lunedì 14 marzo 2011

Regalini per la classe di Orso (e i miei feticci, il sex-shop e la qualunque che ci si è infiltrata mentre facevo il resoconto)


anche questo compleannno orsesco si è svolto a puntate: domenica scorsa festeggiato insieme a zio preferito in un tranquillo weekend dai nonni.

"Orso, vieni con nonna in libreria a sceglierti un libro". Il tutto alle 16.48, i negozi al sabato alle 17.00 hanno la serrata.
"No, sto giocando".
"Dimmi almeno che libro vuoi".
"Un libro di guerra".

Mah. Siamo andate, io che mi chiedevo: ma cosa vuoi che abbiano in una libreria di paese, solo best-sellers e roba che si vende velocemente e cartoline illustrate. Il signore mi ha punita per lo scetticismo, perché la libreria Daan Nijman boekhandel di Roden è un gran bel posto con dei gran bei librai.

La sezione bambini era ampia e ben organizzata, infatti fuori programma mi sono comprata il Diavolo dei numeri di Hans Magnus Enzensberger, che avevo in italiano per i bambini, ma chissà in che scatola ancora da aprire si trova adesso, e quindi lo volevo fortissimamente per i ragazzi e me lo sono presa al titolo: De telduivel. (E la traduzione mi piace moltissimo, persino più che in italiano, che poi lo sappiamo che una traduzione va criticata solo se la leggi con il testo a fronte e io il tedesco non lo so, ma come piacere di lettura, che comunque è una qualità sottovalutata da una serie di traduttori fighi totalmente rovinati dalle scuole da cui provengono, e che io che gli voglio bene non sempre ho voglia di dirglielo).

Per Orso non sapevamo, la sezione 7 anni era ben fornita, nulla di che, ma a me questi raccontini finalizzati che vanno tanto per i bambini di adesso non mi convincono. Io cerco sempre il classico per la goventù, anche se scritto ieri l'altro, quello che ti alzi di nascosto di notte con la torcia perché devi assolutamente finirlo.

"Vuole un libro sulla guerra" fa la nonna.
"Chiediamo a Daan" fa la signora, e ci manda il capo.

Io intanto annusavo una serie di bellissimi libri di cucina per bambini, ma mia suocera è della scuola che bisogna adempiere ai desideri dei bambini, anche se i bambini per primi non sanno bene cosa vogliono, perché bisogna indirizzarli.

"Per sette anni di guerra non ho nulla, e forse dovremmo dire: per fortuna, ma ho un'altra cosa".

E ci torna con uno di quei bellissimi libroni illustrati che pesano 7 chili, in svendita, con 5000 anni di storia illustrata delle armi. Armi ad asta, armi da taglio, armi da contusione, tutte. Orso ne è assolutamente estasiato. Ecco, da questo riconosci il libraio di razza.

Ho pagato al volo il mio libro ed ho persino fatto a tempo ad andare a comprare due bottiglie al cognato compleannardo di fronte, un rosso di Lungarotti e un Barbera d'Alba Beni di Batasiolo, che non so se piaceranno a lui, ma io conosco entrambe le case e piacciono a me.

Poi oggi il cinema. E alle 2 di notte mi riduco a preparare i regalini per la classe, con cose comprate e scelte da lui allo Xenos mentre prendevamo la torta, che alla fine a quest'ora ho dovuto rinunciare a fare il pop-corn preventivato per via del rumore e allora nei sacchetti ci ho messo uno dei fischietti caramellosi da lui comprati all'epoca del compleanno di Ennio, una delle mie biglie giganti (non so perché continuo a comprarmi biglie che proibisco ai figli, poi stanno lì in una scatola e non capisco perché ho questo feticismo, ma stavolta le ho sacrificate con gioia, quelle verdoline, non quelle rosse o blu che erano poche e bellissime e me le tengo io), uno dei miei bastoncini alla cannella, glucosio puro che mi sbaferei a botta di mezzo chilo alla volta salvo poi star male, la cannuccia arzigogolata voluta da lui ieri e il sottobicchiere a forma di leone con su scritto Orso 7 con pastellone a cera perché non mi ritrovavo l'uniposca (altro mio feticcio proibito ai figli, qui si vende solo in due negozi specializzati, Vlieger sull'Amstel e un negozio di oggettistica da fumetti e fantasy sulla Zeedijk) e fissati con un nastrino di raso giallo residuato bellico del negozio di bomboniere di mia madre.

E alle maestre due placemat grandi con lo stesso leone e 3 bastoncini alla cannella. Per coerenza dovrei portare anche qualcosa di sano da bere in classe domani, ma i succhi di pera che avevo preso a tale scopo la settimana scorsa ce li siamo finiti in proprio e mi sa che lascio perdere.

Basta? Basta, per questi 7 anni basta. Adesso appendo il festone con il 7 (già che c'ero ho preso anche quello), e vedo di rimettermi a dormire (i regalini li ho fatti ora perché dopo cena, mentre guardavano sul nostro letto l'episodio canonico di sponge bob con traduzione simultanea dall'inglese del padre, ricatto che funziona sempre per farli arrivare dentolavati e impigiamati in termini brevi, io dal freddo mi sono messa sotto le coperte e mi sono addormentata vestita dicendo che ai sacchetti ci pensavo domattina. Avevo un tale freddo che solo le braccia fuori dalla coperta che reggevano una rivista mi hanno stroncata. Adesso sto invece benissimo e il glucosio in circolo dei bastoncini alla cannella che mi sono sbafata mentre impacchettavo, mi hanno svegliata come un grillo).

PS Meriterebbe un post a parte, ma al ritorno mentre recuperavo la bici in piazza Dam, sono entrata nel sex shop women friendly di Christine le Duc sullo Spui, angolo Rokin, sperando di comprare tre set di ladies-balls per le tre neomamme che devo andare a trovare. Io ci entro sempre un po' intimidita, perché di fondo sono imbranata e timida sul sesso, anche se ho un linguaggio da marinaio arrapato, nei momenti buoni.


C'era la solita sciura tipicamente Amsterdammer sui 50, con la messa in piega biondissima e l'eyeliner, che non le aveva in negozio, ma poi mentre le chiedevo il numero di telefono per chiamare la settimana prossima e vedere se erano arrivati, visto che me ne servono tre, ci siamo messi a chiacchierare dell'uso degli stessi. Mi ha detto che era felicissima di avere del feedback perché ne vende molti anche a donne incinte per fare gli esercizi.

Io ho confermato che sono una mano santa per i muscoli involontari (anche se il mio set poi non lo uso mai per pigrizia), che trovala un'ostetrica che te li raccomandi, non c'è e tocca fare proselitismo in giro.

E come detto su Genitori crescono recentemente, la cosa fondamentale non è tanto rimettersi in sesto il pavimento pelvico dopo un parto (e le pipì che per i primi 3 anni di vita del bambino ti fai turbo senza accorgertene, perché non hai mai tempo di stare in santa pace in bagno) quanto l'incontinenza che ti afferra 25 anni dopo. Che secondo me anche le vispe e arzille sessantenni dovrebbero inizire a usarle, ma trovamene una delle nostre mamme che ci sentono da quest'orecchio. Loro usano i salvaslip che sono meno brutti da comprare dei pannoloni da adulti e via. E allora meglio che ci sentiamo noi.******Fine azione di proselitismo*****

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti seguo da molto ma non commento. Ora però spiegami, per favore, di questi ladies-balls.. Dalla mia gravidanza a 43 anni mi sono rimasti dei problemini...
Ottima scelta i vini!
Lorma

Madala ha detto...

Francamente non ho capito molto neppure io.... su google trovo solo articoli su palle da golf che sono diverse se il giocatore è donna (?)... non ho avuto figli, ma se può servire per quando diventeremo anziane... :-)