Gli olandesi non hanno un carattere facile, sicuramente per noi italiani. Certe volte li trovo arroganti, troppo assertivi, so-tutto-io, incapaci di gestire anche le minime deviazioni dal programma che hanno in testa. Con tutte le regole e regolette che li mandano avanti, la loro ossessione per la privacy che si esprime in case dalle finestre enormi senza tende che tanto mandano fuori di testa gli italiotti in visita, cose così.
Però sono poi gli stessi gentili e capaci di gesti dolcissimi nei confronti di perfetti sconosciuti. In nome dello stesso spirito di contraddizione che li porta a darti aiuto se glielo chiedi ma mai ad importelo per non metterti in imbarazzo. Lo stesso aiuto che ti danno, se beninteso non gli impiccia il programma.
Per esempio mia madre alcune volte si sconvolgeva se qualcuno per strada inciampava e cadeva tra l'indifferenza dei passanti che rallentavano, ma non si fermavano. Lei si sarebbe precipitata a fare la gru, io la trattenevo, lei si incazzava a tanta indifferenza. Io le facevo notare che almeno trenta persone stavano in "red alert" ma si sarebbero fatte avanti solo in caso di effettiva necessità (e in quel caso tre avrebbero sostenuto il ferito, il quarto avrebbe chiamato l'ambulanza, il quinto avrebbe trattenuto l'autobus per non farlo perdere ai samaritani, il sesto e il settimo sarebbero accorsi con un bicchiere d'acqua e una sedia anche in mezzo al deserto). Ma non prima di aver accertato l'effettivo stato di bisogno. Per non imbarazzare il povero caduto, che magari si sente un po' scemo se ha il culo di non essersi fatto niente.
Insomma, la vedete la foto? Quello piccolissimo colorato in basso a sinistra è l'edificio provvisorio della nostra scuola, asilo e doposcuola. In alto ci sono due palazzi e in mezzo la pista ciclabile. Quel punto li tra i palazzi, dove la ciclabile si affaccia sulla stradona e sul ponte, è una vera e propria galleria del vento. Certi giorni, se ti azzardi ad arrivarci in bici magari con un bambino davanti e uno dietro, non tieni l'equilibrio, e se va bene c'è sempre qualche pedone che corre a sostenerti.
Una volta ho dovuto portare a mano l'amichetto di mio figlio da scuola all'inizio della pista ciclabile, perché la babysitter richiava le volasse via la carrozzina con la bimba di un anno dentro. Le ho trovate con la carrozzina incastrata tra la nicchia del muro e il corpo della Lous. Un punto così, anche quando non c'è vento, lì resta il vortice.
Oggi niente di così grave, stavo attraversando la strada e mi è volato il cappello sul ponte. Mollo la bici contro la stessa nicchia di Lous la volta scorsa e corro verso la strada per recuperarlo prima che mi voli in acqua. Non c'è bisogno. Una macchina si è fermata all'imbocco del ponte, dal lato del passeggero è scesa una signora che me lo porta a metà strada e la macchina dietro attende pazientemente che finiamo e si riparta.
Insomma, queste cose mi inteneriscono, anche dopo tanti anni. E compensano le spaventose incazzature che mi prendo il resto del tempo.
2 commenti:
Ma che bel blog! Grazie, ho gironzolato e trovato la lettura assai interessante. Da quanti anni stai ad Amsterdam?
fiordisale
Dal senso civico e dal rispetto che l'olandese medio esprime con gesti di questo tipo ci si potrebbe attingere per alimentare questo popolo italidiota che ha ormai imparato che furbo è bello ed il resto sono fatti di qualcun altro. Per non parlare di quando, di fronte al dubbio si preferisce presumere che la risposta sia E' VIETATO o NON SI PUO' mentre da noi, ovviamente, il silenzio è sempre assenso... Poi però, dopo quindici giorni di full immersion mi vien voglia di finire le vacanze davanti alla famigerata Porta 5 di FIAT Mirafiori giusto per abbassare il tasso glicemico e per uscire dall'effetto cartolina.
Ti scrivo appena riesco a fermare il 'frullatore' in cui sono caduta questa settimana (mi sta sbattendo come l'uovo per lo zabajone) (e per non farmi mancare niente domani vado a Napoli per il we .. altro che Olanda, nel bene e nel male!!). Kusjes (o kusijes? boh!!) Graz
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