venerdì 20 maggio 2011

I bambini sensibili e le foto scabrose

Ok, ai figli ho spiegato appena potevo, in nome della par condicio, che non necessariamente i maschi si innamorano delle femmine e le femmine dei maschi, dicendogli anche chi dei nostri amici aveva fatto scelte contrarie.

I figli che ci vedono girare nudi per casa dai vestiti alla doccia, i figli che se serve dormono o girano nudi anche loro. I figli che mi hanno portato a spiegargli, su domande precise, cos' è una prostituta, cos' è un transessuale, perchè il Berl e la sua figlia primogenita si sono rifatti capelli, rughe e tette (non guardatemi così, è lui che fa domande che mi contringono ad entrare in argomenti che mai mi sarei sognata).

Gli ho spiegato che mi incazzo se si insultano dandosi della femminuccia o del frocio, anche se a scuola qualcuno lo fa. La storia del semino e dell' ovetto in tutte le sue varie forme minerali, vegetali e animali? Checked pure questo, no sia mai ci esce il discorso fanno subito la faccia scocciata da mass`i che ormai lo sappiamo.

Ma i bambini sono selettivi, ascoltano di tutto, si scordano di tutto, fanno collegamenti o non li fanno. così lunedi mentre sto a scatenare la bici davanti alla scuola d' Italia, dove abbiamo festeggiato tanti compleanni, Ennio si ferma a guardare la vetrina del fotografo accanto. Fotografo che, data la vicinanza al quartiere a luci rosse, ha arredato due vetrine ed è specializzato in foto ludiche a tema puttanone in vetrina per feste, compleanni, addii al nubilato e celibato, turisti sparsi, cose del genere. niente di che parrucche, aggeggi, minigonne, un carnevale innocuo per quelli che amano il genere.

E mi torna con un faccino:
"Mamma, ma perchè in quella vetrina ci sono delle foto così schifi?"
Oddio, non ci avevo fatto mai caso.

"Schifo? Che cosa amore?"
"Che stanno nudi".

Nudi, e cosa vuoi che sia, noi ci stiamo sempre nudi a casa.
"Vieni e fammi vedere quali dici".

Fondamentalmente era una foto di gruppo con una decina di uomini (capace fosse una di quelle serate di team-building pagate dall' azienda) di cui uno in parrucca e con due tette di plastica appese avanti. E capisco che la cosa impressionante per lui era una donna nuda in mezzo a dei maschi vestiti che ridono.

"Guarda che anche quello è un uomo e quello che ha appeso è un seno di plastica, lo vedi che sotto ha tutta una pancia pelosa?"
Guarda diversamente.
"E perchè fa così?"
"Per mascherarsi, certe volte alle feste lo fanno, vedi, ha anche una parrucca rosa, lo fanno per ridere".

Mascherarsi, quella è una cosa che capisce bene anche lui, lo fanno di continuo.

Poi ci ho pensato, io non voglio assillare i miei figli con l' educazione vittoriana con cui hanno afflitto me e neanche con quella sessantottina flower-power ed emancipata dei miei suoceri, tipo che circolo in topless per la spiaggia in cui sto con i bambini. Pensavo di aver trovato una via di mezzo.

Ma questo mio figlio percepisce le stesse cose che, mi ricordo benissimo, imbarazzavano anche me da piccola - e spesso da grande.

"Sai una cosa, Ennio, in fondo sono contenta che quella foto non ti sia piaciuta, perchè è vero che non c' è niente di male ed è solo un gioco, ma in effetti nè io nè papà siamo i tipi che si travestono così alle feste, alcuni ci si divertono ma noi non ci sentiremmo a nostro agio".

Eccerto, io non vado in topless in spiaggia (ma nuda alle saune si), non mi sono mai ubriacata in pubblico perchè veramente quanto mi imbarazzano quelle donne che da sbronze si mettono a fare gli strip tease alle feste (una volta a una festa di un mio lavoro una si è fatta riprendere culo all' aria e per una settimana nelle pause quel paio di maschi etero che pure avevamo di colleghi facevano le battute e se lo guardavano, ma come si fa, com' ero contenta di non esserci andata a quella festa), insomma, altro che via di mezzo, all' educazione vittoriana non si sfugge.

Poi che io reciti in una compagnia in cui se serve mi mettono regolarmente in mutande sul palco, che c' entra, per l' arte tutto. Ma è un' altra cosa.

Poveri figli miei e povera me, quanta fatica sprecata.

5 commenti:

ziacris ha detto...

son tornata pubblica, con la Tatache mi ha chiesto come nasce uno starnuto...può bastare per cominciare?

graz ha detto...

Ummarò .. le domande dei figli ... ricordo un barista di un otto anni ca., forse anche meno. Fammi dire una bella ventina di anni fa, magari rende l'idea. Una strada di campagna con una sfilza di ragazze in attesa lungo i bordi. Lui che si stupisce e mi chiede ed io che cerco di inventare una risposta che non troppo cruda ma neanche troppo ipocrita. Me ne esco con un panegirico circa signori troppo soli e signore che per un prezzo accettano di far loro compagnia. Mi ci incarto un filo e finisco per metter su un panegirico dei miei. Il piccolo barista mi ascolta con attenzione e dopo un pò mi interrompe e chiede 'Ma vuoi dire le puttane?'

Uhm ... già, si, proprio quelle ...

/graz

emily ha detto...

che fatica madornale, nonostante tutti i buoni propositi questo argomento è sempre faticoso.
io ad esempio nn riesco a far smettere mio figlio di dire "frocio" a tutti (anche a sua sorella....) con disprezzo e x insultare.
qui al paesello l'educazione sessuale a scuola è in mano ai...preti....hanno veramente tanto da insegnare quelli li.
ma deve essere possibile una seria educazione sessuale

LGO ha detto...

Essendo frequentatori abituali di palestre i miei figli alle tette e ai nudi (anche estranei) non fanno caso. Ma qui è questione di atteggiamenti, il nudo non c'entra. Il sesso degli adulti è un altro mondo: hai voglia a dire che c'è gente che paga per fare sesso, per esempio. Si vede dalle facce perplesse che non caspiscono. Ma magari è meglio così, no?

Mammamsterdam ha detto...

Infatti il povero bambino mi ha ricordato che esiste nudo e nudo, e che quello che non si capisce alla sua età (ma forse anche alla mia) imbarazza.