lunedì 2 novembre 2009

Non mi ricordo, no, non mi ricordo

Sarà un annetto e mezzo che mi sto godendo davvero profondamente i miei figli. Nonostante il trasloco infinito con tutti gli annessi e connessi, nonostante le varie botte di depressione che ho avuto in pieno inverno scorso (winter-blues) e in piena estate (terremoto-blues).

Secondo me è cominciato un po' prima, quando dopo cinque anni insonni mi sono accorta che riuscivo a dormire ben quattro ore per notte ininterrotte, e quanto questo mi facesse bene. Non tanto a energie recuperate, quanto proprio a lucidità di pensiero ed azione.

Ed il culmine l'ho raggiunto quando Ennio ha imparato a leggere, Orso a fare i giochi da tavolo ed entrambi a giocare a carte. Cavolo, finalmente possiamo fare insieme le cose che interessano anche a me. Tipo cucinare, o spiegarci scientificamente il mondo.

Però, cosa ci facevo io prima? A me sembra che ho passato gli anni in cui erano piccoli a trascinarmi esausta in giro. Non è vero, ovviamente, ballavamo e facevamo tante cose. Ma chissà perché il velo grigio di quella che credo fosse una seria depressione postnatale con Ennio, copre un po' tutto.

9Oh, il dubbio che la mia iperattività e relativa stanchezza, come ho già detto, mi è venuto al secondo richiamo della vaccinazione di orso, leggendo un poster al consultorio che elencava sintomi vari. Tra cui quello della stanchezza, che io mi curavo a vitamine, agopuntura e respiro, am diciamo la verità, non so con quanto successo.

Come mi disse una volta Betta, la mia coach di respiro: checché tu ne pensi sei un'ottima madre e siccome è un ruolo che ti sei suonata e cantata interamente da sola, ti ci trovi proprio bene.

Insomma, io so di essermeli anche goduta questi figli e di averci fatto cose bellissime per loro, anche se trascinandomi tra senso del dovere e senso di colpa perché io proprio non mi divertivo.

Però, quando e dove e perché me li sono goduta, io mica me lo ricordo. Meno male che a volte l'ho scritto. Perché io vivo per interposta pagina scritta, evidentemente.

Tutto questo mi è venuto in mente vedendo negli ultimi mesi alcune amiche fare figli e vedendo come reagiscono a questi neonati. Loro si fanno tante risate. E io?

No, proprio non me lo ricordo.

9 commenti:

graz ha detto...

uhm ... ti capisco sai??? Io SO che ci stavo bene con i miei figli ma se cerco di ricordare vedo una fila ininterrotta di giorni uno più affannoso dell'altro, con il conto in rosso a metà mese che dio solo sa come ci arrivavo alla fine, con una stanchezza che mi stroncava dopo cena e mi chiedevo anche perchè, con tazze enormi di caffè dopo aver spento la luce della loro stanza per poter finire di ... (inserire attività domestica a scelta) (o anche attività lavorative straordinarie portate a casa perchè non mi potevo fermare in ufficio)

Una discreta faticaccia debbo dire.

Ciò nonostante la sensazione è quella di un bel periodo e mi sembra di sentire ancora adesso le loro voci di bambini, le loro risate, i loro entusiasmi.

Sì ci stavo bene. Come mai ed a fare cosa resta un mistero .. :-))

graz

Mammamsterdam ha detto...

Ecco, meno male, mi conforti, temevo fosse davvero la depressione (che a volte mi chiedo se ne sono mai uscita).

E io in effetti mi diverto tanto con i miei maschi e certe volte io e il capo ce li contempliamo e ci chiediamo come abbiamo mai fatto a farceli venire così bene.

supermambanana ha detto...

e' vero pure io, soprattutto del grande quando era solo, non ricordo molte risate a dire il vero. Il piccolo mi ha guarita da molte paturnie, era il figlio che ho 'progettato' io e me lo sono goduta di piu', ma parlare di risate.. boh. Solo che.... solo che ora stiamo per traslocare, anche noi. Non nell'immediato, stiamo a livello 'carte' ancora, ma diciamo se tutto va bene verso febbraio. Finalmente una casa piu' grande, e che magari mi metto anche a tener su bene senza i mobili dell'appartamento da studente che ormai si vede che sono da studente e che noi non lo siamo piu' e a parte le amiche care mi vergogno un po' a farci venire gente, che a me piacerebbe cosi' tanto aver la casa sempre piena. Dicevo, sto qui che mi pregusto la cosa.. e allo stesso tempo mi guardo in giro e questa e' la casa dove sono stati piccolini, dove ho maledetto me stessa tante volte ma anche dove li ho visti crescere, gattonare, imparare a camminare, imparare a mangiare (leggi scofanare), e quanti bacetti risuonano in questa casa.. mentre la prossima li vedra' teenagers, diociscampi. E mi dico che si, dai, e' stato bello, tutto e' stato bello, anche le lacrime e gli sbattimenti. E vorrei restare sospesa qui per sempre, al suono delle risate da piccoletti, e con la nostalgia del numero tre mai nato ma che ogni mese mi sto a dire ma se lo facessimo ora nascerebbe in estate, o autunno, o inverno, a seconda dei mesi che passano... che ho come l'impressione che con la casa nuova voltiamo pagina anche su quel fronte, e magari cresciamo un po' pure noi

Mammamsterdam ha detto...

Oddio, il piacere lacerante del trasloco, non mi dire niente, stesse considerazioni. Poi a botte di home is where the heart is, me ne sono fatta una ragione.

Trasloca e poi a numero tre ci si pensa. Anzi, ci pensa lui/lei.

Kiara ha detto...

Ho traslocato innumerevoli volte nella mia vita: ora che sto qui da un anno (aiutando i miei col trasloco, da sempre) ho ben capito che casa è dove ci sono mamma, papà, mia sorella e i ricordi di una vita, ricordi e oggetti che porto con me da sempre e che porterò con me anche quando mi trasferirò e mi sposerò. Alla fine casa è dove hai gli affetti, poco importa dei muri:)

MammaInItaly ha detto...

Beh, ancora una volta ti sono grata perché non mi sento una "Mosca bianca" . Troppe volte tra sensi di colpa, stanchezza e varie, arrivo alla fine della giornata, della settimana, del mese, senza sapere come ci sono arrivata e mi sembra come se il tempo mi scappa tra le mani. Vedo tante neo mamme placide e tranquille, io venivo fuori da notti e notti insonni... Ora è da quasi un anno che più o meno dormo qualche ora di fila, ma tra il lavoro, la casa, l'ansia di prestazione da mamma e moglie perfetta, mi sento fagocitata da una spirale infinita. E ho una figlia sola... E ho sempre desiderato tanti bambini... E sì mi sa che sto un pò giù di corda...

Mammamsterdam ha detto...

Lori, senti, le neomamme placide e tranquille sarà pure una questione di carattere e circostanze. Io e te non abbiamo né l'uno né le altre.

E sei giù di corda per pura stanchezza, un po' l'età della cucciola, un po' le circostanze che sappiamo e la mancanza di una casa e spazi tuoi. Per tacere del moltissimo lavoro che hai.

Non farti scoraggiare da questo per gli altri bambini, perché noto che per quei strani casi della vita chi ha un figlio solo gli sembra impossibile trovare lo spazio, mentale e affettivo innanzitutto, per un altro, ma poi i successivi ci pensano loro con i fratelli mggiori a farselo e davvero, delle volte sembra quasi più facile.

E per la sindrome da Wonderwoman aspetta, che a fare la dona perfetta ci si stanca solo.

Comincia ad allenare gli altri ad aiutarti, approfitta della suocera per farti un corso di tango con Stefano una sera alla settimana, cose così. Insomma, coccolati non solo durante le vacanze, ma a prescindere.

Dai, che poi per le vacanze ci facciamo gli scambi di casa.

widepeak ha detto...

io ormai mi sono rassegnata. quando i nani sono nanissimi, è una fatica bestiale. solo quest'estate la piccola (3 anni) ha cominciato a non svegliarsi più alle 5 e io e mio marito abbiamo cominciato a guardare indietro, all'enorme fatica fisica. poi ci sono state sicuramente le risate, ma porco cane, che fatica. tra l'altro io ho traslocato appena nata la seconda. un sano incubo!

Giuliana Cupi ha detto...

"Perché io vivo per interposta pagina scritta, evidentemente": e qui, figli o non figli, come ti capisco io...tira la stessa Aria :-)))
Giuliana