Come cavolo si fa, quando hai una carissima amica, ci si vuole, bene, ci si rispetta, non si può fare a meno l' una dell' altra, sai che unendo le rispettive competenze potresti volare davvero alto con il lavoro, ci si parla di continuo, ecco, come si fa ad incartarsi in una situazione di feudi e gelosie professionali, senza averlo mai voluto, senza averlo mai cercato, ma così, senti che sta arrivando qualcosa e poi ti ci trovi dentro fino al collo?
Si può, si può, quando metti insieme due donne emotive, entusiaste, che non vogliono farsi fermare da nulla e da nessuno. La cosa peggiore è che per una settimana siamo state malissimo, ognuna a rimuginare la sua parte, ci chiamavamo, ci davamo un feedback per capire che ognuna delle due si sentiva precisamente come l' altra, compatirci, dirci che ci dispiaceva, ma era una settimana di lavoro matto e disperatissimo e umanamente il tempo di sederci faccia a faccia una di fronte all'altra e parlarci quel quarto d' ora con calma non c' era? Oh. l' avessimo fatto per calcolo, per stronzaggine, per farci le scarpe, uno lo capisce ma così?
Poi ieri c' è nebbia fitta, lei sta inchiodata a casa con bimbo ammalato, io le porto la spesa e finalmente davanti a una focaccia con la mortadella, che le cose semplici sono le migliori, ci siamo abbracciate, baciate, chiarite.
"Io con te no ci lavoro mai, più, ci tengo troppo".
"Invece no, è come le malattie esantematiche, adesso che è sfogata e conosciamo i nostri limiti, possiamo farlo".
"Ho pianto tanto, te ne ho dette di tutti i colori, a un certo punto mio marito e amica comune hanno detto che ti dovevo parlare e farla finita che non mi reggevo più".
"Io invece a mio marito non glielo potevo dire che mi ero incartata proprio con te, stava già incasinato per conto suo e mi avrebbe fatto un cazziatone. Insomma, non lo potevo dire a nessuno".
"E io che facevo: ma lo vedo che sta facendo uno sbaglio grosso e non dovrei dirglielo?"
La cosa più bella di tutto ciò è che solo le vere amiche ti fanno stare così male e ti costringono così facendo a modificare delle tue idee preconcette, i famosi pensieri limitanti. Credo, spero, mi pare che ho deciso che posso anche fare a meno di fare 300.000 cose contemporaneamente. Che se definisco e limito le mie attività non vuol dire che magari le faccio meglio (io posso fare di tutto e di più, sia ben chiaro:-0) ma che i miei potenziali clienti fanno meno fatica a individuarmi e capire cosa ho da offrire.
"Ma siamo così brave, furbe e tutto, non ci potevamo stare attente prima, dovevamo proprio passare per tutto questo?"
"Si, così ce lo ricordiamo, abbiamo tirato tutto fuori dal profondo e adesso basta".
Insomma, io devo essere stata un po' insopportabile questa settimana. I bambini hanno avuto picchi di gnognosaggine e imboscamento nel lettone che levati, il capo era pieno di cose sue da fare con l' influenza a mille e quindi anche lui a tratti malmostoso. io mi incartavo con tutto e in più mi è capitata tra capo e collo una rogna di latifondi, non miei purtroppo, ma toccava risolvere pure questa e a distanza. Adesso spero sia finita.
Ieri mentre tentavo di farlo dormire, Orso abbracciati faccia a faccia mi fa:
"Sai che sei la mamma migliore di tutti i miei amici perchè non ti arrabbi mai o comunque meno di tutte".
"Ah, si, perchè le altre cosa fanno?"
"Urlano sempre".
Il meraviglioso dono della sublimazione che hanno i bambini.
Poi ci sono stati degli avanti e indrè di fratelli dal lettone, poi Orso alla fine mi si è addormentato di fianco e io mi dicevo:
"Finalmente, adesso posso accendere la luce e leggermi finalmente il giornal zzzzzzzzz....".
Poi mi ha svegliata Ennio in ambasce, che non riusciva a dormire, mi aveva appena comunicato che voleva smettere con il coro perchè 4 allenamenti di calcio alla settimana gli bastavano, ma si era pentito e non riusciva a dormire mentre le due alternative gli giravano nel cervello e io gli ho detto:
"Non svegliarmi sto dormendo, mettiti accanto a me e dormiamoci sopra" e ci siamo riaddormentati insieme.
All' una rientra il capo da un concerto e se ne va direttamente nel letto degli ospiti mentre io stretta tra i due dormo nel solco tra i materassi come Mosè nel Mar Rosso.
Solo per dire che se le ondate si sono abbassate tutte e io stamattina vado in consolato (un destino peggiore dell' influenza) a farmi timbrare la dichiarazione antilatifondo in cui dico che non c' entro niente e non ci voglio entrare, fino a dopo Natale voglio un periodo di bassa marea e calma piatta che veramente mi sono stufata.
Domani Orso va a fare la visita di prova alla nuova scuola, questo bambino ha già tutto il suo piano in mente sulla visita, la festa di addio, il nuovo inizio, mi sembra quel project manager di suo padre. Forse ha ragione lui che quando le cose le prendi in mano in prima persona invece di farti trasportare dalle varie ondate che ti mettono sotto, la vita è molto più facile.
Io intanto continuo a piegare gli alberi di Natale origami che lui vuole regalare venerdì alla classe vecchia. Ha fatto pure gli schemi di colore per tavolo.
4 commenti:
Tanti tanti in bocca al lupo a Orso per la sua nuova scuola! Fa una tenerezza leggere come abbia progettato tutto :) e il fatto che sia così entusiasta e propositivo all'idea di cominciare un percorso nuovo non fa che confermare che aveva proprio bisogno di lasciare quello vecchio.
Un abbraccio anche a Ennio, povero come si preoccupa!
ti capisco ,quando si litiga con una vera Amica, con una persona affine a te, ci si sta male, tanto male sia fisicamenteche mentalmente, ma poi, se si è veramente grandi, adulte e Amiche, ci si parla e le cose si chiariscono, si accettano i nostri e i suoi limiti.
Buona fortuna Orso. Aspetto resoconti sorprendenti!
Chiarirsi è sempre la cosa migliore.
In bocca al lupo a Orso!
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