lunedì 2 marzo 2009

Riapriamo i giochi

Insomma, io che mi censuro sempre stavolta soprassedo e ne tiro fuori una dal cassetto dei segreti. Che sono una che per tradizione familiare, intelletto ipertrofico, tanta timidezza, le paure che ti inculcano da piccola e il tipico padre geloso e terrorizzato italiano del sud, non è che io abbia un bel rapporto con il sesso.

Anzi, per mettermi l'animo in pace, ho deciso presto che era meglio non avercelo affatto, un rapporto con il sesso, che si risparmiano le rogne. Ci voleva il capo, così rassicurante, morbido e rotondo, ipetrofico e blasé anche lui, così coccoloso, con i riccetti soffici, quando l'ho conosciuto, che mi facesse fare due figli. Perché mi distrae e mi ha convinto che non è proprio sesso, cioè si, un pochino, ma è fondamentalmente amore e poi lui mi scalda così bene i piedi freddi a letto.

Insomma, a me a distrarmi un po'a chiacchiere, mi passa la paura, come ha ben scoperto a suo tempo anche l'amante virtuale, dio lo benedica, che mercoledì arriva a trovarmi e mi si installa in camera degli ospiti.

Per dire, mi sono ridotta a un collo andreottiano, da giovane, pur di mascherare le tette (le tette, dio buono, ma io mi rifiuto di averle, ecco, se mi rifiuto abbastanza me ne dimentico). Insomma, vorrei essere bella e bonazza per appagare un mio innato senso estetico, che sono pur sempre dei Gemelli e a noi, signora mia, il senso estetico ci frega sempre.

Ma fare l'oggetto sessuale, l'obiettivo di sguardi da pecora concupiscente, no, che mi viene l'ansia. Per dire, ho sviluppato una sola grandissima abilità nella vita, quella di smontare gli uomini prima che ancora gli venisse in mente di farmi il filo, e un grande istinto: io so sempre con certezza matematica quando a un uomo NON interesso sessualmente. Allora mi rilasso e ci si diverte un mucchio.

Ooh, sono anche simpatica e relativamente normale, basta organizzarsi in modo che la vita sociale non ne soffra, ma insomma, ho questo problemino, come altri hanno magari un callo fastidioso sotto al ditino. È uno degli effetti collaterali della timidezza, immagino.

Il teatro, devo dire, negli ultimi anni mi ha cambiata. Anche le maternità, che i figli mi hanno dato una consapevolezza diversa del mio corpo (cioè, quando sei incinta e allatti, non riesci più a ignorare facilmente di avere un corpo, anzi, io ci pativo che ero solo corpo. Una mucca. Mi sa che la depressione postnatale mi è venuta per quello).

Insomma, a furia di farmi spalpazzare sulla scena dai miei amici-fratelli-figli, farmi convincere a recitare in mutande e tacchi alti, buttar lì le gambe come mio miglior pregio interpretativo, cominciavo un pochino a uscire dal guscio, mettermi un tacco, ritirar fuori minigonne, sempre più per senso estetico che per farmi fischiare dietro per strada.

Poi quest'anno mi capitano, come raccontavo, i 3 maschi etero del gruppo, che osservano o fanno coppia con me, e la cosa mi ha messo un pelino in crisi. Che nel gruppo buttiamo fuori tutto e cerchiamo di parlarci chiaro, e come dire, loro hanno un modo da maschi etero di parlarne, che con tutta la delicatezza del mondo, diciamo che non ci ero abituata.

Raccontavo un paio di giorni fa alla mia amica, che io so benissimo da dove mi viene tutto ciò e che mio padre, per amore, precauzione, traumi suoi eccetera mi ha fatto un bel pasticcio. Solo che è morto nel '95, cosa faccio, una seduta spiritica per chiudere i conti? Non è serio.

Finché ieri, alla prova in teatro, Frans, che io dico sempre che amo perché mi ricorda tanto mio padre (mio padre e Woody Allen, c'è da dire) mi ha aperto una finestra interpretativa che finora ho cercato di evitare in tutti i modi. (Dimitri, è inutile che ti impermalisci perché tu hai tentato di aprirla due mesi fa e io te l'ho sbattuta sulle dita, tu sei il maschio etero, Frans è mio padre, per interposta persona, ma ha pur sempre 70 anni).

Però magari adesso sono più pronta a considerarla. Anche perché risolve un sacco di cose al mio partner in quella scena. Un bonazzo trentenne blasé che deve star lì a guardarmi le gambe.

Insomma, devo ringraziare Frans che mi sta risolvendo non solo una questione interpretativa, ma che se mi ci butto dentro bene, anche un paio di altre paturnie.

"Questo pezzo è tutto sui rapporti di potere, e la tua presa di potere qui è tutta sessuale. Scegli tu se questa scena vuoi giocartela alla Marilyn Monroe o alla Jayne Mansfield".

Lì per lì ero troppo agitata ad iperventilare per pensarci bene. Ma stamane ho visto la pubblicità di una rivista con MM in copertina, l'occhione ingenuo sgranato. A me l'occhione ingenuo sgranato mi viene tanto bene (anche perché mi sta calando di brutto la vista negli ultimi mesi).

Mi sa che me la gioco alla Jane Mansfield.

Che disgrazia, queste finestre interpretative che ti si spalancano davanti come un baratro.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Questi babbi, che danni.
Pensare che a me il sesso mi fa tanto divertimento, che mi piace un sacco comprare le sottovesti con un filo di pizzo e pensare che effetto faranno, e mi dispiace di non essere poligama di natura perché mi viene spesso voglia di baciare.
Alla Mansfield o alla Monroe mi sa che dove vai, vai bene!
Ma perché ti cala la vista????

Mammamsterdam ha detto...

Sottovesti? Ma scherzi, son piena, come sono piena di tutti gli altri ammennicoli. Che a me giocare piace tanto, è quando potrebbero mettercisi di mezzo scambi di fluidi corporei che mi stranisco un attimo (cioè, mi stranisco persino alla prospettiva).

Poi vabbé, dopo due figli piccoli i fluidi corporei ti fanno pure un baffo, ma appunto, la mia dose l'ho avuta (un amico mi raccontva di un pezzo di teatro estremo con un attore che a furia di ingollare litri di acqua tiepida poi li vomitava sul collega collocato sotto di lui in un'impalcatura. Shoccante? Sta gente non ha mai tirato fuori un bambino ammalato dal letto di notte giusto in tempo per farti vomitare nella scollatura della camicia da notte, mi sa).

Non lo so perché mi cala la vista, che l'ho sepre vuta bassuccia, è da settembre che dovrei farmi vedere e ieri ho disdetto l'unico appuntamento che ero riuscita a prendere.

Rabb-it ha detto...

Domanda ufficiale di permesso di link... nel senso che sono mesi che ogni tanto leggo e ora vorrei mettere il link al tuo blog nei miei preferiti, sul mio blog.

Rabb-it

Anonimo ha detto...

Brutta bestia il padre e Woody Allen

Tenedle ha detto...

Precisazione e confessione (ovvero)
Io eterosessuale e anche abbastanza "acceso".

Tutte le parole che mi escono da questa bocca,
quando siamo a fare le prove per andare in scena o a lavorare ad un "opera" piccola insignifiante o altro che sia, mi escono prevalentemente per passione per quello che faccio e come che sono. Passionale appunto. Anche per me l'arte è una terapia anche se ci sono dentro ormai da cosi tanto che non me ne rendo conto più. Da buon fiorentino nei momenti di crisi mi dico (con la voce di mio nonno) "venvia bischero".
Questo è il mio messaggio, la mia risposta "filosofica", il mio consiglio, guardarsi intorno è più bello che guardarsi troppo dentro.
Ci tengo a dire orgogliosamente poi, che non ho mai provato invidia o gelosia, sembra strano ma è davvero cosi. E' una grande fortuna credo, una liberazione. So che ci sarà chi legge pensando "non è possibile". Rieccoli, invidiosi e gelosi!! Mi animo e mi eccito per le idee ma se non vanno, pazienza, non ho poi questi grandi problemi, alla fine ho già un "mio luogo" dove esprimermi e dove racconto le cose a modo mio (la mia musica). Solo quando sono responsabile unico delle scelte da fare riesco ad incazzarmi se non mi si da retta (e mi sembra ovvio). In questo caso, anche se l'unico nome che fa riferimento alla regia sulla locandina è il mio, la regia è collettiva, il risultato, nel bene e nel male, sarà il frutto di un lavoro comune, di un impegno collettivo.
La sessualità invece.....quella si, mi interessa molto, anche se preferisco alla grande la seNsualità. Un orgasmo dura quanto dura, arriva, non arriva, ma la sensualità è il sogno, la bellezza vera. Il sesso che si fa con tutti! Mi spiace dirtelo, ti metterò in imbarazzo ma queste cose le guardo volentieri specialmente (anche se non solo) in una donna! Quindi sentiti guardata o fai firmare la petizione per buttarmi fuori dal gruppo!!
Che dire dunque. per finire? Mi fa piacere leggerti sempre "in continuo movimento" e mi fa piacere essere mandato a quel paese da te! A domani....

Mammamsterdam ha detto...

Dimitri, vivaddio vo fiorentini che parlate chiaro e rifiutate le pippe mentali. E sappi che pure a me fa piacere mandarci recirpocamente a quel paese, perché ti voglio molto bene, mi piace un sacco lavorare con te e credo ferocemente nel tuo talento.

Per quanto riguarda la regia, io le cose me le tolgo di dosso scrivendole, quindi già adesso sono cambiata come atteggiamenti rispetto alla scorsa prova (e io e Gab ci siamo divertiti un sacco a provare tra di noi, quindi vedrete cosa vi combiniamo).

Per il resto, tu in regia fai cose che già faceva Daniela, niente di che, ma con me proprio non funzionano. Il che non vuol dire che non ascolto le mie irritazioni e non le uso per capire perché proprio certe cose mi irritano.

Quindi va bene uguale, ma tu renditi conto che se io non riesco a concentrarmi non tiro fuori un bel niente, quindi piantatela di distrarmi quando recito (compreso quel troiaio di rumori che hai creato :-)).

piattinicinesi ha detto...

ecco, l'hai detto, riaprire i giochi. proprio l'idea di mettersi in gioco, di provarci a vedere e fare le cose diversamente. poi la verità è che ognuno si rapporta agli altri in modo diverso, e il sesso è un modo intimo di comunicare che spesso viene travisato. tu hai molti modi di comunicare, si vede, si percepisce.