sabato 27 marzo 2010

Fatemi questo piacere

Ho superato i quaranta, ho marito, figli e mutuo, e non è mai troppo presto per decidere di un paio di cose fondamentali nella vita. No, non mi metto a fare testamento, che è una vita che ci diciamo che dovremmo e prima o poi ci tocca.

E so che gli italiani per scaramanzia a queste cose preferiscono non pensarci finché non è tardi e tocca agli eredi scannarsi per 20 anni.

Oggi però vorrei comunicare un paio di cose che mi piacerebbero o non mi piacerebbero per il mio funerale. Così, tanto per capire quello che voglio dalla vita. Poi se nulla di tutto ciò accadrà, non è che a quel punto possa importarmene molto, ma magari per pura tigna mando i mazzamurielli a tirare i piedi ha chi ha disavvenuto.

Intanto spero di morire ed essere cremata in modo da evitare di avere quelle casse rivestite in titanio con valvola di sfiato che la legge italiana impone per alimentare il mercato delle prebende. Non venite a dirmi che sono indispensabili che qui a nord non le viste: una cassettina di legno, possibilmente non foderata e non verniciata in modo da poterci disegnare sopra ed attaccarci ho biglietti e messaggi con le puntine. Facciamone un happening creativo, pennarelli colorati e via.

Non portatemi troppi fiori, che mi dispiace vederli appassire: se me ne portano di molto belli come quei cestini e bouquet che vedo in giro, spero che qualcuno se li riporti a casa e se li goda invece di farli seccare (poi se vogliamo salvare la forma, potete sempre metterli di fronte a un mio ritratto). Invece, se proprio volete spender soldi, fate un versamento a qualche associazione tipo Medici senza frontiere, War Child o adozioni a distanza. O fate la carità al prossimo barbone che incontrate.

Ma preferirei più di tutto che mi cuciniate per la famiglia, almeno i primi giorni. O che andiate a cucinare con loro e li teniate occupati per un po' passando delle belle seratone a parlare di me. Anzi, adesso che ci penso, io dei funerali della mia famiglia ricordo al meglio la cena che seguiva, quindi fate questo: spicciatevi a salutare il cadavere, invece dei fiori portate da mangiare e da bere ed organizzatevi per farvi una bella cena dopo, a casa o altrove, fatevi delle belle risate. Davvero, a rievocare la mia vita da ridere se ne trova. Vi fate un bel brindisi alla mia salute (si, vabbé, quella che era la mia salute), riempiendo un bicchiere vuoto che poi vuoterete a terra e per il resto arrangiatevi. Tanto ai piatti non ci devo pensare io.

Per carità di dio, che non venga in mente a nessuno di compormi nella bara con un bel rosaio tra le dita. Verrò a funestare le vostre notti per i prossimi 30 anni. E guai a chi si sogna di farmi alcunché di religioso. Non ho bisogno di preghiere, ho bisogno di qualcuno che mi ha conosciuto e voluto bene che dica due parole per ricordarmi e raccontare chi ero e che facevo. Religiosi, solo se mi conoscono e vengono da invitati, ma non mi pare poi di frequentarne tanti.

Non dite banalità e frasi di circostanza per ricordarmi. Non state lì a dire che sono un angelo o una stella che vi protegge dal cielo, perché francamente ne faccio volentieri a meno. Di me resterà il ricordo di quelo che sono e quello che ho fatto, resteranno storie aneddoti e racconti, perpetuate quelli per favore, che di banalità ne abbiamo evitata tanta nella vita e non è gusta che ce la ritroviamo da morti.

Se non vi viene in mente nulla, cercate qualche scrittore che abbia scritto qualcosa di sensato. Meglio citare bene che parlare male e io sono anche piena di amici che sanno sceglierli i testi adatti, metteteli al lavoro che mi si distraggono un pochino.

I miei vestiti dateli a chi ci entra e li vuole, le mia scarpe buttatele, non sono mai stata tenera con le scarpe, i miei libri teneteli per i figli, meglio che se ne sbarazzino loro, sperando che prima li leggano. Tutte le mie puttanatine delicate, piatti, tazze, bicchieri di cristallo, usateli finché non ne rimarranno i frammenti. E il servizio di nozze con il filetto oro lavatelo pure in lavastoviglie, l'oro viene via e io non lo faccio quindi, ma chi se ne frega.

Gioielli ne ho pochi ma teniamoli in famiglia che rappresentano tutti una nascita o una morte. L'anello di fidanzamento di nonna, la mia catenina di matrimonio, il bracciale di fidanzamento di mamma (quindi, se i ragazzi finiscono con qualche stronza che io ho sempre disapprovato e poi la cosa finisce, i gioielli per cortesia restituiamoli, e al massimo passiamoli alle nipoti. Mettetecelo, per favore, nel contratto di matrimonio).

Seppellitemi invece con il mio "collier più bello" come lo chiama Orso, la collana con il grosso diamante di plastica a cuore e le perle di vetro che mi ha fatto lui. Magari, se davvero finisco cremata, drappeggiatelo a cose fatte sull'urna o dentro.

E visto che per esperienza conosco il valore e la consolazione che dà una lapide di cimitero a cui andare ogni tanto a far visita e darle una pacca sulle spalle, potete cementarmi l'urna alla base della lapide di papà, che così restiamo tutti belli comodi nello stesso cimitero, pratico per chi vuole venire a fare una visitina. Che poi due lapidi accanto ci sta pure zio Antonio e così facciamo il fan club degli scrittori di famiglia.

Mi pare che sia tutto, no?

Oooooh, adesso mi sento proprio meglio e posso andare a disiscatolare, lavare ed esporre i miei cristalli.

19 commenti:

Rabb-it ha detto...

pare fatto apposta.... scrittori con citazioni sensate?

Tipo il tizio che ha detto che l'amore fa girare il mondo ed ora(Cornetti a raffica, please) gira un po' più piano?

Ok saltello altrove! È che mi hai ricordato una cosa e... meglio che me ne vo!

graz ha detto...

Ok. Facciamo così. Conti di andartene presto???? ;-)

/graz

Anonimo ha detto...

"Ma preferirei più di tutto che mi cuciniate per la famiglia": per un attimo mi è sembrato un po' esagerato persino per il tuo anticonformismo, e mi sono chiesta se il cannibalismo non sia reato (mi sa che lo è) e se davvero tra tutte le tue numerose e multiformi conoscenze saremmo riusciti a trovare qualcuno disposto a (e capace di) cucinarti, sia pure per i primi giorni (il resto in congelatore per l'inverno? In sacchettini da freezer da distribuire agli intervenuti? O magari liofilizzarti, per occupare meno spazio in dispensa? E pubblicare poi un libro con le ricette più buone, alla tua memoria, con tanto di vini da abbinare? E insomma, se vado avanti non mi fermo più). Per il resto condivido, posso copiarlo pari pari quando sarò di umore sufficientemente sereno per mettermi a pensare a questo?
Vic

graz ha detto...

A parte le cazzate estermporanee da aifon a portata di mano, niente come guardare nel buco nero di una disgrazia per aguzzarti le idee, eh??

il problema è riuscire a tenere il timone in rotta dopo qualche tempo.

Purtroppo. Che i vizi si riprendono in fretta. Cmq, sono d'accordo con tutto quel che scrivi. A parte che acc'à a cient'anni che mi tocca, cosa succede dopo me ne futtesse assai, preferisco di gran lunga l'idea che si divertano alla faccia mia di qualsiasi altra ipotesi.

Ecco, una cucinata di gruppo in mia memoria. Questo mi divertirebbe (da lassù, è chiaro)

(vabbè ma senza nessuna fretta, eh?)

/graz

MarinaV ha detto...

Non c'è niente di meglio di un bel funerale altrui per chiarirsi le idee sul proprio.

Stefano ha detto...

Ti sei scordata la presa di rete, chiavetta USB umts o quant'altro serva per rimanere connessa anche nella bara! Senza connessione manco morti!!!

Mammamsterdam ha detto...

Eh, mo, la connessione di rete! Ma se ho detto che mi connetto in sogno, tu mi vuoi rovinare tutto!

Vic, sapevo di poter contare su di te per farmi le pulci sulla lettera di quello che dico, grazie. Non ci avevo fatto caso.

Graz, a me non mi pare vero che qualcuno venga a trovarmi e si metta pure a cucinare. Facciamo così, a pranzo in orrio scolastico ci andiamo a strafocare di Dim Sum, a cena cucini. Mi piace.

Marì, considera che in tre giorni mi sono fatta due veglie funebri (una in casa, una al centro) e un funerale. Mo sto a posto per un gran bel po', mi pare. Poi con questa mania che come ti fanno gli auguri di compleanno conto terzi, purché tu sia parente, adesso scopro che anche per le condoglianze vale lo stesso.

Mammamsterdam ha detto...

E comunque è la prima volta che penso al mio funerale e non mi metto a piangere, invece mi si è rattristato il capo, al quale ho promesso solennemente di sopravvivergli se questo lo fa star meglio. Poi non dite che sono egoista, eh?

Monica - pontitibetani ha detto...

Se si deve morire una volta sola e' bene farlo al meglio. Così mi piace questa idea di dare dei confini allo strabordare del lutto altrui, che se sarò stata brava lascerò bei ricordi in giro.. Tutti da usare a proprio piacimento, invece che rimpianti o rammarico. Bella l'idea della cena e dei pranzi, ma quassù al nord Italia pare fuori moda, piace mazzuolarsi gli zebedei in solitaria. E tutti nelle bare di metallo chiusi negli stessi condominii della vita. Nemmeno in terra ci voglion stare! E io non lo capisco. Certo e' che scasserò molti zebedei se non fanno come dico!!
In ogni caso il rito crematorio in quel del Piemonte e' l'unico tollerabile... Ecco l'ho detto!! Poi lo scriverò anche io. Meglio con un po' di sereno e ilare cinismo che mi pare una gran bella cosa. Ecco il mio sogno da bimba, quando volevo fare l'egittologa ... Era degna sepoltura in una piramide... Cheope non se ne avrebbe a male

LGO ha detto...

Io posso sempre fare chili e chili di cous cous. Che è buono anche il giorno dopo, è facile da fare e possono imparare anche i bambini.
Ma tu al mio ci vieni? E che cucini di buono?
;-)

Mammamsterdam ha detto...

Lasagna con l'uovo sodo e il ragù?

Frittate a gogo? Pane, vino, formaggio e salame?

O grandi paste con tutti gli avanzi della dispensa e del frigo?

Ecco, ci sono, le mie zuppe di legumi vari, che quelle vanno sempre bene e se c'e tanta gente le allunghiamo un po' con il pomodoro e vanno bene lo stesso.

monica/pontitibetani ha detto...

insomma facciamo che a turno si gira e reciprocamente ci si scambia il favore del cucinare, una volta tu una volta io, una volta l'altra/o, così via dall'uno all'altro..

Anonimo ha detto...

Guarda, spero tanto che per venirti a trovare ad Amsterdam ci siano altre occasioni prima del tuo funerale.
Ma rimanendo in tema, ti consiglio il film giapponese che ha vinto l'oscar l'anno scorso: Departures (tit. orig. Okuribito) di Takita Yojiro, sulla figura del noukanshi, cioè di quello che veste, trucca e sistema la salma nella bara.

Pythya ha detto...

E vabbé, tanto una veglia da ste parti non te la riparmieremo (dando per scontata la tua dipartita prima della nostra), con relativo pranzo abbbbruzzese (il che è tutto dire), dal timballo alla chitarra agli arrosticini e qualche dolce locale, il tutto condito con qualche vino Cataldi Madonna. Ad un certo punto, ubriaca meno del solito, mi alzerò in piedi (vale sempre la premessa di cui sopra), e dirò soltanto che attenderò le tua apparizioni notturne, tanto a quelle diurne avevo già fatto da tempo l'abitudine. Immagina tu la seguente battuta al vetriolo di Paoletta.
Che s'ha dda fare per accontentare gli amici (ma il winterblues non doveva essere passato da un pezzo???)
Buona Pasqua di resurrezione, io preferisco festeggiare la Domenica delle Salme (cit De André), sai, tanto per restare in tema.

piattins ha detto...

che meraviglia sto post, anche io ci penso al funerale, perché ho visto persone preoccuparsi dellacquisto della tomba e mi pare davvero inconcepibile dover avere problemi di mutuo anche nell'aldilà.
il cucinare per tutti è un'usanza bellissima, molto del sud, che vuol dire che la vita continua, che la morte è naturale, e che la trsistezza è più sopportabile se non si è soli

Chiara Trabella ha detto...

Ecco, anch'io mi chiedo con che coraggio mio suocero mi abbia consegnato un gioiello di famiglia (che oltretutto abbiamo concluso porti sfiga, ma povero, lui l'ha fatto con tutto il cuore). È vero che ero incinta, ma è vero anche che nella vita niente è sicuro finché il bambino è fuori.
Se penso ai miei miseri gioiellini, beh, spero che una mia eventuale nuora mi perdonerà se ne donerò direttamente alle mie nipoti e per i maschi mi inventerò forme compensative ;-)

emily ha detto...

esatto. tutto perfetto. se crepo prima io ricordati di dare questo memorandum alla mia famiglia anche se io vorrei essere cremata, che ho visto troppi csi x sopportare l'idea del mio corpicione che si decompone. niente messa e niente rosario, magari qualche ricordo. a quello di mio padre gli amici in chiesa hanno urlato: e x giorgio, ip ip urrà! e hanno fatto tremare i vetri con i 3 urrà.
ma niente memorial ogni anno, basta quello x papà.
grazie mammam

Annachiara ha detto...

Io, quando ero giovane, pensavo spesso al mio funerale...o a quello dei miei genitori (di cui volevo liberarmi inconsciamente, e questo l'ho capito dopo). Ti dirò che l'unica cosa che mi piacerebbe è che tutti si mangiasse e si bevesse un'ultima volta alla mia salute. Per il resto polvere siamo....

lanoisette ha detto...

mi piace tutto, di questo testamento!