mercoledì 27 gennaio 2010

E com'è il dopoparto per i padri? Il coté fisico e non solo

Un commento di Dude (e altre) al post precedente, un commento per scherzo di Josif Brodskij nello Zauberfumoir, il fatto che io ho ereditato da mio padre manco una lira ma il dono di attirarmi le confidenze di chiunque si (anche quelle di cui faresti a meno) mi hanno catalizzato ultimamente tutta una serie di riflessioni, nanetti e fatti vari che vorrei mettere insieme in qualche modo per rispondere alla domanda:

Esiste una vita sessuale sdopo il parto? e, corollario, come vivono i neopadri il dopoparto, che noi madri stiamo lì a raccontarcela da sempre in tutti i dettagli, anche quelli di bassa macelleria, ma sti maschi che non parlano dei fatti intimi con gli amici, che vita fanno?

La mia prima considerazione è che pare che un sacco di padri coetanei abbiano interiorizzato a tal punto la propria presenza in sala parto che proprio non si pongono più il problema: vado o non vado, ma piuttosto quello: come reagirò, che effetto mi farà, rischierò di svenire?

Il che se per certi aspetti è un notevole passo avanti, a me sembra che proprio su questo punto ci sia poca discussione tra maschi e che quindi il neopadre si trova un po' buttato agli squali senza salvagente, fatto salvo il sostegno o il dialogo con la propria compagna, che però è femmina, è parte interessata, ha anche un certo diritto di prelazione sulla faccenda e quindi, come la mettiamo?

A me sembra che un primo dubbio inespresso sia quello: come sarà dopo? Mi ci perdo dentro, avrò bisogno della mappa, dei maniglioni antipanico, del salvagente? Fateci caso, è su questa paura atavica che si aggrappano come le sanguisughe tutte quelle mail che ti arrivano con Enlarge your penis. Il maschio si adatta a quelle che lui prevede circostamze cambiate con i mezzi che può (magari da piccolo ha comprato pure gli occhiali a raggi X per vedere le donne nude).

Sfatiamo un mito: anche se dalla vagina esce un bambino intero e questo fenomeno come padre presente in salaparto te lo segui in technicolor, a 3 D e pure con tutti gli odori e sapori e un paio di altri sensi che al momento ignoravi di avere, questa non è una condizione permanente. Lo so da me che è impressionante ed emotivamente un ottovolante, però tranquilli, ricordatevi che è assolutamente vero quello che dicono: dopo il parto ti scordi tutto.

Cioè, noi madri in genere perdiamo la memoria fisica del dolore provato ed è questo che ci permette di rifare altri figli. La paura invece forse ci vuole più tempo a perderla: una mia amica che per una serie di sfighe e comunicazioni sbagliate per i primi 10 minuti dopo la nascita ha creduto seriamente che la bambina fosse morta, ha detto subito che la prossima volta avrebbe adottato, e solo adesso, 6 anni dopo, sta pensando di rifarne un altro.

Però la paura, o comunque almeno il pensiero del neopadre è un altro: tonrerà il corpo di mia moglie quello che ra prima? E non si riferisce alle smagliature, al blubber di pancia, alla megatetta che prima o poi si sgonfia dal latte, ai venti chilinpiù da perdere, all'instabilità dell'anca. No, lui pensa alla passera.

Lo vogliamo tranquillizzare?

Cavolo, se persino l'utero che di solito ha le dimensioni di un mandarino piccolo, e poi cresce e poi se tutto va bene entro una settimana torna alle condizioni originarie riesce a restringersi in fretta, vuoi che il resto non segua? Il fatto che il canale possa allargarsi da far passare il bambino è un fenomeno assolutamente temporaneo, creato da una congiunzione astrale spaventosamente complicata di ormoni, doglie, contrazioni, articolazioni che in gravidanza si allentano ed è per questo che prendiamo delle distorsioni spaventose, perché coinvolge tutte le articolazioni e non solo quelle del bacino, tranquilli che non è una condizione permanente (Dude, sei più tranquillo adesso?).

Con grande delusione del futuro padre che mi confessava di sperare di poter soddisfare dopo la nascita la sua fantasia più segreta nel favoloso sesso dopoparto che si immaginava, ovvero quella pratica universalmente nota con il suo nome inglese composto da due parole che iniziano per effe e la seconda finisce al gerundio.

Io, lo ammetto, quando sento certe cose mi scende un po' il latte alle caviglie, poi il maschio in questione mi è parente e sono l'unica femmina a cui a volte confessa certe cose inconfessabili e io con tutta la delicatezza di cui sono capace ho risposto sghignazzando: eccerto, e il piede no? Il ragazzo è intelligente, ci sarà forse rimasto male ma ha capito di aver forse detto una cosa che non andava e si è andato a documentare. Ecco, documentatevi anche voi, mica posso dirvi tutto?

Però una cosa posso dirla: mentirei se dicessi che torna tutto identico a prima. Ci sono lacerazioni, ci sono tagli, ci sono punti, tessuti che cicatrizzano più o meno bene. è un problema? Dipende, dal lato estetico qualcosina cambia ma uno può prenderla come una nuova entusiasmante aventura, il nuovo look della donna che ami e che d'improvviso sembra un'altra. ci si possono fare delle gran belle fantasie, volendo, altro che scambi di coppia.

Sono un problema per riprendere a fare l'amore? Oh, sentite, io so per certo di coppie che quando è arrivata l'ostetrica per rimuovere i punti ha scoperto che ci avevano pensato benissimo da soli, nell'urgenza di riabbracciarsi, che insomma, sono casi documentati.

Ma non succede sempre: sicuramente spesso c'è un disagio fisico della madre, dolori, ferite, cicatrici, ragadi, stanchezza.

Più spesso c'è un lato mentale, senso di inadeguatezza, rifiuto del proprio corpo così com'è cambiato, il pensiero fisso al bambino, le montate lattee che uno direbbe sono un problema fisico ed è vero, ma anche mentale, se ti senti ridotta a mucca e non ti piaci, o comunque ti devi abituare.La depressione postnatale, la mancanza di voglia per via degli ormoni. Gi odori, anche questi gli ormoni.

Una mia amica non si è più riabituata all'odore del marito, le puzzava, non ce la faceva a baciarlo, alla fine si sono lasciati (per tutta una serie di altre cose, ma alla fine il suo motivo di pancia è stato questo e se ne è accorta anni dopo, quando ha ritrovato un uomo che a pelle le faceva un gran sangue, proprio lei che credeva di essere diventata frigida dopo i figli).

C'è anche un lato mentale del padre: dopo aver visto cosa ha passato la madre, forse fai fatica a rivederla come amante, come oggetto, nel senso più bello, del tuo desiderio, come la donna con cui ami fare l'amore. Forse fai fatica a penetrarla 'dopo' e ti immagini un sacco di cose che oggettivamente non sono, ma la fantasia in fondo è tutto.

Il padre, pover'uomo, spesso non è che stia meglio: anche lui deve riadeguarsi al proprio ruolo, ricrearselo, anche lui deve essere la roccia di sostegno della mogli stanca, debole e rincoglionita, anche lui avrebbe bisogno di qualcuno con cui parlare dei suoi dubbi e paure, ma non ce l'ha.

Esiste, lo dice Desian, anche una depressione postnatale dei padri alle prese con il proprio cambiamento di ruolo.

Però che un figlio ti cambi la vita in tanti sensi in qualche modo lo sappiamo tutti prima di cominicare a farlo, il punto è che a vlte te la cambia in mdoi che mai ti saresti immaginato.

E ricordiamoci che per un sacco delle paturnie che tolgono voglia al sesso alla neomadre, si, il neopadre può fare un sacco, ma deve farlo con coerenza, affidabilità e su cose che con il sesso non hanno niente a che vedere.

Io non sono un'esperta in materia, un paio di cose le so perché le abbiamo imparate con sudore, lacrime, sangue e sperma (e rigurgitini dei figli, per completare la lista). Altre le so perché me le hanno raccontate o le ho intuite da quello che non ti raccontano.

Ma sono convinta che il neopadre abbia molte cose da dire. Intanto cominci con il regalare ala madre le palline con la scusa del pavimento pelvico e l'incontinenza, poi se due si piacciono, si vogliono bene e hanno ancora qualcosa da dire, basta rimettersi a giocare. che la leggerezza e le risate a mio avviso rimangono sempre il miglior ingrediente dell'amore, e, vivaddio, anche del sesso.

E dopo essere passati per tante pippe mentali con la leggerezza forse ci si rimette a sperimentare, e scorpire cose, che voi umani, veramente, non ci sareste mai arrivati.

Per cortesia neopadri, aspiranti, maschi in genere e donne che amano gli uomini, mi dite la vostra in proposito? Che la maggior parte dei problemi è perché se ne parla troppo poco.

14 commenti:

Chiara Trabella ha detto...

Vedi? Mio marito ha la fortuna di essere una bestia. In senso buono, proprio come le bestie: non credo che gliene sia mai fregato niente di avermi vista partorire i suoi figli, dal punto di vista della libido. Lui vive queste cose come funzioni corporali, non si fa menate sulla traformazione da amante a madre. Mi ha vista partorire due figli? Beh, se è per questo mi vede sul water tutti i giorni, e per lui è proprio la stessa identica cosa. In questo è fantastico: non è innamorato di un'idea o di un'atmosfera, gli piaccio proprio io tutta intera. E, del resto, lui piace a me nonostante gli abbia visto fare cose anche normalmente considerate disgustose ma che in realtà sono le nostre funzioni normali.
Insomma, mi sa che non sono proprio in target per queste ultime tue riflessioni... ;-)

mamikazen ha detto...

Anche io ho a che fare con un marito come quello del Prof (detta anche Lanterna), si dà grandi arie da intellettuale secchione puro spirito ma per quanto riguarda sesso, fisicità e funzioni corporali è (o almeno appare! lasciamoci un sano margine di dubbio) assolutamente elementare. E anche a lui è successo quello che è successo a me: quando è uscito il primo figlio dalla pancia e gliel'hanno dato in braccio si è spiritualmente e fisicamente perdutamente innamorato, e si è dimenticato di botto tutto quello che IO avevo passato e che lui, per la verità, si era limitato a sbirciare acquattato vicino alla mia testa ("Caro neopapà, vuol tagliare lei il cordone?" "No, no! prego, infermiere, faccia pure!")

Anonimo ha detto...

Commento lungo in due capitoli, capitolo 1

Neopadre a quarant'anni suonati. Sinceramente nessuno, dico nessuno, spiega davvero alle coppie cosa cambierà della loro fisicità dopo la nascita di un essere umano. Qualcuno durante il corso pre-parto (assiduamente frequentato anche da me) metteva lì qualche avvertimento: "State attenti papà che la voglia di osservare la nascita con vista frontale 3d fullcolor a 150 fantastiliardi di pixel potrebbe, diciamo potrebbe, ridurre la vostra libido per 10 alla ennesima mesi".
Ma va? Mica c'avevamo pensato eh? Ma secondo voi tra maschi adulti e in fase di gestazione non se ne parla? Solo le donne si fanno confidenze sessuali? Forse noi maschi no?
C'è un conoscente mio che dopo aver osservato la nascita della prima figlia in 3D per sei mesi non ha voluto toccare la moglie. Ne conosco altri che si sono eccitati. Ad alcuni non ha fatto, sessualmente parlando, né caldo né freddo (io sono tra questi, non mi ha né scaldato gli ormoni e fatto venire in mente pratiche esotiche della serie fistf.....g né raffreddato i bollori).
A me sembra che, detto con tutte le cautele e le attenzioni del caso, occorra scindere un po' i piani del problema.
C'è un piano tutto femminile. In cui si mischiano fisicità e psiche. Fisicamente alcune donne escono distrutte dal parto al punto da non voler sapere di sesso per settimane o mesi. Ma prima o poi il fisico, salvo disastri immani e quindi statisticamente poco significativi, si rimette a posto. Quello che non torna mai come prima è la psiche.
Certo, l'uomo ha un ruolo fondamentale nel far sentire desiderabile e desiderata la sua compagna. Mi pare evidente. Diciamo che se un uomo non è proprio una bestia senza sensibilità non dovrebbe aspettare il parto per rassicurare la moglie/compagnia sulla sua desiderabilità. Di certo quando la pancia comincia a diventare pancione dovrebbe essere già da tempo all'opera nel ruolo (anche gratificante) di rassicuratore. Se non lo fa già durante la gravidanza, d'altronde, con quale credibilità pensa di potersi riaccostare fisicamente all'amato bene dopo il parto dicendole "Lo sai che sei in gran pezzo di figliola?". Dopo mesi in cui magari non la sfiora? Perché, diciamocelo senza ipocrisie (io l'ho verificato con le altre plurime coppie del corso preparto, a diretta domanda dell'ostetrica che lo conduceva), già durante la fase finale della gravidanza la frequenza degli accoppiamenti tende mediamente a calare.

Anonimo ha detto...

Commento lungo in due capitoli e un poscritto, 2

Poi c'è, senza nasconderselo, anche un altro problemuccio. Che consiste nel fatto che non sempre la donna teme di non essere più desiderabile/desiderata. Non sempre la compagna/amante/moglie soffre di un calo dell'autostima sessuale, non sempre ha bisogno di rassicurazioni.
La mamma si sa sempre innanzitutto mamma, poi, solo poi, moglie/compagna/amante. Inutile che ce la meniamo tanto, nella maggioranza dei casi il sesso post riproduzione scema, cala, si riduce. Intanto perché la stanchezza dovuta alle cure parentali di certo non aiuta la libido. E poi perché l'attenzione precipua della donna è rivolta al neonato.
Qui comincia il piano maschile. Dopo il parto il marito lascia il centro della scena e diventa parte dello sfondo. A quel punto non è tanto la libido in discussione. E' il ruolo stesso dell'uomo nella coppia divenuta famiglia. Ce ne sono pochi, molto pochi, di maschi capaci di interpretare la parte di San Giuseppe "castissimo sposo" per periodi prolungati di tempo.
Forse le nostre mogli/compagne/amanti dovrebbero porsi qualche domanda al riguardo. Perché le esternalità (intese come ricadute dirette non contabilizzate, termine del linguaggio economico) della riproduzione sul sesso di coppia sono abbastanza evidenti a chi le voglia vedere. I primi mesi dopo il parto portano a un aumento delle tensioni. Portano a un aumento della ricerca inappagata di sesso da parte dei maschi.
Solo quelli più innamorati o più responsabili si limitano a consumarlo self service magari davanti a uno schermo di pc collegato a Internet.
Gli altri, e sono molti, forse non la maggioranza ma comunque molti, consumano sesso a pagamento. O peggio cercano in altre relazioni clandestine un succedaneo del sesso coniugale venuto a mancare in parte o del tutto.
Se milioni di italiani vanno a puttane (e non sono necessariamente vecchi bavosi né portatori di handicap né giovinetti in cerca di svezzamento) in un'epoca in cui la femmina è supersessualizzata e proclamata (autoproclamata?) libera nella propria sessualità, quale sarà il motivo? Perché con le prostitute si possono esercitare pratiche che le mogli/compagne/fidanzate non accettano? perché si vuole variare il menù sessuale? perché, semplicemente, il desiderio di dominio è esaltato dalla monetizzazione dell'atto?
Le risposte sono certamente sì, sì e anche sì. Ma non credo bastino a spiegare il mercato del sesso nelle sue dimensioni.
Sia chiaro che qui non voglio nemmeno lontanamente difendere i maschi che comprano sesso.
Personalmente - lo dico da maschio che non ha mai acquistato sesso (che mi crediate o no) e che non lo fa per rispetto della donna, per la volontà di non aumentare il mercato dele schiave del sesso e infine per motivi etici/religiosi -piuttosto che pagare chi gestisce la tratta preferisco continuare nel self service. Almeno la sera e il mattino posso guardare negli occhi me stesso, mia moglie, mia figlia senza dovere pensare a quanto bastardo sono stato nei confronti di un'altra donna, di un'altra figlia.
Ma io non sono il maschio medio. né la mia educazione personale ed etica rispecchia quella del maschio medio.
Col che pongo una domanda alla platea delle mogli/fidanzate/amanti: fatta salva l'emancipazione, dato per acquisito il rispetto dell'autodeterminazione sessuale delle donne, accertato una volta per tutte il fatto che il sesso è scambio reciproco e non imposizione e prevaricazione, comunque al netto di tutto questo, quante volte avete detto di no al vostro marito/compagno/amante che cercava intimità senza porvi domande sugli effetti di quel no?
Lo dico perché so quanto sia difficile restare fedele per lunghi periodi di astinenza forzata. Discorso maschilista? No. Perché lo stesso può valere anche per una donna che non si sente più desiderata.

Anonimo ha detto...

E questo è il poscritto, poi basta

PS Mammamsterdam con questo sono due post sul tema in poche ore, pochissime ore. Qualche domanda al proposito me la pongo. E ti pongo una domanda: perché Mammamsterdam e non solo o non anche Mogliamsterdam o Amantamsterdam? A me pare che sia una riconferma di quanto ho scritto: quando arriva uno o più figli siete innanzitutto madri. Già lo diceva il mio amato de André: "Femmine un giorno e poi madri per sempre"...

Mammamsterdam ha detto...

Alors, ringrazio tutti per i commenti che sono più di quanto sperassi e soprattutto l'aninimo che vale un trattato e a cui tocca rispondere:

Mammamsterdam perché è nel ruolo di madre che ho dato il meglio di me nella vita. E perché questo blog è il prolungamento del mio diario dei figli piccoli, che poi me li perdevo, li prestavo ecc. e alla fine ho deciso di metterli online. Se mi succede qualcosa, è l'idea, sanno cosa ho pensato e provato con loro e per loro. Se non mi succede niente potrebbero pure denunciarmi da grandi, ma spero di no.

E con questo dici una cosa santa caro anonimo: è vero, ci si perde a volte nel ruolo di madre a scapito di quello di amante. ci si perde anche nel ruolo di padre e quindi ci vuole consapevolezza, cocciutaggine, molto amore o molta intesa fuori dal letto, o forse anche solo un mutuo capestro unito a mercato immobiliare in calo pr decidere ogni mattina quando ti svegli che è proprio con questa persona che vuoi restare.

E siccome sono convinta che parlare serenamente delle cose è il primo passo per risolverle o migliorarle, eccovi quà la serie, ispiratami come dicvo da una serie di cose e persone in cui ho inocciato quest'ultima settimana, e vai col liscio.

Adesso prima o poi vi arriva la terza.

Anonimo ha detto...

eh sì,quando i figli sono piccoli a volte si è comunque più madri che amanti, o si vorrebbe comunque un rapporto diverso con il compagno,questa dovrebbe essere un'esperienza di vita da fare insieme. ma il compagno c'è, è presente nella nostra mente, ha solo un ruolo in più. poi si recupera una situazione uomo/donna più intensa e specifica, come dire, se si è ancora in tempo.molti uomini non hanno la pazienza di aspettare. in realtà credo che avere figli sia per molti di loro un trauma ed un cambiamento molto più grande che per noi. forse non si presta abbastanza attenzione a questo aspetto della riproduzione. a volte ho la sensazione che per loro sia quasi innaturale, essere padri. non so, forse la mia esperienza è stata particolare....

mamikazen ha detto...

Le mamme fanno sesso.
Le mamme vogliono sesso, sognano il sesso, hanno bisogno del sesso.
Si divertono col sesso.
Parlano di sesso con le amiche, le colleghe, gli amici, i colleghi, magari scherzando e sdrammatizzando ma con un sacrosanto fondo di verità.
Le mamme, però, oltreché mono o plurimamme, mogli, collaboratrici domestiche di se stesse, lavoratrici, esseri umani dotati a volte persino di hobbies che poi spesso sono quelli, diciamoci la verità, che servono a ricordarci chi siamo - lettura, scrittura, ricamo, danza del ventre, wrestling - le mamme, dicevo, per quanto straziate nelle parti basse dai punti di sutura, coi nervi strinati dalle gnorgne della prole, con l'ansia a manetta per le paturnie - eh, a volte sì - dei mariti - mi guarda e sospira, avrà problemi sul lavoro?, o per quelle del capufficio - mi guarda e sospira, avrò problemi sul lavoro? - le mamme, dicevo, nonostante ciò o piuttosto proprio per questo, innanzitutto sono donne. Esseri umani di genere femminile.
Che al sesso non smettono quasi mai di pensare, ma: lo pensano quasi sempre legato al sentimento.
In base alla mia esperienza il sesso per noi donne cambia quando cambia il sentimento. Quindi hai voglia a parlare di sesso, se non parli del cervello, di noi femmine, il cervello quello emotivo. Che ci salva la vita e poi l'incasina, e così fino alla menopausa (spero, ma non molto, perché conosco signore in menopausa più pazze di me).
Quindi, io ruoto la domanda: non "si può tornare a fare sesso dopo", bensì: "ci si può innamorare di nuovo dopo? possibilmente della stessa persona? e se la risposta è no, è "colpa" davvero solo del parto e della genitorialità o c'era qualcosa che non andava già prima?"

emily ha detto...

ne avrei di cose da dire barbarella ma devo riordinare le idee xkè queste cose le ho pensate tanto tempo fa e poi le ho messe in un angolo, che x fortuna la vita va veloce e nn ci si può fermare a rimuginare sulle stesse cose x troppo tempo.
però le cose cambiano, diventano più complicate,sarebbe ora di affrontarli questi argomenti in quegli inutili corsi preparto

ginartista ha detto...

Premetto che non sono un neopadre, aspirante, bensi'un maschio che ama gli uomini,ma un commento lo voglio lasciare: che meraviglia leggere che "leggerezza e divertimento sono il miglior ingrediente dell'amore"!!!!
Condivido in pieno che l'odore e' importantissimo!
Quando organizzerai workshops ludici sul sesso per anime di ogni sesso? gianartista

Mammamsterdam ha detto...

Ginuzzo tu mi sopravvaluti. Io i workshop sul sesso? Ci vedo tanto meglio a te (e magari si iscrivono piu' persone che ai tuoi corsi di storia dell'arte).

Anonimo ha detto...

A me è successo il contrario.
Babbo sempre più innamorato di bimba e sempre meno coinvolto dalla mamma. Il cambio di ruolo poi, che è una fase che prima o poi tocca a tutti, ci ha lasciati così,lui papà, anzi Popà, io madre sullo sfondo di una bianca spiaggia di asessualità. Per fortuna, a salvare l'autostima mia di donna ci hanno pensato un paio di "santi" ammiratori, carini, brillanti e romantici che mi hanno coccolato e rivestito il mio corpo "nuovo" con l'abito più bello: il loro desiderio.

Jos ha detto...

Please, read this

http://www.nytimes.com/2008/11/09/fashion/09love.html

Mammamsterdam ha detto...

Jos, è splendido. Ovviamente io saprei anche dire delle parole buone a quest'uomo, perché sarà pure che sua moglie ha fatto tutto da sola, ma lo ha fatto nella consapevolezza che dietro la porta ci fosse lui a chiamare l'ambulanza e se permetti è tutta la differenza del mondo dal partorire sola in casa.