Stamattina siamo andati in campagna con Maria Teresa, che doveva nutrire dei pollastri che ha nella stia della sorella a San Pietro. Così abbiamo fatto una botta di natura e campagna, con nell'ordine:
- considerazioni filosofiche sulla vita e la morte, e sulla morte a fine commestibile dei polli (oddio, se mi vengono che non mangiano carne, come il padre, io smetto di cucinare)
- una grassa pipì contro un olivo, che far pipì en plein air è tutta un'altra cosa
- studiato cavallette, farfalle, ragni e ragnatele
- mordicchiato le cimette del finocchio selvatico, che a Orso son piaciute e a Ennio no
- deciso che la farfalla di cui si vedevano ancora le ali intrappolate in strati di ragnatela su un muretto a secco era prima morta, e poi caduta sula ragnatela.
Poi, vista la giornata senza vento siamo andati in piscina-ina-ina, ci siamo studiati monti e boschi circostanti dall'acqua, siamo riusciti a far dormire Orso di pomeriggio, e siamo andati a riprendere nonna e zie dallla passeggiata per la via di San Nicola che hanno fatto dopocena, e abbiamo pure visto un'aquila, mentre scendevamo una stradina rurale tutta in discesa.
Tre secondi dopo abbiamo evitato per un pelo lo scontro frontale con una macchina che saliva a tutta velocità. Io ho urlato buttandomi a destra.
"Ed è il prete!" ha strillato mia madre
"Bucce di melarancia" ha imprecato zia One, che è un tipino fine.
"Ma è un incosciente, poteva ammazzarci", si è spaventata zia Two.
"Almeno sarebbe stata una morte santa", faccio io.
L'estrema unzione, spero sia prevista nel pacchetto.
Per consolarci siamo andati a capestrano a mangiare il gelato e abbiamo cantato canzoni polacche, italiane e francesi per tutta la strada, andata e ritorno. Che il bello delle riunioni di famiglia è che si canta.
1 commento:
Che bella vacanza!!!
E che bello cantare le vecchie canzoni con la famiglia, in campagna....
Buon proseguimento!
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