giovedì 29 dicembre 2011

Cracovia e' una torta a strati

Le citta' sono tutte delle torte a strati e di quelli di Cracovia ne conosco un po'. Non solo perche' ci vengo da quando ero nella pancia e un po' degli ultimi strati li ho visti formarsi negli ultimi quaranta e rotti anni. Insomma, non sono neanche stati rivolgimenti da poco.

Quando venivo qui da bambina superavo nientepopodimenoche la Cortina di Ferro, mica pizza e fichi e tutti di qua e di la' che si preoccupavano. Gli itliani perche' adavo in un pese del ocialismo reale e a seconda delle inclinazioni personali dilla' o si mangiavano i bambini o splendeva il sol dell' avveire e da bambina fai fatica a spiegare che no, tu in fondo vai a trovare i nonni e gli infiniti zii. Che giochi nei giardino tra i palazzoni con infiniti bambini e che quando decidevamo di andare in piscina si partiva al mattino in gruppi da trenta, ognuno con il suo asciugamano, panino e qualche zloty per pagarsi l' ingresso e la pepsi.

Perche' tra i misteri del socialismo reale e' che in Polonia c' era la Pepsi che si produceva in loco su licenza e uindi a me e' rimasto quest' imprinting qui, la coca per favore la beva qualcun altro.

"Ma non e' pericoloso?" chiedevano. No, non mi pare. Vero che me lo chiedeva gente per cui andare da Sulmona al mare a Silvi era gia' un' avventura.

"Ma tu vivi in Italia, e avete il terrorismo e le Brgate Rosse, ma non e' pericoloso?" chiedevano dilla'. no, non mi pare, io vivo in Abruzzo e la cosa piu' vicina che sapevo era il tema sul rapimento di Aldo Moro che ci fecero fare e a cui io mi ribellai ferocemente, perche' non e' una cosa seria a 8 o 9 anni dover fare un tema sul rapimento di Aldo Moro, scusatemi.

Insomma, queste robe qui.

Poi fecero papa Giampaoletto II, e si scopri' che esisteva, vivaddio, la Polonia. Noi che andavamo in udienza e abbiamo pure la foto del papa che solleva e sbaciucchia il mio fratellino biondo e tondo, che se poi nella vita ha avuto sfig un motivo ci sara', se uno e' superstizioso ("Ma quanto assomiglia al papa Italo", dicevano a Tortoreto. Eccerto, faccia da polacco tutti e due.)

Poi venne Solidarnosc e al mio liceo i ciellini facevano grandi manifestazioni e toccava spiegargli che la bandiera polacca la mettevano sottosopra ed era meglio se la rigiravano. E per tigna andavo in giro con la spilletta di Solidrnosc addosso.

Poi decisi di farci un semestre universitario come libero auditore alla facolta' di russo dell' UJ, che si legge ujot e sta per Universitas Jagellonica, che con la facolta' di russo non fini' tanto bene, ma con la meravigliosa biblioteca universitaria si. E conobbi i catalani con cui ci facemmo una retrospettiva di film di Almodovar, e le italiane che stavamo sempre a fare le commari.

E vivevo con i miei nonni ed e' stato un privilegio conoscere da quasi adulta i miei nonni vecchi, che da bambina sono i tuoi nonni, ma un po' come le figurine del presepe. E mio nonno, che forse l' eta', finalmente si sbottonava e ogni tanto mi raccontava dei campi di concentramento, di cui non aveva mai fatto parola a nessuno fino a che il suo amico una volta in pensione decise di scrivere un libro di memorie in cui parlava anche di lui e lui ne compro' una copia per ognuno dei quattro figli.

In quel periodo cadde pure il muro di Berlino. Poi si sposo' mio fratello e ando' a viverci lui, e quanto ' ho invidiato per quello.

Perche' se c' e' un altro posto in cui io mi sento perfettamente a casa e' Cracovia, che quando passo in centro e vedo un' ottica voigt io lo so che il vecchio Voigt era un caro amico di mio nonno e che il figlio mi aveva ancora misurato delle lenti a contatto. Quando passiamo sula Staroislna io lo so ancora quando si chiamava via degli Eroi di Stlingrado, e poi siamo tornati al nome di prima della guerra, che era anche l' unio che si usava a casa mia.

Io quando vedo passare un tram con cpolinea cimitero Rakowicki lo so che li sta sepolta mia bisnonna Regina, e ditemi voi se Regina non e' un tipico nome da ebrea convertita.

E quando andiamo a spararci una cioccolata calda in piazza in quella che e' una nuova cioccolateria figa, ma prima era solo il negozo delle cioccolate e torte al cioccolato e wafer di E. Wiedel, be che c' entra, ho appena saputo che mia nonna e' entrata a lavorare in quella fabbrica a 12 anni, che al lavoro poteva mangiare tutto quello che voleva e forse per questo e' poi cresciuta e si e' sviluppata in quel periodo a forza di cioccolato e burro, e che le dispiaceva di non poter portare niente a casa per i vari fratellini, allora il sabato le si macchiava il grembiule di cioccolato fuso, lei lo arrotolava per portarlo a casa a lavarlo e a casa, staccavano i pezzi di cioccolato cosi' che anche i bambini potessero mangiarne un po'. E il padrone che le diede responsabilita' e le chiavi e la mando' a scuola due giorni alla settimana a spese sue.

Oggi mi sono fatta un bel giro in citta', a iedi e in tram con mia mamma, e abbiamo tirato fuori altri strati.

Ci vorra' un po' ma questa torta mi sta ievitando da qulche parte nella pancia e ci ricordiamo tutti come e' andata la volta scorsa, quando mi giravano intorno troppe storie stratificate.

Il mio buon proposito per il 2012 e' di infornare la mia guida sentimentale di Cracovia. Non diventero' mai un grande romanziere, ma conosco un sacco di storie.

PS. il mio cugincognato giovane si e' appena offerto di portrsi Ennio al campo scout quest' estate, tocchera' insegnargli un po' i polacco. E mia zia si prende Orso per fargli lezioni di pittura. Ecco.

5 commenti:

sonia ha detto...

Oh là, così poi bisogna presentarlo in giro e torni :)

Amedeo ha detto...

Quanto ti sto invidiando, Ba'! Quest'anno avevo espresso il desiderio di trascorrere il capodanno a Cracovia - solo se possibile, con pochi amici cari al massimo. INvece non sono riuscito ad organizzarmi, ho dei viaggi in previsione per la primavera quindi soldi nada. Quanto mi rode!
Ma un giorno ci verrò con te, io lo so!

Lorma ha detto...

Invidio la tua multiculturità, il fatto che riesci a trasmetterla ai tuoi figli....
Grazie per condividerla con chi ti legge.. e attendo la tua guida sentimentale su Cracovia.

cautelosa ha detto...

E allora aspetto questa tua 'guida sentimentale' di Cracovia, una città che non conosco, ma che mi piacerebbe davvero visitare.

Intanto, augurissimi per un 2012 sereno e pieno di cose belle.

Valentina VK ha detto...

pur avendo letto molti tuoi post ho scoperto solo dal tuo commento su bpg al mio post sul natale polacco delle tue origini..io sono italiana ma avendo messo al mondo una bimba meta' polacca sono molto felice che lei possa avere due eredita' storiche anziche' una: siccome passa ovviamente piu tempo con me che con mio marito, tocca a me passargli non solo l'italianita' ma anche la polacchita' e mi sento una sorta di esploratore sentimentale: ormai sono sei anni che nei miei viaggi polacchi non mi stanco mai di osservare e scoprire, ho letto il tuo post con un'emozione grande, sentendomi un pochino partecipe del tutto perche' anche se quei luoghi non sono i miei, in un certo senso appartengono alle radici di mia figlia