lunedì 16 agosto 2010

Sport Week Illustrated


"Vai".
Avevo appena finito di dire: allora, vado sul palco a guardarti, però poi a un certo punto ho promesso a tuo fratello di andare a vedere se ha trovato il campo e il gruppo, quindi ti guardo, ma poi se non mi vedi sai che sono andata, ma poi torno a prenderti e tu aspettami sulla panchetta dove sta il tuo zaino e....
Mi spinge via.

(Marò, sono una madre chioccia pure io. Ieri sera mentre con le ritardatarie del mio pranzo di Ferragosto stavamo mangiando avanzi e tirando tardi, è sceso in pigiama con la scusa del bicchiere d'acqua, che ha avuto con contorno di bacini, per poi uscire, chiudere la porta e mandarmi un altro bacino da dietro al vetro. E le amiche single che sfottono che emanavo cuoricini dagli occhi nel corso del'interazione. Che poi stavamo pure parlando di sesso e dell'influsso di piercing e apparecchi ai denti sul sesso orale, ma sorvoliamo, sono andata a letto all'una.)

Però poi mi chiama forte "mamma" da in mezzo alla pista quando gli danno lo skateboard per farmelo vedere mentre se lo stringe sulla pancia, quasi più grosso di lui, mentre intorno sfrecciano innumerevoli ragazzini sugli skeeler.

Poi esco, poi mi chiama Ruvy per aggiornamenti, poi raggiungo Lily al mercato come promesso, una scarpa infelice mi spella tutto il tallone e zoppico per tutto il mercato.

Poi torno a prenderlo e il suo casco e le protezioni sono a terra e lui corre, scivola dalle rampe come se fossero uno scivolo, sale sulle rampette meno ripide, si siede sulla tavola e scende giù. Mi stresso per riportarmelo dietro e non tirare tardi che Ennio è solo altrove, ma lui è tutto preso, poi mi sfreccia a fianco e scende. E arriviamo di corsa a prenderci Ennio che con santa pazienza ci aspettava.

Quest'anno siamo tornati prima del solito dall'Italia perché finalmente avevo deciso di iscrivere i bambini ai corsi settimanali per le vacanze organizzati dall'assessorato Sport e Gioventù del municipio di Amsterdam Noord.

Che bisogna sapere dove cercarlo (vedasi link) oppure andare allo sportello Sport presso la piscina di Florapark e informarsi. Cosa che ho fatto, e ho pure iscritto i bambini a calcio e tennis (Ennio) e skate (Orso). Per meno di € 20 a corso vanno per 5 giorni, due ore e mezzo al giorno, forniti di attrezzatura se non ce l'hanno e con istruttori devoti a fare un mucchio di cose interessanti. Tipo anche vela, survival, hockey, ecc.

Un'altra cosa bellissima da fare in estate e costano pochissimo anche loro, basta superare le liste d'attesa o decidersi per tempo, che se ci fosse un minimo di certezza su un'estate un pochino asciutta e non con i monsoni, sono le colonie diurne che li portano alle dune, in spiaggia, come ha fatto l'amichetto J. Scusate se è poco, ma davvero non è la prima volta che penso che ZAmsterdam in estate sia godibilissima, pioggia a parte. Che è la cosa che mi frega, mi fa partire e poi tanto ha piovuto pure al mare.

L'unica fregatura è che tutti i corsi cominciano insieme alle 10.00 o alle 13.30, ma in posti diversi. Così oggi siamo usciti in macchina alle 9.30, ho scaricato Ennio al calcio affidandolo a un altro padre (sconosciuto) e sua figlia e a un tizio che forse era l'allenatore, forse no, non ho avuto tempo di approfondire, ma comunque era l'addetto. Com'era il tutto e cosa ha fatto lo scoprirò domani.

("Hai detto che tornavi ma non ti ho vista" mi farà dopo.
"Amore, proprio non ce l'ho fatta, sono andata al mercato a fare la spesa per il pranzo" (frutta, cornetti ecc.).

Poi mi sono precipitata con Orso alla darsena NDSM, noto centro culturale nonché parcheggio acquatico della barca dei pancake (che ci abbiamo fatto due compleanni uno in proprio), di un sottomarino ex sovietico che non so cosa sia, del Botel, che sarebbe il motel su barca ed è carinissimo, e quando è in zona, del Rainbow Warrior di Greenpeace. Più una distesa sterminata di officine, garage, capannoni, edifici commerciali moderni e svariato altro panorama portuale.

L'indirizzo era vago sulla lettera del comune: skatepark sul terreno della darsena. Boh. Il telefono non era valido. Ariboh.

Incrocio una madre con due figli in bici:
"Scusi, sa dov'è la scuola di skate?"
"No, la stiamo cercando anche noi".

Poi ho incrociato un ragazzino in bici con cuffia da skater, di 16-17 anni forse, e dove ha parcheggiato lui ho parcheggiato anch'io. Nel frattempo è arrivata l'altra madre, in soprabito di ART, che già questa comunanza di stilisti me la rendeva simpatica.

Ci hanno indicato una porta di ferro in un panorama graffitato, ma manco eccessivamente. Saliamo una scalinata, cammino su una piattaforma ("Ma tu la sai la strada?" mi fa. "No, ma intanto andiamo a vedere") da cui si vede il resto del capannone con alcuni cubicoli, tra cui uno rosa confetto, vecchi container, pezzi di motore. Saliamo un'altra scalinata, ed ecco qui.


No, ditemelo voi, che cosa fantastica. Starà una settimana qui. vorrei starci anch'io.

Poi abbiamo prelevato Ennio dal calcio e siamo andati a piedi zoppicando ai campi da tennis contigui, ma non erano quelli giusti, io stressatissima tirandomeli dietro ho ripreso la macchina, trovato il club giusto, urlato il necessario e anche il superfluo e trovato tre istruttori molto zen che gli hanno detto di attaccarsi alla maglia l'adesivo con il suo nome a pennarello. poi ho capito che mancava ancora mezz'ora e mi sono scusata con la belva, che graziosamente ha accettato.

Nella mia ansia da prestazione e fraternizzazione (che qui ci stiamo per conoscere altri bambini dei paraggi) attacco discorso con un altro ragazzino racchettamunito. Poi ne arriva un terzo che si chiama Finn, così sta scritto sull'adesivo.
"Ehi, ma tu stamattina eri a calcio" gli fa Ennio.
Amici, basta poco. Spariscono da qualche parte.

Poi arriva la madre in soprabito ART dello skate e mi attacca discorso:
"Ma tu parli italiano con i bambini, lo parlo anch'io".

È un'ex archeologa che adesso fa un lavoro telefonico da casa e sperava di farlo anche questa settimana, ma ha già capito che si fa fatica con tutti questi trasbordi. Suo figlio la settimana scorsa ha pure fatto vela.

"Se vuoi io sono in macchina, dammi l'indirizzo che te lo riporto io, lo so che non mi conosci, ma se vuoi ti dò i miei dati".

Si è fidata. Io non so se l'avrei fatto così d'emblée. Ma mi sono detta che se vogliamo sopravvivere a tutti questi spostamenti toccherà mettersi d'accordo in qualche modo. E domani cerco di scoprire chi sono i genitori di Finn e se un Ennio bicimunito può fare con loro la strada dal calcio al tennis, dove lo raggiungeremo io e Orso un po' meno con il fiatone. o magari Orso può pedalare con loro fino al tennis mentre io trasloco Ennio. Qualcosa del genere.

E quindi anche se una volta a casa e fatto mangiare Orso e aggiornato il capo mi sono accasciata sfinita sul letto (le vacanze mi hanno rovinato in recettori dello stress, evidentemente), sono contenta per i risultati, perché a parte la speranza di vedere Orso a fine settimana scendere dalla rampa con i piedi e non le chiappe sullo skate ("chissenefrega, l'importante è che gli piaccia" fa il capo con pragmatismo olandese), il motivo principe per rinunciare ad altri 10 giorni di sole e caldo (più o meno) che era quello di fare amicizie in zona pare stia funzionando.

E pare che persino l'archeologa telefonista voglia iscrivere i figli alla succursale della Montessori dall'anno prossimo.

Perché questa città, a guardare bene, è proprio un paese in cui gira e rigira ci si ritrova tutti. E sarebbe pure ora, cominciare a ritrovarsi vicino casa.

3 commenti:

Rabb-it ha detto...

Uh si scrive D'eemblé? filo a correggere... grazie
Io avevo scritto d'amblé mannaggia a me al mio voler usare termini che non so come si scrivono!

si sta a fare delle figurine da... provincialotti.
Uh ma io sono una provincialotta!
^_^

Mammamsterdam ha detto...

Rabb-it, l'ho cercato a lungo su google per non fare figure e tirarmela.

Giorgia ha detto...

Certo avete trovato un tempo splendido per il vostro ritorno... spero che anche le attività di Ennio siano al coperto, o che sia indifferente alla pioggia e al vento come tutti gli olandesi di razza... tra cui credo non potrò mai annoverarmi.
Andate a vedere Sail quest'anno? Speriamo ci sia uno spiraglio di sole!
Noi invece siamo stati all'Aviodrome di Lelystad sabato scorso, giornata splendida, e dopo aver curiosato dentro e fuori gli aerei esposti ci siamo fatti una lezione di volo su un Cessna con giro panoramico sul mare interno. Veramente splendido se i tuoi cuccioli amano gli aerei!