giovedì 18 marzo 2010

99 colombe per L'Aquila: Ricetta contro il winterblues al torrone Nurzia


Non so se nel frattempo avete letto, sentito o visto questa bellissima iniziativa scaturita da una mail di Mara, che lavora per la Sorelle Nurzia dell'Aquila.

Ora, per i non introdotti tra di voi io devo fare una premessa: dimmi Nurzia e io rispondo torrone. Per la precisione il torrone morbido al cioccolato: questo.


E la foto in altro> Quello è il soffitto della sala Patini della biglioteca Salvatore Tommasi dell'Aquila che è stata gravemente danneggiata dal terremoto e l'affresco, dal titolo L'aquila era una delle stampe che decorano le scatole del torrone Nurzia.

Fin qui ci siamo, giusto? Il torrone Nurzia è la mia, e di infiniti altri, madeleine. Ne ho anche parlato in Statale 17 e la mia idea era di offrirvi al posto della ricetta a base di dolci Nurzia il brano in questione. Sta qui, per quei giri ed impicci che si creano per e-mail.

Dirottata la mia idea geniale sul Torrone Nurzia, mi toccherebbe inventarmi una ricetta, ma non c né bisogno. I loro torroni e dolci, noti agli aquilani e dintorni, stanno cercando di trovare nuovi canali di distribuzione per mantenere in attività una vecchia azienda e le persone che ci lavorano, che anche dopo il terremoto, dalle tende e le casette in cui hanno trovato alloggio insistono nel proprio lavoro.

Lo stesso non si può dire purtroppo dei loro tanti clienti, i bar, ristoranti e negozi dell'Aquila, in cui si potevano trovare i loro prodotti. Da qui la necessità di fare qualcosa per trovare nuovi appassionati e da qui l'iniziativa, che se andate sul sito di 99colombe trovate anche come unirvi all'ordine collettivo per Roma e per Milano, e chissà, magari potete organizzarne uno voi da dove abitate.

Qui la mia
Ricetta contro il winterblues al torrone Nurzia

Occorrente:
- 1 confezione da 1 kg. di torrone Nurzia. Lascio a voi la scelta tra le 4 barre da 250gr. o le barrette più piccole, tutte nelle loro scatole pastellose.
- 1 armadio capiente
- 1 coperta

Esecuzione:
Nascondetevi nell'armadio con la coperta in testa. Lasciate uno spiraglio di luce. Aprite la scatola, liberate il torrone dala carta stagnata (ai miei tempi, adesso è una plastichina) e mangiatene a mozzichi grossi quanto basta per rivedere le vita in rosa. Quello che rimane riavvolgetelo nella carta, reinfilatelo nel cartoncino, avvolgetelo nella coperta e imboscatelo nell'armadio per il prossimo attacco di winterblues o affini.

Variante al caffé:
Fatevi un bel caffé, sbriciolateci dentro del torrone nurzia a pezzetti (le nocciole più grosse mangiatele direttamente di nascosto), mescolate bene e mangiate/bevetevelo tutto aiutandovi a ripescare i sedimenti non sciolti con il cucciaino. Leccate il cucchiaino. Leccate eventualmente il vostro commensale preferito. Potendo, ma bisogna esser dotati da madre Natura, datevi anche una leccata diretamente a tutto il fondo della tazzina. Magari nascosti nell'armadio con la coperta in testa così non vi vede nessuno. Ripulitevi il cerchio della tazzina che vi è rimasto intorno alla bocca mentre stavate leccando. Un tocco di rossetto, e la vita sorride.

8 commenti:

M di MS ha detto...

Ieri sera ho finito di nascosto una barretta alla nocciola di torrone Nurzia. Buonissima!
Non conoscevo le sorelle Nurzia, me lo hanno regalato. Eccezionale! Che combinazione, vengo subito a leggere il link.

Stefano ha detto...

Permettimi da Aquilano Doc a345 sul codice fiscale residete in quel di Santa Maria a Forfona ma per gli aquilani semplicemente Santa Maria di farfa, di indicare con il nome Fratelli Nurzia l'unico vero torrone morbido al cioccolato ancora realizzato artigianalmente negli antichi e monumentali laboratori a capo Piazza, (Piazza D'Uomo) proprio sotto il Bar Nurzia! Per ji quatrani aquilani ju torro e quiju loco! :)

Mammamsterdam ha detto...

Stefano, appunto, vuoi che non lo sappia? Ma mi pareva brutto mettermi a fare distinzioni di lana caprina su un'iniziativa per le Sorelle, io che c'entro con le faide di famiglia?

Però vatti a leggere il mio pezzo originale sul blog di radio cucina, che lì i fratelli li citavo.

(Santa Maria di Farfa che numero? Che io avevo la dependance in quella palazzina di appartamenti gialla, la prima a dx venendo dallo scientifico).

mogliedaunavita ha detto...

e ti pareva che mancasse la faida tra fratelli? la tua ricetta è da sturbo. e la metto in opera al più presto. al più presto anche l'altra risposta. un bacio con labbra appiccicose, pulisciti la guancia. silvia

artemisia comina ha detto...

bellissimo post. e sì, anch'io spero piuttosto che l'iniziativa trascini tutto il marchio nurzia, piuttosto che fare distinguo :)

Stefano ha detto...

No no!!! Ma che faida fra Fratelli c'è un solo torrone Nurzia ed è quello che ho indicato! Il resto è puro business!!! Provare per credere!

Io di preciso so di Via Vincenzo Speranza, 3 scendendo la discesetta difronte l'alimentari (che tutti noi di Santa Maria di Farfa ricordiamo come Arturo! ex proprietario ormai scomparso da parecchi anni) sulla destra proprio dietro il Liceo Scientifico. Verso la fine del palazzo ci sono le scalette che scendono a Via Fortebraccio proprio difronte alla scalinata di San Bernardino (... e inevitabilmente mi scorrono le lacrime dagli occhi, questa ferita non si rimarginerà mai!!!)

Ciao

Mammamsterdam ha detto...

Stefano lo so. Purtroppo si perdono delle cordinate importante e pure io ogni volta che ci penso mi metto a piangere. (Da Arturo ci sono andata pure io).

E purtroppo per noi la soluzione di chiuderci nell'armadio a mangiar torrone Nurzia meglio non adottarla o moriamo di diabete in men che non si dica.

Artemisia, il discorso è che come Stefano giustamente ricorda i distinguo valgono solo per noi locals, gli altri non lo sanno e giustamente conoscono solo l'azienda più grossa e commerciale.

poi appunto, considerate le cirostanze io sono felicissima che alla Nurzua non si perdano d'animo e come possono e con quello che hanno continuano a mandare avanti un marchio aquilano importante.

Anna Luisa e Fabio ha detto...

Non so se mi è piaciuta di più la versione originale o la variante al caffè, ma di certo...mi hai fatto morir dal ridere!