C'erano 16 coppie, un paio avevano portato qualcuno, solo la nostra si è presentata con 25 persone al seguito e giusto perché ci siamo tenuti.
È stata un'esperienza molto bella, molto nuova per tutti e come ciliegina sulla torta abbiamo ricevuto, alla fine, una visita guidata del tempio, compresa la biblioteca, in cima a tutto, che ci ha permesso tra le altre cose la vista sul tetto piatto del Ristorante Nam Kee, che è il mio preferito, e di tutti i puttanai che ci tengono.
Ennio è stato bravissimo. Orso invece si è rifiutato tout court di venire, abbiamo litigato, urlato e alla fine mi ha fatto una pernacchia enorme, che ha chiuso la discussione.
Meglio così; intanto ha smesso di mordere e dare testate, e spero vanamente che sia effetto del discorsetto serio che ci ho fatto all'ultimo tentativo di testata.
E poi perché a posteriori era meglio non averlo. che un tempio buddista ci tiene alla pace, all'equilibrio, all'armonia, e anche se la parola che abbiamo sentito di più oggi è compassione, dubito che un Orso insofferente ne avrebbe suscitata a sufficienza da non buttarci tutti e quattro fuori.
Prima ci hanno fatti accomodare in una saletta tipo refezione nel seminterrato, dove ci sono stati offerti the, caffé, cioccolatini e delle gallette di riso con alghe, salate, buonissime. Poi ci hanno spiegato come funzionava la cerimonia, hanno prima fatto mettere in fila le coppie con in mano un bouquettino, poi hanno chiesto se anche qualcun altro si voleva unire alla benedizione, e io mi sono fatta avanti.
Il capo, a onor del merito, non mi ha sfanculato, come ci si aspetterebbe da quell'ateo irriducibile che è, ma si è accodato insieme a me ed Ennio con cristiana rassegnazione. Ed hanno dato un bouquettino anche a noi.
Poi siamo saliti nella cappella, con delle panche ai lati, un altare di fronte e tanti piccoli inginocchiatoi di similpelle rossa divisi in due gruppi con una navata centrale.
Oltre ai volontari, vestiti di una giacchettina giallina, c'era una delle monache in tonaca marrone e la testa rapata.
Poi è entrata l'altra monaca con una tonaca arancione e una sopravveste rossa, bellissime insieme, che ci ha tenuto questa benedizione in inglese, augurandoci salute, felicità armonia e svariate altre cose a nome del Buddha.
Ennio, che in fondo aveva detto lui se andavamo anche noi, e poi spaventato e curiosissimo voleva sapere bene cosa ci avrebbero fatto, che non ha mica capito che stavamo facendo né che fosse una benedizione, non smetteva di far domande.
In sottofondo una musichina carina tipo ascensore. Dopo la benedizione invece un bel canto tipo gregoriano, da una voce maschile. Che a Ennio non piaceva molto finché non gli ho fatto notare una percussioncina che teneva il tempo.
La benedizione è stata una macchina ben oliata. Su indicazione dei volontari ogni fila usciva verso la navata centrale, ci si presentava davanti la monaca rossoaranciovestita, che con un rametto in una mano che immergeva in un vasetto d'acqua nell'altra aspergeva uno ad uno i presenti, che poi rientrando deponevano il mazzetto di fiori come offerta per il Buddha su un tavolo.
Poi prima di andar via ci hanno ridato i fiori e in molti siamo rimasti confusi da tutto questo passafiori.
Infine foto di gruppo di tutte le coppie, con grandi spostamenti per farli entrare tutti nell'immagine e i nostri in prima fila inginocchiati. Poi quando hanno detto che poteva unirsi anche la famiglia, i nostri 22 si sono precipitati nel gruppo e seduti, sdraiati, inginocchiati intorno agli "sposi", ci siamo messi in posa anche noi.
Uno si direbbe: ma che belle cose da raccontare che ho, adesso vado a casa e aggiorno il blog.
Invece il capo ed Ennio sono andati per primi, che già durante la storia della vita del Buddha il povero mostrava gran stanchezza e faceva domande e voleva l'hot dog e il gelato promessigli
"In fondo sono stato molto bravo, vero?"
e abbiamo capito che era meglio toglierselo di torno.
Io invece sono rimasta, e nel frattempo me ne sono successe almeno altre due, di cose memorabili da raccontare, che lo faccio a foto arrivate in un altro post.
Non mi dite più:"ma vai a farti benedire" che da oggi per me ha un significato tutto diverso. E adesso mi devo stare zitta e buona: vado alla festa di un amico e mi ritrovo benedizione nuziale e "battesimo" del primogenito sbattezzato in una volta sola.
E il coté mistico per ora l'abbiamo sistemato.
Adesso devo pensare come spiegare a Ennio la reincarnazione, che è la cosa che lo ha colpito di più e vuole sapere se è vera. Madò che fatica l'educazione spirituale dei figli, ma non facevo prima a mandarlo a catechismo come tutti? Rimaneva una faccenda circoscritta, ma sai che pace.
13 commenti:
Lo so che ti deludo, ma voglio dirti che tutti i monaci erano maschi... Ci ho messo un po' di tempo per capirlo ma ci sono arrivata. E anche nel buddismo le donne vanno bene al massimo per far le pulizie nel tempio.
ecco, con tutto il rispetto x la religione e chi ci crede, io avrei fatto come tuo figlio....ma come hai fatto a trascinarci il marito?????
mi capita in continuazione di scrivere dei commenti ma che poi nn vedo pubblicati: che succede?
Scusa se despiritualizzo il post con questa botta di provincialismo pettegolo. Ma mi sono sempre chiesta.. Ennio e Orso sono nick o i nomi veri?
F.
Marina, come: io so da fonte certa che in quel tempio lì vivono tre monache e mi chiedevo dove fosse la terza. Non puoi distruggermi un mito così (no, non dopo la signora coquette che era un uomo travestito che abbiamo visto al caffé dopo, non puoi dirmelo, mi crei identità di genere).
Se fossero i nomi veri sarebbero plausibili? Se fossero nick, mi conviene dirlo?
Emily, ci siamo andati per amore degli amici, per curiosità e per vedere il tempio da dentro. poi, per quanto riguarda tutta la discussione filosofica sul buddismo, io e Ruvy ci siamo guardati negli occhi e citati, da Absolutely faboulous: we've already been there before, darling.
Emily:
"I want to emphasize that the religions of the Far East--Hinduism, Buddhism, and Taoism--do not require a belief in anything specific. They do not require obedience to commandments from above, and they do not require conformity to any specific rituals. Their objective is not ideas or doctrines, but rather a method for the transformation of consciousness, and our sensation of self." (A. Watts)
Giusto per dire che un ateo in un tempio buddhista non è poi così fuori posto. :)
Un semplice "preferisco non dirlo" sarebbe bastato. Almeno ci avresti azzeccato a grammatica
Ma che bella esperienza! Peccato che qui intorno templi buddisti non ce ne siano. Qualche mese fa io e Figlio-uno ci siamo letti un libro intero sul buddismo preso alla biblioteca. Sarebbe bello poterlo portare in un monastero o tempio.
Aaaa'nonimo, come dicono a Roma: rileggiti l'intestazione di questo blog. Quella, per capirci, tutta quanta in cima. E si chiamano anacoluti, tanto per insegnarti una cosa.
(ma che tipetto, l'anonimo dei blog)
lo sbattezzo e' la cosa piu' ridicola degli atei.
Dimostra di non aver capito una fava del cristianesimo, del significato del battesimo.
Che e' dono, e non "costrizione ad una religione".
Questo melting pot di religioni/credenze/filosofie cosi' accettate in Olanda e' disgustoso.
Non avete identita'?
Il melting pot e' un'utopia, la realta' e' che finirete amministrati dai muslim, e si rafforzeranno i partiti estremisti (cosa che sta gia' accadendo).
io invece chiedo la traduzione istantanea di quel pezzo in inglese xkè ho un rifiuto x questa lingua....anche x le altre a dire la verità.
ma che bella sta cosa della benedizione!!!! mentre leggevo pensavo se esisteva qualcosa del genere in patria e poi mi è venuto in mente che io abito vicino al museo della madonna (che non è un gran bel museo eh?) e mi sono resa conto che è improponibile anche solo pensarlo ;-)
mammaamsterd: stattebbbona!!!!!!!!! non rispondere alle provocazioni che ce ne fossero che raccontano bene come te! ;-)
Il Giocatore lo avevo invitato 'gentilmente' tempo fa a togliersi di torno, giurandomi di cancellarlo senza leggerlo ogni volta che mi compariva dinanzi.
In realtà uno cresce, cambia e si migliora (uno, una dotata di senso critico e dell'umorismo, cioè io, non certo lui e quelli come lui).
Poi vedo che proprio non riesce a fare a meno di leggermi, il che per lui è solo un bene.
E visto che sono piena di compassione buddista, finché dura, riesco a vedere un grosso umorismo nelle sue parole, non per quello che dice, ma per quello che finge di rifiutarsi di capire.
Io non so perché è così terrorizzato dall'altro, dal diverso da sé, da un confronto che può solo arricchirlo, ma scrive come un ometto chiuso in un angolo, che chiude gli occhi sperando che se non lo vede il mostro lo ignorerà e non lo mangerà, e urla disperato: mostro fai schifo, io invece sono bello.
Non so chi sia e quale sia il suo caso, ma reazioni del genere le ho sempre viste in gente che vale poco e che strilla per darsi importanza.
Chiunque segua il mio blog e la mia scrittura per quello che è, non può far altro che apprezzare l'umorismo implicito di gente come lui.
Peccato però che in Italia in questo momento siamo pieni di gente da nulla, terrorizzata dalla propria pochezza, e che strilla più forte degli altri. E le conseguenze le viviamo tutti, tutti i giorni sulla nostra pelle.
Vi regalo con lui una risata. Sta a noi e alla nostra interpretazione usarla in senso catartico, e non come risata amara. Giocatore, che il Buddha misericordioso sia con te. E non preoccuparti, i musulmani di cui hai tanta paura non vogliono tagliartelo l'uccello con la scusa di circonciderti, non temere.
Arrivassero tutte non più in là del tuo uccello, le cose serie di cui aver paura.
Perche non:)
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