domenica 2 ottobre 2011

La sfortuna di essere intelligenti

Premessa: questo post contiene mie osservazioni personali che al lettore poco abituato potrebbero sembrare discriminatorie. Non lo sono e sappiatelo, quindi qualunque commento che decida di confutare quello che sta qui su tale base, verra' cancellato. Potete contestarmi e fare a pezzi una a una le mie affermazioni, ve ne posso solo essere grata se mi insegnerete qualcosa di nuovo. Gradirei pero' tenere la discussione a un livello pari a quello che io presuppongo in chi mi legge, ognuno si regoli per se.

2 mesi fa, in una lunga estate piovosa, aveva lanciato un call for papers che a casa nostra traduciamo come "colla per paperi" che si intitolava: Lo stupido e' la misura di tutte le cose. Mi hanno risposto un sacco di persone intelligenti, con commenti intelligenti e alcuni dicevano di trovare offensiva o seccante la definizione di stupido che toccava a qualcuno. Altri si sono dilungati sulle diverse modalita' e forme in cui si puo' manifestare l' intelligenza, per esempio gente assolutamente geniale in qualcosa che nelle faccende quotidiane sembra un minus habens o viceversa, altri mi hanno tirato fuori Mario Cipolla che davvero e' stato il mio guru in questioni di intelligenza e stupidita', eccetera. Oh, mi avesse risposto un solo stupido che si sentiva chiamato in causa. Peccato.

Potrei quasi dire che esser stupidi e' la nostra migliore protezione dai dubbi sull' intelligenza. Siccome nella vita pero' la maggior parte dei luoghi in cui ci si forma un' opinione pubblica sembrano pensati da gente che ritiene i propri interlocutori degli incapaci, penso alla TV che ci propinano, al tono della maggior parte dei mass-media che ci circondano, ai forum di discussione ecc. e che gli unici barlumi di speranza ci tocca cercarceli con il lumicino e condividerceli tra noi in contesti ristretti e quasi carbonari, metto a disposizione con piacere questo spazio per una discussione provocatoria e leggera sui pro e contro dell' essere intelligenti.

C 'e' un motivo perche' io spesso mi dibatto in queste cose, chi mi conosce o mi segue su diversi media sa che negli ultimi mesi ho delle situazioni che necessitano di soluzione e che mi costringono a dibattermi su questa domanda, che peraltro ha funestato la mia infanzia, adolescenza ed eta' adulta fino a un paio di anni fa. Ovvero il fatto che dio sia ringraziato per avermi fatto intelligente, ma che seccatura conviverci pero'. Specia quando si vive in un mondo di stupidi.

Insomma un paio di annetti fa, vuoi la maturita', vuoi l' introspezione, vuoi il lavoro su me stessa, vuoi l' analisi, vuoi il fatalismo che sopraggiunge quando ti rendi conto che e' inutile stressarsi per cose che non e' in te risolvere, io ho deciso due cose:
1) che io sono intelligente e su certe cose sfioro il geniale e non permettero' piu' a nessuno di farmi sentire a disagio per questo;
2) se questa cosa puo' dar fastidio agli stupidi che incrocio nella vita, cazzi loro. Basta con l' educazione, e l' understatment, e il minimizzare.

Il che mi puo' comportare qualche piccolo intoppo nel quotidiano, soprattutto perche' vivo in un paese che ha fatto della medieta' il suo valore fondante. In Olanda si dice che i fiori che spuntano piu' alto del resto vanno decapitati, e il guaio e' che lo credono veramente. E trattandosi di un paese civile, evoluto e ricco, ti rendi conto effettivamente che non e' indispensabile essere intelligente per fare tante cose buone nella vita. E viceversa.

Un esempio, mia suocera e' medico, ha 4 figli ognuno a modo suo estremamente intelligente, ha visitato centinaia di bambini dai 0 ai 4 anni misurandone lo sviluppo al consultorio pediatrico. Una sera che cazzeggiando sul web con il mio maschio alfa ci siamo fatti un test (e sappiamo che i test alla cazzo, specie su Internet, lasciano il tempo ch trovano) ed e' risultato che appunto il mio amore e gioia superava in160 punti, le ho telefonato trionfante per comunicarglielo. non che io abbia mai avuto dei dubbi in proposito, senno mica ci facevo 2 figli, che io vengo da una famiglia dig ente che allevava pastori abruzzesi e mio padre da bambina mi spiegava sempre molto seriamente l' importanza di arrazzare con gente di razza, la sua risposta e' stata:
"B. ha 164 di IQ. Non ci credo, e' impossibile". E lo diceva seriamente.

Ecco, per dire i complessi degli olandesi.

Essere estremamente intelligenti oin realta' non aiuta molto nella vita quotidiana e uno dei motivi e' che tendiamo tutti a presupporre negli altri il nostro stesso livello per scoprire ogni volta, con estrema meraviglia e forse disillusione che non e' cosi'. In questo siamo parecchio stupidi, c' e' da dire. Raramente teniamo conto del livello degli altri, perche' cerchiamo sempre di metterli al nostro. Il grosso vantaggio invece e' che facendo cosi' quando incorci qualcuno di veramente intelligente la cosa e' assolutamente naturale e scontata, ci si annusa, riconosce, ma come se fosse nell' ordine delle cose. Di questo mi sto convincendo sempre di pida quando bazzico blog e social media, che sono un enorme strumento di selezione. Se mese dopo mese continui a seguire e conversare con persone che no conosci, fino a che magari le conosci meglio di tua madre, qualcosa vorra' dire.

Io da piccola ero considerata la bambina intelligente, ed e' una fregatura. Alle elementari ero bravissima, alle medie lo ero nelle materie che mi interessavano, al liceo mi hanno iscritta allo scientifico, che e' un po' l' ultimo posto che mi era congeniale, con l' idea che per imparare a studiare e ad avere un metodo, bisognasse stimolrmi con cose che non mi venivano spontanee e per cui mi dovessi sforzare. Che non era sbagliato come ragionamento, ma non teneva conto del fatto che per 5 anni io mi sia sentita l' ultima dei cretini incapaci. Fino a che il mio amico Sabatino, altro geniaccio matematico, uno che per dire, quando si stendeva a letto quella mezz' oretta dopopranzo si risolveva a memoria le equazioni trigonometriche di secondo grando con tutto il grafico, mentre io cara grazia che abbia imparato a risolverle per quel breve tratto in cui ho dovuto prendere un voto e poi ho dimenticato tutto. L' unica cosa che so fare e' calcolare l' IVA, ma l' ho imparato dopo.

Insomma Sabatino era dio e meno male che era un ragazzo simpaticissimo con cui andavo e vado molto d' accordo, ma per me sul lato matematica e fisica stava su un piedistallo su cui sapevo di non poterlo mai raggiungere. Fino al giorno in cui, discutendo certi temi che ci facevano fare e uno mio che era stato pubblicamente letto, lui con l' aria di chi vede la madonna fa: Certo, ma il fatto che tu hai una gran testa. Pardon, chi io? E me lo dici tu? Ecco, ci ho messo 5 anni a convincermi che quel paio di cose che so fare e che mi piace fare, li' ho poc gente che mi segue.

Essere intelligente mi ha dato un' infanzia solitaria. Che ci posso fare se leggere un libro interessante mi da piu' soddisfazione di barcamenarmi nell' insicurezza dei miei social skills con i coetanei? I miei insegnanti lo sapevano da sempre che avevo problemi di socializzazione e timidizza enormi, i miei genitori che mi vedevano in moltissimi contesti, soprattutto popolati di adulti, facevano una fatica enorme a crederci e infatti non ci credevano. I miei primi amici a cuore aperto me li sono fatti all' universita', per dire.

Ora io ho due figli parecchio felici e spensierati, che ci vogliamo un gran bene, socializzano ognuno a modo suo, sono bilingue e vivono una situazione familiare che gli permette enormi stimoli, andiamo all' estero in posti che per loro sono casa, vediamo gente, facciamo cose, leggiamo libri interessanti. Ma sono bambini estremamente intelligenti e creativi, che comunque in qualsiasi contesto scolastico ed extrascolastico si notano perche' parlano italiano con me, e dotati di una grande capacita di fare 2 + 2, di esprimere i loro disagi con me e il padre e, e qui e' la combinazione che li frega, estremamente sensibili. Come lo ero io.

Per questo motivo ogni volta che percepiscono uno scollamento tra quello che sono e quello che li circonda, cercano di spiegarselo. E siccome sono bambini intelligenti e sensibili, con dei processi di causa ed effetto molto adulti, ma sempre bambini, la colpa la cercano in se stessi. Sono sbagliato, non sono capace. sono stupido.

I bambini si fa fatica a prenderli sul serio perche ognuno di noi ha in mente cosa debba essere un bambino e cerchiamo di adeguarci a questa idea quando trattiamo con loro. I bambini intelligenti si fa ancora piu' fatica, perche ragionano in maniera cosi soprendente che certe volte ci scordiamo che sono bambini e magari ci aspettiamo che prendano loro decisioni troppo adulte per quel loro momento di crescita.

Tutto questo per dire che Orso da un paio d' anni, con alti e bassi, impensierisce a scuola e a dicembre ha deciso che se nessuno lo prende sul serio lui se ne frega di collaborare. Consegna tutto in bianco e non fa NULLA. Avete presente cosa significhi per una maestra dover ammettere che uno di 7 anni non riesci ad interessarlo? A motivarlo? A raggiungerlo? A capirlo? La sua maestra ha tentato di tutto.

La sua terapeuta ci ha detto, dopo averlo esaminato ed essersi fatta un' idea di come ragiona, che non puo' aiutarlo, ma di farlo testare. Io lo so a cosa pensa a qualcosa nella direzione del deficit di attenzione, ma io continuo a pensare che lui a un certo punto si e' sentito preso poco sul serio e si e' chiuso a riccio. Ha abbandonato la partita, non ci prova neanche piu'. Una sera che gli raccontavo la favola della bambina intelligente a scuola e cercavo di spiegargli che ci sono tanti modi di fare, essere e reagire mi ha detto subito: si e io sono il bambino stupiodo. Ci crede sul serio. E mi ricorda qualcuno.

Suo fratello grazie alla terapeuta ha imparato a gestirsi. La sua strategia originaria era quella di fare il clown, il simpaticone, farsi accettare per questo, ma la cosa lo stancava enormemente. Adesso ha imparato che non ha bisogno di farlo, ma si ritrova contro tutta una serie di bambini che lo scorso anno erano suoi amici e ne patisce. Al contrario, l' altro amico con cui aveva fatto baruffa, ma che sta esattamente nella stessa barca, solo che e' a un passo piu' avanti perche' e' stato testato, trovato super-iper-extra e dotato di programma individuale a scuola (l' ho appena saputo in confidenza da sua madre, che non vuole si risappia in giro), ecco, con questo amico si sono ritrovati. Continuano a volta a baruffare perche' entrambi convinti di saperne di piu' ed avere ragione, ma si sono ritrovati.

Io insisto con la storia che so qual' e' il problema, ma siamo anche due genitori affaccendati, che le tentano tutte per il bene dei figli, e che vanno un po' a tentoni e sono costretti a fidarsi degli insegnanti e degli esperti che li circondano.

A un certo punto il capo mi ha chiesto per favore di piantarla con la storia dell' intelligenza come fonte di tutti i mali perche' secondo lui inquinavo la discussione e ho tentato di farlo. Ma la mia sensazione di pancia, da due anni, e' che dobbiamo cambiare scuola, a trovarne un' altra che sia meglio, come faccio a saperlo con due colloqui con la direttrice? Perche' la nostra scuola conta alcune maestre meravigliose, ma non c' e' nessuno che da 30 anni lavora con i bambini e ne ha visti passare di tutti i tipi. Parlando con direttrici di altre scuole ne ho trovate che mi davano questa fiducia, ma erano scuole che non avevano posto per entrambi i miei figli.

Insomma, forse adesso ci sono: venerdi ho avuto un appuntamento con una di queste direttrici, con cui a giugno avevo lasciato perdere perche' non volevamo prendere decisioni affrettate prima della conclusione del percorso con la terapeuta ecc. E perche' temi che cambiare ambiente ai bambini sia comunque una fatica per loro, che magari basta dargli il tempo e la fiducia di uscirne fuori da soli. Ma vedo che non e' cosi'. E mi avevano consigliato di non dire troppo a questa direttrice e vedere prima come reagiva lei. Non l' ho fatto del tutto.

Ci sediamo, veniamo interrotte un paio di volte da una bima che si era fatta male e aveva bisogno di essere spalmata di pomata, con un' altra che la accompagnava, la meta' di lei, che le accarezzava la schiena contro il male. Poi da un' altra che doveva fare le fotocopie. Ho visto come ha trattato i bambini.

Poi attacco: sa, Orso da dicembre non fa nulla, pero' nel frattempo ha un livello di lettura di due anni sopra la sua eta' e i test di fine anno sono andati benissimo, ma ci dispiace che non riusciamo a motivarlo e c' e' tutto questo tragitto in corso, e la sua scuola vuole far intervenire un esperto esterno che lo osservi in classe e mi rendo conto che voi siete una scuola appena aperta e magari non avete proprio la possibilita' di accollarvi una situazione complessa in questo momento.

mi ascolta e chiede:
"Ma da quello che lei mi dice mi sembra che si tratti di un bambino di intelligenza superiore alla orma".

Sospiro e mi sento sgonfiare dal sollievo. Mi sta prendendo sul serio.
"Si, e' quello che io dico fin dall' inizio, ma vengo da una famiglia di insegnanti e so come sono seccanti le madri che vanno a scuola a pretendere che il loro bambino sia piintelligente della media".

Mi spiega il loro metodo, so che la loro scuola e la nostra no, partecipa a un programma apposta per questo tipo di bambini, mi fa vedere il materiale. Mi dce che anche suo figlio ha fatto esattamente lo stesso eprcorso di Orso. Io sono conquistata.

"Insomma, lo volete?"
"Io ho una gran voglia di provarci, e ho chiesto alla maestra della classe del fratello, anche se ha gia' 24 bambini, se si sente di prendere il 25 esimo cosi potete portarli entrambi qui se e' piu' semplice. Va bene, ci prendiamo pure Ennio se volete. Pero' se cambiano scuola, va fatto al piu' presto o a gennaio entrerebbero in classi gia' formate e sarebbe piu' difficile per loro ambientarsi".

Sono uscita saltellando e preoccupata: e adesso al capo come lo dico senza che sembri che gliel' abbia fatta alle spalle?

Beh, glil' ho detta cosi' come e' andata e lui vuole venire a parlare con la nuova scuola e provarci.

L' ho detto che ho sposato un ragazzo intelligente.
Adesos incrociamo le dita pero'.

17 commenti:

Panzallaria ha detto...

Che bello questo percorso di riflessione che state facendo e che bello che tu abbia seguito anche un po' la tua pancia. Che ogni tanto e' quello che bisogna fare e tu lo hai fatto con amore, attenzione e in maniera anche un po' razionale. In bocca al lupo amica. Davvero. Sono certa che state percorrendo la Strada giusta. Ti abbraccio Panz

Chiara ha detto...

Aspettavo da ore di poterti rispondere con calma. Volevo solo dirti che ti capisco da matti. A me sta storia dell'intelligenza mi ha davvero penalizzato tanto. Da piccola, da ragazzina, per tutte le questioni della socializzazione che così bene descrivi. Ma soprattutto da grande, perché mio padre le persone, letteralmente, le annusava per capire se erano intelligenti (e lui, ahimè, era un genio). Il mio scopo nella vita per anni è stato presentargli un fidanzato intelligente. Alla fine l'ho trovato. Non intelligente, di più. Ma è stato un disastro di matrimonio. Un massacro. E io allora ho avuto una violenta reazione allergica all'intelligenza. E prego, ogni giorno, che Meryem sia sveglia, vispa, ma non eccessivamente intelligente. E mia madre si associa alla preghiera. Perché sono strade maledettamente faticose. In bocca al lupo, e complimenti sinceri per essere uniti nel cercare la strada per tutti voi insieme. Un abbraccio.

supermambanana ha detto...

bene, bene, anzi benissimo, sono sicura che sara' tutto in discesa ora - io ho il culo che il paese che mi sono scelta (o che mi ha scelto) e' invece un po' l'opposto, il mito dell'eccentrico, del geek, del nerd, esiste, e quando vedo certi figuri passare in universita', e brillare, e so che, non so in olanda, ma in italia sicuramente sarebbero quelli che non vanno manco fatti uscire di casa che so' strani, let alone andare all'universita', mi dico ecco, ci sara' un vantaggio a vivere in un posto invidivualista. Certo ti devi anche sorbire quelle che escono a far la spesa in bigodini, ma vivaddio pure quello fa parte del quadro. baci a orsettino.

Mammamsterdam ha detto...

Care, quanto vi voglio bene anche perchè secondo me sapete anche da quanto tempo mi ci macero su questa storia. Chiara, capisco perfettamente cosa intendi, uno si chiede: ma non potrei avere un figlio/marito ecc. NORMALMENTE intelligente? Quei bambini e ragazzi che vanno bene a scuola, non si sbattono troppo sui libri, fanno sport, hanno un sacco di amici, sembrano sereni. No, tutte queste profondità filosofiche viscerali, ma una ne ha voglia? Temo però che tu stia esattamente nella mia stessa barca per quel poco che NON SO della Guerrigliera.
Il punto è che lo so da me che questa situazione così speciale dei miei figli non gli rende la vita semplice, purtroppo non me la sono scelta io e neanche loro, ci è data.
L' unica cosa che ho potuto scegliere è di farli vivere in una città viva, cosmopolita, colorata e non nella provincia retrograda abruzzese come è successo a me (e già quella era una scelta in meglio di mia madre, che si è rifiutata di vivere e crescere i figli a Sulmona, brrrr).
Floriana, datemel quelle in bigodini. gli facico il monumento se per il resto ti tollerano. Intendiamoci, il fatto che qui non ci sia il mito dell' eccellenza significa anche un clima assolutamente non competitivo, cosa che credo ai bambini faccia anche bene. Insomma, non sono gli USA ringraziando il signore.
Insomma, vedremo, ma io mi sonon talmente rasserenata.

Anonimo ha detto...

non so cosa risponderti.. questa lettura mi ha aperto una serie di riflessioni sulle difficoltà di socializzazione (non scolastiche, lì parrebbe proprio che non abbia alcun problema) di mia figlia, che spesso è tuttora considerata anche un po' snob quando invece è tutt'altro..
Ho commesso sicuramente qualche errore negli anni ma non riesco a individuare dove e come..
quindi, per tornare a voi, credo che agendo stiate facendo comunque una cosa giusta...
torno a meditare, va :-)

Mr. Tambourine ha detto...

Bello, e per niente discriminatorio.

Mammamsterdam ha detto...

Cara Madame, i bambini intelligenti e timidi spesso in effetti rischiano di essere considerati snob, ma mica è colpa loro se gli altri non ci arrivano? mi sono appena fatta un the liberatorio con la mia vicina e compagna di sventure scolastiche. Sua figlia deve scrivere un racconto alla settimana per la scuola e ogni volta lei lo legge piegata in due dal ridere. Poi la maestra lo legge e fa: si, ma non è un pochino strano? E non c' è struttura nel testo. E cosa vuoi dire esattamente? Ecco tutte le settimane tutti gli anni, cosa gli fa questo a un bambino, ce lo chiediamo?
Insomma la mia conclusione è che noi madri dovremmo piantarla di chiederci che errori abbiamo fatto, perchè non siamo solo noi a formare un bambino e secondo me qualunque genitore un minimo normale e che ama i propri figli, che errori enormi può mai fare?
Grazie Mr. Tambourine.

Anonimo ha detto...

ciao, mammaamsterdam,

ti seguo da tempo, estremamente importante e direi decisiva la scelta che state facendo, dunque si comprende anche il sottofondo di riflessioni, preoccupazioni, dubbi...considerato tutto quel che scrivi da tempo sull'argomento, nel mio piccolo direi che stai/state facendo la scelta giusta per vostro figlio...non mi dilungo ora sulla questione,in fondo, al di là del Paese e del livello di sviluppo, mi pare che si sia ovunque predisposti a gestire una "norma", o pseudo-livello di normalità(chissà cosa sarà mai, poi!), del tutto teorico, che alla fin fine richiede sempre e solo conformazione, adeguamento, dunque non aiuta certo i bambini ad impare come dispiegare le loro peculiarità, né a gestire, incanalare la loro espressività, emotività ecc. certo, la famiglia è il perno, ma se si considera quante ore i bambini passano a scuola, interagendo con altri soggetti

un caro saluto,
marisa da torino

Anonimo ha detto...

No, certo, non è colpa loro, ma mi chiedo se forse modificando qualcosa del loro comportamento possono comunque far sì che anche chi non è tanto in grado di capire impari ad apprezzarli? per esempio a me resta difficile capire perché, ad esempio, la mia sia riuscita a organizzare a luglio tutte le cene del soggiorno a Londra e pure un miniraduno internazionale a Berlino per novembre, con gente sconosciuta se non per quelle due settimane, quindi come una che trascina e attira le persone con successo,e poi si lamenti regolarmente di essere esclusa dai ritrovi dei compagni di scuola e spesso di danza qui (va beh, di danza posso immaginare anche che ci sia il motivo della competizione, anche se lei non è tipo da far pesare, ma tant'è..) e se cerca di organizzare lei, in pochi rispondono all'invito..con gente che conosce e che la conosce da anni, insomma...
Tra l'altro frequenta una scuola dove essere unu po' fuori dagli schemi è un bonus non indifferente e non è visto con sospetto dagli insegnanti, cosa che invece era alle elementari e alle medie..
L'assurdo è che pare che alla fine sia più complicato spiegare certe situazioni per noi che non per i genitori dei classici "lavativi" meno dotati...

Anonimo ha detto...

Non entro nel merito specifico della situazione, ma mi limito da figlia ad ammirare il fatto che tu stia cercando di cambiare scuola per trovarne una adatta a Orso e non di cambiare Orso per renderlo adatto a una scuola qualsiasi. A casa mia scuola e insegnanti erano la legge suprema, ancora oggi non so se sono sempre stata la più brava perché lo volevo io, perché ero "intelligente" o semplicemente per far contenti i miei e risparmiarmi rogne a casa. In cuor mio, temo sia proprio l'ultima che ho detto e non è bello rendersene conto.

mamikazen ha detto...

va bene, siete una famiglia devastata dall'intelligenza. ma secondo me la cosa più scandalosa che avete è l'amore... MammAms, lasciatelo dire senza test, psicocosi o standar di riferimento: sei una gran mamma.

p.s.: ho una carissima amica nata e cresciuta a Sulmona da papà poliziotto e mamma casalinga, ed è una delle donne più open minded, intelligente e in gamba che conosco. Evidentemente, che bello, a volte nulla possono i condizionamenti ambientali contro le meravigliose profondità dell'animo e d'o ciriviello!

Pentapata ha detto...

io sono stata così: una bambina che si è messa in tasca tante cose che poteva fare, dire, essere per stare con gli altri, perchè alla fine era la cosa che mi piaceva di più.
Orso troverà la sua strada per stare con il gruppo e con se stesso, qualche volta si morderà la lingua per non fare la figura del sapientone e otterrà la fascia di capitano a calcio e qualche altra volta sarà brillante e simpatico, avrà imparato a non farlo pesare e avrà un sacco di amici che lo ameranno ognuno per una cosa diversa e altrettanto farà lui, con qualcuno parlerà dei massimi sistemi, con qualcuno di motori e con altri di "minchiahaivistoquellalà" e saprà apprezzare tutti; perchè tutti hanno da dare e solo chi è intelligente lo capisce e ne coglie la grande opportunità.
Coraggio Orso, si cresce vedrai che una mattina butti giù le gambe dal letto ed è tutto finito perchè tutto è incominciato.
Tieniti stretta mamma, che è una gran mamma, chè altrimenti a tutti gli amici chi la fa la merenda??

Amedeo ha detto...

Avervi conosciut* tutt* mi rende tutto più facile, più interessante.
Un post dolcissimo, come solo tu sai fare.

Capisco benissimo la situazione - un altro affetto da "chepalleintornoameiom'annoio", presente! Dopo un mese di prima elementare, per intenderci, mi hanno proposto di sostenere un esamino e passare direttamente a metà secondo anno, perchè mi annoiavo, sapevo già leggere e scrivere - da quando avevo tre anni - e cose così. Ho accettato, una settimana è durata, dopodiché ho preso a frignare ché volevo tornare dai miei compagni. Ed eccomi qui, al passo con i tempi.
I miei coetanei del posto? Pfh, mai frequentati, salvo rare eccezioni: e c'ho messo 20 anni per accettare che avevo i miei diritti di dire no, grazie, passare la giorata a ruttare, bestemmiare, pestarsi, guardarsi i porno e offendere i ricchioni a 15 anni, no, non mi interessa.

Tutto questo per dire: date uno sguardo alla nuova scuola, fatevi un'idea, ma si vi convince, provate!
Io sono terrorizzato di dare strattonate, brutti colpi a mio nipote, di scegliere qualcosa di troppo duro, forte, incisivo per lui - ma poi mi dico: non scegliere e lasciare che vada così sarebbe meglio?
No, credo di no.
Forza, belli miei!

Giorgia ha detto...

Ciao Barbara, questo tema fa nascere una miriade di riflessioni, e non tutte coerenti tra loro...

Non ho figli, però vivo questo problema con il mio ragazzo, che ha un sacco di cose in comune con te (tra cui essere espatriato ad Amsterdam :)). Ecco, lui soffre tantissimo, perché a un’intelligenza spiccata abbina una sensibilità e un’insicurezza davvero eccessive, che lo isolano molto socialmente. Vivere in Olanda poi non aiuta, perché gli autoctoni un po’ freddini e riservati non lo coinvolgono in amicizie o attività (e lui di certo non fa il primo passo da solo).

Io mi ritengo fortunata, perché essere la bambina più intelligente della mia classe e del gruppetto di amici non mi ha mai penalizzata. Ho incontrato buoni maestri, me ne sono fregata dei compagni scemi, ho avuto una famiglia forte che mi ha sempre spronata e mai demotivata.
Da grande poi mi sono ritrovata in una cerchia di persone molto intelligenti (ho frequentato una scuola di eccellenza durante l’università) ed è stato bellissimo, perché la libertà di vivere in un ambiente in cui essere fuori dal comune per cultura e interessi è un merito e non motivo di scherno è impagabile.
Il mio ragazzo invece ha avuto un percorso scolastico schifoso, con insegnanti e compagni che facevano a gara per umiliarlo e sminuirlo, e una situazione familiare fragile che non dava certo sicurezza.

Per questo penso che facciate benissimo a prendervi cura dei vostri ragazzi da questo punto di vista, anche con cambiamenti magari scomodi ma che avranno un impatto enorme sulla loro vita. Per quanto intelligenti siano, sono pur sempre bambini e non ci possiamo illudere che sopportino e si abituino a un ambiente che non fa per loro. E’ un errore che fanno molti genitori, credere che per i pochi anni delle elementari o medie non valga la pena di cambiare scuola, perché sono gli anni più importanti per lo sviluppo di una sicurezza e una buona visione di sé.

E sono d'accordissimo con tutto quello che ha scritto Pentapata!

In bocca al lupo!

Mammamsterdam ha detto...

Grazie cocchi

LOLA ha detto...

Che bel post …non ti smentisci mai !
Io ancora adesso a 41 anni non credo di essere un'intelligentona anzi... oltre a ciò per tutta la mia infanzia ho convissuto con una dislessia che nessuno individuava e che mi ha fatto soffrire molto ed isolarmi dai miei coetanei. Cresciuta con 5 meravigliose sorelle parecchio più grandi i miei momenti di confronto erano sempre particolari per la mia età: la musica che ascoltavo , i libri che leggevo, i discorsi che ascoltavo . Ho cercato di sviluppare il più possibile l'istinto e l'empatia che mi portavano spesso dove la lettura, la memoria o la scrittura non mi permettevano di approdare .
Per me aver CAMBIATO scuola e lingua ha voluto dire "rinascere".
Cominciare da zero, è stata la terapia migliore per migliorare e per superare la vergogna del non essere all’altezza.
Oggi mi sono laureata in Letteratura ( le “lettere” erano il mio incubo) Romanza, lavoro e faccio “calcoli” ... e rido quando “non tornano” per un mio momento di distrazione … e allora intravedo lo sbaglio: un numero al contrario !eccheaxxxo , mi perseguita! …ma a quel punto, in un secondo tutto risulta.
La mia Violeta che ha 8 anni ha sofferto molto perché ha trovato un’insegnante che non ha considerato i suoi tempi di apprendimento. Quest’anno ero disposta a cambiarla di scuola con la grande paura che fosse un ulteriore fallimento (maggiore, dopo il cambio…) ma evidentemente la “maturazione” , negli ultimi tempi, l’ha resa più sicura e ora legge piano ma bene, scrive con dei ghirigori simili a lettere ma senza errori. E comincia a capire che ci sono sempre nuove opportunità …basta vederle!
Sono sicura che Orso saprà affondare il muso nel miele ed essere appagato …
Un abbraccio
e …grazie!

Amsterdam ha detto...

Sei davvero fortunata :)