Domani si chiude casa (chiude: ce n'è di gente in giro provvista delle mie chiavi che verrà a fare bagordi in nostra assenza, di cosa mi illudo), recupero i cuccioli dai nonni e poi si parte per Cracovia.
Vado a fare Natale dalla mamma e dalla zia, com'è giusto per noi povere madri indaffarate. Non cucino, al massimo apparecchio e lavo piatti, e mi preparo spiritualmente a tutte le cosine buone e nostalgiche ch mangerò in questa settimana natalizia. Perché tutti i nostri Natali sono sempre stati nel segno della vigilia di magro polacca, anche quando vivevo in Italia.
Quindi: cappelletti ai funghi con la minestrina agra di rape rosse, carpa, aringa alla panna acida e cipolle, kompot, davvero neanche ci voglio pensare che già ingrasso. Se trovo una connessione aggiornerò il blog in tempo reale, altrimenti mi arrangio al ritorno.
Ma la cosa più importante è che spero che le mie belve ricevano l'imprinting del vero Natale italo-polacco con cui sono cresciuta io, e farò certo fatica a decidere se abbandonarmi al favoloso maiale alle prugne di mia zia, o imporre un bollito misto.
Per tacere dei miei dolci preferiti. Signore, dammi la forza di accontentarmi di piccole porzioni.
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