lunedì 11 maggio 2009

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei

Un aspetto a mio avviso poco ponderato di tutta la penosa vicenda Letizia-Berlusconi è stato come bisogna arrampicarsi sugli specchi per motivare una conoscenza tra persone che a un primo colpo d'occhio avrebbero poco in comune.

Sto parlando del signor Letizia padre e del nostro premier. Ci sono persone, infatti, che non puoi conoscere in modo normale. Un Berlusconi lo conosci e ci puoi forse scambiare due parole o se fai parte del club (politico, industriale ecc.) o se gli vendi un servizio (guardia del corpo, autista, cameriere, manicure, visagista ecc).

Non lo incontri per caso per strada o al bar, un attimo che è da solo e magari ha voglia di fare due chiacchiere.

E c'è da chiedersi in tali occasioni, che sono pur sempre di lavoro, se e quanto e fino a che punto lo scambio di parole sia un vero scambio, o la vuota performance di frasi di rito.

La solitudine del potere, è di questo che sto parlando. In fondo per aprire veramente il proprio cuore e parlare di cose che ci premono, abbiamo al mondo pochi referenti: alcuni amici, un partner, forse i figli, talvolta i genitori. Per chi li ha. E per chi ne ha senza che contemporaneamente queste persone ricoprano anche un altro ruolo di alleato politico, partner commerciale ecc. ecc. la vita è varia e le combinazioni possibili infinite.

Una persona di potere chi ha? Di chi si può fidare veramente? di chi è costretto a fidarsi, in parte? Di chi non può fare a meno?

A me viene in mentre i Soprano, che manco ho mai visto: ci si può fidare almeno del proprio terapeuta? Che comunque non è un amico e neanche un parente.

Il che lascia irrisolta la questione di come papà Berlusconi e papà Letizia si siano mai incontrati, conosciuti e abbiano deciso di frequentarsi. Lascia anche irrisolta la reciprocità delle frequentazioni: se io conosco una persona che mi piace e nella cui compagnia sto bene, se questa persona ha figli dell'età dei miei, se io mi trovo a frequentare spontaneamente anche i figli di questa persona, da madre direi: la prossima volta porto anche io i miei, facciamoli conoscere i bambini, magari diventano amici, o comunque si divertono anche loro.

Ma mi rendo conto che la vita della gente comune e di chi vive sotto una campana di vetro può differire in parecchi aspetti, e questo mi sembra uno di quelli.

Per dire, noi madri riusciamo a trovare uno spunto di introspezione sulla nostra vita e i nostri figli un po' da tutto, anche dai grandi eventi politici.

Io la chiamerei la politica della quotidianità.

8 commenti:

ckf ha detto...

sì, prendiamo il ckaso cke sia una ckonoscenza fra papà Letizia e papà Berlusckoni, a parte cke a quanto ho ckapito Letizia non è il vero padre ma tipo il patrigno... e poi perckè Noemi ckiama Berlusckoni "Papi"? E perckè Berlusckoni va ai suoi 18 anni e non a quelli dei propri figli (ckome afferma la Lario)?

Igraine ha detto...

Sbagli, cara. ALCUNE madri trovano motivo di introspezione da tutto. Molte rimangono le zucche vuote che sono. Non credo che essere madre cambi quello che sei.
Sbaglio?

LGO ha detto...

Comunque, 'sto povero signor Letizia ora negano tutti di conoscerlo...vabbè, non è che mi faccia poi tutta questa pena.
E neanche me la fanno i ricchi&potenti, che mica è una malattia, essere potenti, che se ti capita stai lì a interrogare tutti i santi sul perché te l'hanno mandata, tra tanti, proprio a te. No, bisogna impegnarcisi, e pure fare un bel po' di zozzerie. Peggio per loro. E anche peggio per noi, che ci tocca sopportarli.

mamikazen ha detto...

A me fa schifo in generale tutto questo esporre i fatti propri a livello nazionale (detto da una che ha un blog non è male, immagino).

E' che proprio una trasmissione di Vespa sul matrimonio di Berlu... mah... chisseneimpipa?

(mentre del fatto che sia amico di uno che ha trascorsi giudiziari non brillanti già me n'impipa di più, ecco)

Monica ha detto...

premesso che mia figlia non chiama papi, cicci, o bubù nemmeno il mio compagno, ma chiama papì solo suo di papà. nè io ho mai chiamato "papi" altri che il mio legittimo padre.peraltro direi che sia io che mia madre reagiremmo a scarpate o cosette simili.

credo che sia una reazione media di ogni mamma o padre, anche ricca e potente (su questo contesterei la campana di vetro o meno, seguivo casi sociali analogamente inquietanti, fatte le necessarie differenze economiche), genitori che dovrebbero pensare alla tutela a una situazione che richiede tutela:
a 17 anni una ragazzina è piccola e un settantenne è un settantenne.

evidentemente ci sono genitori che hanno più a cuore la visibilità e la fama che la tutela, che non possono fare a meno di leccare le bricioline di pane che cadono dal tavolo dell'imperatore, a costo di dargli in pasto una figlia....
e infine ci sono vecchi tristi e bavosi, incapaci di dignità e di rispetto, privi persino del senso del ridicolo....


la dignità pare costare moltissimo, da esser impagabile per qualcuno....

Mammamsterdam ha detto...

si, scusate, allora lo dico chiaramente: e se ipoteticamente, dico ipoteticamente e lo ripeto, uno scrittore di romanzi gialli guardi oltre il cherchez la femme, e gli venisse in mente che questo è il fumo che copre una cena elettorale della camorra?

Tornerebbero tante cose. Ieri ci ho parlato, con uno scrittore del genere, e mi si è aperto un mondo.

Il che dimostra che io la giallista non la potrei mai fare, mi manca proprio il Leap of Faith, questi voli dell'immaginazione proprio non ci arrivo.

Monica ha detto...

alla camorra non ci sarei arrivata, che che fosse fumo per allodole si...
magari mandare squinzie in commissione ue si ottiene che non faranno nulla.... di ma e o bene e il capo contnuerà a farsi i fatti suoi. sul fatto poi che il ponte di messina serva solo agli "amici" mafiosi o simili del premier, che sia un favore che va reso ... beh di questo ne sarei piuttosto sicura.
un monumento costosissimo ed inutile, eccessivo in un momento di crisi economica ...

in ogni caso volendo distogliere l'attenzione da questo, svela con evidenza il suo caligolismo....

graz ha detto...

A costo di suonare non solo ripetitiva ma pure rimbambita, io ri-sostengo che bisogna assolutamente finirla di a) dare eco a tutte le cacate che questo signore spara a raffica inquietanti o meno, l'ideale sarebbe che tutte ste carrambate rimanessero senza commento ma so che è chiedere troppo b) finirla di pensare che sia solo il frutto del vaso di pandora del suo delirio di onnipotenza.

Tutto sto teatro serve a soddisfare il suo caligolismo da una parte ed a coprire ciò che davvero accade dietro le quinte dall'altra. L'imperatore senile, il caligola de noantri, soddisfatto ed i ghedinidellutri vari a rimestar nel torbido dall'altra. E le veline in parlamento (europeo o no) che danni non ne fanno e ti distraggono il nemico.

/graz