Un grazie pubblico e sentito a coloro che ci hanno fatto compagnia martedi scorso al programma di Natale di Radio Onda Italiana. Si è parlato dei piatti italiani delle feste, di cibi simbolici, del valore emotivo di certi profumi e certi sapori e di tutto quello che può minacciare questo paradiso felice.
Sto parlando di Andrea Matranga (www.andramatranga.blogspot.com) che ci ha raccontato come fa i panettoni, trattandoli come teneri neonati da avvolgere nella copertina perchénon prendano freddo durante la lievitazione, di Sigrid Verbert (www.cavolettodibruxelles.it) che ci ha spiegato come ha fatto a farsi prendere sul serio, lei belga, dagli italiani in fatto di cucina e come vengono accolte e sue proposte fusion. Il bello di Sigrid è che naturalmente ha parlato direttamente in olandese per il programma in questa lingua, con il suo tenerissimo accento belga, che io trovo tanto bello. Grazie inoltre a Marina Vizzinisi, che, buttata allo sbaraglio in studio ha dato prova del suo talento giornalistico sia con Andrea che con Sigrid, e che ha spiegato cosa sia il Gambero Rosso agli ascoltatori olandesi, che povere anime, bisogna dirgli proprio tutto.
Infine, in absentia, in quanto si trattava di un'intervista registrata precedentemente, un grazie di cuore a Giorgio Locatelli, che oltre a ricordarci con grande passione come tutta l'industria agro-alimentare moderna abbia buon gioco nel convincerci che cucinare è un problema, anzi, un grande problema, che però loro ci risolvono con le scatolette e i prodotti precotti (e dopo avercele vendute vanno a mangiare alla Locanda Locatelli spendendo 900-1000 sterline per una bottiglia di vino), ci ha ricordato con un frizzante esempio, che non solo l'uomo è quello che mangia, ma anche che quello che mangiamo, diventa indissolubilmente parte di noi.
Cito da King George: "Cioè, se io mi compro un paio di mutande di Armani, io sono Giorgio Locatelli con le mutande di Armani. Se invece mangio del culatello, quel culatello diventa Giorgio Locatelli, è tutta qui la differenza".
Auguro quindi a tutti noi che nei prossimi giorni di festa, tante cose buone e cucinate con amore diventino parte di noi, come è giusto che sia.
6 commenti:
Buone feste, Sabina
però se sei imbranata come me certe volte i surgelati son di conforto :-P (ma solo certe volte, vah, e giammai al Mostro nè durante la gravidanza)
Ciao!
Trasparelena
Io sarà anche ora di sgombrare il congelatore che devo fare spazio alle nuove provviste. Surgelati sempre e dovunque, autoprodotti e no, non solo in gravidanza, ma anche in allattamento (mi tiravo il latte per i momenti di assenza materna). I miei mostri poi per i momenti critici vivono di pizza surgelata e polpette dell'IKEA, che anche un WonderMamma è in fondo solo un essere umano (per la serie: sono una donna, non sono una santa).
Buone fetse anche a te,
Ba
Sante parole!! Buone feste!
T.
Sono Io che ti ringrazio, perchè mi hai dato la possibilità di trasmetter e l'amore che ho per quest'arte con la speranza di aver contagiato e conseguenzialmente avvicinato alla cucina almeno uno dei tuoi ascoltatori(pensa che grande traguardo).
Ciao e auguri di buon Natale per tutta la tua famiglia sia anagrafica che lavorativa. un augurio particolare a tutti i radio ascoltatori
Settimana furiosa questa prima del natale, ci si chiede come si fa ad arrivarci vivi ... e così anche l'appuntamento con la radio è andato a farsi benedire ... peccato. Tanti auguri Barbara e, sulla faccenda delle cose buone che diventano parte di noi ... se potessi essere Graziella che si mangia una porzione di tiramisù invece che il tiramisù che diventa la cellulite di Graziella ... beh io non mi lamenterei mica, neh!!! ("Peter, dove hai messo quella teglia???!!")
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