Who's afraid of red, yellow and blue sono delle opere di Barret Newman in cui lavora con colori primari. La IV è stata bastonata a Berlino, la III assalita con un taglierino da un altro pazzo allo Stedelijk muesum di Amsterdam.
C'è decisamente qualcosa in questa scelta per i colori primari che tira fuori il lato oscuro della gente. E guardando questa vecchia foto di Orso (quante cose è in grado di rimuovere, una povera mamma) riesco anche a farmene un'idea.
Poi uno si chiede perché preferivo mandarli a lezione da Marianne Wagemaker, che ha questo atelier bellissimo nella Pakhuis Wilhelmina ed è bravissima con i bambini, piuttosto che lasciargli mano libera a casa.
PS Domani alle 17 sono alla Libreria Bonardi per presentare Statale 17 con i miei amici che mi fanno da spalla. E c'è
Stefano Bocconi che suona, anche se non siamo riusciti a vederci mezza volta con nessuno per metterci d'accordo o fare una prova. Lo dico per il numeroso fan club di Stefano.
9 commenti:
Fantastico.
Mi ha ricordato la foto di un giovane bartender al nido con la faccia tutta dipinta di rosso.
Peccato che il rosso fosse il rossetto della maestra!
:-)) /graz
Questo invece era acrilico, quindi lo abbiamo lavato a rate e una settimana dopo aveva ancora le macchie, mentre i vestiti li ho buttati direttamente.
Praticamente quando l'ho scoperto, prima l'ho depositato in bagno e poi sono andata a pulire muri e parquet, per fortuna c'era il padre in casa che ha pensato di fotografarlo.
Cosa che ero troppo affranta per fare quando Ennio a due anni con tutti i colori della pittura a dita mi ha decorato il parquet sotto al tavolo in uno strato tra i due e tre cm di spessore e mentre lo spatolavo via mi sono accorta che anche il sotto del tavolo non era stato risparmiato.
Composizione cromatica bellissima, c'è da dire, ma ricordo di aver telefonato a Berend in ufficio quasi piangendo.
ma è bellissimo !
È perché non ho messo l'altra, di foto, dove ha la faccia ancora più da impunito. Core de mamma.
Ritratto del serial killer da piccolo.
MAI lasciare in giro gli acrilici, mai.
Shining!
Però si sarà divertito un mondo a darsi da fare con tutto quel rosso...
Il mio n°1, invece, semi coperto da un plaid, fu da noi scoperto mentre stava colorando con un pennarello nero i gabbiani bianchi del divano...
Aveva tre anni e quel giorno stesso andammo a comperargli tutta una serie di orribili album da colorare, che naturalmente rimasero intonsi. I gabbiano erano molto più stimolanti...
Un divano a gabbiani? Mi sembra bellissimo.
Quando li faccio lavorare con l'acrilico, in laboratorio, aivoglia a dire alle maestre "fateli venire vestiti di stracci, che dobbiamo usare gli acrilici", già quelle non capiscono cosa c'entri il colore con la musica, e sopravvoliamo, poi mi arrivano i bimbi con le felpe nuove della benetton e le bimbe vestite come barbie e allora da quest'anno quando devo usare gli acrilici li rivesto tutti con una vecchia partita di magliette con la caricatura di rossini, taglia L da adulto, avanzo di una mostra di vent'anni fa, che loro si divertono da matti e a me non mi tornano le maestre la settimana dopo frignando "... ma non va viaaaaaaaa!"
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