Che poi tra mille corse e cose utili ed inutili c' è stato questo momento, oggi pomeriggio, dopo il la discesa a piedi,e il treno e il meccanico e gli auguri le paste di Mauro e la spesa di Italo per il bar che i miei figli hanno reclamato a gran voce il mare, per poi arenarsi su un gonfiabile mentre io spiegavo a mio fratello come e qualmente e perchè non ritengo che Bertolaso si meriti la cittadinanza onoraria dell' Aquila (ma è un mio parere, eh, e chi sono io) ed è bello parlre di politica con mio fratello perché non litighiamo e il capo ha telefonato perché gli manchiamo e perché si è ammalato ma domani torna al lavoro e comunque in quel momento riattaccava ed andava a dormire e Ennio doveva fare pipì e a me vie viene sempre una reazione di panico quando siamo in giro e me lo dice perchè non so mai dove fargliela fare, ma l' ho sollevato al di là della rete dal lato della spiaggia e gli ho detto di andare a farla in mare ed è tornato con i piedi e l' orlo dei calzoni umidi e insabbiati e ci sarei voluta andare io ma non me la sentivo ed è stato qui ed ora.
Che guardavo i cavalloni del mare e a ogni respiro mi restava una patina salata sul palato.
Ecco.
1 commento:
Wow.
Che poesia.
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