Ho appena ricevuto un aggiornamento su Nikolaj, il bambino ucraino di cui lo scorso anno, in questi giorni, abbiamo parlato.
Ricorderete che Nikolaj, nato con una grave malformazione urologica, era stato abbandonato in ospedale ed aveva vissuto tutta la sua breve vita lì. scoperto per caso da Beppe, un italiano che vive in Ukraina, e che aveva smosso cielo e terra per farlo operare in Italia, si era scoperto che nessuno ne aveva mai registrato l'esistenza. Di fatto, quel bambino non esisteva e per questo motivo era estremamente difficile prima di tutto approfittare dell'offerta di farlo operare a Ratisbona, e poi soprattutto farlo espatriare, in quanto orfano e senza tutore.
Alla fine è andato tutto bene, Nikolaj è stato operato in Germania e in estate la dottoressa che lo ha seguito è riuscita ad adottarlo insieme al marito, urologo anche lui.
Nikolaj è cresciuto di 5 kg., è un bambino felice, va pazzo per il fratellone più grande e piano piano sta imparando le regole di convivenza in una famiglia vera, ben diverse da quelle dell'ospedale.
Non vi posto la foto come non l'ho fatto lo scorso anno per questioni di privacy, ma si vede che sta bene ed è felice, mentre tiene per mano il fratello.
Insomma, volevamo il racconto positivo di Natale per tirarci su? Eccolo e non smetto di dire che è anche grazie a tutta la solidarietà tra blogger che la sua storia si è venuta a sapere.
Se questa notorietà gli sia stata utile a suo tempo per mettere un po' di pressione alle procedure burocratiche che lo scorso anno rischiavano di farlo rimanere in ospedale, non lo so né mi illudo sia così. A noi magari sembra di star qui e poter cambiare il mondo, ma è il resto del mondo non blogger che se ne deve accorgere, e non ci scordiamo che tutti gli smanettamenti che facciamo qui sopra muovono giri di affari enormi e per quanto riguarda la privacy, altro che pubblicare o meno la foto di un bambino non tuo.
Però Nikolaj sta bene e questa è la cosa che conta. A parte che i suoi genitori sono da ammirare. Io con il cuore in mano e tutte le mie pippe materne, non so se me la sentirei di adottare un bambino messo così. Delle volte penso che più in là, se ci siamo dati una calmata e un'assestata tutti quanti non mi dispiacerebbe fare da famiglia temporanea a bambini in difficoltà.
La mia amica Silvia ha una storia del genere ed è tuttora grata ai genitori in affido per averle trasmesso l'amore per l'Italia e averle consentito di imparare l'italiano in tutte le vacanze che andavano a fare al lago di Garda. Il che appunto mi incoraggia sul grande valore di questo. Ma è su tutto l'indotto intorno alle adozioni internazionali che ho dei dubbi.
4 commenti:
Sono contentissima di questa notizia, anch'io avevo aprlato di Nikolaj e avevo anche pubblicato la foto, fregandomene della privacy e forse sbagliando, però avevo pensato che smuovesse un po' di più gli animi. Sono d'accordo con te sull'ambiguità dell'indotto attorno alle adozioni internazionali, ciao p
Hai ragione, la foto fa tanto e allora c'era urgenza ed era anche giusto sollecitare una risposta. Però adesso che ha dei genitori che potrebbero avere le loro idee in proposito e soprattutto c'era anche il fratellino, mi è sembrato meglio non metterla.
E sulle adozioni internazionali, beh è un argomento sensibile. Quando ci sono dei bambini praticamente inadottabili, trovo giusto, bello e urgente che venga fatto di tutto per assicurargli una famiglia.
Ma trovo sempre importante che si guardi al benessere del bambino in modo concreto, piuttosto che a questioni politiche (vedi: prestigio per gli stati coinvlti) e persino ai desideri dei genitori.
Questo nonostante due ottime persone che conosco stanno da anni ingabbiati in una procedura di adozione che appunto è dominata dalle sensibilità politiche, mentre loro avrebbero davvvero moltissimo da dare a questo figlio che non gli viene e so quanto ti sfinisca questo ottovolante tra speranza e rifiuti.
grazie dell'aggiornamento.
alessandra
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