lunedì 4 aprile 2011
Interazioni e spiaggia di città
Venerdì sono venuti a dormire da noi Becca e Lo e sono successe alcune cose carine. I primogeniti si sono messi a trafficare per conto loro e i secondogeniti pure. Solo che un primo e un secondogenito sono coetanei.
Orso aveva deciso che doveva dipingere le unghie di Becca, che era tutta entusiasta e me l' ha ricordato dal primo momento che ha aperto gli occhi la mattina dopo, quando sarebbe accaduto. Dopo colazione.
La sera abbiamo giocato a lombrichi, un gioco di dadi e tesserine semplicissimo e Ennio spiegava a Becca, che era la piccola del gruppo con i suoi 4 anni, come giocare, le dava i consigli. tutti appassionatissimi nel gioco tranne Orso che come suo solito stava per conto suo a smontarmi l' attrezzo per fare gli gnocchi della macchina per la pasta.
Il pomeriggio siamo andati alla spiaggia di città (portatevi la felpa che tira vento), ma Orso impavido si è infilato il costume in 30 secondi netti. Poi si sono scambiate le parti. I due seienni hanno fatto comunella decidendo che bisognava svuotare il lago, e hanno deciso di farlo non dal lato spiaggia ma dal lato monnezza.
Becca ha trovato un cagnolino con una voglia matta di farsi tirare una pallina e hanno giocato per un' oretta per conto loro, senza bisogno di nessuno.
Ennio ha trovato due amichetti del calcio e con altri tre che non conosceva se ne è andato per conto suo con loro.
Noi adulti accampati tra sole e vento, indecisi su cosa fosse più forte.
Poi a forza ho recuperato i due esploratori che si cercavano i posti peggio zozzi e con più ferri arrugginiti che spuntavano (ufficialmente non spiaggia)
La cosa bella è che prima di dividersi la compagnia e le preferenze hanno giocato tutti insieme e nessuno ha escluso Becca perchè era la più piccola, anzi mi è piaciuto molto come Ennio la seguiva mentre giocavano ai lombrichi. L' unica scocciatura è che non ci provano neanche a parlarsi in italiano tra loro, ma prima o poi arriverà anche questa.
Io ho sentimenti molto ambivalenti su questa spiaggia di Blijburg, perchè paragonata alle spiagge 'vere' a cui sono abituata è una vera schifezza. Però c' è il baretto mezzo hip e mezzo hippy accanto, dove Giulia mi assicura che è bellissimo venirci a fare colazione nel weekend con i bambini prima che arrivi la ressa. Infatti verso la fine del pomeriggio, quando restava poca gente, sarebbe stato bellissimo restare ma i bambini erano sfatti di stanchezza (troppa vita).
Mentre ce ne andavamo sono arrivati due motorini dei corrieri con la pizza, perchè essendo appiccicata a un quartiere parzialmente in costruzione, che ci vuole ad ordinare la pizza per telefono se non hai voglia di schiodarti dalla spiaggia?
Il bello e il brutto delle spiagge di città.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Dai, le spiagge batave e quelle di città in particolare, non sono paragonabili a quelle "vere" ma sempre meglio di un calcio sui denti, no?
Questi spazi di armonia ritrovata a me fanno pensare a quanto anomala ed irritante sia la vita 'vera', quella che si conduce tutti i giorni e che rende noi e loro peggio di bestie incazzate.
Bellissima domenica
/graz
Posta un commento