mercoledì 2 marzo 2011

Noi che...Modelli di vita e scelte per i figli

Da quando abbiamo traslocato, nonostante i lavori mai finiti, il casino sempre in corso, le scatole da aprire e sistemare, le cose da buttare che magari mi ci vorranno altri 10 anni di analisi prima di riuscirci, i figli sconfortati, il capo sfiduciato e io col winterblues che sta finendo perchè oggi c' è il sole, com' è, come non è, mi è spuntata la sindrome della chioccia.

Cioè, io starei a fare marmellate, biscotti e centrini tutto il giorno (prima o poi vi faccio la sfilata dei miei berretti all' uncinetto, utlima mania compulsivo-creativa appresa da un filmino su youtube, e mia madre che ancora si ammazza dalle risate, ma io intanto rientrando dalla Polonia in macchina ho fatto un berretto da puffo (o rasta, dicono altre fonti) in mohair grigio a Orso e un set berretto/sciarpa traforata per me. In 1200 km. si può fare).

Non so se è un' avvisaglia di menopausa, ma anche l' aver meno lavoro mi scoccia poco, anche se a volte mi preoccupo per i soldi, perchè così ho più tempo per l' uncinetto. Secondi me però è tutta colpa del blog di Soulemama.

Ora, ci riflettevo a proposito di Soulemama e la sua scelta di vita idilliaca (pure il quinto figlio sta facendo, fa home schooling a tutti e quattro gli altri, ha l' orto, sferruzza, cuce e scrive libri quando non fa foto e vivono immersi nella natura, anche se ancora non capisco che lavoro faccia il marito, mo pure la fattoria si sono comprati e stanno ordinando pulcini e altri volatili). A me mi rilassa assai leggerla e mi ispiro pure.

E ieri leggevo da ZiaCris un elenco di cose belle che facevano da piccoli quelli della mia generazione che ai nostri figli non ci fidiamo più di fargli fare, e da un lato è un bel testo che lavora tutto sulla nostalgia e la poesia della calma e le piccole cose e le gioie semplici, dall' altro mi sembra un po' insultante nei confronti delle nuove generazioni che no, non vanno a scuola a piedi sotto il sole splendente (perchè sono 5 km. + un traghetto sotto la pioggia battente e il vento contro) ma fanno un mucchio di cose che averle io, all' epoca.

E mi rendo conto che la nostalgia per la vita semplice, le marmellate, e quanto stavamo bene prima signoramia non serve, perchè è vero, come si diceva recentemente su Genitori nella Rete tramite Facebook, che le nostre scelte impongono scelte di vita per i figli, ma, spero nel mio caso, queste scelte sono ragionatissime.

Io ho scelto di non far crescere i miei figli in un paesello dove si conoscono (e ti controllano e ti giudicano) tutti, ma in una città stimolante, dove succede sempre qualcosa e che ha moltissimo da offrire ai bambini (e a me). lo so da me che è stancante tutta questa vita da città.

Io ho scelto di portarli in giro questi miei figli, fargli vedere il mondo, conoscere un mucchio di gente, fargli imparare le lingue, insegnargli il coraggio e il piacere della differenza, anche se poi mi tocca farmi supportare dalla terapeuta che gli insegna a gestirsele le proprie differenze senza soffrirne troppo.

Io ho scelto di sgobbare come libera professionista per il piacere di portarli il giovedì pomeriggio al coro (costosissimo, con il solo stipendio del capo col cavolo che potrei fargli fare tutte le cose che fanno), un pomeriggio perso al lavoro, forse, ma che mi permette di dedicarmi a loro dandogli il senso di esserci anche di persona, a volte.

Io ho scelto di non avere sabati nè domeniche perchè tutti i giorni ti offrono qualcosa di buono e l' importante è imparare ad apprezzarlo. Se la domenica ti annoi e tutti i tuoi amici hanno impegni programmati in anticipo, che dirti, mi dispiace per i tuoi amici e i loro genitori, ma non per te che la noia è un diritto fondamentale del bambino e dell' adulto.

Io non sono tanto in grado, ma ho anche scelto che al diavolo tutti i discorsi sul grosso bisogno di struttura e regolarità di cui ha bisogno Ennio: riconosco questo bisogno e cerco nei miei limiti di non strutturatezza di dargli orari fissi per le funzioni fisiologiche e le attività, tanto c' è già pure la scuola che è strutturante per definizione e necessità di sopravvivenza. Ma riconosco e soddisfo anche la sua enorme curiosità, il bisogno di stimoli intellettuali, di sorprese, di indipendenza, di movimento. A costo di stranirlo un po' certe volte, ma almeno si diverte. A costo di non nascondergli le mie debolezze e i miei momenti no, ma la maschera della vita felice e perfetta non è un trucco in cui i tuoi figli cascano e allora tanto vale dirgli che è un momento, che passerà e che averli accanto mi rende felice a prescindere.

E al diavolo anche la disciplina ferrea che servirebbe con Orso, certo che non mi faccio prendere per il naso dalle sue furbizie di bambino dalla forte autonomia, ma gli regalo spazio, fantasia e un muro di sostegno contro le sue rabbie e le sue irragionevolezze che per il carattere felice e bellissimo che ha sono come delle nuvolette passeggere in un giorno di sole e io sono il vento che lo aiuta a spazzarle via più in fretta. E se proprio deve piovere, fa parte del ciclo naturale pure quello.

E il capo, anche lui che ha bisogno di ordine e tranquillità, ma che vita noiosa che rischierebbe di fare senza lo stress che gli procuro io, che lo stress produce endorfine, e adesso che l' ho un po' interiorizzato questo suo bisogno a me estraneo cerco di assecondarlo, perchè ho bisogno di lui come dell' aria, perchè io lo faccio volare in alto nei miei momenti buoni, ma ho bisogno che mi tiri fuori dalle fosse del winterblues quando ci casco dentro e solo lui sa come ritirarmi su.

Non ho avuto modelli per tutto questo perchè ci lasciamo vivere come possiamo, al meglio delle circostanze e delle nostre inclinazioni, ma apprezzo l' aiuto e i buoni consigli di chi conosce trucchi diversi dai miei. Soprattutto di chi mi ha insegnato che è inutile avere i sensi di colpa o farseli inculcare da chi ha fatto altre scelte.

Qui sotto il testo che va in giro, ora secondo voi abbiamo distrutto la vita ai nostri figli perchè li prendiamo sul serio, ci ragioniamo, non li picchiamo noi per primi e la maestra a scuola e poi anche il bullo della classe così figo? Perchè il futuro non glielo facciamo vedere al cinema ma glielo facciamo vivere? Perchè se ci fanno una domanda di cui non sappiamo risposta gliela cerchiamo insieme su google? Perchè non gli do' un bulletto ignorante, asociale ed emarginato perchè povero migrante italiano come Fonzie per modello? ehiiii.

Più lo leggo più mi deprimo se penso che infanzia sfigata ho avuto rispetto ai miei figli. Però nonostante questo, non penso di esser venuta su così male, poi mi stanno spuntando tutti i bulbi in giardino e anche se fa ancora freddo almeno fino a novembre il winterblues non ce l' ho più, per cui vi lascio schizzando energia da tutti i pori, fino al prossimo post in cui mi lamenterò.

*****Eccolo qui*** non mandatelo in giro per piacere o rischiamo che qualcuno se lo prenda a modello educativo per i figli****
- Noi, che le nostre mamme mica ci hanno visti con l'ecografia.
- Noi, che a scuola ci andavamo da soli e da soli tornavamo
- Noi, che la scuola durava fino alla mezza e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con papà).
- Noi, che eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c'era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo sul serio
- Noi, che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, mamma a casa te ne dava 2
- Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa erano guai.
- Noi, che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.
- Noi, che la gita annuale era un evento speciale e nelle foto eravamo sempre sorridenti.
- Noi, che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su internet.
- Noi, che la vita di quartiere era piacevole e serena.
- Noi, che andare al mare nei sedili posteriori della 850 di papà o nella 1100 di nonno era una passeggiata speciale e serbiamo ancora il ricordo di un bagno "pulito" a Rimini o a Fregene.
- Noi, che alla Domenica andavamo sempre al ristorante, perché ogni papà poteva permetterselo.
- Noi che alla Domenica c’erano sempre le paste.
- Noi, che facevamo 4 mesi di vacanza al mare, da Giugno a Settembre.
- Noi, che non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. Ma avevamo tanti amici .
- Noi, che per cambiare canale alla TV dovevamo alzarci e i canali erano solo 2.
- Noi, che andavamo a letto dopo Carosello.
- Noi, che sapevamo che era pronta la cena perché c'era Happy Days con Fonzie.
- Noi, che guardavamo allucinati il futuro con "Spazio 1999" .
- Noi, che se la notte ti svegliavi e accendevi la TV vedevi solo il monoscopio Rai con le nuvole o le pecorelle di interruzione delle trasmissioni.
- Noi, che ci sentivamo ricchi se avevamo 'Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini'.
- Noi, che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
- Noi, che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più fico e che se anche andavi in strada non era così pericoloso.
- Noi, che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.
- Noi, che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.
- Noi, che giocavamo a nomi-cose-animali-città.
- Noi, che ci divertivamo anche facendo Strega-comanda-colori.
- Noi, che ci mancavano sempre 4 figurine per finire l'album Panini (celò, celò, celò, celò, celò, celò, mi manca!).
- Noi, che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa, ma che a quelli degli altri suonavamo e poi scappavamo.
- Noi, che compravamo dal fornaio pizza bianca e mortadella per 100 lire (= • 0,050!) e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.
- Noi, che bevevamo acqua dal tubo del giardino, non da una bottiglia in PET
- Noi, che un gelato costava 50 lire (= • 0,025!).
- Noi, che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic.
- Noi, che sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile (non nell'Ipod) e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos'è.
- Noi, che al cinema usciva un cartone animato ogni 10 anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro e solo di Disney.
- Noi, che non avevamo cellulari (c'erano le cabine SIP per telefonare) e nessuno poteva rintracciarci, ma tanto eravamo sicuri anche ai giardinetti.
- Noi, che giocavamo a pallone in mezzo alla strada con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto.
- Noi, che trascorrevamo ore a costruirci carretti per lanciarci poi senza freni, finendo inevitabilmente in fossi e cespugli.
- Noi, che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercuro cromo, e più era rosso più eri fico.
- Noi, che giocavamo con sassi e legni, palline e carte.
- Noi, che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o c'è un francese-un tedesco-un italiano.
- Noi, che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
- Noi, che la Barbie aveva le gambe rigide.
- Noi, che il 1° Novembre era 'Ognissanti', mica Halloween.
- Noi, che l'unica merendina era il Buondì Motta con i chicchi di zucchero sopra la glassa.
- Noi, che il Raider faceva concorrenza al Mars.
- Noi, che a scuola le caramelle costavano 5 lire.
- Noi, che si suonava la pianola Bontempi.
- Noi, che la Ferrari era Lauda e Alboreto, la McLaren Prost , la Williams Mansell , la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!
- Noi, che la penitenza era 'dire-fare-baciare-lettera-testamento'.
- Noi, che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
- Noi, che il Ciao e il Boxer si accendevano pedalando.
- Noi, che nei mercatini dell'antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo "guarda! te lo ricordi?" e poi sentiamo un nodo in gola.
- Noi, che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo.
- Noi, che vivevamo negli anni di piombo, ed abbiamo visto le lotte sociali e di classe.
- Noi, che votavamo per i partiti della 1° Repubblica: MSI, DC, PRI, PLI, PSI, PCI, e non per 70 diversi gruppi dai nomi fantasiosi.
- Noi, che abbiamo trovato lavoro tutti e subito.

Noi, che siamo stati tutte queste cose e tanto altro ancora.
Questa è la nostra storia.

Se appartieni a questa generazione, invia questo messaggio ai tuoi amici e conoscenti della tua stessa generazione .

Ma anche a gente più giovane perché sappia com'era bella la nostra vita ... anche se si chiederà come abbiamo potuto distruggere fino a questo punto la sua ...

17 commenti:

supermambanana ha detto...

noi che... eravamo piccoli e ci saremmo divertiti e stati bene ad amsterdam o a molfetta, o sulla luna, o a timuctu. Perche' eravamo piccoli. Si dovrebbe chiedere un "noi che" anche alle nostre mamme, e poi vediamo. Io dico che i ricordi di quando eravamo piccoli ce li teniamo stretti stretti e li tiriamo fuori nei winter blues. Ma che ai nostri di piccoli dobbiamo per dovere regalare dei ricordi tutti nuovi nuovi di zecca, mica riciclati!

Mammamsterdam ha detto...

In effetti ho mischiato marzo con le pecore nel post, resta Il profondo senso di fastidio Che mi da Il metatesto di questa lista, Che pure sta girando parecchio. E anche la rcente conclusione a cui sono giunta, Che come dici tu, document e comunque da piccoli si vive Il mondo come un parco giochi e non necessariamente la mia infanzia e' stata meravigliosa e la tua fa schifo, no?

Paola ha detto...

Quando l'ho letto la prima volta ho pensato: "Noi che... stiamo a rosica' come castori perche' ci siamo resi conto tutt'a un tratto che da 'giovani' siamo diventati 'vecchi', senza mai essere 'adulti'".
Conosco tanti nostalgici, e alcuni li conoscevo da bambini: tutto tranne che felici. Ma guai a ricordarglielo.

Bel post, condivido anche le virgole :)

pollywantsacracker ha detto...

ci pensavo l'altro giorno, con mio fratello. noi abbiamo meno di trent'anni eppure siamo venuti su come se fossimo nati negli anni 60...ci ha tirati su mia nonna e sicuramente lo ha fatto diversamente da come lo faccio io con le mie figlie...però credo che la nostalgia sia sterile...è ovvio che quando da piccola facevo una domanda non ottenevo risposta: google non c'era. ora c'è, dovrei far finta di niente e imporre allle mie figlie una vita anni 60? a me può (in parte) far piacere ricordare il quartiere popolare dove sono cresciuta, ma che senso ha paragonarlo al presente delle mie bambine?

lerinni ha detto...

a me era arrivata un paio d'anni fa, ma "epurata" dalla frase finale. e l'avevo presa come dovrebbe esser presa (credo): una simpatica istantanea sui momenti della mia infanzia. che è stata bella e felice in modo diverso ma non meno bello e felice di quella dei bambini di adesso.
bello il tuo post, comunque. e se il pretesto è stato quella frase del cavolo che c'è in fondo a quella "catena di sant'antonio"... beh, ben vengano le frasi del cavolo!

ziacris ha detto...

Per noi ultracinquantenni ha un senso, perchè è stato veramente così. io ho ancora ben vivo il ricordo di quando parecchi anni fa, mi svuotarono la casa i ladri e mia figlia aveva la stessa età mia, di quando io allora tornavo a Bologna con i miei in treno dall'Alto Adige dove vivevamo, e stavamo per 15 giorni a casa dalla nonna e lì era una pacchia per me, perchè c'erano tante zie e cugini con cui giocare e le chiavi erano sempre attaccate alla porta di casa, perchè ognuno di noi potesse entrare e d uscire a suo piacimento, prova a farlo adesso o tanti anni fa quando mi svuotarono la casa. e quando io dico queste cose mia figlia, che ha 30 e passa anni, lei stessa dice che vorrebb tornare ad allora,anche alla scocciatura di vivere in Alto Adige come me lontana da tutti i parenti. quando penso ai miei 15 anni e vedo i 15 anni di adesso, ho paura, non mi piacciono, anche se 15 anni sono sempre anni in cui la vita è difficile, ma non farei per niente cambio, se io ora sono come sono, forse, lo debbo all'epoca in cui ho vissuto i miei 15 anni.

Speranza ha detto...

Wow, che post pieno di energia! Non commento da secoli, ma ti leggo sempre! Ogni tanto spolvero la Bibbia che avevo preso per te e rido. Non la cederei a nessun altra per nessuna ragione al mondo. Mi fa troppo ridere a distanza di mesi.
Ormai la primavera bussa alle porte e siamo già tutte più contente anche se fa ancora un freddo cane in ogni luogo del vecchio continente. Con affetto

Mammamsterdam ha detto...

Speranza, però questa Bibbia specifica ha assunto un valore speciale, se hai sempre voglia di mandarmela io la vorrei volentieri. Mi scrivi a parte per favore?

Ciao,
Ba

6cuorieunacasetta ha detto...

Bellissimo questo post! Complimenti.

Chiara Trabella ha detto...

Bah, sarà poi stata 'sta figata vivere negli anni di piombo e aver potuto votare Andreotti...
Odio la nostalgia, forse anche perché ho dovuto curare mio marito da questo male. Nella sua famiglia, tutto è bellissimo se l'hai fatto 10 anni fa, salvo non godersi il presente e non valorizzare le persone che hai accanto adesso.
Ogni tanto, ma sempre meno per fortuna, gli dico che per ricevere una parola tenera da lui dovrei schiattare, così sarei tra-passata e lui mi attribuirebbe un valore.
Poi una si chiede perché i primi tempi soffriva di gelosia retroattiva... ;-)

graz ha detto...

Boh, MammAm, non è che hai preso un pequeño la mucca per le palle qui?? Scusa il francesismo ... A me pare che questa lista sia un'elenco di nostalgiche rimembranze alcune carine tipo quella di giocare in strada, altre piuttosto irritanti come quella della domenica al ristorante, altre ancora utterly retoriche come quella di Carosello.

Ovvero l'ennesima idiozia che gira in rete, peraltro da parecchio tempo, che scorri con un sorrisetto e ti dimentichi una frazione di secondo dopo.

Poi qualche mente fina ha pensato bene di aggiungerci il disclaimer finale (che nella versione originale non c'era) dove dice che i figli di oggi stanno a bagno della nitta mentre, noi, i figli di ieri stavamo in paradiso e questa a me sembra la parte inquietante.

La frase, dico. Che qua pare che sia diventato ormai un costume inevitabile quello di fare barriere e disporsi di qua e di là, il bene ed il male ovunque, su qualsiasi cosa a partire dalla scelta del dentifricio in poi.

E magari una lista di questo genere arriva dritta dritta sulle tuoe personali contraddizioni e ti fa sentire immediatamente potenzialmente in colpa per stressare e mandare in eccesso di stimoli i tuoi pargoli. Dal che, 'na pora mamme si sente in dovere di ripetersi il perchè e per come certe scelte le ha fatte / le fa.

Etceterà etceterà ...

A me pare che noi pargoli di ieri abbiamo vissuto com'era logico vivere ieri, nel bene e nel male mentre i pargoli di oggi vivono, nel bene e nel male, com'è logico vivere oggi. Con le mille opportunità ma anche con i mille stress, etceterà etceterà ...

Sai una cosa che mi vien da aggiungere, guardando in prospettiva futura? Noi che abbiamo fatto tutte quelle cose che descrivi tu (e mi ci metto pure io anche se i miei di figli arrivano quella quindicina abbondante di anni prima) abbiamo voluto educare i nostri figli al pensiero, all'autonomia, gli abbiamo voluto dare tutti gli strumenti possibili perchè poi loro potessero scegliere.

E sai che c'è? che quelli imparano ad essere indipendenti ed a scegliere. Solo che poi le scelte che fanno non sempre a te genitore piacciono ed è a quel punto lì che a te tocca di impararne un'altro pezzetto ...

(ummarò mi sono di nuovo scritta addosso)

/graz

Miranda ha detto...

che bel post Barbara e ancora una volta mi fai da lettino ;-) mi hai fatto commuovere perchè presa proprio in uno di quei blues mood, i miei sono appena partiti, sono stati qui tre settimane e io le ho passate a fare il conto alla rovescia perchè i genitori rompono per definizione, ma adesso sono partiti e io con chi me la prendo? e poi mi ricordo che sono diventata genitore e romperò anche io e mi sento una stronza...e poi penso alla scelta fatta: sono venuta a cercare per me e per mia figlia un futuro migliore, ed è come dici se l'ho scelto un motivo ci sarà e mi prendo la responsabilità della lontananza dai nonni, ma anche di una vita di aperture mentali, io sono scappata a gambe levate dal paesino , dalle vecchiette davanti alle porte che ti guardano e spettegolano e pure dalle case con le chiavi nella porta che danno il segnale "prego entra quando vuoi"...io ho conosciuto quella realtà e non mi è piaciuta, mia figlia potrà decidere che non le piacerà quella che le propongo io e decidere di andarsene pure lei in campagna ad allevare bestiame e sferruzzare, per carità, ma per poter scegliere uno deve conoscere altrimenti è un'imposizione non una scelta. Quell'elenco lascia il tempo che trova, l'apologia del si stava meglio quando si stava peggio" che non ho mai condiviso, si sta meglio quando si sta meglio. Io ho coniato un proverbio personale "la nostalgia è la parola triste che si usa per parlare dei bei ricordi"...insomma il bicchiere è mezzo pieno direi!

stefafra ha detto...

"noi, che stiamo diventando vecchi..."
Che si sono pure dimenticati del "noi, che avevamo paura che da un momento all'altro ci scoppiassero le atomiche sopra la testa" e "noi che siamo cresciuti negli anni di piombo".
Io sono nata nel '70 e non me lo dimentico...

Mammamsterdam ha detto...

graz, il dubbio codadipaglia era venuto pure a me mentre scrivevo, e non nego che a volte in passato ce l'ho avita pure questa mania di difendere le mie scelte giustificandomi o viceversa, invece stavolta la cosa bella è che le tratto come conclusioni. Vedimò, quanto mi fanno bene le riflessioni sotto la neve, dovevi dirmelo subito che il trucco della montagna è questo.

Sulla nostalgia nulla da dire, però io che sono cresciuta con il terrore del buco nell'ozono che ci arrostisce tutti, cioèm tutti quelli che sono sopravvissuti alle radiazioni di the Day After ecc. relativizzo assai il prima si stava tanto bene.

Cioè, non lo relativizzo, lo uso, ogni volta che esce italie Magazine e rileggo il pezzo che gli ho mandato 3 mesi prima mi dico: oddio, un'altro peana all'eden perduto della mia infanzia in Abruzzo e cchè è.

Poi mi sono riletta i primi punti della lista e mi sono ricordata che è vero, minacciate o eseguite io sono cresciuta piena di botte, cazzo, meno male che a scuola le ridavo. I miei figli molto di meno, e certe volte mi manca il non poterli riempire di botte quando mi esasperano, invece vado dalla psicologa per evitre di farlo:-).

Insomma, ognuno vive come può, ma appunto quella lista è scritta così in maniera irritante, che se volessi proprio soccombere a certe nostalgie mi rileggo più volentieri Matteo B. Bianchi che ci ha fatto un libro, e veramente bello e riconoscibile, di liste del genere. Solo che bianchi sa scrivere, mannaggia a lui.

Chiara ha detto...

Questa lista mi fa venire in mente una frase del "The Big Kahuna".

"I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga."

Le ultime frasi sinceramente le trovo oltre che oggettivamente "brutte" anche senza significato.

Ma la lista di per sé non può che strapparmi qualche sorriso.
E immagino le liste che verranno "Oh, quando ci sentivamo su facebook!" e così via.

Trovo alcune frasi molto pretenziose, ma le scuso perché penso siano intenzionalmente esagerate.

Non credi?

Comunque è bello vedere che qualcuno come te rifletta sulle cose, pesi le parole e condivida le sue osservazioni.
Si riflette un po' poco, io per prima.

Grazie :)

Pythya ha detto...

GLi anni 70 me li ricordo, mi ricordo bene la strage di Bologna perché una settimana dopo tornavamo in Abruzzo per le vacanze (abitavamo in Toscana) e mia madre ci fece affacciare dal finestrino per vedere meglio dove può arrivare la follia umana. Mi ricordo la vittoria ai mondiali dell'82, che a me e mio fratello è piaciuta di più di quella del 2006, ma forse solo perché eravamo più giovani. Mi ricordo Chernobyl, ma anche i pomeriggi interi passati sui libri a studiare (ma, dico, Barbara, ti ricordi quanto tempo ci impiegavamo a fare i compiti di matematica) e anche la mia classe di liceo con la quale non andavo d'accordo. I miei terribili 16 anni, che sono terribili per tutti, anche per i miei studenti di adesso. I tempi dell'università, bellissimi, ma senza una lira in tasca, che pena. E che invidia per i miei amici che già lavoravano e guadagnavano. Mai mi sarei potuta permettere il Mac da cui scrivo o l'IPOD (e basta perché gli insegnanti in Italia...ah ma questo è leggermente OT). Non rimpiango Andreotti, maledico Craxi (che ha creato Mister B), non ho mai votato per Almirante e Fini. Le cose non sono molto capbiate negli ultimi 30 anni, anche perché al potere sono rimasti gli stessi. Insomma, non apprezzo tutto dell'oggi, come non idealizzo lo ieri. "Chi non sa arrestarsi sulla soglia dell'attimo non scoprirà mai la vera parte di sé" diceva più o meno Nietzsche.
Non farci caso, sono giorni che piove, il Salinello e il Vibrata sono pure straripati giorni fa, noi ci siamo spaventati, poi, come sempre, andiamo avanti.
Torno a mettere la testa sotto per l'apnea!

Cris ha detto...

eh come mi ritrovo in quelle parole
buona giornata
Cris