domenica 28 febbraio 2010
Gitarella ad Anversa
Allora, mesi fa dalla Dante Alighieri di Anversa mi invitano a presentare il libro e parlare dell'Abruzzo e io propongo questa settimana che è appena passata perché ci sono le vacanze e i figli in genere stanno dai nonni a fare lezioni di nuoto.
Poi proprio io insisto a tenermi i figli a casa che ci sono attività bellissime durante le vacanze e fosse la volta buona che si fanno un po' di amici nei paraggi e poi una settimana di casalinghite con i cuccioli e tutte le attività creative e mammesche me le voglio godere o no? che mi danno la sensazione di averli di nuovo piccoli a casa nei giorni di non nido. Insomma, mi dò da sola la zappa sui piedi. E già che si sono invito a casa una blogger expat con figli che arrivano dal perù stravolti dal jet-lag e poi ripartono dopo una notte.
Per cui ho rinunciato all'idea geniale numero 1 (consegnare i figli al doposcuola, partire presto e farmi una mattinata con pranzetto buono, che in Belgio per definizione i pranzetti sono buoni) e parto con calma perdendo due treni, ma mangiata e con la casa stravolta. Però già vedere dove arrivo mi dà l'idea della cattedrale in cemento e siccome cambio treno direttamente tra un sotterraneo e l'altro, quanto sia bella questa stazione lo vedo solo il giorno dopo.
Però dopo la conferenza (60 persone, ma dai), dopo le chiacchiere fino a tardi con questi deliziosi dantisti anversini e dopo la colazione tra i gatti di Monique, prendo la metro e me ne scendo al Groenplaats, vicino alla cattedrale per un tuffo di 3 ore dentro Anversa.
Perché ditemelo voi quanto è bella questa cattedrale qui, e ditemelo, dai. Me la sono girata tutta attorno deviando per le infinite stradine dai nomi mangerecci, il mercato del latte, quello delle erbe.
E poi il bello di Anversa è che è proprio tutta un'altra aria rispetto ad Amsterdam, guardate per esempio le case mercantili: si, l'abbiamo capito il discorso delle facciate, ma guardate la ricchezza di decorazioni e ghirigoretti che 'sti calvinisti del nord sobri che mi ritrovo, col cavolo che ce le mettevano, mica solo per riparmiare, ma per non farsi criticare dai vicini, che se ti monti la testa qui poi nessuno vuole fare affari con te.
Poi la cosa che volevo fare assolutamente è visitare un frietkot, una friggitoria, e sono andata da Frietkot Max in piazza per una patatina fiamminga e una crocchetta di gamberetti come dio comanda. E basta leggersi la lista delle regole dell'arte esposto nel locale a cui si impegna per capire la differenza. Grasso cambiato e rimesso fresco tutte le mattine, non tutte le 3 settimane, come in ceti postacci. Patatine fritte due volte. E lo sapevate che tradizionamente si friggevano nel grasso di cavallo? Volevo chiederglielo se il loro fosse vegetale o meno, poi ho lasciato perdere.
Poi mi sono incamminata verso la stazione centrale e dalla piazza del teatro vecchia sono arrivata a quella dello Schouwburg, che mi piace tantissimo e adesso ve lo beccate da tutte le angolazioni: che come mi piacciono queste due scalinate esterne....
(e si, mi piacciono proprio)
(di sopra, di sotto, da tutti i lati. Non ci sono salita per stanchezza e per la borsa pesantissima che mi tiravo dietro).
che io il Belgio i primi anni lo vedevo giusto di passaggio dai bus che mi portavano avanti e indietro tra Italia e Olanda, non solo perché non c'erano i voli low-cost all'epoca, ma proprio per portarmi dietro bagagli spaventosi, che un trasloco per amore mica son bruscolini e il corredo va pure trasportato un po' alla volta. E quindi mi bastava vedere le case con i fianchi rivestiti di piastrelle messe a losanga per fare tanto Belgio.
A quel punto però toccava mandar giù le patatine e la crocchetta con una birretta, una Chouffe per esempio, e già che c'ero per una zuppina di sedano rapa e un dolcetto. Che la zuppina servita nel bicchierone di vetro mi fa tanto Cavoletto di Bruxelles.
E a quel punto rientro alla stazione, che è bellissima con almeno 4 piani di binari diversi e tante scale. Che io lo so che ai milanesi fa piacere pensare che la stazione centrale figa
ce l'hanno solo loro, però io dissento su questo.
E quindi ridiscendo al mio binario 22 al quarto piano sotto, e me ne ritorno a casa. Venti minuti prima di entrare in stazione ad Amsterdam sento che i miei ospiti dal Perù in pieno jet lag stanno davanti alla mia porta, chiusa. Ma questa la racconto un'altra volta.
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17 commenti:
sigh! sob! buaaaaaahhhhhhh!
e io non c'ero...
sigh! sob! buaaaaaahhhhhhh!
e io non c'ero...
Meglio, pensa a quante calorie non indispensabili ti sei risparmiata.
bella!!!! cavoli, le patatine come le fanno in Belgio non le fanno da nessuna parte....
Forse non c'entra niente con questo tuo post, ma posso farti alcune domande sulla cultura e società Olandese ? (meglio ... degli Olandesi ?) Ultimamente sono stato ricambiato con alcune docce gelate nei confronti del mio comportamento da Italiano che io credevo molto gentile ... a me è sembrato strano ma tutto può essere !
ad anversa ci ho lasciato veramente un pezzo di cuore quasi 10 anni fa.
Che gran bella citta'.
Allora, rispondo cumulativamente anche a Giovanni.
Anversa è veramente deliziosa ci ho lasciato anch'io il piezz'e core alla vigilia della nascita di Orso, che ci scadeva un buono per hotel acquistato dalla dimostratrice del dopoparto si Ennio (io tutta contenta che non mi ero fatta ammollare né assicurazioni, né abbonamenti a riviste né niente di niente, giusto l'hotelbon doveva fregarmi) e allora abbiamo scelto Anversa perché volevo mangir bene e galleggiare senza andare troppo lontano in macchina, metti che.
Ma sugli anversini me ne hanno dette (e ne ho viste nella vita) di tutti i colori.
Giovanni, qui becco anche te, gli olandesi sono gli specialisti delle docce fredde e manco ci vedono niente di male, mentre noi italiani gentili prima di farci il callo calloso veramente delle volte ci restiamo di merda, non hai idea di quante volte me ne sono andata piangendo da un negozio o simili. Poi ci si abitua e sai come prenderli, ma in generale non ti scordare mai che:
a) hanno il pensiero monolineare due cose alla volta o peggio ancora in parallelo proprio non ti seguono e chiudono le orecchie;
b) sono tanto franchi e onesti, per mandarti affanculo non usano mai la vaselina (i sens metaforico of course)
c) funzionano come il cagnolino randagio: se gli interessi gli devi fare pucci pucci da una bella distanza e lasciare che si avvicinino loro con i loro tempi, quei 20-30 che ci mettono a conoscerti meglio. Se poco poco ti azzardi tu a fare mezzo passo nella loro direzione scappano o ti bttano a mare. E uno nel frattempo che fa, si suicida? No, frequenta altri stranieri e si sfoga a parlarne male. Ma è una fase pure quella.
Che dirti, dovrò veramente organizzarlo il famoso seminario di interculturalità prima o poi (Olandesi: istruzioni per l'uso, maneggiare con cautela), te lo faccio sapere se mandi una mail a info@ondaitaliana.org.
bella la tua descrizione di Anversa ( abito vicino).
Peccato di non essere stata alla serata della Dante di Anversa
( normalmente ci vado ) in cui hai parlato sull'Abruzzo . Proprio ieri ,alla festa di compleanno di una mia amica, ho incontrato 2 persone che ti hanno sentito parlare . Gli è piaciuta la tua conferenza .
marleen
Io sono appena tornato da Antwerp... sono stato dal 5 all'11 febbraio e l'ho trovata a dir poco incantevole :) e credo di aver pensato la stessa cosa della stazione, paragonandola subito con quella di Milano, che per niente regge il confronto con quella di Antwerp :)
Come friggitorie ti consiglio assolutamente anche Frituur No.1 vicino alla Grote Markt e se torni durante il sabato vicino lo Schouwburg in Theaterplain (ho alloggiato nell'Ibis Centrum nell'angolo della piazza :), di fermarti al mercato esotico... è un'esperienza che manda in visibilio :)
Ma davvero gli Anversini possono rivelare sorprese?! Premetto che non sono mai stato in Olanda, ma mi i fiamminghi di Antwerp mi sono sembrati tutti gentilissimi e calmi... anche se ammetto che andando a ballare al Café d'Anvers, non ho ricevuto un bel trattamento nel lasciare la giacca: ero placidamente in fila (e dubito che alcuni di loro sappiano cos'è una fila.. in UK o in Italia per una cosa del genere potresti rischiare la vita :) e per poco non vengo scaraventato giù dalla scala da alcune simpatiche donzelle :)
Per il resto un'altra cosa mi attanaglia: in questo momento in Italia è dura trovare uno stage anche per un ing. industriale, non parliamo di un lavoro a tempo determinato... com'è la situazione verso l'Olanda e il Belgio? parlare fiammingo è assolutamente un must?! purtroppo mi fermo a inglese e francese :)
Daniele
Inglese e francese spesso bastano e avanzano, se ti interessa l'Olanda dai un'occhiata a the Undutchables, un'agenzia che cerca personale che non parla olandese, e se riesci a decifrarlo, Monsterboard.nl.
E poi fatti un giro sul sito di aziende con sede in olanda che ti sembrano apetibili e vedi se cercano qualcuno, in genere c'e una pagina di offerte di lavoro (alla voce: vacatures).
Grazie mille per i suggerimenti :) proverò ad applicarmi nuovamente: già avevo provato fra dicembre e gennaio per trovare una base olandese per il progetto Leonardo... purtroppo all'epoca le risposte non sono state incoraggianti... ma ormai ci sono già altri pensieri.
Grazie della risposta Mammamsterdam. Poche persone sono dotate del dono della sintesi e della chiarezza ! Complimenti ! A me è capitato che, dopo aver regalato qualche mio disegno (bellissimo !) ad amici e/o a parenti di amici olandesi, incorniciato e pronto per l'uso, e dopo aver fatto regali come gioielli progettati da me e fatti realizzare da artigiani fiorentini (sono di Firenze) e altre simili amenità sono stato definito "impolite", il che ha un significato molto chiaro nonchè irritante per chi lo riceve ! La prossima volta per le stesse occasioni regalerò una edizione economica de "il Galateo" tradotta in Inglese (mi sa che in Olandese non esiste)
Ciao e grazie !
Giovanni
Giovanni, ma sei matto? (Regalale a me certe cose, che le apprezzo).
Tieni presente che a un mio amico che lavorava in finanza, al matrimonio nel posto figo in centro un superdirigente ABN-AMRO, mica l'usciere, che non erano proprio amici ma si incrociavano quotidianamente in ufficio e vabbé che si è presentato per manco un'ora alla festa con la moglie, ha regalato una busta con dentro forse 10 euro. La neosposa era traumatizzata, non per il valore, per il concetto.
Loro, il contrario, qui li hai traumatizzati tu. Tu a gente formattata così regali quadri e gioielli come minimo pensano:
1) ma che vuoi
2) ma sei scemo
3) è pazzo aiuto.
Li imbarazzi da matti, non sanno come classificarti e per via del pensiero monolineare li mandi in tilt.
Tu la prossima volta prendi una ciotolina cagata dal Blokker, pezzo 2 euro, la incarti, ci metti i fiocchetti, insomma spendi il triplo di confezione, gliela porti e ti ameranno. Qui la confezione conta più del contenuto.
E la regali all'amico, non all'amico delll'amico.
Coraggio, prima o poi ci si abitua.
E comunque Giovanni, è inutile che te la prendi e regali il galateo. Ignorali, porta un fiore da 4 euro e vedrai che sarai ospite graditissimo, basta appunto adeguarsi ai modi locali.
Che ti abbiano detto impolite mi sembra estremo, ma che tu li abbia notevolmente imbarazzati (e adesso come contraccambiano, li obblighi a spender dei soldi e pensarci sopra per uno che manco conoscono, la rovini tu una persona) lo capisco benissimo.
Mia madre non hai idea di che casini mi combinava, alla fine mia suocera l'ha presa da parte e si sono messe d'accordo, però appunto, era mia suocera e le è molto affezionata e la apprezza.
Mi raccomando il fiocchetto carino.
E che c...zzo ! Mi torna proprio quello che hai detto ! La mia referente olandese di puro sangue (la mia amica) mi ha detto precisamente lo stesso dei tuoi punti 2) e 3) e il punto 1) lo avrà pensato ma non me lo ha detto, e poi la stessa cosa riguardo ai fiori !!! E pensare che avevo anche regalato bottiglie di Brunello e di Sassicaia Bolgheri (non lo voglio nemmeno dire quanto valgono, se no la gente crede davvero che sia pazzo !). E che' c...zzo ! Però la Signora Olandese che ha ricevuto un "pendant" con un opale australiano e uno smeraldo colombiano montati leggiadramente in oro una volta indossato non se lo è tolto più (nemmeno di notte)!
OK ! I caught your advices !
Ciao Giovanni
Senti, spero che la signora dell'opale e smeraldo sia diventata nel frattempo la devota madre dei tuoi figli, sennò cominci a preoccupare pure me (però almeno il vino dimmi che l'hanno gradito, magari solo perché non si rendevano conto - lekker wijntje hoor).
Tu vieni a dire certe cose a una sommelieuse, madonnabonina?
No, la Signora è la mamma di una mia "dear friend". L'opale e lo smeraldo li ho comprati in Italia in mercati specializzati per conoscitori (a poco prezzo)e li ho fatti montare su mio disegno (il tutto a prezzo veramente irrisorio): impossibile far capire a loro che con queste procedure e che con la passione per la Bellezza e per l'Arte (tutta Italica) si possono ottenere oggetti leggiadri e pregiati a costi irrilevanti !!!!! Che vuoi, noi ci siamo abituati a queste cose ! Per quanto riguarda quel vino (altro che gioielli !) hanno detto che "it's good" ma lo hanno gradito al pari del vino cileno o sudafricano che costì è molto diffuso e che al solo pensarci mi assale una convulsione di risate !(Comunque nel supermarket di Noordhorn ho trovato il Santa Cristina venduto a metà prezzo di quello che "usa" a Firenze alla S Lunga !!!).
Ciao
Giovanni
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