È ufficiale, Ennio non va al coro, perché diventa isterico ogni volta. Poi esce saltellando e cantando tutto e mi fa vedere con orgoglio le sue pagine di solfeggio e le note di violino, ma è stanco, dice, e il pomeriggio vuole giocare con gli amici. E ha tanto santa ragione. Ho deciso di lasciarlo in pace.
Con Orso invece è andata di lusso, ha un amico, gli piace e non protesta. Partecipa attivamente, addirittura. E allora tiriamo fino a dicembre e vediamo cosa succede.
Ieri sera in attesa delle pizzette che erano in forno, scopro che il capo non era al corrente del concerto in onore di Battisti e decidiamo di andarci in bici. Dolce e chiara è la notte e senza vento ed è stato un gran piacere inoltrarci per il centro, io davanti con Orso sul sellino a piedi larghi ("Mi raccomando, non infilare i piedi nei raggi") e Ennio dietro sulla bici di Orso perché la sua è ancora un pelo troppo alta per andarci in città.
Arriviamo a concerta appena iniziato, entriamo in punta di piedi, per disgrazia i bambini vedono le patatine e fanno un gran casino sottovoce perché le vogliono, ma come si fa in un teatro da camera a mangiar patatine croc cric mentre Seba canta? Scendiamo, sempre sottovoce e a gesti, al compromesso di mangiarle tra una canzone e l'altra. A Ennio ho portato un Topolino che si legge nella penombra a Orso piacciono le canzoni ma mi si spalma addosso. Poi gli viene un attacco di prurito. Poi lo sedo con acqua e colalàit. Poi mi dice che ha freddo, lo avvolgo nella mia maglia e si spalma appoggiato al muro.
tolgo una sedia pieghevole, gli faccio un giaciglio di giacche e in mezzo minuto dorme. Bellissimo, abbandonato lì con le guancette rosee. E da teatro la sede l'abbiamo pure trasformata in lounge, perché anche Ennio si sdraia sulla pancia e continua a leggere.
Finisce la parte ufficiale del programma, comincia la jam session, io offro un paio di giri di focaccia, ancora tiepida di forno, stappiamo il prosecco, ci mettiamo a chiacchierare, accendiamo le luci. Lui è sempre lì che dorme.
Ennio invece ha afferrato la chitarra, la suona alla sua maniera mancina (non sa ancora suonare, ma ci prova), con i piedi agisce sulle percussioni e tenta persino di usare un'estremità della povera chitarra per suonare uno dei piatti che gli sfuggono. Gli manca solo l'armonica tra i denti e i campanellini alle orecchie per fare una one-child-band.
"Dovresti fargli prendere lezioni private" fa Silvia "in un gruppo si annoierebbe ora che aspetta che tutti facciano qualcosa".
Ed ha una santa ragione pure lei, chiederò a Piero di venire con me a comprare una chitarra e farla accordare da mancino, che io non me ne intendo affatto, ma lui si. E poi gli chiedo di iniziare lui ad insegnargli qualcosa. Intanto che cerco un maestro. Mi sa che metto un annuncio in conservatorio.
Poi i santiu Alberto e Susi ci offrono un passaggio, anche se hanno di loro almeno un'altra ora di macchina fino a casa. e Orso, messo in piedi per infilargli la giacca (con le mani sotto alle ascelle), caricato alla agnellino in collo al buon pastore, portato ingarage, portato in macchina, scaricato ed infine ricaricato, deposto sul diveno, spogliato e rimboccato, non si è svegliato neanche per sbaglio fino a stamattina, quando il padre e il fratello dopo aver fatto tutto il casino immane che degli uomini possono fare quando devono uscire presto, se ne sono come dio vuole andati a calcio e io mi sono rimessa a dormire.
Poi si è svegliato, è venuto a farsi fare una coccola, mi ha chiuso la finestra e la tenda e si è messo a giocare fino a che non sono stata risvegliata dal telefono con la domanda cosa ci serviva dal supermercato. Peerché al C1000 ogni 10 euro di spesa regalano un Dungan e ho due reminders viventi che ci ricordano di fare la spesa lì prima che si concluda la promozione.
Poi a 19 anni usciranno di casa, io soffrirò da cani, ma magari è la volta che posso buttare tutte queste puttanate di plastica che mi invadono. E forse dormire, il sabato mattina.
Oggi pomeriggio teatro per bambini con amichetti al seguito. Buon weekend a tutti.
1 commento:
Video del grande Edoardo Bennato -OneBandMan.
Sempre lui
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