venerdì 24 settembre 2010

È anche un pò mio questo (Het is mien land)



La prima cosa che ho imparato nel '90, appena arrivata a Groningen, è che il motto della provincia è: er gaat niks boven Groningen (non c'è niente al di sopra di Groningen), perché è la provincia più a nord dei Paesi Bassi. E anche perché c'è questa specie di collinetta, la Hondsrugweg (la spina dorsale del cane), perché c'erano i terp, ovvero del collinette artificiali dove costruivano i villaggi, che spesso hanno ancora nel nome il suffisso - terp (Ureterp) per non bagnarsi i piedi.

Il paese piatto qui è alto e si chiama Hoogeland, la terra alta. Ogni volta che passiamo il confine tra Groningen e Drenthe, subito fuori Leek, io mi guardo queste terra basse, che pure sono alte rispetto a quelle sotto il livello del mare dove vivo, ma basse, perché basse le case, bassi gli orli di alberi in lontananza, alta l'acqua nei fossi. E sono innamorata di questo paesaggio, dove anche se non vorrei viverci mai (troppo laconici, questi del nord, e dalla provincia chiusa me ne sono andata tanti anni fa) ecco, io mi commuovo.

In questi ultimi 6 giorni l'ho fatta 4 volte la strada tra Amsterdam e nord, passando per il Flevoland con le autosrtade circondate dalle acque, l'isola di Urk che una volta prosciugato il mare si è ritrovata sollevata rispetto alle terre bonificate intorno, ma quelli di Urk l'isola ce l'hanno in testa, come gli umbri le mura del borgo.

Ieri due volte in poche ore, quasi 400 km. per portare i bambini dai nonni per il weekend, perché lì hanno il Rodermarkt, quello che una volta era la più grossa fiera boaria annuale della regione, per cui mio suocero, e suo padre prima di lui, dovevano alzarsi all'alba per controllare le bestie che venivano ammesse al centro del paese, che transennato alle vie principali diventava una immenso spazio fiera.

La fiera l'ho vista una volta sola, una delle ultime volte che mio suocero era il veterinario di servizio, ora che è rimasta la trdizione ma le bestie non si vendono più davvero, al massimo qualche cavallo. E alla fiera c'erano queste vecchine di Stavoren con il costume e le cuffiette a fiorellini che stavano ascoltando l'imbonitore degli strofinacci in microfibra. I vecchi contadini con il cappello e il bastone e la giacca di lana grossa tipo tweed, che venivano a vedere la fiera e rincontrarsi con i vicini e i parenti e i compaesani in genere.

E poi le solite cose da fiera, le giostre, le ciambelle fritte, le bancarelle e un mucchio di gente che fa casino intorno casa dei suoceri. Quest'anno me la perdo, ma i bambini sono già pronti, e anche se Ennio ieri ci è rimasto male che all'ultimo momento non rimanevo a dormire perché siamo andati in macchina, che dovevo riportare, avranno abbastanza distrazioni.

Al ritorno altri 180 km. sotto la pioggia battente, al buio, con i vetri che si appannano continuamente, le canzoni di Joan Osborne a palla e i lampi e i fulmini che a volte illuminavano di color ciclamino questo paesaggion piatto che dopo tutti questi anni è anche un po' mio e che mi commuove sempre.

La canzone qui sopra di Ede Staal l'ho sentita per la prima volta nel film De Poolse Bruid, (storia di una polacca portata per lavorare in un bordello, che scappa, viene trovata seminuda e ferita da questo contadino laconico che ha ereditato la fattoria e il mutuo dai suoi, vive solo, ha un sacco di casini con la banca, non parla, ma poi in qualche modo comunicano, si creano un meange familiare, lei cominica a rendergli accogliente la casa, poi vengono i papponi a minacciare per riprendersela, in due li fanno fuori, e poi l'autore ha litigato da matti con il regista, che quest'ultimo un accenno di happy end lo ha voluto mettere, e si è dissociato dalla fine, in cui lei torna si in Polonia, ma alla fine rientra da lui ala fattoria portandosi la figlia) che è bellissimo, tutto ambientato in questa zona, e che, la canzone si, mi commuove fino alle lacrime, anche se di questo dialetto familiare al suono non capisco una parola se non lo vedo scritto.

Het Hoogeland"
t Is de lucht achter Oethoezen, È il cielo dietro Oethoezen
t Is t torentje van Spiek, è la piccola torre di Spiek
t Is de weg van Lains noar Klooster, È la strada da Lains al Convento
En deur Westpolder langs de diek. E la bonifica ovest lungo l'argine

t Binnen de meulens en de moaren, Dentro i mulini e i bacini di sfogo
t Binnen de kerken en de börgen, Dentro le chiese e i borghetti
t Is t laand woar ik as kind, È la terra in cui da bambino
Nog niks begreep van pien of zörgen. Nulla ancora capivo di dolori o preoccupazioni

Dat is mien laand, mien Hogelaand...` Questa è la mia terra, la mia terra alta

t Is n doevetil, n dörpsstroat, È una piccionaia, la via principale
t Is n olde bakkerij È una vecchia panetteria
t Binnen de grote boerenploatsen, dentro i vecchi paesi dei contadini
Van Waarvum, Oskerd, zo noar Mij. Di Waarffum, Usquerd, verso Mij
t Is de waait, t is de hoaver, È il vento che soffia, è l'avena,
t Is t koolzoad in de blui, È la colza in fiore
t Is de horizon bie Roanum, È l'orizzonte vicino Roanum
Vlak noa n dunderbui subito dopo un temporale
Dat is mien laand, mien Hogelaand... Questa è la mia terra, la mia terra alta

t Is n mooie oavend in maai, È una bella serata di maggio
n Kou houst doeknekt in t gruinlaand, Una mucca a collo chino sulla terra verde
Ik heb veur d'eerste moal verkeren, Ho per la prima volta un'innamorata
En vuil de vonken van dien haand. E sento le scintille della sua mano
De wilde plannen dij ik haar, I progetti folli con lei
Komt sikkom niks meer van terecht, non se ne farà più nulla
Totdat de nacht van t Hogelaand, Finché la notte della terra alta
n Donker klaid over ons legt, posa una coperta scura su di noi
Dat is mien laand, mien Hogelaand... Questa è la mia terra, la mia terra alta

(La traduzione a braccio, per quello che vale e di un paio di cose non sono sicura, è mia)

6 commenti:

luby ha detto...

ho girato abbastanza l'olanda.
si,come dici tu,questi posti sono particolari.
li ho tutti nel cuore!

chiara ha detto...

Quando hai scritto qualche tempo fa che vivi a Noord sono andata a vedere cosa fosse su internet, scusa la mia curiosità.
Direi affascinante ed estremo, e mi sono detta che come figura immaginaria nata dalle tue stesse parole sul tuo blog, tu non potevi che vivere lì!
Una figura immaginria che non mi delude!

Mammamsterdam ha detto...

Oddio, forse devo chiarie: io vivo ad Amsterdam Noord che in effetti, a cercarli, ha tanti angoli di quasi campagna che mi ricordano le province del nord dei paesi Bassi, Groningen e Drenthe, da cui viene il capo e dove ho studiato e vissuto un pochino prima di capire che o Amsterdam o morte (civile). Lo dico per chi non conoscesse la zna che poi magari si confonde.

stefafra ha detto...

La nonna del moroso era di Appelscha, e nei suoi ultimi anni abitava a Oosterwolde e andavamo a trovarla piuttosto spesso.
É morta qualche anno fa, abbiamo sparso le ceneri (non proprio legale) in un parco naturale di dune sabbiose, un posto specialissimo tra la Frisia e Drenthe.
Mi é venuto un po' di attacco di malinconia a vedere il video...

Mammamsterdam ha detto...

Eh, Stefafra, a me lo fa regolarmente questa canzone, grandi pianti. E Het dorp, di Wim sinneveld è pure peggio. Per non dire la Zuiderzeeballade.

O è la vecchiaia, o sono gli ormoni o è la mia sentimentale anima slava.

Isabella Magioncalda ha detto...

Ciao cara, grazie per le emozioni che mi dai parlando di questa terra che la un paio di anni è diventata la mia e che mi procura emozioni ugualmente forti! E` buffo scoprire di conoscere paesi dove tu non sei stata (Uithuizermeeden, Kloosterburen) e trovarne altri dove mi affretterò ad andare. Un abbraccio!