Ongi tanto mi capita in blog, forum e altro spezzare una lancia sulle coppie di donne che a un certo punto decidono di riprodursi tramite donatore e creare una famiglia con due mamme. perché a scuola ne abbiamo una in ogni classe dei figli e a me non sembra che queste mamme siano meno mamme di tutte le altre, come non mi sembra che ai loro figli manchi qualcosa o siano meno felici e spensierati degli altri.
Poi è uscita fuori tutta la discussione su Gianna Nannini e il si e il no eccetera, e a me è venuto in mente di intervistarle queste coppie di mamme, con cui passiamo sempre sotto silenzio la cosa e non ne parliamo, anche perché ci incontriamo sempre e solo davanti alla scuola e magari non c'è occasione.
Solo che oggi abbiamo fatto il pic-nic dei vecchi vicini di Java Eiland e addirittura dalla Frisia sono venute le prime due mamme senza papà che abbiamo conosciuto, che hanno prima avuto un bimbo poco più grande di orso, e poi due gemelli, e poi sono andate a vivere in campagna, come mi dicono che fanno spesso le coppie lesbiche che si danno alla vita bucolica. E io che mi chiedo sempre che tipo di accettazione abbiano in campagna rispetto alla grande città Amsterdam.
Queste due madri le ho sempre frequentate e coltivate pochissimo, ma erano molto amiche nonché vicine della mia amica M. quindi un po' di fatti loro li so. Secondo l'amica M. si vedeva che la madre che li aveva partoriti aveva preso il ruolo di mamma mentre l'altra faceva un po' da papà. Io questa impressione non l'avevo e la prendo con le molle perché M. è una che ha spesso idee strane, ma che ci vogliamo fare, ognuno ha le sue.
E poi ho sempre il complesso dell'impicciona, nonché quello del confessore e quindi tendo a non volerle chiedere le cose a meno che non vengano a raccontarmele. Però qualcuno meno discreto di me delle domande oggi deve averle fatte e ho sentito portata dal vento la parola 'donatore'.
Allora poi mi sono decisa e ho chiasto alla mamma due se le poteva interessare partecipare a un'intervista, isnomma, tutto il progetto che io le mando delle domande sulla loro decisione, i criteri di scelta, le eventueli difficoltà, fonti di informazioni, e poi anche la vita dopo con i bambini, se si sono sentite stigmatizzate, se i bambini hanno cominicato a fare domande, cose del genere. Perché è comunque una scelta di maternità molto consapevole e ragionata, mi sembra, se devi metter su tutto l'ambaradan.
Lei ne è stata entusiasta, quindi intanto ci voglio pensare molto bene alle domande che vorrei fare a loro e poi alle altre due famiglie che conosco, perché penso che quello che qui è una cosa comunque relativamente accettata, soprattutto come riconoscimento legale della famiglia, intendo (ma non so i dettagli) da noi è talmente tanto fantascienza che manco sulla questione Nannini si affrontano le domande vere.
Insomma, se anche a voi vengono in mente delle cose da chiedere in modo civile ed educato, cominciate a mettermele tra i commenti le vostre domande che poi rielaboro.
26 commenti:
la mia domanda (ma forse puoi rispondere tu) è: qual è la distanza fra il riconoscimento legale e quello sociale? si sono mai trovate per esempio a dover mettere in campo avvocati per far valere diritti che la legge riconosceva? se sì com'è andata?
luisa, curiosa
in Italia la faccenda viene vista (e indotta a vedere PECORONI che non siamo altro) in questo modo purtroppo:
http://tinyurl.com/25jyyc6
per fortuna in tv (viste da pochi spettatori) vengono trasmesse anche queste cose:
http://extra.mtv.it/tv/testimone/index.asp?id=505683
Su D (Repubblica delle Donne, inserto della Repubblica del sabato, specifico non sapendo cosa leggi di italiano in Olanda)del sabato precedente a questo c'è l'intervista a una giovane regista americana cresciuta con due mamme, che oltre a lei hanno avuto un'altra figlia. Interessante: le hanno "portate", cioè gestite e partorite, a turno, e infatti nella foto di famiglia le somiglianze spiccano notevoli.
La ragazza, ora quasi trentenne, dice che è cresciuta assai bene, solo con una curiosità enorme del sesso, nel senso che lei proprio si domandava: ma sarò gay o etero?
Se la trovi penso ti interesserà.
Giul
Ps: ah, lei poi è risultata etero.
L'altro giorno, passeggiando, mi é capitato per la prima volta di vedere due mamme che si tenevano per mano e avevano quell'aria un po' estatica degli innamorati, una di loro con un bimbo piccolissimo nello zainetto. Non so quale delle due fosse la mamma naturale.
Sebbene mi consideri di mentalitá "aperta", non ho fatto a meno di notarle. Mi verrebbe da chiedere loro come vivono il fatto di essere "notate", e come le loro famiglie d'origine (di solito i nonni hanno un ruolo importante) hanno vissuto e accettato piú o meno la cosa.
purtroppo è tutto affidato al caso.
cioè se hai la fortuna di avere due genitori aperti ed intelligenti, ci soffrono ma poi se ne fanno una ragione e tutti felici e contenti.
in italia i gay non possono donare il sangue in alcuni ospedali ed alcuni sindaci tollerano coppiette etero che insozzano ma quando poi le coppiette sono gay, allora si che si interviene....
l'unica cosa che mi viene da chiedermi è se dal punto di vista legale ci siano differenze rispetto alle coppie uomo-donna, o funzioni poi come le coppie conviventi qui in italia, in cui il partner non ha alcun diritto nè in vita nè in morte (se mi succedesse qualcosa il mio compagno non potrebbe decidere con i medici cosa fare, nè erediterebbe niente da me se morissi).
e le festività? qui ci sono la festa della mamma e la festa del papà, se ci sono anche lì come le vivono?
i bambini provano disagio? o gli altri bambini li prendono in giro o li allontanano? (ok, il tatto non è il mio forte)
TopGun quel link sui commenti all'articolo del Giornale mi ha fatto venire i brividi... sconsolante contemplare la vastità della stupidità umana.
@Giorgia se vuoi te ne posso linkare di ancora più tristi...purtroppo.
@Morgaine come fa a girare tranquillo un tizio con i capelli viola acido sapendo di essere notato?
lui è sempre stato così, da una vita.
il problema è nostro e non è solo sociale.
per quanto riguarda gli uomini, io lo ammetto mi fa molto strano vedere due uomini che si baciano e si tengono per mano.
mi è stato spiegato che è normale, è istinto.
la parte biologica del maschio non conscepisce due uomini che si baciano e "fanno roba".
il punto è, la biologia quanto prevale sull'educazione, sull'informazione, sulle conquiste sociali?
Mammam ho iniziato questo progetto e pensavo di intervistare la famiglie a strati (comprese quelle che descrivi) pensi che potremmo fare un pezzetto di strada assieme ... (???) che ne dici!?
http://stratifamiliari.wordpress.com/
Cari e belli, sono molto contenta di come si sta sviluppando questa discussione, grazie TopGun per i contributi e per l'interessante domanda che fai: fino a che punto ci possiamo ragionare sulle cose? Dovremmo, in effetti, da esseri pensanti che siamo.
Un'osservazione io che mi preoccupavo e vergognavo tanto di proporre questa cosa alle madri che conosco ho ricevuto risposte entusiastiche, che mi fanno venir voglia di proseguire su questa strada.
(riposto il commento che ieri sera il tuo blog mi ha rifiutato.)
per vedere come vanno le cose in Italia puoi dare un'occhiata a www.famigliearcobaleno.org, il sito dell'omonima associazione italiana di famiglie omogenitoriali. ti raccomando in particolare la sezione "Storie".
un bacio
@farouchegrande
il video che ho linkato contiene nella sua seconda parte un intervista proprio alle fondatrici se la memoria non mi inganna, e la puntata si chiama proprio "famiglie arcobaleno"
un intervista molto interessante.
sarà anche televisione e da una sola breve intervista non si può trarre nessuna conclusione definitiva...ma avete visto i bambini com'erano felici?
mi sembra un'ottima iniziativa, davvero. più che delle domande specifiche a me piacerebbe ascoltare per imparare. l'esperienza di voler diventare genitori senza poterlo fare è molto dura. in italia è durissima. qui è già durissima far accettare la propria omosessualità, figurati il fatto di essere una coppia con dei figli.
Io credo che il problema stia nel fatto che, in generale, è strano vedere o pensare che ci siano persone diverse da te e si pensa che certe cose non le accetterai mai, ma poi quando conosci le persone, le frequenti e sei vicina ai loro problemi, che poi sono gli stessi problemi di tutti: farsi accettare ed accettarsi, allora ecco che tutto il resto passa in secondo piano.
in Italia mamma e papà etero con un solo figlio, che lavorano entrambi ed hanno la fortuna di avere delle belle famiglie alle spalle non ce la fanno...figuriamoci "quegli altri"....
chi può va all'estero, quindi si torna sempre allo stesso punto.
se hai i soldi ti puoi permettere di essere omosessuale, puoi permetterti di avere qualche problema di infertilità risolvibile...
altrimenti ciccia.
su questo argomento vi consiglio un romanzo scritto da una mia amica, si chiama "Quattro" casa editrice Le coccinelle. Specialmente mammamsterdam , magari ti da uno spunto per la tua intervista, è una storia, forse un po' romanzata e ottimistica, di due donne che vivono fuori Roma (anche qui emerge la visione bucolica evidentemente) e hanno due figli (un maschio e una femmina), portano avanti una gravidanza a testa...non vi racconto altro, vale la pena leggerlo!!1
Anche a me piacerebbe imparare...
Pont, ho visto di corsa e forse pensavo a una cosa leggermente diversa, comunque si, parliamone senz'altro.
Ricordo un vecchissimo articolo, forse su Linus, in cui si diceva che a proposito di omosessualità uno si scorda di guardare ai lati comuni: che a entrambi piacciono le bionde, robe del genere.
Ora io penso che innanzitutto i genitori consapevoli sono in primo luogo genitori, e nel momento in cui scegli per i figli questa scelta la fai in base a quello che pensi di potergli offrire e in base a come è organizzata la tua vita (ne conosco di gente senza lavoro che ha scelto per i figli e in qualche modo si sono arrangiati comunque, in effetti anche grazie alla famiglia di origine, ma insomma).
Poi ovvimanete ci sono delle specificità, che mi fa piacere indagare.
Mi state dando tante informazioni e spunti bellissimi, grazie aspetto venerdì che ho tempo per me e i miei progetti e condenso.
Pont, ho visto di corsa e forse pensavo a una cosa leggermente diversa, comunque si, parliamone senz'altro.
Ricordo un vecchissimo articolo, forse su Linus, in cui si diceva che a proposito di omosessualità uno si scorda di guardare ai lati comuni: che a entrambi piacciono le bionde, robe del genere.
Ora io penso che innanzitutto i genitori consapevoli sono in primo luogo genitori, e nel momento in cui scegli per i figli questa scelta la fai in base a quello che pensi di potergli offrire e in base a come è organizzata la tua vita (ne conosco di gente senza lavoro che ha scelto per i figli e in qualche modo si sono arrangiati comunque, in effetti anche grazie alla famiglia di origine, ma insomma).
Poi ovvimanete ci sono delle specificità, che mi fa piacere indagare.
Mi state dando tante informazioni e spunti bellissimi, grazie, aspetto venerdì che ho tempo per me e i miei progetti e condenso.
Io chiederei anche: "Che cosa vorreste che vi chiedessi?"
Perché magari hanno o hanno avuto anche problemi che a noi non verrebbero mai in mente.
istintivamente di direi che non ho bisogno di fare domande, mi basta la tua testimonianza. sono felici i bambini? non importa altro. se l'ambiente familiare è sereno cosa importa se c'è mamma e mamma o mamma e papà, o papà e papà?
invece forse una curiosità ce l'ho. i ruoli sono mantenuti? cioè: fra le due ce n'è una che decide di essere "padre"?
solo all'estero riescono a fare vita normale. in italia verrebbero additate, o esibite.
ciao!
magari lo conosci gia, ma volevo segnalarti un film che riguarda questo argomento, che non ho ancoravisto ma di cui ho letto diverse recensioni interessanti ed entusiaste: "The kids are all right"
("This easygoing comedy has won hearts and minds across america. julianne moore and annette bening are a gay couple who have had children through artificial insemination - one each, from the same father. now teenagers, these kids wish to contact their father...")
bye!
Elle
Una mia collega che siede nel mio stesso ufficio ha due figli, un maschio e una femmina della stessa età dei miei, e una compagna. Lei è molto aperta e parla spesso della loro "anomalia". Dice che la cosa peggiore è il fatto che la gente si ponga domande, ma non osi porle a loro. Immagino che anche io avrei una gran voglia di poterne parlare.
ciao
sono arrivata a questo blog per caso e ho trovato questo post.
Io sono una delle mamme di cui parli e vivo in Italia, se vuoi/volete chiedere qualcosa..................
Ma perche' parli di intervista, sei una giornalista e devi farci un pezzo?
Ciao Monica e grazie per il tuo commento. Non sto scrivendo un pezzo su commissione di una testata, è semplicemente un'idea che mi è venuta, perché aggirandomi per i vari blog di mamme/donne ogni tanto salta fuori l'argomento, ed avendo tra vicine e mamme di compagni di scuola da alcuni anni contatti con bambini con due mamme, mi sono resa conto che lo troviamo così normale che nessuno ne parla mai.
Allora è venuta a me la curiosità di fare un discorso sulla maternità con queste donne e quando gliel'ho chiesto mi hanno risposto entusiaste. Anche questo mi ha dato da pensare e intanto ne vado parlando. In primo luogo vorrei farlo per me e poi pubblicarlo qui. Non escludo che possa diventare un discorso più ampio e da alcuni contatti e dritte, mi sembra che oltre alle donne olandesi che conosco, sarebbe bello allargare il discorso all'Italia e fare dei paragoni. ho dei dubbi sulla perfetta accettazione sostanziale di una famiglia di fatto di questo tipo in Olanda e mi incuriosisce anche com'è l'accettazione di fatto in Italia che invece a livello legislatico finge di non sapere che le maternità possibili sono tante.
Io poi di mio scrivo. Tutte le storie che sento e che racconto mi restano in testa. Che ne so se un domani una o più di queste storie non decidano di spingere per uscire fuori? E se ciò avenisse non so neanche se diventeranno una storia, un racconto, un reportage o cosa. Se dovessero diventare chiaramente un reportage, riprenderò contatto con chi ha partecipato per sapere se gli va e in che modo vogliono essere citati.
Se ti va di parlarne, ti prego di scrivermi a orsovolante(chiocciola)gmail.com perché mi piacerebbe molto sentire il tuo/vostro punto di vista.
ciao.
ho segnalato questo post su di un altro blog, che prontamente ti controsegnalo:
http://aspettounemozione.blogspot.com/2010/09/nearly-there.html
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