domenica 24 ottobre 2010

Tanti libri da leggere

Chi ha i denti non ha il pane, chi ha il pane non ha i denti.

Io in vita mia molto ma molto spesso ho avuto la sensaione di non aver abbastanza libri da leggere. E si che ne ho letti un sacco, che gli utlimi due weekend li ho passati a mondare 2,40 per 2,40 metri di scaffali nuovi (inagibili fino a che il maschio non me li ancora alla parete).

Mi servono però per tutti gli scatoloni ancora chiusi dal trasloco, che ho un sacco di roba da cercare.

"Senti, perché non fai una cernita di libri che non ci servono sottomano, li rimettiamo in uno scatolone e li mettiamo in soffitta".
"Mi servono tutti sottomano" (ma sei scemo?)
"Va bene, allora mettici i miei".
"Ma no, proprio adesso che mi sono rimessa a leggere e fosse la volta buona che mi rifaccio una cultura di letteratura olandese, scherzi?"

Però è inutile, negli anni formativi della mia vita quando ho letto con voracità un iradiddio di cose inutili pur di leggere (una serie di manuali di applicazioni tecniche mai adottati da mio padre, per esempio) a me, averli avuti allora sottomano quegli autori formativi che se non leggi in quei periodi poi quando te li rileggi nella vita, che bello che sarebbe stato.

Bene, una così secondo voi cosa risponde quando le scrive un signore da una biblioteca olandese in culo al mondo proponendole di prendersi dei libri in italiano che gli avanzano? Che qui le biblioteche fanno pulizia per far spazio ai libri nuovi.

La sventurata rispose.

La scenturata pensava alla sezione italianistica della biblioteca di Amsterdam dove anni fa ho fatto incetta della qualunque, ma tanto erano quei pochi metri di scaffale.

Poi comunque per arrangiare che il capo andasse in culo al mondo a prenderli i libri, nella serena convinzione che fossero un lascito per la fondazione (e lo sono, lo sono, se avessimo spazio) ci sono voluti dei mesi.

Adesso ho venti pacchi di libri dal deposito centrale delle biblioteche olandesi. C'è di tutto. C'è di più. C è la prova che l'emigrazione italiana in Olanda È in grn parte sarda, come sospettavo, o quell'opera omnia di Grazia Deledda non si spiega diversamente.

C'è che toccherà inventarsi qualcosa di intelligente per la fondazione, perché tutti i libri che ci regalano e che distribuiamo finora erano pochi volumi, per cui non avevamo spazio, e meno ale che qualcuno se li prendeva.

Io qui rischio il divorzio. Ma prima di allora leggerò tanto, ma tanto, ma tanto. Se ne avessi il tempo.

(Ho cominciato con il pasticciaccio di Gadda, autore che da quanto mi sono arenata infinite volte a metà de La cognizione del dolore, ho sempre pensato che non ci sarei arrivata. E mi sto godendo Le parole non le portano le cicogne di Roberto Vecchioni. E mi mancano solo due scatoloni per completare la scrematura dei libri su cui intendo esercitare lo jus primae noctis, perché in effetti qui per leggere mi sono rimaste solo le notti.

Chi più felice di me, o me misera me tapina.

6 commenti:

supermambanana ha detto...

signora bella, se proprio proprio ti avanzano, io a fine gennaio son li' che busso, mi compro un passaggio bagaglio da easyjet e una qualche chilata te la alleggerisco!

francesca ha detto...

Appena posso faccio una capatina alla biblioteca comunale del paese i cui vivivamo e magari anche a quelle limitrofe....che gli avanzassero libri in italiano, Qualche volta mi riduco anche leggere i manuali d'istruzione.....la notte s'intende!
Saluti francesca

sonia ha detto...

Per me invece questo è un periodo in cui riesco a leggere poco, o comunque meno di quello che vorrei. L'anno scorso con due ore al giorno di treno da pendolare mi ero abituata troppo bene!

LGO ha detto...

Proprio pane e denti.
Ne ho sempre colonne intere che traballano sul comodino, e trovo sempre troppo poco tempo :-(

barbara ha detto...

Come ti capisco.
E io invece è un periodo che ho sospeso le lettura (come ho sospeso il tai chi).
Sarà che arrivata a sera non ho voglia di impegnare la parte sinistra del cervello.
Sarà che non c'è più mio padre a passarmi almeno i Connelly.
O che in questo momento sono più concentrata sul visuale.
Ma prima o poi ricomincio. E' un'altra delle cose da ricominciare.

Mammamsterdam ha detto...

Supermam, vieni, vieni che ti faccio scegliere, tanto per gennaio sempre qui stiamo.

Sonia, è uno dei vantaggi del pendolarismo, se trovi il posto a sedere meglio.

Francesca, provaci, nei paesi evoluti in cui le biblioteche ricevono fondi strutturali i libri li rinnovano, hai visto mai? a volte li vendono per un euro o qualcosa del genere.

Ba, io questo periodo l'ho avuto per anni e secondo me è fisiologico alla presenza di figli che ancora non leggono in proprio, perché quando gli viene il demone è tutta un'altra vita. Tu almeno ti sei rimessa a disegnare e dipingere, che secondo me fai benissimo, e come tutto nella vita, l'importante è crearsi una routine di cose che ci piace fare.