1) Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio mi è piaciuto tanto. Non tanto per quella perfezione estetica che è la cosa che lo avvolge tutto, quanto per i pazzi che ci circolano dentro. Il finale aperto va benissimo, così chi ama gli happy endings finge che finisca tutto bene, chi ama le divagazioni oniriche può chiedersi dove comincia e dove finisce il sogno e sicuramente ci sono altre tre o quattro possibilità per cui ognuno si sbarra la casella che preferisce.
2) La seconda notte di nozze di Pupi Avati. Io amo tanto di film di Pupi Avati per la profonda umanità con cui descrive persone e situazioni fin troppo umane, ma certe volte non ho il coraggio di vederli, perché ne esco sempre con il magone. Che nella vita gli happy endings non sempre ci sono, anzi, i bastardi che ti mettono i bastoni tra le ruote abbondano e lui te li fa vedere proprio tutti. Stavolta invece, fosse che mi piace tanto Antonio Albanese che era splendido nelle vesti del minus habens innamorato, pazzo forse, ma non scemo, anzi, fosse che la Ricciarelli che manco l'avevo riconosciuta reggeva spendidamente il suo ruolo, fosse che Neri Marcoré l'avevo visto l'ultima volta a fare papa Luciani e quindi il ribaltone e la flessibilità con cui ricopre tutti i ruoli, da Ligabue che si gratta le palle dalla Dandini fino a questo personaggio completamente amorale ed egocentrico che gli è toccato qui, che dire, non mi è manco venuto il magone, anzi, era a modo suo un bellissimo lieto fine. Tranne la dedica di chiusura, che mi ha di nuovo fatto piangere, che i bambini ammazzati dalle mine, lo sappiamo è un argomento che strazia il mio cuore di mamma.
3) La terra di Sergio Rubini, un bel drammone di famiglia, con questi fratelli che prima si menano, poi si abbracciano, poi si rovinano la vita e alla fine le radici e la famiglia ti fanno fare scelte ataviche, ma che per te sono giuste, anche se completamente illegali e disoneste, in perfetto stile western. Una bella botta di legge del taglione dall'inizio alla fine. In qualche modo meno sorprendente come plot, ma con una bellissima fotografia, bei dialoghi e Sergio Rubini himself che come attore mi piace tanto.
Tutti e tre pieni di questi splendidi paesaggi, palazzi e massarie tra Scilia e Puglia che sembravano, nel contesto, un gigantesco spottone dell'ente del turismo e manco lo erano.
La considerazione politica invece è questa: quanto è vera la considerazione olandese di links lullen, rechts zakken vullen, che letteralmente significa "fare alte considerazioni del cazzo sugli ideali di sinistra per poi riempirsi le tasche con la politica nelle migliori tradizioni di destra".
Insomma, come piccola fondazione culturale retta da un enorme entusiasmo, tanto lavoro gratuito che sottrae tempo ed energie alle nostre famiglie, al nostro lavoro e alla nostra vita, fa brutto scontrarsi, non dico con certi peson aggi, enti e istituzioni che sai che stanno lì per sentirsi minacciati da chi è fuori dalle cosche. Ma scontrarci con gente che in teoria è tanto idealista e di sinistra, ma quando deve presentarti il conto lo fa con una bassezza che tanto idealistica poi non è, non so, saremo ingenui ma ci siamo un pelo straniti. E incazzati.
Tipo il documentario Biutiful cauntri, che gli autori che avevamo intervistato per la radio ce lo avevano promesso gratuitamente su DVD da farlo vedere in Olanda, che è sempre il miglior sistema di interessare una casa distributrice, suppongo. Cioè, se trovi gli imbecilli che gratis et amor dei te lo programmano, tu inviti i distributori a vederlo al cinema e poi ti ci fai gli accordi che vuoi. Quella che chi non ha bisogno di dimostrare quanto è di sinistra chiama una situazione win-win.
Invece quello che succede è che dopo averlo promesso gratis ci mandano una copia con in sovrimpressione la scritta non per uso commerciale inutilizzabile, e va bene, la copia da mandare non arriva e dopo giorni di telefonate, con il programma stampato e pubblicato da mesi sui giornali e su Internet, ti fanno la proposta capestro di farti pagare dei diritti esagerati + il corriere per un dvd (che i diritti li abbiamo pagati a tutti e per una pellicola le spese arrivano al paio di migliaia di euro, ma i dvd hanno altri prezzi) stampato in casa e che si è pure interrotto durante la proiezione. E siccome la cosa si è ripetuta con modalità diverse per altri titoli in programma che o abbiamo buttato fuori o ce li siamo tenuti con le magagne, pagandoli pure, ci siamo resi conto che è una strategia.
Paga, una strategia del genere? Se per duecento euro vi perdete l'occasione di trovarvi gratis un distributore in un paese straniero e fate una figura del cavolo, ricattando chi ha creduto nel vostro film e nel cinema italiano, lasciamo perdere, va. Che la pirateria si alimenta anche così.
E il Melkweg, tempio della controcultura olandese, pieni di soldi e di sussidi, con gente pagata a stipendio per fare male il proprio lavoro, sarà anche stata una vetrina prestigiosa, non dico di no, ma sono talmente peracottari, incompetenti ed incapaci di vendere il proprio prodotto, che davvero non so se l'anno prossimo Cinemissimo si rifarà con dei partner del genere. Che di gente seria, professionale e che non necessariamente deve fare l'idealista alternativa per soldi, Amsterdam è piena.
Ma come diceva sempre l'amico Vincenzo (e l'ho detto qui precendentemente) in fondo gli olandesi fanno tanto i precisini, ma sono poi peracottari come tutti gli altri.
Intanto, se ve lo siete persi, stasera e mercoledi si riproietta Il regista di matrimoni, e io lo consiglio assai. stasera invece i corti al femminile e il dibattito con Hedy d'Ancona.
1 commento:
per ora, i ragazzi del Kriterion si sono mostrati entusiasti e professionali (rispondono alle email, si presentato agli appuntamenti). Speriamo tenga botta cosi' fino a gennaio, quando proietteremo Gomorra. Per la mia (limitata) esperienza, vi conviene farlo li' al prossimo giro.
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