venerdì 18 novembre 2011

È venerdì

È una settimana che attendo notizie sulla nuova scuola di Orso. Dopo il liscebusso esplicatorio di venerdì scorso delle due maestre, che si sono spaventate e sentite anche un po' offese dalla comunicazione del cavolo e dalla fretta con cui io lo voglio spostare, anche per via di tutta la procedura con l' ortopedagogo che era stata avviata, dopo avergli spiegato il nostro punto di vista ed essermi tolta un paio di sassolini dalla scarpa, avevo concluso dicendo: noi ci poassiamo dire e fare quello che vogliamo, ma tanto Orso la sua decisione l' ha presa nel momento in cui ha deciso che lui sarebbe diventato impermeabile. E io adesso ho fretta di toglierlo da questo stato, spero che solo il cambiamento gli faccia capire che può ricominciare da capo, con un foglio bianco, da un' altra parte.

Perché lui ha una gran voglia, di andarci a quest' altra scuola, e spero solo non si deluda subito, perché i primi giorni, con tanti bambini che non conosci e la necessità di farsi spazio nel gruppo lo so da me che possono essere faticosi. Lunedì a colazione ha fatto subito: mamma, ma oggi vado alla scuola nuova?

Insomma, ieri anche la maestra di turno non aveva sentito niente e sono andata a chiedere alla coordinatrice interna, che è lei che si occupa di queste cose, ma lavora 2 giorni a settimana. Finalmente ci parlo, perché avrei voluto farlo a marzo/aprile, ma era in maternità. E finalmente ho trovato qualcuno che ha capito esattamente che abbiamo perso un' occasione.

"Avremmo dovuto pensare prima a fargli un test e dargli del materiali più al suo livello, così non si riduceva ad annoiarsi", fa lei.
"Si, e col senno di poi, sai, io avrei dovuto cambiargli scuola già in seconda quando si era messo a dare fastidio per la prima volta. Però senti Lizette, quello che sappiamo oggi non lo sapevamo allora e allora inutile dirci che potevamo fare meglio, abbiamo fatto quello che potevamo".

Se non altro rientro sollevata, comunico al padre nel suo letto di dolore (è rientrato precipitosamente, è schiantato a dormire e ci ho riparlato bene solo stamattina, quando stanco ma ripresosi se ne è tornato al lavoro), parto per i miei giri, ritorno a sera sfinita e malaticcia e nauseata pure io, e dormo con Orso che sta più vicino al bagno di camera mia, un piano per la precisione.

Perché lo scioglimento del rebus è arrivato con una telefonata della nuova direttrice ieri pomeriggio. che questa settimana Orso resta alla scuola vecchia per darci il tempo di fare le carte. Che gli danno il tempo di ambientarsi e tutto, quindi la faccenda dell' osservazione si sospende e si riprende solo se anche lì ricomincia a fare il lavativo o lo strano. che comunque la settimana che viene può venire un giorno in visita per abituarsi e poi venerdì gli facciamo una bella festa di addio a scuola vecchia.

"Che posso fare di regalino agli altri bambini? E se qualcuno è malato e non c' è? Ah, bene, vuol dire che glielo mettiamo sul tavolo e se lo prende quando torna, come facciamo per i compleanni".

Il fratello piange e non ci dorme la notte.
"Mamma, io non voglio, Orso mi mancherà moltissimo, perché a scuola lo vedo tante volte".
"Su, su, in fondo state in classi diverse e vi vedete poco, e poi veniamo a riprenderti insieme".
"Ma perché non rimane nella mia scuola?"
"Perché lì lui non è felice".

Spunta la testa del soggetto da dietro la porta:
"Vi sto ascoltando, eh?'

Qualcuno deve spiegarmi perché in momenti topici come questi la povera mamma febbricitante, distrutta e con la nausea nel gargarozzo che non va su e nn va giù, si ritrova da sola ad affrontare il mondo.

Per fortuna è già venerdì.

E comunque ieri, mentre aspettavamo che Ennio finisse lezione di canto e io uncinettavo, Orso ha deciso che l' uncinetto gli piace e stra imparando a fare la catenella e vuole farmici un cappello per il mio compleanno. Mi sento sempre più Soulemama, tranne la parte dello home-schooling, che sinceramente, a un figlio solo alla volta, lo farei pure volontieri.

5 commenti:

Amsterdam ha detto...

in bocca al lupo!

barbara ha detto...

Speriamo che il periodo più duro sia finito, perché sarebbe anche ora che ti rilassassi un po'.

Mammamsterdam ha detto...

È vero, non mi farebbe schifo rilassarmi. meno male che adesso ho la discesa Sinterklaas e natale (mi sa che sono l' unica persona che non si fa venire lo stress natalizio), vado dalla mamma che già mi ha prenotato il suo chiropratico di fiducia e l' estetista, andiamo a sciare e poi lei rientra con noi e io con lei sottomano sto sempre meglio.

Ma penso che sia proprio stato un periodo, perchè mi sono ritrovata a dover risolvere cose che voi umani...... (catasti, usucapioni altrui, ladri di terreni, lassamo perde)

Anonimo ha detto...

io credo che sempre una mamma, febbricitante o no, si ritrovi sola d affrontare il mondo, anche quando apparentemente non è sola, ci sono dei guazzabugli di pensieri e sensazioni ed emozioni che sono troppo tipici nostri e difficilmente condivisibili e spiegabili per intero, specialmente ai nostri compagni uomini ma non per loro limite, eh? è così e basta...
d'altro canto abbiamo anche spesso un sesto senso e un senso pratico con una marcia in più, e uuna volta fatto il know how sulla nostra pelle, pensi sinceramente che riusciremmo a delegare facilmente? ;-)

Amedeo ha detto...

Barbara, ma è un'ottima notizia! Finalmente!
Io credo che andrà tutto alla grande alla scuola nuova, sono molto fiducioso. ;-)

Trovo bellissima la conversazione con la coordinatrice, nonchè la reazione del grande. Capirà, i tuoi figli hanno una bella intelligenza. Un'intelligenza intelligente.

ps: ma mi sa che mi sono perso qualcosa. Ennio ha ripreso canto?