giovedì 11 agosto 2011

Blueberry fields forever


Sarò breve, con Antonella e i nostri tre figli siamo andati ad Ermelo a raccogliere mirtilli in una fattoria apposita. La giornata si annunciava piovosa, i figli si annunciavano noiosi, al campo estivo ce li ho mandati a calci ieri che dovevo prepararmi la lezione dei vini promettendogli che non ci sarebbero andati oggi se non volevano. E non vollero.



In macchina Antonella che conosce i suoi polli ha chiesto che non urlassero, sennò la distraevano dalla guida, di fare i bravi che poi i più buoni al ritorno avrebbero avuto una sorpresa. Bene, con Ennio non funziona. Ha passato la mattina a stressarsi e stressarci per sapere se andava bene così, se era al primo posto, o forse al secondo, e cos' era la sorpresa. Va bene che era stanco, va bene che si era svegliato inumanamente presto (nel senso che mi ha impedito di riappisolarmi nel momento in cui io, che mi ero svegliata ancora più disumanamente presto, avevo raggiunto il limite umano e divino delle mie capacità e volevo solo riabbioccarmi finoi almeno alle 7.30. No, quindi). Però che stress. E si lagnava, e piagnucolava, e piangeva che gli altri due urlavano e gli davano fastidio, e non era vero, non urlavano.

Ci siamo scambiati di posto e lui davanti con Antonella, rompeva sempre un pochino, ma aveva smesso di parlare e si esprimeva a gesti e si divertiva a fare enormi conversazioni, stancando me.

Entrati nelle strade di campagna annunciate dal navigatore all' inizio, abbiamo iniziato a fare soste a tutti i banchetti davanti alle case che vendevano frutta e verdura. Prima il rabarbaro.


Poi le rape rosse.


Poi siamo arrivati ai campi, e ci hanno assegnato dei secchielli e i due campi in cui potevamo cogliere.


Orso si è messo il secchio in assetto da battaglia ("sono un soldato con l' elmo"). I bambini si sono stufati subito, io e Antonella invece imperterrite e indefesse. Anche perchè i mirtilli più grandi stavano sotto, non si potevano mangiare e bisognava cogliere solo queli blu. All' inizio li coglieno uno a uno, poi ho cominicato a brucare con le dita, in fondo raccolgo o no le olive da quando ho l' età di arrampicarmi? E allora, basta farci la mano che la tecnica è quella.


Intorno a noi vecchietti attrezzatissimi con seggiolini e mgasecchi, un paio usavano come ausilio alla raccolta anche il deambulatore, ed erano attrezzatissimi con gli ombrelli. che la terza età si deve pure tenere in movimento e fanno benissimo.

Noi no, per la pioggia non eravamo nè predisposti nè attrezzati, e quando si è messo a piovere il secchio era pieno, abbiamo pesato, pagato, presi anche 4 barattoli di marmellata già pronta a 5 euro, e abbiamo proseguito.


Proprio di fronte alla stazione di Putten abbiamo pranzato in uno snackbar abbastanza terrificante, che aveva come unico punto positivo la cotolettona impanata fresca fresca che mi sono mangiata io. Ogni volta che vado a uno snackbar e so che tutto è congelato di fabbrica, mi scordo sempre che gli hamurger, che nel mio immaginario sono carne macinata alla piastra, anche qui invece sono artificiali con farina e altre robe nell' impasto, che poi viene fritto in friggitrice pure lui. Bleah, ma i bambini con quelli e le patatine erano felici. Abbiamo guardato i treni che passavano, che con i bambini è rilassante pure quello.


Poi siamo andati a visitare lì dietro la cantina di Piet Dooijewaard, un amico e collega sommelier che ieri è venuto alla mia lezione portando delle bollicine molto buone, e io ne ho approfittato per ricomprarmi il suo Nepente di Oliena buonissimo, un passito anche sardo che serve a riconciliarmi col mondo e un Fresia. I bambini invece si sono fatti dei giretti con il montapersone, che Piet usa per scendere i cartoni di vino. L' ho trovata una soluzione geniale, perchè montare uno di quelli sulla scala ripidissima sicuramente costa meno e ci vogliono meno lavori che a montare un montacarichi vero.



Siamo ripartite dopo aver lottato per rinfilare i miei figli sovreccitati in macchina. L' unica cosa che ci rodeva è che non avevamo comprato le uova e un po' più di verdura ci sarebbe pure piaciuta. Allora abbiamo fatto piccole deviazioni intorno all' ingresso dell' autostrada e da una casa abbiamo visto uscire una signora con un vassoio di uova e un pollo e siamo andati a bussare anche noi mentre i bambini fraternizzavano con i cani.


Rimango sempre colpita dalla delicatezza di Orso nel fraternizzare con gli animali, Ennio è più irruente e non so mai se li spaventa, Orso invece ci si mette buono buono e zitto zitto fino a che non gli si avvicinano e si fanno accarezzare. Noi non abbiamo bestie in casa e anche se io sono canara, ma mi rendo conto che finchè non rallento ritmi non potremo mai permettercene uno, povera bestia, e il capo è gattaro, ma è diventato allergico e sospetto lo sia pure Ennio, quindi il gatto, che piacerebbe a tutti noi e con il giardino sarebbe anche facile da tenere, proprio non possiamo. E Orso comunque sa trattare gli animali, avrà imparato dai cani dei nonni.

Alla fine il ritorno è stato un dramma di bambini ipereccitati che litigavano e si picchiavano e urlavano tutto il temo, persino pupetto angelico ogni due per tre mi afferrava Orso alla gola e lo strangolava. Abbiamo minacciato la qualunque, che li avremmo fatti scendere e abbiamo deciso di farlo all' inizio dello stradone di casa mia per rimanere credibili. apriti cielo, Ennio è diventato isterico, era tutto rosso e cercava di strangolarsi, una cosa stranissima. È vero che già in macchina ci era rimasto troppo male per l' annunciata punizione, loro tirano sempre la corda e poi si pentono, ma una scena così non l' abbiamo mai vista.

Siamo arrivati a casa, io esausta, figlio angelico di Antonella che alle 17 è schiantato sul divano e si è addormentato, i miei che si sono litigati il numero di Topolino nuovo che avevamo trovato tra la posta (mannaggia) e poi li ho abbandonati e mi sono addormentata, svegliata però a tratti da annunci di Orso che si sarebbe fatto un uovo, rumori strani che dopo si sono rivelati l' aspirapolverino a mano, e quando è arrivato il capo io stavo tutta intontita a controllare il pollo nel forno.

Cenato a base di pollo e cuoricini di polenta al tartufo gratinata al Taleggio avanzati dalla lezione di ieri, e poi gelato fiordilatte con marmellata e mirtilli freschi. Fatica per metterli a letto e farli dormire e domani non si discute, fuori dai piedi e al campo scuola che la settimana prossima Orso sta con me tutto il giorno (e un figlio alla volta è godibilissimo) e Ennio alle prove e amici e conoscenti di blog che arrivano da ogni dove per sentire Ennio cantare domenica 19 al concerto dei canali.

Però l' ultimo bacio che gli ho dato da addormentati dopo che sono stata a pattugliare seduta in corridoio che si decidessero a dormire, e mi sono di nuovo commossa. Come sono teneri quando dormono. Le mie pulci dolci.


5 commenti:

barbara ha detto...

Soulemamamsterdam...

Mammamsterdam ha detto...

Non sfottere, perchè ti sei immaginata benissimo che l' idea l' ho presa lì, mi sono attaccata a google alla voce: cogliere da sè e lì li ho trovati, unici tra le mele che perø`si cominica a settembre.

La differenza fondamentale:

-lei ha 5 figli a cui fa l' home scholing, io ringrazio in ginocchio la scuola pubblica e i campi estivi che me li tolgono di torno qualche ora così posso pensare con calma e fare qualcosa di me stessa.
- lei ci va con il marito, io con la mia amica.

Penso che dica tutto sulle nostre vite uguali e contrarie, che ne dici?

Giorgia ha detto...

Ciao Barbara, dai più info sul concerto di ennio di domenica? Che passo per Amsterdam e se ho tempo ci faccio volentieri un salto!

mamikazen ha detto...

"pensare con calma e fare qualcosa di me stessa"
"con calma" e "qualcosa"?? ! ;)

ma come hai fatto a tirarli giù dal montascale, poi?

(mamika back again)

stefafra ha detto...

Noi Sabato siamo partiti per andare al supermercato, in bici, con qualche borsina della spesa e i sacchettoni del pane del mooroso nel suon zaino (che lui si dimentica di buttarli e si accumulano), abbiamo deciso di fare una deviazioncina per vedere dove andava uno stradello che non conoscevamo e ci siamo trovati davanti a siepi e siepi di more bellissime, mature e che praticamente ci chiamavano.

Non abbiamo resistito e abbiamo riempito borse e sacchetti di more grasse, lucide e, non del tutto irrilevante, completamente gratuite.
Quando siamo finalmente arrivati in supermercato per fare la spesa eravamo abbastanza lerci, con le mani viola e con braccia e gambe piene di graffietti da rovi, e di orticate. Ma contentissimi.
Comprata confezione formato famiglia di zucchero a 1,5£ e dopo cena cotto, passato (i semini non ci piacciono, i vermetti neppure, e ci sono sempre), ricotto con la pectina e lo zucchero, invasettato e etichettato, 7 vasetti di marmellata. I vasi li abbiamo sempre pronti che li ricicliamo.
Slurp, la marmellata fatta in casa é la meglio, quando stavo in Svizzera avevamo anche un posto per i lamponi selvatici, ho aperto l'ulimo vasetto del 2008 sabato, ed era ancora buonissima.
E pensare che ho imparato a farla dal moroso, che mia madre, ansiosa come sempre, aveva deciso che la marmellata "era pericolosa" visto che aveva paura di scottarsi, di bruciare la marmellata, che i vasi non tenessero, del botulino, della muffa, dei vasi che "esplodevano", e non la facevamo mai. Idem per la passata di pomodoro, ma quella non la facciamo neppure noi che in mancanza di pomodori autoprodotti decenti costa troppo e non vale la pena, anche perché non ne usiamo tantissima in casa. Certo che avendo un orto in un posto dove i pomodori maturano, non come avevamo in Svizzera dove i pomodori passavano da verdi a marci senza passare dal rosso, un pensierino ce lo farei. Adesso i pomodori li piantiamo in vasone nella zona soleggiata del giardino ma sono ciliegini e in genere ce li pappiamo direttamente.