mercoledì 19 agosto 2009

Poesia bucolica (come incastrarsi i mercoledi pomeriggio)

Amo gli orli di paesaggio sfilacciati,
dove comincia o finisce la città,
un campo appena arato fianco a fianco
alla dependance dell'università
ai pali del quartiere in divenire,
(un bosco sopravvive un po' più in là)
la tangenziale sopra alla ciclabile,
un pescatore sta dove poi sta
sull'orlo di un fosso ancora verde
che separa gli skater dai tennisti
e di fronte una baracca con su sopra
"la Benemerita" passa un plotone di ciclisti.

Tra queste strade e campi un'officina,
polisportiva e pista pattinaggio,
Premiata vetreria e se vi piace
l'area natura che a partir da maggio
ad ottobre inoltrato accoglie tutti,
vecchi, famiglie con bambini e cani,
i ciclisti, podisti e pescatori,
orde di ragazzini, tipi strani,
che invece di passare la domenica
a pescare, correre o pranzare,
mandano avanti un dopolavoro,
un club sportivo, o altre attività.

Oggi ho portato Ennio in una zona incognita tra Watergraafsmeer e Diemen, per il primo allenamento di calcio. Speravo fosse un calice che potesse venirmi allontanato, ma il destino ha deciso diversamente.

Ho conosciuto Kees che allena i Midi, il Cileno che allena gli F1, Paul che si occupa del baretto del club e potrebbe essere un mio nonno giovane e che nelle pause preparava una trentina di bicchieri di plastica pieni d'acqua per i prodi calciatorini in uniforme e rossi in faccia.

Ci abbiamo ritrovato un amico dell'asilo, i due fratelli metà marocchini della scuola, alcune bambine dalle mamme in vestiti a fiori, un padre in jeans, infradito Birkenstock e camicia bianca e io sotto il sole cocente a tentare di leggere il giornale mentre Orso riempiva di ghiande una bottiglia dell'acqua e giocava con una bambina sui tre anni, che poi gli ha rovesciato la bottiglia con le ghiande facendolo piangere e le è andata bene che era piccola.

Tutto un altro paesaggio, le zone dei campi sportivi. Peccato che il parcheggio più vicino sia a un chilometro abbondante e che Orso, alla mia domanda: ma ti piacerebbe fare calcio anche tu, ha risposto che solo se si può fare dopo balletto.

Fatto è che con il caldo che ha fatto oggi e cara grazia se dura fino a domani, a me onestamente avrebbe fatto più piacere andare in piscina.
Adesso mi toccherà iscrivere a musica da quelle parti, se si può.

5 commenti:

Mammagiramondo. ha detto...

Carissima lasciamelo dire, sei davvero fantastica!!
Ah come mi mancano le corse in bicicletta lungo i canali.
va bene lo so non c'entra con il tuo post ma le tue splendidi immagini me le hanno fatte ricordare.
Un saluto

graz ha detto...

Marò!!! il tunnel del calcio del pargolo!!! drogalo, picchialo, minaccialo ma fai in modo di fargli cambiare idea!!! :-[

Vabbè scherzo ma nella mia top ten personale delle rotture di palle questa sta nelle primissime posizioni, se non la prima proprio. Credo che la batta solo il saggio di fine anno della scuola di danza ma quello accade una sola volta l'anno.

Coraggio, hai tutta la mia solidarietà

/graz

Pythya ha detto...

Dovrò comininciare a pensare come evitre il tunnel del calcio del pargolo...comincio a pianificare strategie alternative...tennis? (che c'è il pulmino comodo che lo viene a prendere sotto casa) Vela? (che mi piace tanto pure a me)...vedremo. Intanto poco dopo la nascita lo porto ai corsi di acquaticità neonatale. NON SI SA MAI gli dovesse piacere tanto la piscina....

Mammamsterdam ha detto...

non si scappa, però proponendogi altre cose magari si distraggono. per dire, che Orso mi chiedesse di fare balletto, che non l'abbiamo mai visto manco da lontano, come se l'è inventato? Mi fa piacere, ma visto che la bimba dei vicini invece vuole fare calcio, mi sa che ci cominicamo a scambiare i turni.

Mammamsterdam ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.