Ad Amsterdam venerdì hanno chiuso le scuole e si vede. C'è meno traffico in giro, più silenzio, sui saldi finalmente il gioco comincia a farsi duro (ma non per tutti).
Siamo andati a fare spese per il capo ieri, che per quanto riguarda i vestiti estivi sta ormai con le pezze al culo e persino con i bambini in fibrillazione si stava tranquillini. tranne che per la viabilità.
Infatti il periodo tranquillo è il momento buono per fare tutte le grandi manutenzioni senza rendere il traffico ancora più caotico di quello che è. l'Ijtunnel, quello che passa sotto al Nemo, il museo disegnato da Renzo Piano di fianco alla stazione, resta chiuso fino a fine agosto e per noi andare in centro in macchina è un giro impossibile, resta quasi solo la tangenziale. Che per fortuna è tranquilla.
Anche la rotatoria di fianco a Waterlooplein, dove si affacciano le tre sinagoghe storiche con annesso il museo ebraico, il TunFun che però ha dvuto rinunicare al posteggio per bici e la scuola di cinematografia che sta facendo il festival degli esami finali, verrà tutta risistemata e ogni giorno non sai quale corsia sarà quella chiusa che ti costringe a fare deviazioni strane per passare.
Alla fine siamo andati a parcheggiare sul'Ouderzijds Voorburgwal, che originariamente era appunto il confine del centro, e che sarebbe il canale che passa nel quartiere a luci rosse, ma solo all'inizio. Superata la Damstraat diventa una delle mie zone preferite ad Amsterdam, che finisce al complesso universitario Crea e la cappella Agtietenkapel.
I miei figli ormai hanno le loro pietre miliari in centro. Quando siamo passati sul Nes si sono subito ricordati che più avanti verso il dam, di fronte alla piazzetta del centro culturale fiammingo De Brakke Grond, c'è la fontanella con le scalette.
Sanno dov'è il gelato più buono di Amsterdam (da Landskroon, sul Singel poco dopo lo Spui) ma si sono accontentati del secondo più buono, da Australian sul Koningweg angolo Singel.
Nel negozio di vestiti per maschi alti e possenti, come dice il nome, hano fatto un gran casino finché non mi è venuta l'idea di raccontargli qualcosa. Con Ennio ha funzionato, con Orso no, ma da solo ha fatto meno danno.
Il capo è così riuscito a comprarsi due paia di bermuda, uno di pantaloni e due camice in lino che l'ho costretto io, che a me il lino piace tanto per come si stropiccia, e a lui non piace perché si stropiccia. Ma si sta abituando.
Poi le scarpe da Van Lier, quelle almeno, per fortuna, in saldo.
Così, vestito e calzato, sta finendo di sistemare le ultime cose, e poi, se va tutto bene, domattina si parte presto.
Il pomeriggio, con i bambini, sono andata a due feste di compleanno: una in giardino d Amstelveen, stile Bollywood, dove chi poteva si è messo sari e shameez, e chi non poteva si è limitato a sbafarsi il favoloso buffet indiano (questo capita ai compleanni degli indologi).
Orso che ha fatto una scenata prima di uscire poi si è addormentato in macchina, si sono subito fatti ipnotizzare dalla TV ed è andata bene così.
Il secondo compleanno non era per bambini, ma ce li ho portati uguale visto che si era fatto tardi e loro erano sveglissimi, ci siamo divertiti, e devo dire che stare sul balcone con vista muino, è una cosa che possiamo goderci solo qui.
Nessun commento:
Posta un commento