"Caro Sinterklaas, sono stato tanto buono. Oggi non mi sono ciucciato il dito. Me lo sono ciucciato solo per un secondo. E vorrei la stazione di polizia della Lego".
Accidenti: solo tre mesi di dettato a scuola e già sembra un amministratore delegato con la segretaria (la segretaria scrive solo perché è tardissimo, ma non si può andare a letto senza aver risposto al biglietto di Sinterklaas la notte scorsa. Che gli amministratori delegati junior non sono noti per la propria velocità di scrittura).
Sinterklaas stanotte ha lasciato un regalino nelle scarpe (che non avevamo messo) dei bambini. Due marionette da dito peruviane fatte a maglia. Un cavalluccio marino per Ennio e una cicogna per Orso. C'è da dire che Sinterklaas ci ha messo una vita a decidersi, perché c'erano anche un galletto, una tigre e svariate altre bestie irresistibili, ma in fondo le dita umane sono solo dieci.
Poi per riprendersi dallo stress della decisione l'aiuto-Sinterklaas è andato al Bijenkorf a comprarsi un tailleur di velluto color prugnasecca/melanzana, inutilizzabile per espletare i propri doveri Sinterklaasseschi, ma indispensabile per quelli da interprete, che di tailleur decenti CHE MI ENTRINO da lavoro ne ho solo uno. E domani sono a Maastricht con la collega più elegnte del mondo e devo fare anch'io un pelo di porcafigura.
Dura la vita di Sinterklaas. E la mia. Per fortuna dura 20 giorni. In seguito a ciò, si ricorderanno anche della Befana e possiamo ricominciare.
Tra l'arrivo di Sinterklaas a metà novembre e la notte dei regali in 5 dicembre i bambini mettono tutte le sere in bella vista una scarpa, in cui Sinterklaas e gli Zwarte Piet lasciano un dolcetto, un regalino, un biglietto. Per inculcargli un po'di sano do ut des, che in fondo è il motore di tutta questa manfrina, in genere si mette anche un po'di paglia o una carota per il cavallo.
Sul regalino i pareri sono discordi; chi lascia un biscottino, chi uno o più regali, chi una sera ogni tanto per aumentare la tensione, chi tutti i giorni e più regalini per farsi perdonare dai figli il divorzio recente, gli straordinari o il fatto puro e semplice di vivere (tutti esempi a me noti personalmente, da cui mi dissocio).
Noi facciamo quello che ci ricordiamo, come e quando possiamo. Se mi viene la botta di shopping compulsivo, allora prendo regalini per una settimana con moderazione, se la vita mi insegue e alle 3 di notte mi ricordo che non ho fatto nulla, mi precipito a racimolare nel fondo delle borse se per caso ho ancora un pacchetto delle mentine dell'ultimo congresso, che io e Orso odiamo le mentine, ma Ennio è assuefatto, soprattutto quelle dell'Hilton.
E così si va avanti, fino al momento in cui non ci credono più e che per ottime ragioni esposte sopra, se sono furbi, ti comunicano il più tardi possibile. Spero che non mi chiedano di fingere di credere che loro credono ancora a Sinterklaas a 38 anni o avrò fallito la mia missione sacra di madre ed educatrice.
4 commenti:
sarò un'inguaribile bambina, ma mi piace tanto tanto questa cosa qui!
bacioni
Porca miseria (scusa) ma questo è un vero e proprio secondo lavoro! Diciamo un lavoro stagionale.
me lo ricordo!
ogni mattina correre a vedere se aveva lasciato qualcosa, una caramella, un mandarino, ....
mi ricordo vagamente che un anno ci trovavo dei yogurt che "a casa" non mi piacevano più... ma quelli di saint Nicolas erano un sacco più buoni e mangiavo contenta!
Mammamsterdam, ti voglio bene, e in questi casi vorrei essere tua figlia... è grave? ^^
No, senza, scherzi, è che quando racconti queste cose mi ricordi davvero la mia mitica mamma (che ad Amsterdam si sarebbe trovata benissimo perché è nata nel '30 ma è sempre stata molto, molto, molto avanti).
Un bacione, e saluti a Maastricht!
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