Vivere ad Amsterdam mi ha aperto orizzonti culinari inaspettati, non mi stancherò mai di ripeterlo. E allora tanto vale ondividere questa ricetta di un piatto che quel vegetariano di mio marito aveva scoperto al nostro asporto indonesiano preferito di un po'di anni fa, fatto con il tempeh e il latte di cocco. Per un po' ci siamo limitati ad ordinarlo ogni volta che capitava, poi una volta mi sono fatta dare la ricetta da un paio di colleghi indonesiani.
Grazie a quest'unica ricetta sono riuscita a dare una collocazione agli infiniti ingredienti misteriosi del supermercato cinese in Nieuwemarkt, e da allora fare esperimenti è diventato più semplice. Roba strana in casa ne ho comunque, talvolta guardo ome mi si sedimenta nella pentola. Consideriamo questa ricetta come una guida ragionata a nuovi ingredienti.
Premesso che qui vale la regola della cucina Thai secondo mio marito: quando mentre mangi ti tiri fuori dal piatto mano a mano un sacco di ingredienti e foglie legnosi e coriacei, che danno un sapore buonissimo in cottura ma che non si lasciano masticare, allora è originale e non è fatto con le basi pronte di spezie.
Ingredienti:
- olio di sesamo (quello vero, non quello dove se guardate bene c'è scritto flavoured)
- 2 scalogni o una cipolla grande a pezzettini
- due fettine di zenzero (non si mangia)
- un paio di cm. di laos (o galanga) che assomiglia un po' allo zenzero ma è più smilzo e senza pellicina sopra, e ha un'altro sapore
- mezzo stelo di lemon grass o sereh, intero o a fettine (non si mangia)
- alcune foglie di lauro indonesiano o salam. Meglio non mettercelo che sostituire con lauro nostro perché ha comunque un'altro sapore. Come le melanzane thai, che la prima volta mi sembravano dei piselli cresciuti.
- 1 peperoncino rosso lungo a fettine (se troppo piccante, ridurre la quantità o eliminare i semi, o sostituirne una parte con fettine sottilissime di peperone rosso, che fa un bel vedere)
- un cucchiaino da the o un blocchettino tipo dado di trassi, polvere o pasta secca di gamberetti
- una manciatina di gamberetti secchi che rinvengono in cottura
Tutte queste belle cose le mettete insieme o quasi a soffriggere nell'olio di sesamo, cominciando dallo scalogno/cipolla e proseguendo in ordine e tempi di pulizia e taglio con tutti gli altri ingredienti. Nel frattempo vi tagliate in blocchetti poco più grandi di una zolletta di zucchero:
- 1 panetto di tempeh (o tempè) da 400 gr. circa, che è un derivato dalla soia. A differenza del tofu il tempeh mostra tutti belli i chicchi interi di soia tenuti insieme da uno strato bianco lattigginoso. Insomma, l'idea è della saponetta di chicchi di grano, se doveste vederlo nei negozi di cibi naturali;
che poi aggiungerete a tutto il resto finchè non prende il sapore di tutto. A questo punto si unisce:
- 1 lattina di latte di cocco
- 1-2 cucchiaini di zucchero di palma o gulahmerah
- salsa di pesce thai per aggiustare di sapore salato, q.b.
Servire con riso a grano lungo o vermicelli lessati.
Il riso a grano lungo tipo basmati o altro, si cuoce in abbodate acqua salata o meno, a seconda dei gusti (a me piace senza, se ho già una bella salsetta gustosa da metterci sopra), si scola, si rimette in pentola senz'aqua e con il coperchio sopra si fa asciugare alcuni minuti a fiamma bassissima (o 10 minuti senza fiamma se usate un tegame bello isolato e con il fondo spesso).
Io davvero non ho idea in Italia dove procurarsi gli ingredienti, anche se vedo che nelle grandi citta con molti immigranti ci sono sempre negozi etnici che hanno tutte queste cose. Se questo weekend ci riesco faccio un pò di foto agli ingredienti e spezie. Ma non prometto niente, che fuori dal blog ho almeno tre vite parallele che mi impegnano.
Però a parte la soddisfazione di farsi un giro in un negozio dove di solito non comprate niente per vedere se finalmente si riconosce qualcosa, essa è seconda solo a quella di ritrovarsi a Kuala Lumpur, che sarà pure in Malesia ma sempre Bahasa parlano come in Indonesia, e riuscire senza fallo a identificare la bustina dello zucchero (dal creamer, sale, peperoncino ecc. ecc.) perchè sopra c'è scritto "gulah".
Che se permettete per una povera europea limitata è pure una bella soddisfazione.
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