giovedì 14 luglio 2011

Orsaggini (dell' arte, della scuola, dello sport e della buona cucina)


Orso sarà pure che a scuola fa opposizione passiva e non combina niente e l' altro giorno che la maestra ha tenuto duro ci ha messo dalle 9 alle 14.30 per fare un compitino di calcolo che al massimo in 5 minuti era pronto. Sembra che cazzeggi continuamente ma non perde una battuta e ai test di fine anno, che in quanto test sono molto più schematici e meno ragionati dei compiti che svolgono normalmente a scuola, ha preso un A (9-10) in lingua e un B (7-8) in calcolo. Per uno che non fa un tubo da novembre, una bella prestazione.

Ho provato a tranquillizzare le maestre dicendo loro che sul cognitivo meglio che non ci preoccupiamo, capace che non faccia niente per i prossimi 5 anni stando sottosopra e con un sacco sopra la testa (cosa che le ha fatte ridere) e che comunque faccia i test di uscita al massimo. Lo so perchè io a scuola ero uguale. La scuola mi piaceva perchè vedevo gente e facevo cose, anche se ero o mi sentivo isolata, ma per il resto, che noia santo dio, a fare cose che non mi interessavano nè mi appassionavano. Ma perchè non mi davano un po' dei libri dietro ai vetri sottochiave, così io non disturbavo e almeno mi divertivo. Mah.

Quello che pare a Orso venga bene è o scrivere storie a partire da un disegno, da questo punto di vista è sicuramente molto più affabulatore del fratello, che ha invece una certa incapacità a mettere insieme dei pezzi in una storia coerente, sempre avuta.


Infatti dovrò rimettermi un pochino a fargli fare qualcosa di creativo, domenica scorsa al mercatino di quartiere ha prodotto in un gruppo attrezzatissimo, pure gli impermeabili a mo di camice avevano, questo bellissimo lucertolone arancione e una farfalla viola coperta di glitter, che i glitter e gli sbrilluccichi ai bambini piacciono tanto, per fortuna non ne ho in casa.

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A lui piace definirsi inventore, ora non è che le sue invenzioni fin qui siano lontanamente paragonabili a quei bambini che su internet trovano istruzioni per costruire radio, aspirapolveri e simili, am gli piace pasticciare con le cose, i chiodi, gli elastici, le vecchie viti, il lego. Dovremmo comprargli uno knax.


Cucinare invece gli piace molto di più e comincia a venirgli sempre meglio. L' altra mattina mentre nella fretta ero di sopra a tentare di prenotare la macchina per portarli a scuola, ennio che urlava allarme incendio e delitto, corri, corri mamma, Orso sta facendo cose che non può fare, poi sono scesa e l' ho trovato in piedi su una sedia che si era fatto un uovo occhio di bue.

E il giorno dopo gli ho proposto io di farselo, sotto mia supervisione, spiegandogli quanto olio mettere in oadella, che è caldo quando comincia a correre sul fondo. Solo la finezza di movimenti di spaccare l' uovo ancora non gli viene ("ma quando avrai rotto almeno 50 uova, Orso, ti viene da sè" " io ne ho rotte solo tre finora, mamma").

Ho sfrantecato non so quante amiche e amici in questa settimana e ieri Silviotta, che è veramente un santa donna, mi ha chiamata perchè glielo aveva detto Laura che mi sto preoccupando per lui, e voleva sapere come sto. Mi ha fatto bene perlarne, sto relativizzando la cosa e riflettendo. E Antonella mi ha suggerito di allargare una cosa che cerco sempre di fare in piccolo, ma è difficile senza organizzarsi:
"Portatelo via una settimana in territorio neutro e fate cose che vi piacciono".

L' ho proposta al capo, che ha paura che poi possa essere Ennio a sentirsi escluso. e allora facciamo a turno, una volta me ne vado io con un figlio e lui si occupa dell' altro e una volta va lui con Orso a fare cose da maschi, mentre io e Ennio ci lanciamo da qualcosa di eccitante e potenzialmente pericoloso.

Io direi che il capo se lo può portare in canoa a guardare il mondo e le papere dall' acqua, io avrei una gran voglia di andarci a fare un corso di ceramica, o a dipingere.

Lunedi che c' era il sole al supermercato ho visto una mamma con un treenne che andavano a fare la spesa e per un attimo ho avuto il rimorso di una vita più lenta, quella nella quale andare al supermercato con il bambino è veramente l' attività di metà mattinata che ti impegna almeno per un paio d' ora perchè te la prendi comoda e gli dai il tempo che ci vuole. Mai fatto, sempre di corsa con i minuti contati e se ci riesco senza figli, meglio. Li guardavo e mi dicevo: non è mai troppo tardi per ricominicare a darseli certi ritmi.

Ma è anche questione di carattere e questo non fa parte del mio. Preferisco litigarci per farli uscire, mettersi le scarpe e le giacche e fare pipì e pettinarsi e santoddio, dovrebbe essere una cosa bella per voi e allora perchè vi comportate come se vi stessi portando al patibolo o al mercato degli schiavi, che io in fondo sto bene pure sparapanzata sul divano, se proprio ho quelle 3 ore libere, e poi correre ovunque e vedere e fare cose e andare in città, o al museo o quantaltro.

La settimana prossima è l' ultima settimana di scuola, ho deciso che se il tempo è bello ci prendiamo il bus 38 e poi il 37 e andiamo alla piscinona all' aperto del Flevopark a fare gran pic nic, e se è brutto mi faccio un pass per i musei e cominciamo a fare cultura seriamente. Che anche il Van Gogh fra un po' chiude per restauried è meglio andarci prima, anche se il mio vero obiettivo è quello di portarmeli al Kroller Muller, che i Van Gogh lì a me piacciono molto di più (comprensibile, Madame Kroller Muller era una collezionista che se li sceglieva lei e li pagava i quadri, il Van Gogh è il dono della famiglia allo stato e per forza di cose ci stanno anche gli invenduti che si sono ritrovati in casa).

7 commenti:

Pentapata ha detto...

'azz che votoni! ma non è che 'sto ragazzino è già all'arrivo mentre lo cercate alla partenza? comunque un figlio cuoco io lo piglierei subito.

ma cos'è un knax?

Giovanni Ridolfi ha detto...

Ah, rompere l'uovo. :-)

"L'uovo è un essere vivente[...] Dobbiamo essere pietosi e giustiziarlo con un colpo secco; come con la ghigliottina"
(da "Sabrina" film 1954)

http://www.imdb.com/title/tt0047437/quotes?qt0351242

supermambanana ha detto...

adesso sto per dire una cosa che non e' da me, perche' io per prima sono quella che deve sapere le cose fino in fondo, deve spiegarsele e studiarsele, e per studiarsele le etichette ci vogliono ... PERO'. Io Orso l'ho visto. Ci ho anche parlato. Un pochino, certo, ma ci ho parlato. Ho visto come interagisce con te con suo fratello e con il capo. Siamo proprio proprio sicuri che la vogliamo questa etichetta? Leggiamocela, studiamocela per carita', pero' magari davvero basterebbe molto molto meno (cambiare scuola per dire, chenneso, da quello che ho visto quando son venuta con te a prenderli i boys mi pare OK ma chenneso magari davvero a lui una scuola diversa farebbe bene?). O dei ritmi di vita diversi, almeno per un po? Boh capisci che intendo? A me non mi ha colpito come uno che oddio lo dobbiamo aiutare, e se si fa i suoi cazzi a scuola, beh, oh, magari ha ragione lui!

Mammamsterdam ha detto...

SMB io sono molto d' accordo con te, fondamentalmente a me le due settimane standard di patemi servono per analizzare tutto il resto e capire se quello che sento io istintivamente è anche motivato o se oggettivamente devo prendere in considerazione anche altri elementi e fargli le pulci. Ovvio che poi una le conclusioni le cerca dove vuole. Infatti quello su cui vogliamo puntare adesso sono dei ritmi di vita diversi, una grossa calmata me la devo dare pure io.

La scuola in realtà va benissimo perchè ha avuto il gran culo di avere delle ottime insegnanti e se le ritroverà il prossimo anno, lo seguono e si preoccupano per lui. Come ha detto Lara al colloquiio, loro per le stuazioni non standard hanno in dotazione una scatola di trucchi speciali e 9 volte su 10 ne trovano uno che svglia una reazione positiva nel ragazzino in questione. Nel caso suo tutti i trucchi non hanno funzionato e capisco anche che come maestra coscienziosa e che ci tiene a capire il bambino la cosa sia frustrante, si sentono un po' fallite pure loro.

Anche loro eprò trovano che un test sia già un passo troppo avanti e preferirebbero invece un' osservazione in classe da parte di qualche specialista ch poi possa insegnar loro il trucco che funziona con lui.

Io stasera gli ho raccontat din quando andavo a scuola io, di come zia Filomena mi ha insegnato a capire come pensano le maestre, che secondo me lui in effetti è il bambino preferito delle maestre proprio perchè non ne vengono a capo, ma loro sono sicure che lui sia bravissimo e allora certe volte anche se il compito è difficile tocca fare uno sforzo se non per te, per far felice la maestra che si sbatte tanto. Non so se sbaglio a dirgliela così esplicitamente.

Mammamsterdam ha detto...

Giovnni, l' arte di romper uova come la citi tu mi sembra bellissima.

Pen, lo knax è una specie di meccano, ci costruisci quelle strutture tutte a paletti ed ingranaggi, e a parte che ogni tanto sif rega un pezzo di quello del doposcuola che tocca riportarlo, dalla sua terapeuta ce n' era uno bellissimo in forma di ottovolante con la macchinina e forse glielo regaleremo.

stefafra ha detto...

Oh, io sono circa 25 anni e passa che cucino ma ancora una delle cose che mi piace meno é rompere le uova, soprattutto quando devo essere sicurissima che non si rompa il tuorlo (tipo, ho bisogno di un chiaro montato a neve ed é l'ultimo uovo che ho in casa...aargh), mi innervosisco terribilmente.
Quanto alle etichette, mi sembra che oggi quasi tutti i bimbi finiscano con una qualche etichettina attaccata al collo, o vadano da psicologo, logopedista, fisioterapista, etc etc etc. Non sará che li vogliamo troppo perfetti? O troppo standardizzati?
Mah, cosa posso saperne io che di marmocchi non ne ho.
Probabilmente se fossi nata 10 anni fa invece che quaranta la mia brava etichettina la avrei pure io, visto che ho un gran sospetto di propendere verso l'asperger, del logopedista ne avrei avuto un po' bisogno, ho imparato a dire la R a 5 anni, e la fisioterapia la facevo giá per via di schiena e caviglie che non amavano la mia velocitá di crescita.

Amammuzza ha detto...

In certi tuoi passi sembra quasi che parli di mio figlio...
Proprio ieri abbiamo ritirato la pagella e i voti sono buoni, le cose le sa fare ma molte volte si rifiuta di farle.
A livello cognitivo e' ok, ma perde facilmente l'attenzione e non sempre riesce a finire i compiti che svolgono in classe, semplicemente perche' si scoccia.
Quando era piccolo le maestre dell'asilo mi consigliavano uno psicologo, perche' secondo loro il bambino era iperattivo.
Io andai un paio di volte e lo vide la psicologa, gli feci fare una visita otorino particolare. E' solo un bambino che vuole giocare e guardare i cartoni, si scoccia a stare seduto in classe e fare quei barbosi esercizi...come dargli torto?
Prenderla con calma allunga la vita! Magari ci riuscissi...
Baciuzzi.