giovedì 17 giugno 2010

La giornata dei fortunelli



Io, mai stata brava in niente dove si vince. La mia prima partita a tombola, con i fagioli, a Pedicciano, nella grossa cucina di zia Vittoria e zio Ginetto, che avevo fatto un ambo o terno o quello che era e cercavo di farmi sentire da zio Giovannino che estraeva i numeri, niente, non mi ha manco vista. Ha vinto qualche adulto più assertivo di me.

Poi c'è di mezzo anche tutta la filosofia di mio padre, che comprava per tradizione un biglietto della lotteria di capodanno, ma niente altro.
"Tanto se la botta di fortuna proprio ti deve capitare, ti capita che tu lo compri o meno".
La filosofia di Gastone Paperone che il biglietto vincente gli sbatte in faccia portato dal vento.

E così, oggi che ha fatto caldo per quel che dura (sabato 14 gradi, che faccio, mi iberno?)e pur tornando da scuola con i bambini in bici ho saggiamente rinunciato a checchessia attività (e ne avevo un paio in mente, meno male che ho soprasseduto) per arrivare a casa, montare una tenda in giardino per le belve e schiantare a letto, prima di tutto ciò due signore in grembiule rosso all'angolo della strada mi mettono in mano un depliant.

Ed era di una cosa che proprio domenica i miei quasi vicini con figlia a scuola con i miei, grafici artistici pure loro perché se non sono artisti non li vogliamo, mi avevano parlato di questa iniziativa del centro di quartiere, proprio di fronte a casa nostra.

Resto van Harte, ovvero il ristorante di cuore, che ogni mercoledi e giovedì serve cene da tre portate a € 5 a testa, in grandi tavolate, cucinate e servite da volontari, e stasera insomma, con la partecipazione della lotteria del CAP, che sembra un insulto ma è solo la Postcode loterij
, la cena costava € 3. E la povera mamma stanca che sa che il padre si cucina da sé in questi giorni e torna pure tardi, non le è sembrato vero convincere i figli ad andare a provare la cena egiziana di fronte casa.

Schiodarli dal computer è stata la solita impresa improba maaaaaaaa.....

Questi della Postcode Loterij avevano fatto le cose in grande. Un Bingo tra una portata e l'altra, il cantante con tastierista un paio di imbonitori che ci sapevano fare e lo facevano con gran gusto. I miei figli concentratissimi sulle cartelle della tombola. Il primo premio, una bici strafiga della lotteria, che da sola avrebbe potuto risollevarmi dal furto della bici-carro.

"Ragazzi, noi andiamo per la bici".
"Siiiii". (non l'abbiamo vinta ve lo dico subito, che dopo tutta la tensione fatta montare ad arte non la reggo più nella vita).

Il primo bingo è mio, un pallone regolamentare cucito a mano d'oro con relativa pompa. Pompa dotata di tre beccucci di cui orso ne ha già fatti fuori due senza per questo averla gonfiata.

La bici l'ha vinta un signore, ma per poco.

Poi un bel bingo lo fa Orso, esita ad andare e il fratello gli strappa di mano il biglietto e corre sul palco, lui si mette a piangere, una delle volontarie carucce al nostro tavolo che aiutava i bambini a controllare i numeri se lo prende per mano e lo porta. Quando capisco che sta per toccargli il secondo pallone d'oro intervengo (anche perché a quel giro di bingo ce n'erano 4-5 e solo perché Ennio era arrivato per primo a spingere il biglietto in mano allo scrutatore mo una mica si può allargare, che queste cene sono per la coesione nel vicinato).
"Ragazzi, voi un pallone ce l'avete, vogliamo darlo a qualcuno che non ce l'ha?"

Immediatamente gli mettono in mano una scatola di dolci vari tipo Mars, Milky way ecc. e una maglietta arancione che gli arriva a metà polpaccio con sulla schiena il 14 di Cruyff. Felice come una Pasqua lui, io pure che gli ficco la maglietta addosso prima che servano il piatto principale e si spatacchi.

La commensale caruccia per compensare mi rifila anche una borsetta, devo dire carinissima, color sabbia, che ci farò l'estate. Le penne extra le avevano già.


Abbiamo anche ballato


Baffetto languido è quello che ha dato l'avvio alle danze, schiodando le persone dalla sedia una ad una.

Sentite, ve la faccio breve perché ci hanno riempito di premi. Tutti i commensali sono tornati a casa con un cappellino arancione (tre),
che bisognava mettere e togliere per dare le risposte a un quiz e trovo che la signora qui sopra era quella che gli stava meglio di tutti, la maglietta idem (quattro in totale) e una busta con due biglietti gratis per il cinema da lunedi a giovedì a testa (ho sei biglietti da consumare entro il 29 giugno e mi sa che faccio una carrettata di bambini un mercoledì pomeriggio).


Ballando gli è passato il dispiacere
Ennio ha scoperto il campetto di calcio dietro, ha provato a fraternizzzare ma erano tutti ragazzi grandi che lo hanno messo in porta e lo hanno fatto nero di pallonate ('sti megastronzi, pure loro) per cui è riuscito piangendo, ma poi è tornato a guardare e gli ho spiegato che dopo le otto di sera ci stanno solo i grandi, ma il pomeriggio ci saranno bambini più piccoli e potrà giocare con loro.

E già che ci siamo i maschi sono belli che equipaggiati per andare sabato con padre e zio Tjibbe, fanatico di calcio, a vedersi la poartita contro il Giuappone sul megaschermo in un qualche caffé che sa lo zio, così tutti arancioni mi si mimetizzano nella folla e si divertono pure.

Tanto lo so cosa mi diranno al ritorno, scandalizzati:
"Mamma, bevevano tutti la birra".

Che se c'è una cosa formativa del calcio in questo paese è quando vanno in massa al caffé a guardarsi la partita.

Grata e riconoscente perché gliel'ha organizzata qualcun altro, io sabato mi defilo, che ho la prova della pecorina a teatro.

5 commenti:

luby ha detto...

^_^

valewanda ha detto...

iniziato oggi il tuo libro :-) un bacio, Valentina

eli297 ha detto...

grandioso !! stupenda iniziativa!! mi paicerebbe cosi` tant ovenire alla prossima !!
un abbraccio da corl

elisabetta

mamikazen ha detto...

Siete belli, tutti arancioni.
Qui è un tripudio d'azzurro (bandierine con le lucette comprese, che il capo non s'interessa molto di calcio, ho dovuto regalargliele io ai pupi...)
Com'è andata la prova?

emily ha detto...

ci pensavo l'altro giorno quando ho letto il post ma nn avevo tempo di commentare.
quando leggo come passi le giornate fai apparire la mia vita scialba e noiosa.....azzzz quante belle iniziative che ci sono....