mercoledì 8 settembre 2010

Ma che fanno a scuola?

Alla scuola piace tenere i genitori occupati, ma non troppo e noi siamo il tipo di genitori che si impicciano volentieri. Questo giovedì è l'ultima volta che aiuto fissa alla sorveglianza a pranzo perché non ho più tempo: mi piace abbastanza, sono forse anche una delle poche che non si fa problemi a riprendere i grandi quando partono per la tangente (un sacco di madri si sono stufate persino di mettercisi a discutere, visto l'ormone che impazza e loro che rispondono e che, se li riporti dalle maestre dicendogli che sono indisciplinati, ce ne sono un paio che ti cominciano: ma come, se è un bambino tanto buono, per tacere dei genitori. Io lo renderei obbligatorio per i genitori due volte l'anno per bambino, tanto perché si rendano conto e così costerebbe di meno, ma la direttrice dice di si ma non vuole e allora si arrangi).

È una scocciatura perché tra andare e tornare mi porta via anche tre ore e di solito piove. Ma mi dispiace perché così conosci i bambini, ai miei figli piace vedermi lì a fare il capo e poi stavolta ci sono i piccoli, quelli più piccoli dei miei, e a me questi 4- e 5-enni fanno troppa tenerezza.

Come quello che l'altro giorno mi ha chiesto se poteva sedersi sulla panchina in corridoio, perché non voleva giocare, voleva star solo lì a riposarsi vicino a un altro piccolo, e mi riarrotolavano a turno il rotolo di cara igienica per quelli che vanno in bagno. E stava lì a dondolare due piedini che manco toccano terra. Perché una scuola del genere ai bambini piace, ma li stanca da matti. Poi si abituano e gli passa.



Il capo negli ultimi giorni ha invece aiutato ad organizzare la prima serata informazioni per i genitori e ci siamo andati ieri, mente Pietro ci teneva le belve facendole suonare e giocando a scacchi con Ennio.

Significa che i genitori vengono accolti con caffé, te, succo di frutta e biscottini e vengono informati di cosa accadrà nel corso dell'anno. A cosa serve il comitato genitori, chi vuole dare una mano e per esempio viene a leggere ad alta voce ai bambini), presentare il bilancio del contributo annuale (per le feste, le gite e i regali di Sinterklaas, che si pagano una volta sola e non ad hoc) e di quello per la sorveglianza durante il pranzo.

Poi ognuno va nelle classi dei figli per sentire cosa impareranno, con quale metodo, sfogliano i libri, si sceglie il volontario che fa da contatto e mette insieme i genitri che si offrono di accompagnare alle gite, aiutare per varie cose, si fanno le liste di indirizzi ecc. E si fanno domande e si conoscono le maestre, che siccome cambiano di anno in anno, male nno fa.

Il tutto tenendo presente che la settimana scorsa abbiamo fatto il colloquio iniziale individuale in cui si parla del bambino e si concorda l'approccio migliore se ci sono cose da segnalare, in modo che casa e scuola siano sulla stessa linea o quantomeno concordino di non esserlo e dio provvede.

A me, lo dico subito, hanno impressionato le lavagne elettroniche. Sembrano delle semplici lavagne bianche a pennarelli che all'occorrenza fanno da schermo per un beamer che ci sta sopra. Ma in realta una volta collegate funzionano da megaschermo del computer con touch screen. La maestra ci apriva e chiudeva per esempio gli esempi del piano settimanale dei bambini toccando la lavagna, e apriva altri documenti toccandoli. Poi magari sul documento proiettato scriveva cose in pennarelli colorati, o anche solo con il dito. LA VOGLIOOOOOOOOOO.

Ora è vero che abbiamo una scuola nuova di pacca e con aule grandi. Ma voglio dire, è una cosa meravigliosa proprio come vengono pensate le aule. Io non lo sapevo, ma ho scoperto che l'altezza di banchi e sedie varia e le varie misure sono contrassegnate da tappi di un colore specifico. Ennio adesso è arrivato al verde. Cioè, mano a mano che il bambino cresce sale di colore, così sa sempre, anche in una nuova disposizione dell'aula, quale misura fa per lui. Per me è strabiliante, che vi devo dire.

Il metodo Dalton prevede una pianificazione individuale settimanale divisa tra i momenti di istruzione con la maestra, lavoro individuale, di coppia e di gruppo durante il quale la maestra gira per i banchi. Ogni bambino ha un cubo di legno col semaforo per indicare se sta lavorando e non vuole essere disturbato (rosso), sta lavorando ma vuole fare domande (punto interrogativo) o se lo si può coinvolgere in altro (verde).

I tavoli sono riuniti in gruppetti da 4 a 6, ci sono poi altri due banchi con il computer che l'altro giorno a ricreazione due signori con un foglietto che riassumeva le mancanze e i problemi di ogni aula venivano ad aggiustare, il tavolo per l'istruzione con la maestra e la cattedra con il suo computer sopra, messa in un angolo. Una libreria con tutte le copie dei metodi che usano, mentre i quaderni di calligrafia, composizione ecc. se li tengono insieme ai tesori in due cassetti nel banco. La scuola gli passa tutto, la mattina nello zaino tocca mettergli solo merenda e pranzo, e gli indumenti e l'asciugamano per ginnastica il mercoledi e venerdi.

I corridoi sono ampi e attrezzati: al primo piano c'è una piccola biblioteca scolastica vicino a quelli dai 6 agli 8 anni, al piano di sopra un tavolo a serpentono che 8 computer per i grandi. Tra le aule della materna invece sono piazzate della casette in laminato per entrare, uscire, giocare o stare in pace dal mondo.

Chi si comporta particolarmente bene può uscire in corridoio a fare i suoi lavoretti.

Le maestre una volta usciti i bambini alle 14.30 passano il pomeriggio a rimettere a posto l'aula, preparare il materiale per il giorno dopo, correggere, fare schede. Certe volte arrivo a riprendermi i bambini dal doposcuola alle 18.30 e ancora stanno lì, per non parlare delle sere in cui appunto ci ricevono o si organizzano altre cose.

Ieri alla fine ci è toccato a tutti rimettere a posto i bellissimi banchi nell'ingresso, che hanno un sistema di colori e incastro, ma sono pesantissimi, e che vengono usati dal doposcuola per mangiare e fare attività, infatti al pomeriggio Orso sta sempre lì con i lego, i disegni, la plastilina o quant'altro.

Per carità, ci sono anche scuole vecchie, con banchi molto usati ecc. ma il fatto che tutte le scuole abbiamo un budget per la pulizia, manutenzione, materiali, aggiornamento per insegnanti e genitori che aiutano, perfino per i gessetti da terra, le corde per saltare e i palloni che si bucano a ricreazione e che adesso ci sono avanzati dei soldi per rifare nel nuovo cortile dei giochi, scivolo, casetta (le panchine ho proposto io di farle noi genitori e i bambini più interessati in viti e trapani come attività) a me sembra fantastico.

E mi sembra fantastico anche che ricomincino a fare i pomeriggi dei talenti dei genitori, ovvero chi ha voglia di guidare i bambini in una qualche attività (lavoretti, lotta, ceramica, coro, persino una lezione di storia dell'arte seguitissima) propone, si organizza i materiali e ha poi un'ora e un quarto per gestire, con l'aiuto delle maestre, i bambini che si iscrivono al suo corso. Si farà forse 4 volte all'anno, ma è fantastico.

Per cui ho proposto di cercare e usare anche una cosa simile su base settimanale da integrare al programma, visto che abbiamo tutta una serie di genitori, da quelli native speaker di inglese che potrebbero venire a leggere 15 minuti nella loro lingua un libro che i bambini già conoscono in modo da avviargli l'accento, al padre innamorato della matematica che vorrebbe tenere un'oretta dopo la scuola di giochi matematici con i bambini che ne hanno voglia.

Ma anche un gruppo di scacchi non mi sembra male, se ci sapessi giocare. Sono sicura che qualcuno si trova.

Intanto ho proposto teatro e latticini, ovvero fare insieme burro, yogurth e formaggio ed eventualmente andare insieme alla fattoria per visitarla e prendere il latte. Due attività che mi sembra si completino a vicenda.

Tutto questo, mi ricorda il capo, va benissimo, ma non devo aspettarmi che me lo organizzino le maestre, loro al massimo approvano la proposta e ci mettiamo d'accordo sui tempi e luoghi, e poi me la suono e me la canto io.

20 commenti:

Unknown ha detto...

Ma è fantastica la vostra scuola!

Byte64 ha detto...

ma pensa, uguale uguale alla scuola italiana...

Giorgia ha detto...

Cavoli che coinvolgimento delle famiglie, immagino la rivolta dei genitori lavoratori se lo proponessero qui in Italia... per fortuna ci sono ancora un bel po' di persone che pensano prima al bene dei figli che al proprio comodo va'.

emily ha detto...

ma è la fine del mondo questa scuola....certo che noi nn ce le sogniamo neanche queste cose...però stavo pensando che sei anche brava a partecipare, io invece tendo a defilarmi xkè questi servizi sono in mano alle solite 4/5 impiccione che nn fanno altro che spettegolare...

Mammamsterdam ha detto...

cari tutti, ma lo sapete che seriamente, quando è nato Orso e per un attimo ho pensato a un tentativo di venire a vivere in Italia ho rinunicato per il pensiero della scuola? E ancora non c'era la Marystar.

Emily, le solite 4/5 pettegole vanno diluite o non se ne esce più.

Byte64 ha detto...

Motti a parte, Barbara, io ormai ho perso il contatto con la realtà straniera, tu invece no e allora vorrei chiederti cosa ne pensi.
Al di là dei luoghi comuni e delle verità precotte, in fondo potremmo anche essere vittime di un disfattismo di parte, no? E allora tu come li vedi 'sti ragazzini olandesi quando li confronti agli italiani? Perché qua tutti gli anni tagliano risorse alla scuola e già questo non può essere un buon segno, d'altro canto uno taglia solo se rimane qualcosa da tagliare, quando non c'è più nulla diventa impossibile, quindi qualcuno può essere autorizzato a pensare che ci doveva essere una gran abbondanza se tagliano da 2,3,5,10 anni.
Insomma, quanti anni sono che si sente dire "mah, non ci sono più i giovani di una volta"? Ogni generazione lo avrà detto probabilmente. Eppure siamo sempre a galla, in un modo o nell'altro.
Ecco, vorrei chiederti, tu che puoi vedere le cose da fuori, siamo vicini al tracollo oppure tutto sommato facciamo il solito baccano ma poi alla fine non cambia tanto rispetto a prima?
Credo che ogni tanto faccia bene porsi dei dubbi sulle proprie granitiche certezze di essere in mano ad una banda di mascalzoni...

Chiara1985 ha detto...

Ciao Cara, questa sera girando su internet ho beccato questo TUO blog,complimentissimi!!! Questa estate sn stata ad Amsterdam e me ne sono innamorata!!! Il sogno mio (futura farmacista) e del mio ragazzo (medico) è quello di vivere li. Che mi dici,com'è la situazione lavorativa in questi campi?! grazie baci

LOLA ha detto...

senza parole...solo grande ammirazione e una certa, vana ..speranza!

Mammamsterdam ha detto...

E pensare che neanche loro investono quella percentuale minima del PIL che si consiglia di dedicare all'istruzione.

Come facciano non lo so e ribadisco che la nostra scuola è nuova di pacca e cnsegnata a gennaio, poi magari per i prossimi 250-30 anni tocca arrangiarsi. Il fatto è che qui nel budget si prevedono le spese di manutenzione e materiale deperibile (ve la ricordate la bustina di Minerva sul fatto che all'Università Eco e tutto il consiglio dovessere fingere che carta igienica e detersivi fossero stati rubati e pertanto era necessario ricomprarli, semplicemente perché il bilancio non prevedeva materiali che si consumassero?)

Mammamsterdam ha detto...

Chiara, la domanda non è tanto se ci siano possibilità di lavoro qui per voi (ci sarebbero pure), ma se parli olandese alla perfezione, visto la materia di cui vi occupate.

Se vuoi cominicare da lì guarda il programma dei corsi di olandese su www.ondaitaliana.org

Anonimo ha detto...

La scuola dei tuoi bimbi è veramente bellissima, beata te. Non credo però che siano tutte così, forse non è neanche giusto che passi questa idea. Mio marito è olandese, ho vissuto lì molti anni, la mia prima figlia è nata lì e ha frequentato scuole olandesi. Ho poi ben 12 nipoti che vanno a scuola in Olanda, e devo dire che anche loro han dei bei problemi. Non per niente molti genitori olandesi, e sempre di più, mandano i figli a scuola in Belgio fin dalle elementari. Io stessa ho deciso di ritrasferirmi anche perché non ero d'accordo con diverse cose del sistema scolastico olandese. Anche la scuola italiana è capace di fare invidiare gli olandesi. Chiaramente con la Gelmini molte cose purtroppo sono peggiorate! Mammamsterdam, cosa ne pensi? Non si tratta forse di eccellenze (presenti ovunque), mentre la situazione media presenta alcuni vantaggi in Italia e altri in Olanda? Beatrice

mamikazen ha detto...

domani pomeriggio ho la riunione per la scuola di rodolfovalentino.
non so perché, ho la sensazione che sarà un po' diversa.
magari mi sbaglio.
magari!

cristina ha detto...

figa la scuola olandese, fossi stata bambina lì semaforo rosso a palla!!!!!! quante attività, forse troppe? sempre dal punto di vista della bambina che fui nel paleolitico dico che tante attività mi creavano un overflow di informazioni, certo il nulla siderale è altrettanto sbagliato.

@giorgia, non chiamerei lavorare full-time "il proprio comodo". perchè qui se la scuola va male figuratevi come va il lavoratore!

cristina

Mammamsterdam ha detto...

Beatrice, tu hai ragione, infatti io parlo della mia scuola. E poi vivo ad Amsterdam, non credo che le aspettative del genitore medio che vive nella zona di confine col Belgio (campagna profonda, aggiungo per chi non lo sa) siano le stesse.

Infatti i genitori olandesi che mandano i figli in Belgio sono equiparabili a quei genitori islamici che mandano i figli alla scuola protestante "perché c'è più disciplina".

Quello che trovo bello dell'Olanda è proprio la possibilità di scegliere, e il fatto che la schoolinspectie faccia il suo dovere.

Noi la pensiamo molto diversamente, infatti quando Ennio ha avuto problemi in una scuola in cui la diversità o l'autonoimia di lavoro erano un problema (di disciplina, appunto) lo abbiamo mandato alla Dalton e stiamo pensando di proseguire con la Montessori.

Il punto è che in Italia la maggior parte delle eccellenze le trovi nel singolo insegnante, qui nel singolo direttore o direttivo che potendo assumere chi vuole e avendo un minimo di autonomia gestionale può fare e disfare.

Persino la nostra direttrice, che pedagogicamente fa tante cazzate ma amministrativamente è in gamba, non riesce a distruggere il suo team che invece la corregge.

E i genitori hanno anche un minimo di peso nelle decisioni.

Io non rimpiango la scuola che ho fatto io in Italia, ma col senno di poi non solop non la vorrei poer i miei figli, ma so anche che non la troverei più. E di questo la Gelmini cum suis sono direttamente responsabili.

Perché la scuola la fanno gl;i insegnanti, ma adesso ci sono rimasti solo quelli vecchi e quando andranno tutti in pensione nel giro di pochi anni con cosa li sostituiamo?

Mammamsterdam ha detto...

byte, tu mi fai una domanda interessante per la quale non mi sento qualificata, ma se me la ricordi la settimana prossima, quando avrò un nuovo router e si spera una connessione no condivisa, ci torno sopra.

Byte64 ha detto...

E io vedrò di ricordartela ;-)

La mia domanda è interessata, perché l'erede comincia la prima quest'anno, nella scuola dove andai io a suo tempo.
Quando andai io era appena finita, quindi mo' c'ha già i suoi quarant'anni, ma al confronto con la bicocca dove iniziai, non c'è paragone. D'altro canto come dici tu, la scuola la fanno soprattutto gli insegnanti e qua cominciamo già con un punto interrogativo, perché entrambe le maestre non sono di ruolo lì, quindi probabilmente l'anno prossimo cambieranno. Questo ha scatenato già le prime proteste da parte di buona parte dei genitori epperò ragazzi miei già quarant'anni fa andavano così le cose in alcuni posti, perché io ho cambiato maestra alle elementari tutti gli anni, per non parlare delle superiori. Sono stato sfigato io oppure fortunati gli altri? E se già quarant'anni fa era così, allora magari certe polemiche sono un po' artificiose. Addirittura secondo mia moglie cambiare maestra è meglio, perché metti che ti tocca un'incapace e allora sai che culo se te la devi tenere 5 anni?
Insomma, come vedi abbiamo le idee chiarissime su cosa sia meglio :-D

emily ha detto...

si hai ragione, ma è un'ottima scusa per nn fare nulla eheheheh

Roberta Filava ha detto...

..Sveva andtrà lunedì in una scuola statale in cui tutto questo sembra in parte realizzarsi..farò 60 km al giorno 4 volte fra andate e ritorno ma uno dei motivi principali per cui ho scelto questa scuola è l'apertura verso le famiglie così tanto faticosa nelle scuole normali..insegnerò a fare l'uncinetto o le marmellate?
ti abbraccio e comunque ti invidio sempre tanto per essere li..io sono ormai vecchia per pensare di spostarmi..se non di 60 km!
bacioni e a presto
roberta

Emy ha detto...

Che dire... è la scuola dei sogni :-)
Manda un invito alla MAryStar x venirla a visitare, così forse si fa un'idea di cos'è una scuola di qualità.
EmY(insegnante precaria, attalmente disoccupata con 2 bimbi)

Byte64 ha detto...

Dlin Dlon

Ahem, sarei qui per ricordarti di dirmi quella cosa che avevi detto di ricordarti di farti dire.

:-)

Tlaz