Questa sera ho fatto da interprete a una conferenza stampa e workshop per operatori turistici. committente, un gruppo di imprenditori di Civitella del tronto, un paesino-fortezza bellissimo incernierato tra Ascoli e Teram, tra Abruzzo e Marche, tra Stato pontificio e Regno di Napoli. L'ultima fortezza borbonoica ad arrendersi ai piemontesi. A Civitella sono stati per tre giorni fuori dall'Italia, visto che hanno continuato a resistere.
Ma è soprattutto un paesino bellissimo. Su una collinetta, vicino alle gole del Salinello, con tanta montagna verde intorno, tra Gran Sasso e mare. Con il capo la prima volta in Italia siamo andati ad assistere a una Tosca in fortezza.
Insomma, ero contenta, io con gli abruzzesi mi sento sempre a casa, ci annusiamo e nriconosciamo tra noi come tuti (come, per esempio, due veneti impeccabilissimi che ho visto lunedi per lavoro e che nel momento in cui si sono riconosciuti tali si sono messi immediatamente a parlarsi in dialetto, senza neanche accorgersene).
Solo che troppo è troppo. Entro nella sala e il primo che incrocio è Beniamino Orfanelli, siamo cresciuti in via Dante a Tortoreto tutti e due.
Il secondo che incrocio è il sindaco ronchi di Civitella.
"Ma sei parente dei famigerati fratelli Ronchi?" (i famigerati fratelli Ronchi di Civitella erano compagni di studi, anche se non di facoltà, all'Aquila, il grande faceva le belle arti, il piccolo biologia ed erano i compagni di appartamento del mio allora grande amore di tre mesi).
Era il fratello maggiore. Quello che non sapevo è che si chiamano tutti e tre Gaetano di primo nome, ma si impara sempre qualcosa.
Veramente, come ti rigiri c'è qualcuno che conosci, o capita solo a me?
3 commenti:
No, anche a me, certo tu lo fai in grandissima scala, io di solito mi limito a questo paesone subalpino...:-)
Giuliana
È perché siamo dei tipi molto socievoli allora.
a civitella ci porto sempre qualche amico americano. Roberta
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