se lo mangiano al doposcuola, lo mangiavano all'asilo e io che ci posso fare? Che ci sono cose più gravi al mondo. comunque sta roba è una cosa tipo le codette per decorare le torte, tanti cilindrettini piccolissimi al cioccolato di vari tipi, o colorato variamente, tanto è glucosio puro, che uno si versa sulla fetta di pane o di cake imburrata, questa grandinetta ci si appiccica (si spera) oppure si sparge sul tavolo e per tutto il pavimento, il che, adesso che ci penso, è un ottimo motivo per continuare a non tenerla in casa.)

Su ogni strato di koek spalmato di kwark abbiamo aggiunto una nevicata di hageslag, che l'unica cosa che posso dire a mia discolpa è che è quello del commercio equo e solidale (e ne è avanzato un pacco e mezzo, per farci colazione questo weekend che vengono oma e opa, e a questo punto dò al nemico un ottimo argomento per continuare a darne ai nipoti, insomma, mi sono rovinata con le mani mie).

Dopo tre strati compositi di questi, abbiamo rimesso il coperchio e ne ho due vaschette per classe, ne avrei fatte anche tre ma il capo mi ha fermata.
Per cui, per tutta la prossima settimana, cito solo zauberilla:
Cake con hageslag per tutti!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Come al solito sei sempre presa da mille cose...troverai il tempo di "gustarti" il regalo che Babbo Natale ti portera'? :)

Alle super mamme come te lui ci pensa ;-)

Anonimo ha detto...

Va bene, ho capito, me lo leggo martedì che devo trovare idee per il cenone della vigilia a Casa Marlowe...

Elena Galli ha detto...

Ma come cavolo fai a fare tutto????
Aaaaahhhh tipo che sei come la donna bionica? Capisco.

In bocca al lupo e facci poi sapere come è andata!