venerdì 14 ottobre 2011

Spetteguless del venerdì: bunga bunga, i Kaiser Chiefs e gli incidenti diplomatici

Apro la rubrica saltuaria degli spetteguless del venerdì, tutto vero e vi metto il link che lo conferma (in olandese), ma io ve la racconto come riferitami dal mio direttore di muoseo preferito presente alla manifestazione e che conoscendo l' italiano e l' olandese ha potuto seguire tutto rotolandosi dalle risate.

Succede che il Museo Allard Pierson dedica una mostra agli Etruschi e che ci sia stata l' apertura alla presenza dei soliti notabili. Succede che il museo chiede alla corrispondente a Roma del telegiornale NOS, Andrea Vreede, una conferenzina che lei accetta di tenere a titolo personale. Succede che la conferenza - e forse la mostra - siano incentrate sul discorso degli uomini di potere facendo dei paralleli tra ieri e oggi e si arriva a parlare degli uomini di potere oggi

"E dimmi tu, adesso, se si parla degli uomini di potere in Italia oggi, di chi parliamo?"
"Vendola? Il Papa?' faccio io la gnorri.
"Ma no, si parla di lui".

E parlando degli Etruschi, e Tarquinio il superbo, e il dossieraggio, la Vreede arriva anche a dire che appunto, gli Etruschi venivano descritti dai romani come dei pervertiti schiavi del sesso (ah, la povera tomba degli sposi) e questo, si sa, è un tipico mezzo per disumanizzare e sputtanare i propri nemici, insomma, presi dal parallelo tra ieri e oggi, la domanda alla sala è stata: chissà cosa ne penserebbero gli etruschi oggi del bunga-bunga?

Apriti cielo, l' ambasciatore italiano che purtroppo sa abbastanza olandese da percepire nel discorso le parole "Berlusconi" e "bunga-bunga", si alza, dichiara al pubblico che non gli sembra questa la sede per parlare di queste cose e abbandona precipitosamente la sala, inseguito ancora più precipitosamente dal sindaco di Amsterdam, il povero Eberardo del Viale (si chiama davvero così, ma in traduzione), che però nonostante gli sforzi non è riuscito a ricucire la cosa. Con il risultato che adesso ne parlano tutti, ma proprio tutti, e non potevo, cari lettori, esimermi dall' informarvi di cotanto argomento di costume.

La mia solidarietà comunque, e non lo dico per amor di patria, va tutta all' ambasciatore, che per dovere d' ufficio ne deve sentire di giudizi cretini sull' Italia e quando è troppo è troppo, e vi dirò, anch' io nel mio piccolo mi sono stufata da parecchio che ogni volta mi tirano fuori e Berlusconi e il bunga-bunga. Ma chiedetemi degli etruschi, piuttosto, di tutte le cose bellissime che abbiamo, e basta con queste associazioni di Italia con mafia, spaghetti, pizza e mandolino. ho capito la libertà di stampa (si giustificano sempre così), ma adesso manco i Kaiser Chiefs si possono più ascoltare. Basta andare su youtube e da qualche mese metà dei commenti citano Berlusconi, e l' altra metà, i non italiani, si incazzano perchè non capiscono i riferimenti.



Ecco, pure la poesia dei Kaiser Chiefs mi hanno dovuto rovinare, cosa ne avrebbero detto gli Etruschi, porelli, che sono pure tutti morti? E buon weekend a tutti.

7 commenti:

Jane (Pancrazia) Cole ha detto...

Io ho vissuto in Germania anni fa, quando c'era già Berlusconi al governo ma non era ancora scoppiato tutto questo macello. A quei tempi, in quanto italiana, mi sono dovuta subire critiche e prese in giro sul conflitto d'interessi, le varie gaffe del diversamente alto, e via dicendo. Non oso nemmeno pensare come sia vivere all'estero oggi.

Rimane il fatto, però, che stare in Italia è molto peggio. SOB.

Amedeo ha detto...

Beh, che abbia lasciato la sala io lo trovo un segno forte e condivisibile. Mi piace.
cacchio: lui era lì a rappresentare l'Italia, ed è diventato il simbolo di ciò che Berlusconi deturpa!
Bravo.

Iris ha detto...

Qualche anno fa, in Spagna, un ragazzo andaluso mi disse: ma come fate con Berlusconi? Ancora non vi stufate e non lo cacciate via? Ecco, io comincio a pensare che sia solo colpa nostra se da 17 anni tolleriamo questo schifo e un po' ce lo meritiamo, ahimè!

Mammamsterdam ha detto...

Uno può solo chiedersi, visto che la conferenza era: "Uomini di potere in italia allora e ora" (e quindi nominare lo devi nominare) se, senza aver capito la lingua o aspettato una traduzione una reazione così rapida e viscerale fosse veramente diplomatica. (Ricordo agli eventuali interessati che faccio l' interprete e che per le istituzioni italiane ho sempre applicato tariffe di favore).

Così quella che era una battuta (felice o meno, appropriata o meno) in una sala con un numero limitato di persone è diventata una questione di dominio pubblico e ne parlano tutti, l' università si è sentita in dovere di scrivere una lettera di scuse. Mi chiedo a chi sia giovato il tutto (magari ai musei, così adesso di quella mostra parlano tutti).

Io mi ricordo che quando qualcuna è stata definita una culona, l' ambasciatore relativo ha sì fatto delle proteste ma mica se n' è andato in modo così plateale. Insomma, cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando e che lavoro stiamo facendo.

Ujn altro commento che mi hanno riferito è come mai un diplomatico non sia riuscito a dire lo stesso più diplomaticamente e se per caso era una faccenda di coda di paglia. E anche lì non ho saputo bene cosa rispondere.

Isabella ha detto...

Già, peccato non avere la traduzione. Però azzardo ipotesi: al Ministero degli Esteri, primi fra tutti i diplomatici - Ambasciatori inclusi - gli hanno appena tagliato i fondi per indennità trasferta e simili. Forse per la paga che gli si prospetta questo era il massimo che ritenesse di poter fare. O forse gli starebbe bene anche la nuova paga, e proprio per questo siccome con i coltelli che volano c'è da vedersi richiamare in patria in men che non si dica, avrà ben pensato di pararsi le spalle senza tema di equivoco...

stefafra ha detto...

Mi sono chiesta, dopo aver letto la notizia e ascoltato la "colpevole" su NOS, se l'ambasciatore se ne sia andato perché "solidale" con Berlusconi, perché si erano permessi di "offendergli il capo" oppure per semplice giramento di scatole per avere, ancora una volta, sentito associare il nome dell'Italia "solo" al brutto bagaglietto che purtroppo ancora ci ritroviamo a capo dello stato e alle sue avventure da satiro pensionato.
Non conosco l'orientamento politico dell'ambasciatore e le sue simpatie, quindi ogni sospetto é valido.
Due punti:
1- ma per fare l'ambasciatore non bisogna essere un tantino diplomatici? E non lo intendo come battuta, ma se scateni una mezza crisi diplomatica per una battuta che magari non hai neanche ben capito forse é meglio che cambi mestiere e a questo si attacca il punto
2- capisco che imparare le lingue dopo una certa etá diventa difficile, ma avere una infarinatura della lingua del paese dove si va a fare l'ambasciatore dovrebbe essere abbastanza ovvia, o sono io ingenua? Soprattutto se é una lingua europea una di quelle cose complicate come l'arabo o il cinese.

Mammamsterdam ha detto...

Io penso ancora ai diplomatici polacchi che conoscevamo in Italia,s enti, un corso o cosa, ma l' italiano lo parlavano più o meno bene più o meno tutti. Non so dirti perchè delle volte abbiamo avuto degli ambasciatori che facevano fatica anche con l' inglese (mia madre ricorda inorridita un vernissage di tantissimi anni fa qui in Olanda in cui veramente, sarebbe stato meglio non dirle quelle tre parole in quel modo e far parlare i quadri).
E comunque non ci dimentichiamo che stiamo parlando di un presidente del consiglio in carica, per forza un ambasciatore deve difenderlo, è il suo lavoro per il rispetto dovuto alla carica. Anche se questo rispetto per la carica è proprio l' interessato a non sentirlo.