... che è più bella di Parigi,
dammi solo Amsterdam,
che per me è il paradiso..."
Ho già parlato in precedenza della canzone sentimentale e patetica tipica del quartiere Jordaan di Amsterdam. Lo Jordaan, ecco, diciamo che prima che ci andassero a vivere tutti i fighetti e i radical-chic, e i prezzi salissero spaventosamente, era stato per secoli il quartiere popolare da cui proveniva il personale delle grandi case patrizie sui canali.
Un po' la Trastevere della situazione, insomma. E a Trastevere, nell'immaginario collettivo, ci sono i romanacci doc, un po' sornioni e un po' sarcastici, che li riconosci dall'ampiezza della messimpiega le donne e dal ciuffo impomatato gli uomini. Ecco, il Jordaan, uguale. Era. Erano. Cambiati tutti e due.
Uno dei personaggi più popolari, che nell'omonima piazzetta gli hanno messo pure la statua con la collega Tante Leen, ovvero zia Lena, è stato il cantante Johnny Jordaan, vogliamo dire il Nicola di Bari? E diciamolo. Due che hanno all'attivo titoli indimenticabili come Amsterdam, quanto sei bella (è quello scritto nella foto), Sui canali di Amsterdam, I tulipani da Amsterdam ecc. ecc.
dammi solo Amsterdam,
che per me è il paradiso..."
Ho già parlato in precedenza della canzone sentimentale e patetica tipica del quartiere Jordaan di Amsterdam. Lo Jordaan, ecco, diciamo che prima che ci andassero a vivere tutti i fighetti e i radical-chic, e i prezzi salissero spaventosamente, era stato per secoli il quartiere popolare da cui proveniva il personale delle grandi case patrizie sui canali.
Un po' la Trastevere della situazione, insomma. E a Trastevere, nell'immaginario collettivo, ci sono i romanacci doc, un po' sornioni e un po' sarcastici, che li riconosci dall'ampiezza della messimpiega le donne e dal ciuffo impomatato gli uomini. Ecco, il Jordaan, uguale. Era. Erano. Cambiati tutti e due.
Uno dei personaggi più popolari, che nell'omonima piazzetta gli hanno messo pure la statua con la collega Tante Leen, ovvero zia Lena, è stato il cantante Johnny Jordaan, vogliamo dire il Nicola di Bari? E diciamolo. Due che hanno all'attivo titoli indimenticabili come Amsterdam, quanto sei bella (è quello scritto nella foto), Sui canali di Amsterdam, I tulipani da Amsterdam ecc. ecc.
E uno che si chiama Johnny ad Amsterdam lo pronunciano scioni. E Sjonnie e Anita sono il prototipo della coppia burinona locale, lei col capello supersbiondito tirato su alto e la pelle scura dalle lampade, lui che fa pendant. E ti si rivolgono continuamente con l'epiteto Schat, tesoro.
Come sono belli questi Amsterdammers popolani, che sembrano in via d'estinzione, ma sopravvivono in sacche professionali come il mercato, i caffé dei panini, dove dalla mattina alle 7 ti fanno panini di tutti i tipi, col formaggio, l'uovo fritto, le polpette fatte in casa, di tutto. I caffé per muratori, idraulici e carpentieri, ma anche del bancario in pausa pranzo, la mamma con il passeggino che dopo il mercato si prende un caffé con l'amica mentre fuori piove.
Ma non ci sono solo gli Amsterdammers doc. Siamo un po' tutti Amsterdammers, una volta che decidiamo di vivere qui e scaviamo un po' più a fondo sul perché ad Amsterdam stiamo così bene.
E la prova l'ho avut lunedi scorso, al mercato dei cenci di Noordermarkt, che poi ci siamo trasferite sul Lindengracht accanto per l'altro mercatino, sotto la pioggia e il cielo grigiolino, e con Alice, l'astrofisica fotografa che a sentirla ha tutta la voglia di diventare una nuova Amsterdammer anche lei, e in quel momento, sulla strada, è passato il carrettino con l'organetto.
E camminava sulla strada e la scheda perforata che in quel momento gli attraversava le interiora era quella di "Geef mij maar Amsterdam", un grande successo degli anni '50 di Johnny Jordaan, e il Lindengracht, ricordiamocelo, ci si trova proprio all'inizio dello Jordaan.
E nella folla al mercato, donne velate e in djellaba e sciure troppo bionde e gonfiate sopra la fronte, ragazzine e tipi artistoidi, i vecchi che fanno la spesa, è fluttuato come una ola lungo il tragitto dell'organetto un coro. Non canticchiato, cantato proprio convinto:
"Dammi solo Amsterdam....
na na na na di Pariiiigi"
Ma non convinto da esibirsi, nessuno ha alzato gli occhi dal mucchio di vestiti € 2 al pezzo, 3 per € 5, no, abbiamo continuato a sfrucugliare, è solo che per un momento ci è uscita proprio di bocca.
Ecco Alice, se ci stai ancora pensando, a te magari è sfuggito sul momento, tra la pioggia, le nostre chiacchiere, il piacere di esserci conosciute, la ricerca della taglia giusta che noi due abbiamo taglie difficili, ma Amsterdam ti stava dando un gran bel benvenuto. Fossi in te un pensierino serio ce lo farei.
Anche se sta continuando a piovere e io fra un po' mi stufo pure.
Come sono belli questi Amsterdammers popolani, che sembrano in via d'estinzione, ma sopravvivono in sacche professionali come il mercato, i caffé dei panini, dove dalla mattina alle 7 ti fanno panini di tutti i tipi, col formaggio, l'uovo fritto, le polpette fatte in casa, di tutto. I caffé per muratori, idraulici e carpentieri, ma anche del bancario in pausa pranzo, la mamma con il passeggino che dopo il mercato si prende un caffé con l'amica mentre fuori piove.
Ma non ci sono solo gli Amsterdammers doc. Siamo un po' tutti Amsterdammers, una volta che decidiamo di vivere qui e scaviamo un po' più a fondo sul perché ad Amsterdam stiamo così bene.
E la prova l'ho avut lunedi scorso, al mercato dei cenci di Noordermarkt, che poi ci siamo trasferite sul Lindengracht accanto per l'altro mercatino, sotto la pioggia e il cielo grigiolino, e con Alice, l'astrofisica fotografa che a sentirla ha tutta la voglia di diventare una nuova Amsterdammer anche lei, e in quel momento, sulla strada, è passato il carrettino con l'organetto.
E camminava sulla strada e la scheda perforata che in quel momento gli attraversava le interiora era quella di "Geef mij maar Amsterdam", un grande successo degli anni '50 di Johnny Jordaan, e il Lindengracht, ricordiamocelo, ci si trova proprio all'inizio dello Jordaan.
E nella folla al mercato, donne velate e in djellaba e sciure troppo bionde e gonfiate sopra la fronte, ragazzine e tipi artistoidi, i vecchi che fanno la spesa, è fluttuato come una ola lungo il tragitto dell'organetto un coro. Non canticchiato, cantato proprio convinto:
"Dammi solo Amsterdam....
na na na na di Pariiiigi"
Ma non convinto da esibirsi, nessuno ha alzato gli occhi dal mucchio di vestiti € 2 al pezzo, 3 per € 5, no, abbiamo continuato a sfrucugliare, è solo che per un momento ci è uscita proprio di bocca.
Ecco Alice, se ci stai ancora pensando, a te magari è sfuggito sul momento, tra la pioggia, le nostre chiacchiere, il piacere di esserci conosciute, la ricerca della taglia giusta che noi due abbiamo taglie difficili, ma Amsterdam ti stava dando un gran bel benvenuto. Fossi in te un pensierino serio ce lo farei.
Anche se sta continuando a piovere e io fra un po' mi stufo pure.
PS La canzone parla della gita a Parigi del circolo della briscola, dove il segretario che si era fatto il corso di francese si accorge che nessuno lo capisce, il panettiere stava per cader giù dalla Torre Eiffel e il fornaio lo ha acchiappato al volo per la gamba, e poi ci stupiamo che cantino quello che cantano?
6 commenti:
grazie di questo racconto! Eravamo capitati in quella piazzetta quando siamo venuti a inizio marzo, e ci eravamo chiesti chi fossero i suonatori di bronzo. Adesso capisco un po'.
in bocca al lupo per lo spettacolo!
luisa
Ti amo, mammamsterdam...
quante cose sto imparando sul tuo Paese cara mammamsterdam!
mi fai venire voglia di ritornarci!
Ciao....
Ce l'ho quasi in pugno, anche se il braccio è lungo 12 kilometri.....anche io anche io AM sterdam un giorno!!!
Presto anche Amsterdam si accorgerà che Alice, l'astrofisica fotografa, è una persona meravigliosa e straordinaria. E anche ad Amsterdam, quel giorno, splenderà il sole...
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