domenica 19 giugno 2011

Lo stress da scelta


Non so voi, ma io sono una di quelle persone che al ristorante non riescono a ordinare prima di aver letto tutto il menu, hai visto mai che mi sto perdendo qualcosa di unico? Perchè la vita è breve, la quantità di calorie che si possono responsabilmente ingurgitare quella è e allora meglio sceglierle bene, le calorie.

Non parliamo della gelateria.

Questa cosa della scelta perfetta e responsabile a oltranza è un po' un vizio di famiglia da cui cerchiamo, io e il capo, di curarci. Per dire che prima ancora di capire come e cosa avremmo voluto fare con la casa nuova per un paio di mesi ci siamo girati un numero impossibile di showroom di cucine e piastrelle, per installare la cucina con pavimento e tutto ci abbiamo messo un anno e cose del genere.

In realtà l' episodio scatenante è stato l' acquisto della lavatrice. Ne avevamo una che funzionava anche bene, di terza mano comprata all' epoca in cui eravamo giovani, poveri e belli e con esigenze di pulizia. Funzionava ancora in realtà, ma aveva cominciato ad arrugginirsi tutta, io ero incinta, avevamo bisogno di un' asciugatrice che con questo clima ci vuole se puoi e allora si era deciso di fare un acquisto congiunto lavatrice-asciugatrice impilabili, che poi magari ti fanno anche lo sconto.

Abbiamo anche deciso subito la marca, Miele, che è quella che ti dà garantie a vita o quasi e ce l' ha da sempre la mamma, e la nonna, e le zie del capo, vuoi che mi metta contro questo matronato, che noi abbiamo avuto una Candy per trent' anni e poi quando abbiamo comprato quella nuova mia madre aspettava che tornassi dall' università nel weekend perchè lei non ci si è mai abituata, c'è da dire che mia madre ha pippe strane su qualsiasi cosa abbia una presa elettrica, pure il microonde ci ha messo vent' anni a decidersi a usarlo e lo guardava sempre con sospetto.

Due anni. E meno male che nel frattempo la vecchia funzionava, e io incinta mi trascinavo i panni per 4 piani, dal pianoterra dove c' era la lavatrice, in bagno dove avevamo i fili per stendere. Ho seriamente valutato il divorzio, voglio dire, una volta che ti sei stampato e studiato tutte le schede tecniche dei vari modelli di lavatrice della Miele, ma quanto tempo ci vuole a decidere quello che serve? Ma questo è stato l' estremo da cui abbiamo deciso di partire per migliorare la nostra vita.

Anche perchè la scelta a tutti i costi è uno stress tale. Per dire, io adoro le scarpe poco convenzionali, per i mocassini e le decollete nere a mezzo tacco ci vuole una conformazione mentale che non è la mia, e il signore mi ha salvata donandomi negli ultimi anni la 42, quindi c' è poco da scegliere e manco tutte le stagioni. Per cui ho quantitativi esagerati di scarpe, quando ne trovo ai saldi, unica occasione in cui le raggruppano per numero e non perdo tempo, ne compro e quando non ne trovo consumo quelle che ho già.

Altro patema ricorrente della mia vita, gli occhiali. Io porto occhiali da almeno 39 anni, un dramma specie da bambina, ma le lenti mi stanno scomodissime, ho una miopia con astigmatismo che mi rende impossibile da sempre raggiungere una visione al 100% e comunque il mio cotè fashion victim mi frega pure sugli occhiali. Che inoltre, avendo lenti costosissime, sulle montature non solo devo tenermi ma le devo scegliere longeve perchè in genere cambio occhiali solo quando proprio non se ne può più con le lenti.

L' ultimo paio risale a quando i figli erano piccoli e a ogni gesto affettuoso mi scassavano il modelli sottilissimo e trendissimo che avevo, che oltretutto dopo un anno era fuori produzione e non mi potevano sostituire le stanghette che qualche erede aveva tagliato in due. Per cui, per puro caso, entro da Hans Winkel in Rokin.

Non una catena, come quelle in cui vado da sempre da quando sono in Olanda, non un negozio con millemila montature esposte che intanto che aspetti te le provi. Un negozio come un caffè, tavolinetti tondi in granito su cui accomodarti finchè qualcuno non è libero e infiniti cassettini. Chiusi.

Ci sono tornata venerdì perchè i miei occhiali hanno fatto un volo ai primi di maggio, si sono spaccati, li tengo insieme con l' attak che mi è pure colato sulle lenti, ed insomma, tocca. Sono entrata, ho spiegato alla signora che tipo di montatura artigianale bellissima a righe colorate lei mi avesse sconsigliato la volta scorsa causa figli: "Aspetta che crescano e la smettano di farti fuori gli occhiali, prendine una robusta e non troppo costosa per ora".

Lei la cerca, dovrebbe averne ancora una,
"Si, però posso anche cambiare".

Ne tira fuori una rossa con delle righine in basso. Poi mi chiede se porto il viola e ne tira fuori una simile, stupenda, ma troppo scura per la mia faccia.
" No, addosso a te sembra una di quelle montature pesanti da uomo" verissimo.

Poi ne tira fuori altre due, ma insiste che mi sta bene la prima. E ha perfettamente ragione. Poi mi misura la vista da cima a fondo, tanto piove ed è giornata tranquilla, sente che il contattologo mi ha aumentato la lente destra, concorda che in effetti mi è cambiato sia il cilindro che il resto, ma alla fine si chiede: ha senso che ti aumenti le lenti se tu poi stai più comoda con quelle vecchie? Facciamo un po' di prove e in effetti io ci vedo meglio con gli occhiali attuali. Con le lenti nuove ho ancora la nausea perchè ci vedo in due modi diversi con ogni occhio uno e non riesco sempre e metterli insieme, ci devo proprio fare uno sforzo.

Le chiedo dell' operazione che ho deciso di non fare e mi racconta di una sua amica che l' ha fatta, le hanno riportato il tutto a 0 e così si è subito potuta mettere le bifocali. Pare che alla mia età, anche se mi rimettono a vederci, poi interviene la vecchiaia. Insomma, ho ancora tre o quattro nni per godermi questi supersplendidi occhiali rossi, consegna giovedì.

"Ma come è possibile, chiedo prima di andarmene, che io ho sempre bisogno di vedere tutto prima di decidere su qualsiasi cosa e da voi mi tirate fuori dai cassettini due o tre montature e una è sempre da subito quella definitiva?"

"Mah, ce lo dicono spesso, deve essere merito di mio padre che ha impostato così il negozio ed è riuscito a trasmettercelo".

Ecco, datemi dei negozi così dove ti vendono quello che vogliono loro non per il marketing, le offerte e i trucchi, ma perchè sanno esattamente cosa stanno facendo e di cosa hai bisogno. Ci sto lasciando più del prezzo del biglietto aereo per tutti e quattro noi ad agosto per l' Italia, ma sono soldi spesi ottimamente.

A me evitatemi lo stress da scelta, che mi uccide. Ma non toglietemi la liberta di scegliere, che mi incazzo.

Decisamente ho un bruttissimo carattere (e manco prendo il Gensenium)

7 commenti:

graz ha detto...

La Nina si è MANGIATA i miei bellissimi occhiali azzurri, volevo ammazzarla o anche ammazzarmi, fai tu.

Ora li debbo rifare e l'idea è tantalica perché anche il posto dove andiamo noi è del tipo chedescrivi e ci azzecca sempre nella prima tripletta che mi presenta. Poi io le faccio cmq aprire tutti I cassetti eh! Non sia mai Che io mi perda qualche meraviglia nascosta!! Se non fosse che per pagarli tocca vendere un organo ...

(te se prendi il gelsenium entri in orbita e chi s'è visto ...)

/graz

Anonimo ha detto...

Barbara,
ne conosco diverse di persone come te..questa cosa di procrastinare le scelte finché non sono perfette ti rovina la vita! per quanto riguarda la miopia, perché escludi di operarti? io l'ho fatto due anni fa (a 48 anni) non sopportando più le lenti a contatto che erano sempre "sabbiose" e ne sono molto contenta, mi hanno eliminato anche la presbiopia, anche se a volte metto gli occhiali per leggere i bugiardini o gli ingredienti o infilare un ago. Così molleresti anche gli occhiali costosi e potresti metterti occhiali da sole e occhiali da lettura assai sfiziosi.
buona domenica,
Paola

silvia.moglie ha detto...

io sarei rovinata in un negozio così. che se me ne tira fuori tre di occhiali e a me piacciono tutti e tre io li vorrei tutti. e non ci sono quasi più i competenti alla vendita. forse solo nell'ottica. forse. ma che belli i negozi così!

silvia.moglie ha detto...

io li lascio i commenti ...ma la rete se li mangia! uffa!. volevo solo dirti che sei brava a scegliere...io li avrei comprati tutti e non esistono più i negozi con il negoziante che sa fare il suo lavoro. rarissimi!

Pentapata ha detto...

siamo talmente disabituati alla competenza e alla professionalità che quando la incontriamo stupisce.
la grande distribuzione aiuta forse per il prezzo ma raramente si trovano consigli che vadano oltre quello che puoi leggerti da solo sul cartellino.

lerinni ha detto...

sull'operazione poco (nulla) so. ma gli occhiali sono così belli... :-)

mammaemigrata ha detto...

Per la casa, qualche giorno prima di iniziare le tinteggiature mi ha preso il panico. Dopo mesi trascorsi a cercare di capire quali colori, quale cucina, quali mobili, quali pavimenti ci volevano... quali porte, quali maniglie, quali interruttori... a un certo punto mi son detta "ma vuoi vedere che adesso che mettiamo tutto insieme non ci sta proprio per niente?"
Quando devi scegliere cose che vedrai ogni giorno, per un bel po' di anni... non puoi mica buttarti così a caso!!!
Gli occhiali, idem, cambio solo quando si sta disfando la montatura e/o le lenti non mi van più bene... all'operazione ci sto pensando perchè per un periodo potevo mettere le lenti ma ora non le sopporto più... e ci son giorni in cui prenderei gli occhiali e li butterei via, tanto son stufa di avere sempre le lenti sporchissime, che quando le pulisco mi pare che cambi il mondo...chi li porta sempre ha bisogno di modelli che stiano bene, che non appesantiscano, che non cadano, insomma un casino... sarebbe bello avere un negozio come quello lì dove sei andata! Invece ogni volta mi ritrovo a provare venti modelli, per ridurre poi a dieci, poi a cinque, poi a due e poi scegliere... mezza giornata ogni volta....