Fra poco vado a consegnare i bambini agli amichetti che stasera li ospitano, perché domani ci alziamo alle 3 e mezza, passiamo a caricare il mio fotografo preferito (ad essere onestissimi: uno dei miei fotografi preferiti, ma comunque quello con cui sono impicciata al momento) e partiamo presto da Rotterdam. Vado qui.
(Questa foto, nello specifico, è dell'altro mio fotografo preferito, Antonio Di Maggio).
Devo fare bagagli e ho un mucchio sparso di roba sul letto. Portarmi un laptop, forse due (uno se funge lo porto in regalo), la telecamera, il minidisk, la macchinetta fotografica, e le prese di tutto ciò. Scarpe adatte non ne ho, stanno a Ofena e non so se riesco ad entrare in casa per riprendermele. Però questo semplifica i trasporti. Un po' di regali per vari bambini sparsi.
Sono riuscita a fare lo sciroppo di sambuco, cogliendo i fiori domenica sera prima di tutto il finimondo di maltempo che c'è stato tra lunedi e martedì (le compagnie assicurative hanno quantificato il danno in 15 milioni di euro. Per una tempesta un pochino apocalittica con vento ed alberi crollati, un giorno di ritardi, treni bloccati e acqua alta, e persone che non sono potute andare al lavoro per queste ragioni. Mi chiedo se qualcuno voglia e possa mai fare una stima equivalente per il terremoto in Abruzzo, quantificando magari anche le giornate lavorative regalate dai volontari. Le giornate di lavoro perse da chi un lavoro non ce l'ha, e le ore di viaggio perse da chi è sfollato lontano dal proprio lavoro e ogni giorno per andarci si fa 150 km.)
Oops, mi ha colto al varco la botta di acidità, mentre invece parlavo del sambuco: ho messo i fiori a macerare tre giorni in acqua con il succo di un limone e mezzo e un paio di arance, stasera li ho passati in poentola a pressione dopo averli filtrati e ci ho aggiunto 1200gr di zucchero di canna, se non ci fa fuori il botulino è buonissimo.
Solo che non so dove metterlo: le bottiglie della passata di pomodoro che ho messo da parte non hanno più il tappo. Mi sono scordata di comprare i sacchetti per il congelatore. Spero in un paio di vuoti a rendere delle bibite, ma stai pur sicura che se c'è una volta in cui li abbiamo restituiti tutti è proprio oggi. Finisco le valige e poi ci penso. Intanto si raffredda.
Sono due settimane che passo da alti e bassi: una volta mi vedo arrestata e gli appunti distrutti perché ci troviamo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Nessuno che ancora sappia dirmi dove posso andare.
Un'altra sono euforica perché rivedo i miei e alcuni cari amici. L'unica serena certezza che ho è che lo stakanovista mi farà trottare per salite e discese, oltretutto si è appena beccato un'ernia al disco, quindi ho una certa idea su chi sarà a salire e scendere dalle montagne con il treppiede e la borsa delle attrezzature.
E un pochino mi sento come alla vigilia di una gita scolastica. Vado a scrivere il mio primo libro e sono tanto, ma tanto curiosa di vedere cosa ne verrà fuori. Andrò finalmente a conoscere di persona miss Kappa.
Domani conoscerò il nostro Virgilio, che si chiama Fausto e alla domanda: cosa fai nella vita, ha risposto: l'artista borderline (ma dico io, un idraulico, un carpentiere, una persona con un lavoro solito e definito mai ci capita? Sempre e solo artisti? pure borderline stavolta? E meno male che dalla voce sembra un signore serio e posato).
La domanda numero due: perché vuoi aiutarci, che disponibilità hai? Totale, credo in questo progetto e voglio fare qualcosa per l'Abruzzo e voi lo state facendo.
Però vi avverto subito, gli aggiornamenti saranno zoppicanti parecchio.
Rientro la notte del mio 42esimo compleanno e la mattina dopo, subito in miniera.
Decisamente, quest'anno non so come ci arriverò alle vacanze. Il capo deve lavorare, ma gli ho strappato una settimana di campeggio. Però nel frattempo ho fatto belle cose e conosciuto e rivisto bella gente. Tranne una che mi ha fatto il bidone a prescindere, ma tanto se lo è detto da sola che è una stronza. Non te la prendere, Flà.
Io non devo essere così convinta, se contunuo a cazzeggiare sul blog pur di non chiudere quello zaino. Se potessi, mi metterei pure a fare la conricetta a fiorellini.
Mi sa che vado dal cinese a prendermi una cena. Almeno mi motivo ad alzarmi.
7 commenti:
Fai un viaggio come si deve e scrivi quel benedetto libro che scrivere sai proprio bene!
Un abbraccio. :)
Niente cornicetta.
Si parte.
E da quello che mi sembra di conoscerti (perché ormai mi sembra di conoscerti, potere illusionistico di internet) sarà bellissimo...
Un bacio di buon viaggio.
tu sei stupenda. lasciatelo dire.
buon viaggio da una che ti legge (lo sai) e non commenta per i motivi che sai (emadonnaquantecosechesai!!)!
Ed io, intanto, ti auguro buon viaggio ;)
Ciao,
scusa se ti contatto in questo modo, ma non sapevo come farlo.
Sono Sergio, un membro dello S@K Team (http://developers.speaking-central.com/).
Sto organizzando un viaggio per Amsterdam (leggi le informazioni a riguardo: http://italy.speaking-central.com/se-ne-parla.html?func=view&catid=4&id=44) e sarei grato se lo sponsorizzassi sul tuo blog.
A presto.
Sergio
SpeaKing...
http://italy.speaking-central.com/
un buon viaggio!!!
il tuo post sul parto è stupendo...
saremo per strada insieme a te.
un abbraccio
Maria Angela
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