lunedì 23 agosto 2010

Il feticista marittimo (com'è finita SAIL)


No, che questo weekend di SAIL ho fatto tante foto che stanno su Facebook, ma qualcuna posso metterla già qui. Quello però che è emerso, chiaro, inequivocabile, è che il mio secondogenito è un feticista. Un feticista che stavolta ha avuto culo.

Perché il primo giorno siamo andati a fare un giro e la Kri Dewaruci dietro l'angolo di casa era aperta al pubblico, così siamo saliti. E c'era il banchetto ricordini e lui si è innamorato perso di una nave in bottiglia. Ma eravamo usciti così, sotto casa, senza soldi, quindi nulla.

"Te la puoi comprare con i tuoi soldi".
"Andiamo a prenderli".
"No, adesso facciamoci un giro, tanto sta qui, abbiamo ancora tre giorni per tornarci".

Abbiamo avuto 4 sere di fuochi d'artificio, la seconda, venerdì, con l'idea romantica di metterci su una coperta sul prato e guardarli da sdraiati (ma a me, come mi vengono certe idee? Folla che spintona da tutti i lati e noi sdraiati sulla coperta? Eccetto che era un'idea buona e il punto che avevo in mente io non era poi così sbagliato, ma se ne vedevano solo una parte quella più a destra, dietro c'era l'angolo del palazzo, e poi non cominicavano, e poi io a raccontare una storia complicata sull'artificiere, che prima gli cadono in acqua i fiammiferi e gli tocca tornare a riva per riprenderli, poigli cadono anche gli altri e in più gli occhiali, e poi li pesta e poi rompe una lente e non ci vede e per questo, dopo uno sparo uno i fuochi hanno smesso, a un certo punto siamo tornati a casa con le pive nel sacco e improvvisamente, sotto al portico del palazzone del supermercato, eccoli che ricominicano, quasi fuori tempo massimo, e ce li guardiamo dall'alto della scalinata, che non sarà romantico e distesi ma si vedono benissimo, la miglior vista da qui comunque).

"Vedi, ha ritrovato gli occhiali alla fine".

Onore al merito al capo, che rientrato stravolto come tutti i padri di famiglia rientrano dal lavoro il venerdì sera, ha detto: ma si, vengo, e ci ha seguiti.

(Due sere però i fuochi ce li siamo visti dalla finestra della camera di Orso e sono andati bene lo stesso. Le foto manco ci ho provato a farle).

La barca in bottiglia alla fine siamo andati ieri a prenderla, di ritorno stanchi morti dalla gita sociale a Java-Eiland, dov'era il grosso della manifestazione, ma sempre su scala minore della scorsa volta, che già era meno della precedente nel 2000, che si vede che c'è crisi e gli sponsor disertano, anche se quelli che c'erano troppo hanno fatto stavolta.


E tornavamo distrutti che la barca, mi avevano detto, era aperta fino alle 15, poi invece scopriamo che era fino alle 14.30, e stavano tutti scendendo e a parte che non ci lasciavano, prova a salire tu controcorrente una passerella piena di gente che fa la fila per scendere, e Orso, dopo aver superato ben due transenne commuovendoli con la storia del salvadanaio svuotato, stava lì, ai piedi della scaletta con gli angoli della bocca verso il basso e i soldi in mano, gli ultimi soldi spicci racimolati tra me e capo perché il bancomat non funzionava.

E allora dal basso ho chiesto a una signora in fila sulla passerella di comprarcela lei, cosa andatta ottimamente a buon fine e abbiamo le prove.


Ha baciato me, la barca, quasi la signora, gli ho promesso che metteremo in camera sua una vetrinetta a muro perché una barca in bottiglia così bella merita uno show-case adatto.

Che io ero stanca e stravolta, per darmi la forza di andarlo a vedere, SAIL, oltracqua mi sono inventata che saremmo andati a messa sulla Vespucci, perché non è campanilismo ma le barche più belle erano la Vespucci e la Dar Mlodziezy, la nave scuola della marina polacca, tutta bianca con il fregio oro.

Che poi non siamo saliti né sull'una né sull'altra perché per SAIL, soprattutto se vieni da oltracqua, bisognerebbe partire 3 ore prima e non le avevamo le tre ore. E per la messa siamo arrivati tardi.

E il capo tutta questa voglia non l'aveva, quindi anche lo shanty-choir, che io li adoro gli shanty-choirs, l'ho visto solo di spalle, passando.

Però siamo saliti sulla ruota panoramica, svuotandoci le tasche, da cui poi il racimolio pro-barchetta in bottiglia.

Epperò è stato bello, abbiamo rivisto il vecchio quartiere, i compagni di scuola, le ex-vicine, l'amichetto preferito al nido traslocato 4 anni fa, anche loro inNostalgy-tour, che ha annunciato entusiasticamente di aver visto all'isola dei pirati (da noi saltata, causa coda) il principe ereditario Willem Alexander con erede al trono Amalia.

"Ed erano senza scorta'.
Sssaaa, ta credi.

E comunque già che ci eravamo, sotto al ponte, abbiamo giocato un po' come allora, solo che adesso si arrampicano molto meglio.


E abbiamo goduto degli ottimi servizi, qualcuno issato a peso, qualcuno che ci ha provato con le proprie forze.

Che comunque anche se meno delle altre edizioni c'era un puttanaio di gente e di barche e a me fa proprio piacere, quando è possibile, vederlo questo porto di Amsterdam esattamente as it is meant to be. Ogni cinque anni, ma meglio di niente.

Poi stamattina un tempo da suicidio, scrosci di pioggia a catinelle, grigio, buio e il primo giorno di scuola (Mi raccomando, partite prima per arrivare in orario causa ponte chiuso, diceva la lettera a luglio). Perché per SAIL, prima il ponte non c'era, poi l'hanno progettato in modo che si possa toglierne un pezzo, che ci rimettaranno fra qualche giorno.

Tornata a casa sentivo le sirene che salutavano la flotta in partenza, mi sono precipitata sul molo, e lì stavano, le mie eroiche vecchie signore appostate per salutare la flotta. Perché a queste signore olandesi, che hanno fatto la guerra e l'inverno della fame, cosa vuoi che gli faccia un po' di maltempo?

Con il vento che gli strappava via gli ombrelli mi hanno informata che la Vespucci era partita alle 7, la Kruzhenstern era anche via (mi hanno detto) e ce n'erano rimaste giusto un paio, di barche. E finalmente si ricominciavano a vedere i barconi da carico, gli abituali natanti di queste acque.

Sono rimaste solo le bandiere che per tutto l'evento hanno voluto ricordare che si, sarà Noord, ma è Amsterdam anche questa sponda qui. Con noi, orgogliosi di abitare a Noord, anche se prima eravamo oltracqua.

2 commenti:

chiara ha detto...

Una vita movimentata quella in Olanda!Comunque i fuochi visti dalla finestra di casa sono i migliori

LGO ha detto...

Anche io ci sono stata sulla Vespucci!!