mercoledì 12 agosto 2009

Io non capisco i miei parenti

La casa di Ofena è in condivisione con tutto un gruppo di parenti, con i quali peraltro finché ci siamo frequentati siamo sempre andati d'accordo, con i pari generazione siamo coetanei e da ragazzi persino amici, insomma, un gran culo.

L'unica cosa su cui la pensiamo diversamente è appunto la casa che condividiamo. Loro non ci sono mai stati, manco in vacanza, manco in visita, forse una scappatina i gradi per i morti anni fa, toccata e fuga. Non ci fanno nulla e se ne disinteressano completamente.

Io invece ci ho vissuto, vorrei viverci più spesso, ci abbiamo fatto la veglia di mio padre e il mio matrimonio (mi ci hanno pure battezzata, se la vogliamo dire tutta) ci abita mia madre da quando è andata in pensione (anche perché altre case non ne aveva, ma sorvoliamo.

Per il resto Ofena è la morte civile, e in estate, quando ci andiamo, si arriva di giorno tranquillamente 42 gradi, il che vuol dire porte e finestre sbarrate fino alle sette di sera, però dentro, al buio, si sta pure bene.

Insomma, a poterselo permettere tutti gli anni, io pure mi farei piuttosto 6 settimane di mare, ma la casa al mare non ce l'ho. Invece ho il culo di fare la libera professione, e quindi, le 6 settimane di vacanze scolastiche che lo stato olandese mi concede in genere preferisco passarle lì. Una settimana di mare con il capo, e tutti i soldi che risparmiamo sugli affitti negli scorsi anni li ho buttati in muratori e materiali da costruzione per sistemarla.

Perché quando ci siamo rientrati era disabitata da 40 anni, fatte salve brevi incursioni in clima da campeggio. Il bagno era di pertinenza di un altro condomino e perdeva da tutti i lati, con gran gioia del vicino che veniva a telefonare urlando a mia madre e bisognava mollare tutto ed andare a Ofena cercare un idraulico ed ammansirlo, no, dico solo che i miei avevano un albergo e in quei periodi lì già lavoravamo tutti quanti quelle 16-18 ore al giorno fisse.

Insomma, quando mia madre ha perso l'albergo (messo all'asta per questioni di banche mai chiarite bene, ma chi apre un contenzioso con le banche in italia? Io no) non ha avuto altra scelta che portare tutte le sue innumeri carabattole lì (incluse le lezuola di 26 camere d'albergo et similia) ed andarci a vivere.

Cioè, prima mi è venuta a fare l'assistenza partorienti ed è stata 9 mesi con noi, ma poi si è posto il problema di sistemare la casa, e quell'estate lì, con Gnorpo One neonato e il capo disoccupato siamo andati a metter su un bagnetto e fare altri lavori.

Mia madre ha persino svernato alcune volte lì, ma non era fattibile, in una casa di montagna con il solo camino, scaldarla per una persona sola, uno sbattimento immane. Da allora sverna in Polonia dalla sorella e patisce molto meno il freddo.

Ma dicevo, i parenti: io i lavori strutturali e alle parti comuni degli scorsi anni me li sono suoanti e cantati io. Che quando uno vive in una casa perfettamente funzionante tutto l'anno non ha la prontezza di risposta che serve a me per rendere abitabile Ofena per me, i figli piccoli all'epoca e mamma il resto del tempo.

Io ci sto poco tempo, che in parte è vacanza e in parte mi devo portare del lavoro sennò chi mi campa, in parte è sbattimento con i vari muratori, idraulici ecc. in parte è lavoro che facevamo noi in prima persona, nelle pause tra un allattamento e l'altro ongi tre ore.

Poi fino allo scorso anno i bambini in Italia si stranivano e ci volevano 4 settimane solo per fargli capire che si mangia e si dorme regolarmente anche in vacanza. Tappati in casa col caldo becco di giorno e i figli insonni di notte, una casa ovviamente a prova di bambino d 100 anni fa, che la mortalità infantile all'epoca mica ve la devo ricordare (scale, finestre, prese non a norma e senza messa a terra, cantine, balconi sullo strapiombo del vicolo, i capelli bianchi mi sono venuti allora).

Ecco, quest'anno che forse si poteva goderci un po' tutto, c'è stato il terremoto. Mi ha telefonato l'universo creato per sapere come stavano mamma e la casa, a me, in Olanda, tranne i comproprietari. Ora ci sarebbero moduli da riempire, pratiche da avviare. L'ordinanza di inagibilità l'avranno avuta anche loro, immagino, no?

Io le mie vacanze le ho passate pagando un appartamento al mare che non potevo permettermi, mettendo i bamini in colonia per avere le mani libere e fare sopra e sotto tra costa e Ofena per parlare con i tecnici, la protezione civilem cercare di capire che status abbia mia madre e se le trovano un buco fisso in cui stare ("Ma non avete parenti che vi possano ospitare?" fa il sindaco, no, non ce li ho e quelli che ho sono inagibili anche loro).

I vigili del fuoco che telefona per dire "fra un'ora siamo da voi per farvi entrare" e a me se va bene ci vuole un'ora e mezzo per arrivarci. Ho salvato un po'di carte storiche. Mi sono gestita i vicini pazzi e quelli sani non ci beccavamo mai al telefono. ho scocciato l'univers creato per farmi spiegare il decreto (sono in una situaizone anomala, tanto per capirci, abbiamo uno status che va ad interpretazione).

Adesso mamma sta lì, ospitata di fortuna per quei pochi giorni che può e deve risolvere un'enormità di cose e capire cosa si deve portar dietro da quella casa inagibile. Mi sono vista costretta a contattare i parenti per sentire, se per piacere, se non hanno altre idee loro e se le hanno ce le comunichino, cosa vogliamo fare con la domanda di ristrutturazione. Che la casa è e resta inagibile, quindi non è che fai entrare un'impresa così.

E se non si fa qualcosa adesso, alle prime piogge e alla prima nevicata un tetto viene giù. La stanza del vicino già sta venendo giù da noi, ci manda a giorni i puntellatori e la stanza andrebbe svuotata, cosa che mia madre sta facendo clandestinamente. Che mica puoi star sempre ad aspettare i pompieri, povere anime, che ne hanno di lavoro. Mia madre il 20 vorrebbe partire, andare dalla sorella, e mettere le sue cose in un armadio per un paio di mesi, invece di fare la bag lady come sta facendo da aprile.

"Ma come, siete stati qui, potevi farti vedere".
Ooh, sono loro che abitano a un'ora di distanza. Cara grazia se sono riuscita in un mese a farmi 5 bagni al mare, per superare l'inverno buio che mi attende e che è cominciato l'altroieri.

Io i miei parenti veramente non li capisco. La loro parte non hanno mai voluto vendermela, per motivi sentimentali la casa se la tengono, ma i loro motivi sentimentali mi sembrano molto astratti. Una casa abbandonata se non gli stai dietro viene giù. È un concetto troppo alato da spiegare?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

mmmmmmh... i parenti...
vedrai che se arriva qualche centesimo per la ricostruzione improvvisamente si ricordano di essere comproprietari :/

tzé

Elena Galli ha detto...

è che hanno avuto sempre qualcuno (TE) che ha sempre fatto tutto senza il minimo sforzo loro.
Perchè nella loro testa probabilmente la casa la usi tu e quindi te la sbrighi tu, però non te la vendiamo la nostra parte perchè non si sa mai un futuro...
TUtti i parenti sono strani.
Per non dire altro.

In bocca al lupo.

Mammamsterdam ha detto...

Il problema è che se qui non si muove il culo in gruppo e non si fa domanda firmandola tutti insieme, non arriva un bel niente, a prescindere.

Lo so che il momento è quello, però ve lo dico: finché uno ci sta con la testa (e non dico manco ad aver il tempo e voglia, bisognerà trovARLI PER FORZA) meglio fare subito divisioni e patti chiari, poi la gente invecchia, sclera, i figli traslocano e gli eredi aumentano e no se ne esce più e le case vanno in malore).

Renata ha detto...

Qualcosa mi fa pensare che se ci fosse da guadagnare arriverebbero di corsa... uno spettro comune quello dei parenti! Manco fossero entità astratte.

graz ha detto...

La roba non si vende, mai. Che si sa che il mattone si rivaluta, oggi lo vendi e domani ti mangi le mani. Naaaaaaaa.

Se poi c'è pure qualcuno che lo cura senza che te debba muovere un muscolo ... meglio di così nemanco un lucano!!

E se te la sei sempre smazzata fino ad ora che vuoi che sia un terremotuccio per cambiare le vecchie buone abitudini.

Parenti ... seeee .. se c'è di mezzo qualcosa che sa di denaro fai prima a dire serpenti.

/graz

supermambanana ha detto...

non l'ho mai capito questo essere "attaccati" alle cose ma lasciarle morire pur di non darle a qualcunaltro che potrebbe farle rivivere. Nel villaggetto in cui passano le vacanze i miei suoceri c'e' la stessa attitudine con un circolo sportivo (campi tennis piscine etc) i cui proprietari non vogliono rimetter a nuovo, non vogliono cedere in affitto per un tempo superiore a 2 anni (e in 2 anni non fai manco in tempo a rifarti delle spese di restaurazione, chi se lo piglia) non vogliono vendere, insomma sta li a marcire. Uno spreco.

Ma poi parlo io che vengo dal posto in cui un teatro importante, che profuma di storia e di cultura, non viene rimesso in carreggiata proprio per motivi "di famiglia"... figurati tu una casa a Ofena, with all respect.