giovedì 20 agosto 2009

Neopadre 7: Come riesco a mettere i figli a letto alle 20 (mica sempre, però)

Alcuni commenti della serie "come fai" al post precedente mi hanno dato da pensare, quindi vi dico come facciamo noi e me lo riciclo pure come capitolo per il neopadre, che non ci si allena mai abbastanza in fretta.

Cominicamo dal principio: quando il bambino è neonato cerchiamo, vero, di imporgli delle dormitine a intervalli che riteniamo o ci dicono essere quelli giusti, no? A costo di morire, fare km. avanti e indietro nennando, sottoporsi a Estivillate varie etceterà. Ci viene facile? no. Ci viene spontaneo? manco, un gran culo ci facciamo, ve lo dico io.

Allora perché illudersi che a 5, 6 o 7 anni sia diverso? (Perché non ne possiamo più, ecco perché, e speriamo che adesso che sono grandi si arrangino e ci risparmino. Cosa che non fanno).

E perché quando sono piccoli insistiamo? Perché sappiamo benissimo che se gli passa il momento topico in cui si strofina gli occhietti e fa la lagna, poi gli passa il sonno e diventano vispi e arzilli fino alle 3 di notte, che poi il neonato spesso la mattina può dormire più di noi, che invece siamo degli zombie. Oppure si stranisce e piange per ore senza più riuscire ad addormentarsi con conseguente effetto zombesco.

Ecco, basta non dimenticarselo ed andare avanti. Finché erano al nido io pure li facevo dormire come e quando potevo, tanto la mattina ce la prendevamo comoda. A 4 anni Ennio è andato a scuola e sono iniziati i drammi di arrivarci in orario.

E quando la maestra di Orso un annetto o più fa ci ha detto decisa all'inizio di un colloquio sul rendimento scolastico: Orso deve andare a dormire alle 19:30 al massimo e poi possiamo riparlare di rendimento, che per adesso la mattina casca dal sonno, non si può concentrare e non se ne cava un ragno dal buco quindi di che rendimento stiamo parlando? (l'ha detto in modo molto più carino, che glielo fanno studiare apposta, ma il succo quello era), sempre ragione le abbiamo dovuto dare.

Insomma, il punto è che non possiamo avere la botte piena e il figlio ubriaco (che magari lì si che si metterebbero a dormire).

Un bambino che si fa le giuste ore di sonno, la mattina alle 7 si sveglia da solo e non devi discuterci mezz'ora. Si alza riposato e contento, con una fame da lupi e la colazione quindi basta mettergliela davanti. E alla fine ha persino quei 10 minuti per giocare, o leggere o rilassarsi un attimo prima di andare a scuola.

Lo sappiamo tutti, mica ci vuole il manuale, solo che siamo esseri umani anche noi e ci fa comodo scordarcelo. Ci fa comodo perché mettere un bambino a letto alle 20 presupone che tu dalle 17 / 17.30 cominci a lavorare in funzione di ciò. E alle 17 se va bene stiamo appena cominicando ad uscire dal lavoro, fare mente locale, volerci rilassare un attimo anche noi.

Invece bisogna avere un'idea di cosa farai per cena e magari anche avviarla, perché poi dalle 17 alle 18 bisogna che li ritiri dal doposcuola, alle 18.30 li metti a tavola, per le 19.15, dopo che si è mangiato e chiacchierato con calma (presupponendo che abbiano voglia di mangiare e che tutto quello che metti a tavola gli piaccia, che non comincino a farsi i dispetti e non rompano l'anima negli infiniti e svariati modi che hanno i fratelli di darsi fastidio proprio quando anche tu non desideri altro che un po' di pace, almeno mentre mangi), dalle 19.15 alle 19.30 tentare di fargli lavare i denti, i piedi, la faccia, il pisello (a volte fai prima a buttarli nel bagno mentre cucini, solo che al momento non abbiamo una vasca) e impigiamarli, giocare un minimo per fatti loro, (o come ieri, imporgli di mettere a posto gli infiniti pezzi del lego che mi si infilano nei piedi ogni volta che mi precipito al buio in camera mentre fanno casino quando invece dovrebbero dormire, che poi già che c'era Orso è riuscito a rompere un bicchiere in mille framenti prontamente mescolatisi al lego e vai che ti amo), poi farli giocae un pochino, o leggergli una storia, o cantare una canzoncina e alla fine, minacciandoli delle peggio sanzioni, chiuderti la porta e la luce alle spalle e sperare che dio te la mandi buona.

Invece no, fanno casino almeno fino alle 21 / 21.30 e li devi separare, e metterne uno nel lettone (in genere il più leggero da trasportare), poi però viene l'altro che al buio da solo ha paura, e poi devono bere un bicchiere d'acqua e poi si sono scordati di fare la pipì ecc. ecc. che ve lo dico a fare?

Però è possibilissimo metterli a letto alle 20, anzi, semplicissimo, ad attenersi allo schema. Solo che poi alle 20.01 cadi stroncata pure tu. il bello però è che la mattina la vita è molto più semplice. Che a scuola vanno meglio e a riuscirci pure intorno a ora di pranzo e fargli fare i compiti subito, tutta vita. che sono riposati, felici, magari si ammalano di meno, e tutto questo si rifette positivamente nella nostra vita.

Come vedete in questo schema non ci entra neanche un grammo di TV, perché è mia convinzione che guardare i cartoni al mattino stanchi e deconcentri per la scuola, e guardarli subito prima di andare a dormire ecciti inutilmente i bambini. Per quanto mi riguarda la Tv è come certe medicine: lontano dai pasti e lontano dal sonno.

La cosa bella è che adesso che leggono possono leggersi qualcosina da soli a letto con la lucina, che questo si che concilia il sonno. insomma, non è affatto uno schema da suora di clausura, non vi fate mettere in mente le cavolate. Io da piccola andavo a letto con tutta la routine serale già svolta immediatamente dopo Carosello, cos'erano le 20.30? Ne sono uscita benissimo, e così spero anche di voi.

(No, dico, quando ero al liceo tutti non facevano altro che parlare di arbore e quelli della notte, tranne me, che schiantavo sopra un libro quella mezz'ora prima che andasse in onda. E si che avevo una quindicina d'anni).

sono le nostre giornate che si sono allungate e i nostri impegni che ci impediscono di guardare a cosa è meglio per i bambini, ma a 5-6 anni le 20 non sono un orario così sbagliato per andare a dormire, se la mattina bisogna uscire presto. Poi il weekend e le vacanze saranno pure un'altra cosa, ma a un bambino quelle 11-12 ore di sonno che gli servono gliele vogliamo dare?

13 commenti:

supermambanana ha detto...

sottoscrivo col sangue il tutto, i miei anche sono belli che addormentati alle 8, nel loro letto a castello. E mi turo occhi naso e orecchie a chi (in italia) mi dice che sono orari da clausura: a loro dormire serve e tanto. Devo anche dire che mi e' sempre riuscito facile, nel senso che loro sono consci che hanno sonno e a volte propongono loro di andare di sopra, specie il grande che con la scuola e le attivita' si stanca di piu'. Pero', certo, molta organizzazione, cena in tavola alle 18:30 o 19:00 max (e ceniamo tutti insieme, perche' non mi piace che loro mangino da soli, ci siamo abituati, mi pare anche piu' salutare che andare a letto con la cena sullo stomaco, e poi magari noi due quando tutti dormono ci facciamo un bel caffe con pezzo di dolce se ci viene fame, che e' anche un bel momento da passare insieme). E rigorosamente niente TV, si gioca a terra tutti insieme si legge un libro etc.

graz ha detto...

Mah .. io non sono tanto d'accordo francamente, mi sembra che l'ossessione per mettere i figli a letto così presto sia tutta olandese (o dovrei dire nordica?) e faccia da perfetto contrappunto per quella meridio-italica di averceli alzati alle ore turche.

Credo che dipenda molto da come sono i ritmi sociali e la famosa conciliazione lavoro-vita privata.

Qui(e parlo del nord-ovest italiano) ben che vada esci dall'ufficio alle 18, ed è un generoso dato di media che VOLUTAMENTE trascura varie considerazioni legate alla carriera, e ci metti quella mezz'ora/45 min a ritornare a casa + prelevare i pupi. Arrivando, ben che vada alle 18.45 pretendere di schiantare i pupi a letto per le 19.30/20.00 significa una serie di cose tra cui il fatto che non li vedi in faccia e loro vanno a letto con il boccone in gola.

Le 21 mi sembra una roba ragionevole che da pure un pò di spazio alle letture o ciacole ai piedi del letto, e non a caso non cito la tv che anche per me era roba da somministrare in dosi omeopatiche. Per lo meno questa la mia esperienza senza togliere loro vitali ore di riposo.

Poi il discorso sarebbe un poco più articolato ma forse è meglio che io non ti devasti i commenti ...

:-) /graz

francesca ha detto...

Il mio dramma e` che normalmente finisco di lavorare alle 18:00 e tra tutti i giri siamo a casa non prima delle 19:00, per cui il tempo di stare con i bimbi e` pochissimo, per ora preferiamo che vadano a letto un piu` tardi 10:30 cosi` facciamo cose insieme, quando andranno a scuola vedremo.
francesca

Trasparelena ha detto...

ecco, hai toccato un tasto un po' dolente: come si fa a preparare la cena per le 18.30 uscendo dall'ufficio alle 18.00 e dovendo ancora ritirare la pargola (la mia è femmina) dai nonni (x fortuna di strada)? (e no, il part-time non me lo danno, e il lavoro non lo cambio che questo logisticamente è comodissimo, se cerco altro il tempo che risparmio col part-time di sicuro lo perdo di viaggi, quindi non conviene)
Ora che il lavoro è tranquillo (ad Agosto non c'è molto da fare) e la BambinaGrande si fa fare il bagno dal Traspamarito è un miracolo se si riesce a cenare per le 19.15 e quindi metterla a letto alle 21.00.
E di tv non se ne guarda, che lei x fortuna la schifa.

Mammamsterdam ha detto...

Il punto dolente è proprio questo, che sono orari difficilmente conciliabili con il lavoro di chiunque e dovunque, non a caso mio marito se rientra alle 19.15 è grasso che cola e quindi tutto questo rituale me lo sciroppo io e mangiamo insieme solo nel weekend, che a me francamente manca molto come rituale.

Chiaro che in due si fa prima, però stiamo lì, le famose ore 21 (che noi superiamo tranquillamente nelle giornate no) sono basate sui nostri ritmi pratici, non quelli ideali dei bambini.

Consideriamo che a nord in inverno fa buio presto e quindi molto va da sé. Che chi vive e lavora in un paese e ha una rete sociale un po' organizzata ci riuscirebbe pure, ma noi genitori urbani che lavorano, ovunque, scordiamocelo.

Per questo spesso i bambini piccoli ala materna fanno il pisolino il pomeriggio in Italia, qui non possono perché stanno a scuola fino alle 15.

È chiaro che un discorso del genere risulta colpevolizzante per chi come me e tanti altri deve conciliare tutto, ed è chiaro che la pratica è una cosa faticosa e risicata che ognuno di noi gestisce come può. Inutile farsi i sensi di colpa se la teoria è bella ma non raggiungibile, ma il fatto che quando riusciamo a metterli a letto presto i miei figli mostrano una differenza di comportamenti e di facilità di gestione dal giorno alla notte e se quindi le ciacole e le coccole ce le facciamo al mattino in tutta rilassatezza (magari alzandoci prima).

Anche se io di mio al mattino sarei intrattabile. Aspetto che imparino a fare il caffé e portarmelo a letto, va.

supermambanana ha detto...

non voglio assolutamente salire in cattedra e dire che si deve far cosi' o cola' (ossessione mi pare anche esagerato :-P ). Lo so che i miei ritmi sono magari piu' rilassati nel senso che pero' se non finisco le cose da fare poi la sera quando tutti sono a letto mi metto, io da una parte e il consorte dall'altra del tavolo, col laptop aperto a smanettare. Ognuno si organizza come puo' senza sensi di colpa e senza arroccamenti di posizione per carita'. Pero' devo anche dire mi lasciano un po' perplessa certe cose tipo una che ho conosciuto questa estate in puglia, che i bambini li impigiamava e poi li lasciava scorrazzare in giro fino allo sfinimento, quando crollavano da qualche parte della casa, che potevano anche essere l'una di notte, e lei li raccoglieva e li metteva a letto, perche' "farli addormentare non mi riesce"... e quando mai questi potranno associare al letto l'idea del sonno? Poi il sospetto era che la cosa le era comoda per altri motivi, perche' la mattina si alzavano alle 11 passate e lei fino a quell'ora poteva farsi le sue faccende domestiche. OK, aveva trovato l'equilibrio, e i bambini in fondo dormivano quelle 11 ore, ma il piccolo particolare e' che a settembre uno comincia la scuola... e che si fa allora???

Serena ha detto...

Noi siamo in Svezia quindi stesse abitudini. Sottoscrivo tutto, incluso Arbore e quelli della notte, che non sono mai riuscita a vedere. Il Vikingo è a letto alle 20. Noi distinguiamo l'ora di andare a letto con l'addormentamento, perchè andare a letto posso imporglielo, mentre addormentarsi dipende da lui. Poi si cerca di conciliare il sonno con letture serali e attività tranquille. Certo che dopo 2 mesi di vacanza in Italia, e andate a letto tardissimo, mio figlio era diventato intrattabile e il numero di capricci aumentati in modo esponenziale.
12 ore di sonno sono assolutamente vitali. Il fatto che in Italia si tenda a recuperare con il sonnelino pomeridiano però non mi convince. La mia esperienza è che 12 ore di sonno continuato non equivalgono a 10+2!

Raperonzolo ha detto...

Condivido appieno. Il problema orario della nanna è stato tra le mie considerazioni quando lasciai il lavoro a tempo pieno. Lavorando non riuscivo mai a tornare prima delle 19:00 e a mettere Figlio-uno a letto prima delle 21:30, il risultato era un bambino cappriccioso, iperattivo, nervoso.
Da anni invece adesso la Rapefamiglia cena insieme alle 18:30. Figlio-due è a nanna alle 19:30 e Figlio-uno alle 20:30 (le 21:00 d'estate). Non si sgarra.

Mammamsterdam ha detto...

Quando sono piccoli il riposino è importante, se lo fanno, ma non tutti ci riescono.

Ennio lo scorso anno durante le vacanze l'aveva un po' capito che se si dormiva poi la sera si poteva uscire, ma quest'anno nisba (io invece me lo faccio così volentieri). Orso invece alla fine lo faceva, ma bisognava ettersi a letto con lui almeno per 3/4 d'ora, bene uguale perché alla fine dormivamo insieme.

Ma anche le 10-12 ore che gli servono (ognuno ha i suoi ritmi) di seguito mi trovano d'accordo.

Mi avete fatto ricordare un paio di cose poi ci faccio un post a parte.

graz ha detto...

Non credo che il problema sia stabilire se siano più riposanti le 12 ore o le 10+2, nè tantomeno se siano 10, 11 o 12 le ore di sonno indispensabili che tutte noi sappiamo benissimo (o abbiamo saputo) quando un pupo è sereno e riposato e quando invece avrebbe bisogno di dormire ancora un pò.

Il vero problema qua è la famosissima conciliazione dei tempi che da noi serve solo a riempire tomi di carta per giustificare progetti che poi rimangono lettera morta.

Se ho capito giusto infatti, le mamme che difendono il pupo a letto alle otto sono bene o male tutte residenti nel Nord Europa. E sarebbe interessante capire qual'è l'organizzazione sociale, personale e lavorativa che consente loro di rispettare tali orari.

Io so solo che nella mia esperienza non sarebbe proprio stato possibile e questo nonostate io mi scaraventassi fuori dall'ufficio al più presto possibile e con questo dicessi addio al 80% dell'office politics che avveniva appunto dopo le 18 e che pertanto stava stabilmente in mano ai maschietti ovviamente ...

/graz

Mammamsterdam ha detto...

Graz, lo so e infatti prima o poi vi tocca il post sull'organizzazione sociale e lavorativa, che anche a nord c'è meno emancipazione di quello che sembrerebbe. Il punto è che bisognerebbe costringere i maschietti ad organizzarsi per mettere i figli a letto in tempo, e questo resta i punto dolente. Alla fine, per quello che ne so io, sono le madri a mettersi in part time, le madri a farsi il patema se non ci si possono mettere e le madri a farsi generalmente il culo.

MammaInItaly ha detto...

Organizzazione sociale e lavorativa... Orari della nanna... Da quando è nata Eli (ed ormai ha 4 anni) sto combattendo una dura battaglia che riguarda tutto questo, includete pure che rientro a casa per le otto quando il Boss rientra 3 giorni su 5 alle ore15, gli altri due alle ore 19... Mettere a nanna Eli alle 21 è il mio obiettivo, figuratevi, tra l'altro sono un 'accanita sostenitrice del fatto che i bimbi debbano andare a letto presto e sottoscrivo pienamente sia il carosello e sia Renzo Arbore (anch'io crollavo sfinita e puntualmente venivo esclusa dalla conversazione che ne seguiva al mattino). Mi sento di combattere contro i mulini a vento... Ero convinta che i mariti del nord Europa aiutassero di più in casa, alla fine mi sa che tutto il mondo è paese e la parità tanto cercata mera utopia:((((

Mammamsterdam ha detto...

Il punto è che i mariti aiutano a casa se li metti con le spalle al muro e se hai il carattere che ciò ti costa più energia negativa che farle tu le cose, li abituiamo male. anche percé a tutti fa comodo non fare una sega, pure a noi, se potessimo. E l'altra condizione è di farli fare le cose a modo loro anche se noi le avremmo fatte meglio. MammadiEli, ci vado a scrivere immediatamente un mini-post.