Da una vita non mi permetto di concedermi un parere su alcune grandi questioni, perché ritengo che le tragedie umane dove si richiede uno sforzo politico globale per risolverle non vadano degradate a chiacchiere da bar.
Non mi permetto di dire se avessero più torto gli Hutu o i Tutsi, i Serbi o i Bosniaci, i Palestinesi o gli Israeliani. Le tragedie sono tragedie, e a noi su certe tragedie fa fin troppo comodo dirci che non ne sappiamo niente, che non ne vogliamo sapere niente, che succedono lontano da casa nostra e che comunque non possiamo farci niente.
Però nella mia ignoranza e non allineamento lo posso pensare che a me nell'attacco di Israele alle navi che volevano forzare il blocco e nelle successive reazioni di media e pubblico, mi viene tanto da pensare a Bolzaneto?
E lo posso dire che certa stampa italiana grida vendetta a dio?
E che gli embarghi, tutti gli embarghi, servono solo a peggiorare la vita di gente come me e come te e che non hanno potere politico e decisionale? E che gli embarghi sulla libertà di pensiero e di parola sono quasi peggio di quelli di merci di prima necessità e medicinali?
E che forse è ora di darsi una mossa, prima che anche da noi ci si ritroverà tutti fino al collo in situazioni più grandi di noi, in cui uno auspicherebbe una qualche forma di accordo tra le parti, che tutti possano vivere, lavorare e stare in pace con dignità?
Che la stampa disobbediente e non allineata è l'unica cosa che ci rimane a salvarci la faccia e il culo, almeno finché non gli sparano addosso, e che francamente, né da noi né dagli altri uno può essere contento di una cosa del genere?
Ecco, l'ho detto e non ne parlo più. Considerato quello che ho scritto ieri penso si possa mettere tutto in conto alla sindrome premestruale, al fatto che non mi rassegno che debbano essere i falchi e quelli che gridano più forte e quelli che sparano per primi ad aver ragione, penso che sia ora di dare ed esigere un ruolo alle voci pacificatorie e ragionevoli, penso che sarebbe bello un mondo in cui i colpevoli vengano giudicati in modo equo, penso che penso male, perché tutto questo non lo vedo. O lo vedo troppo poco.
Qualche idea?
3 commenti:
ahhhhhhh nn sperare che ti dia un parere sull'argomento.
a parole penso che quando si passa alla violenza si ha torto, ma solo in linea teorica xkè poi sono pronta a giustificare un sacco di eccezioni.
nn esprimo opinioni xkè nn sono informata, questa è la verità
Non saprei, così a caldo ti do ragione su tutta la linea e così a caldo mi viene in mente uno dei più bei libri che ho letto ultimamente, "Perché piangi, mamma?" di Francesca Bottaini e Adriano Gon, delle edizioni Emme, che è un po' femminista ma ci son delle cose su cui essere femmine è un dovere morale, anche per gli uomini. Probabilmente non si capisce quello che ho detto, e non ho neanche la scusa della sindrome premestruale.
OT: leggere un tuo commento sul mio blog è una cosa che mi ha mooootlo emozionata. Grazie :)
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