mercoledì 25 gennaio 2012

Il taxi che vorrei

Il taxi che vorrei ce l' ho a Cracovia. L' ho scoperto negli anni in cui ci abitava mio fratello. A Cracovia le compagnie di taxi oltre ad avere il numero di telefono facile, offrono una tessera di fidelizzazione. Con quella, se prenoti telefonicamente, non solo ti fanno lo sconto soci, ma ti offrono un sacco di carinerie, sanno chi sei, dove vai, che fai.

Un tassista mi raccontava di una signora che era rimasta chiusa in casa, perché il marito uscendo aveva automaticamente chiuso una serratura di sicurezza uscendo, che si poteva aprire solo dal di fuori, e la centrale le ha mandato un tassista che ha raccolto al volo la chiave lanciata dalla finestra, è salito nel palazzo e le ha riaperto. O gli anziani che si fanno mandare a prendere le medicine in farmacia.

A Cracovia, dove davanti casa di mia madre il posteggio taxi è più vicino della fermata dei mezzi, quando siamo in 3 o in 4 conviene rispetto all' andare in centro con il tram. Se i tassisti fossero meno stronzi converrebbe anche ad Amsterdam, dove in certi punti i mezzi neanche arrivano.

A Cracovia quell' anno che prenotavo con la tessera di mio fratello, manco dovevo finire di dire l' indirizzo, lo sapevano. E a me con i tassisti polacchi mi piace parlarci.

"Signora, ma mi sbaglio o lei ha un accento straniero?"
"Si, in realtà sono italiana".
"Ah, ma allora è per caso parente di quel signore che viaggia con noi che ha l' agenzia viaggi in via X?"
"È mio fratello, allora lo conosce".
"Non mi dica più niente, ho capito dove deve andare" (non mi ricordavo l' indirizzo e avevo iniziato a dare indicazioni approssimative).
"Perché suo fratello un periodo lo andavo sempre a prendere all' indirizzo Y, ma ha traslocato?"
"Si, lì era casa di mia nonna, adesso abita a Z".
"Ah, ma adesso che mi ricordo allora ho conosciuto anche sua madre, a quell' indirizzo lì".

Insomma, erano tempi precedenti alla normativa sulla privacy, ma se fossi stata la moglie gelosa e un po' furba di mio fratello avrei saputo in men che non si dica tutti i posti dove si andava ad ubriacare, visto che è dopo cose del genere che ti conviene prendere un taxi.

Che poi, una dritta utile, a Cracovia se vai a o vieni dall'aero[porto ti chiedono se vuoi passare per la tangenziale o la via normale, e uno pensa: "per la tangenziale faccio prima". Si, ma per 300 metri che esce fuori zona e poi ci rientra, paghi una tariffa superiore. Questo, inutile dirlo, me lo sono fatta spiegare da un tassista.

Bella cosa, l' abbonamento. Io non capisco perché gli olandesi che sono tanto furbi non si inventino anche loro una roba del genere. Perché se io potessi pagare i taxi un po' meno e potessi prevedere un po' in anticipo quanto mi costano e chi mi carica, quanto sarebbe una bella cosa, li userei molto di più.

E se avessi l' abbonamento, potrei anche andarmi a far prendere i bambini da scuola in situazioni di emergenza, tipo sei bloccata in tangenziale e il doposcuola sta per chiudere. O una volta che mi è morta la macchina mentre stavo per uscire e ho dovuto prenderlo lo stesso perché in ritardissimo, ho pagato una corsa doppia mentre a me ne serviva una singola.

Un' altra volta che stavo male, ricordo nel delirio di aver avuto l' intuizione geniale: ho chiamato il doposcuola, chiesto se c' era qualche genitore che conoscevo e di passarmelo. Ho chiesto al genitore in questione, spiegando la situazione, se mi faceva la carità di chiamare un taxi, caricarci i bambini sopra (4 e 6 anni all' epoca), rassicurare il tassista che ero sulla porta di casa ad aspettarli con i soldi e dargli indirizzo e mio telefono, ed è andata benissimo. Ovviamente se esistesse come prodotto ad hoc non dovrei contare sugli amici che capiscono che voglio e mi caricano i figli a bordo, basterebbe farsi dare dalla centrale il codice del tassista, comunicarlo al doposcuola dandogli l' autorizzazione per telefono, e via.

Ora un po' di taxi e tassisti stronzi li ho beccati a Roma, ma anche ad Amsterdam. Secondo me è questo uno degli effetti della iberalizzazione che si scateneranno ancora di più. La liberalizzazione qui c' è stata qualche anno fa, prima quando hanno autorizzato una seconda compagnia di radiotaxi e c' era la discussione se potessero usare i posti dell' altra (parlo di quando alle fermate dei taxi c' era ancora un telefono da chiamare si ti serviva una corsa).

Veramente ci sono state storie di gruppi di tassisti che si mettevano a menare i concorrenti, o gli andavano a sbattere addosso, o tentavano d buttarli fuori strada. Gli argomenti erano gli stessi di adesso in Italia e la licenza è la mia pensione e ho fatto un mutuo per comprarla, eccetera. Non so come il comune abbia risolto, con qualche forma di compenso credo. Comunque alla stazione è sempre il selvaggio west, c' è stato un periodo che c' erano un vigilante e uno spartitraffico messi apposta per regolare l' ordine di salita, certe volte saltellavi da un taxi all' altro prima di capire chi era quello che aveva diritto a partire per primo.

Fatto sta che da allora i prezzi sono aumentati, i taxi pure e se sali su uno che non appartiene a una compagnia riconosciuta, ti capita di tutto. Gente che non parla inglese ma spesso neanche olandese, i giri fatti apposta per perderti, il tassametro spento ' per sbaglio', la ricevuta che non hanno il blocchetto, tutti i classici motivi per cui uno evita come la peste di prender taxi se solo può. il tassista che sei in ritardo e disperata e si rifiuta di prenderti perché è troppo vicino e perde il posto alla stazione dove gli può capitare il turista pollo da spennare. L' ho denunciato allo sportello apposta.

Io ad Amsterdam mi difendo in due modi: innanzitutto cerco di prendere solo i taxi 7x7, ovvero la compagnia TCA che ha come numero di telefono 020-777 77 77. Ho fatto un paio di volte dei reclami o segnalazioni e mi hanno risposto sempre molto correttamente, mi ha chiamato il capo in persona con il suo bell' accentone locale e gli ho spiegato che non mi puoi far pagare una corsa 30 euro senza darmi la ricevuta da scaricarmi e fare storie se insisto. Purtroppo non avevo avuto la presenza di spirito di segnarmi il numero del tassista, per l' incazzatura, ma la ricevuta me l' hanno spedita comunque. E mi ha suggerito di prendere sempre nota del numero del taxi perché conviene anche a loro che chi è scorretto venga ripreso.

Cosa che avrei dovuto fare una volta che per la fretta e il ritardo ho preso un taxi per l' Hilton, un tragitto che dalla stazione in quel periodo facevo spesso (oh, ci quasi abitavo all' Hilton all' epoca) e mi spara 25 euro per un tragitto che normalmente costa sui 16. Alla mia domanda mi spiega che è perché lui ha l' auto da 6 posti. Eh, ma io sono sola, mica te l' ho chiesta, sono stata costretta a prendere il primo taxi alla fermata della stazione.

Da allora, specie se è di sera, anche se devo prendere un taxi dalla stazione, chiamo il 7x7 e gli chiedo di caricarmi lì accanto, perché proprio a causa della proliferazione selvaggia di tassisti non professionali, i tassisti del TCA, che ha un controllo interno e sono corretti, non fermano volentieri alla stazione proprio per via dei colleghi scorretti che ci stanno. Quindi o attraverso e li cerco alla fermata davanti all' Hotel Victoria, o mi cerco un punto in cui aspettare e me lo faccio mandare.

Ma onestamente, il taxi che vorrei è un mini-taxi o un mamma-taxi.

Il mini-taxi è una smart o tipo una Peugeot 107: la maggior parte delle corse in città sono fatte da una persona sola e senza bagaglio, quindi una macchina piccola costa di meno da comprare e ammortizzare e meno di consumi, deve per forza riflettersi nel prezzo della corsa.

Il Mamma-taxi invece la vedo come un' estensione del concetto dell' auto condivisa, ovvero auto non di lusso con autista donna e abbonamento in modo da conoscersi tra società e utente. Utile per spedire i figli a qualche attività dove tu stessa li scaricheresti davanti al cancello per poi venirteli a riprendere dopo, per le donne che la sera preferiscono un autista più rassicurante dell' energumeno tatuato che non parla olandese e risponde a grugniti, per gli anziani che devono andare dal medico ma nessuno dice che lo debbano fare in mercedes. Insomma, il servizio che alle famiglie di solito procura la vicina gentile o la mamma appunto, che non lavora fuori casa, a un prezzo più ragionevole. E anche per le signore autiste l' abbonamento consente di sapere chi si caricano a bordo, perché il sistema reclami funzionerebbe in due direzioni. Il passeggero molesto viene estromesso dal servizio.

E non ci dimentichiamo che invece di pagare ogni volta, capire se ho i soldi o se dobbiamo fermarci (a pagamento, ovvio) al bancomat prima e aspettare la ricevuta se te la danno, arriva a casa ogni mese una fattura delle singole corse che ti fai pagare direttamente dal conto.

Il problema è che per come sono le regole adesso, mi spiegava un tassista che studia economia e vuole scrivere la tesi proprio sul suo lavoro, ci vogliono macchine di una certa cilindrata e di un certo tipo per fare questo lavoro. La licenza per la 107 non te la daranno mai. Il che dimostra che finché ci sono i protezionismi di qualsiasi tipo non è possibile inventarsi i servizi a misura delle esigenze dei clienti, non è possibile liberalizzare davvero i prezzi e le regole che si cercano di mettere per garantire un minimo di uniformità spesso sono regole meccaniche.

Allora a me piacerebbe una regolamentazione non per le auto ma per i tassisti. Visto che tutti abbiamo un navigatore più o meno aggiornato e che tutti lo usano (a un tassista giovane e timido che si vergognava di usarlo perché dei clienti lo avevano ripreso e mi aveva spiegato che siccome avevano bloccato un paio di strade grosse per cui non si ricapava, ho suggerito di spiegare ai clienti che lui lo usa per una questione di correttezza e trasparenza in modo che il turista capisca che non sta cercando di fregarlo facendo i giri tortuosi. Perché adesso che i telefonini ce li abbiamo, i sistemi computerizzati di prenotazione auto ci sono, i navigatori anche, perché non usarli per creare un servizio più comodo, invece che più bizantino?

E invece di catalogare le auto cataloghiamo i tassisti. Diamo la licenza a persone simpatiche, che conoscano la propria città, che guidino rispettando le regole del traffico e della umana cortesia, che non ti attacchino pippe contro gli stranieri, contro i tifosi dell' altra squadra e contro il governo. Che parlino se interrogate e che siano gentili con i passeggeri e flessibili nelle richieste, che non si impermaliscano se devo fare meno di 2 km. alla tariffa fissa di € 7,50 e che siano profondamente consapevoli che la mancanza di lavoro non deriva dalle liberalizzazioni, ma dalla brutta immagine del servizio che uno usa solo se proprio non può farne a meno a costo di sbudellarsi.

Datemi un taxi a misura di mamma e vedete se poi non lo prendo con piacere e non lavoriamo meglio e lavoriamo tutti. E se mi copiate adesso l' idea del min-taxi o del mamma-taxi prima che trovo qualcuno a cui venderlo, sappiate che vi passo sopra con la greenwheels. Anche se siete sulle strisce.

11 commenti:

Icly ha detto...

cara Mammamsterdam,

Ti seguo da qualche tempo (mi ha interessata il tuo bellissimo blog perche' anch'io vivo in olanda, non ad Amsterdam ma vicino, da un anno ormai) e non ho mai commentato, ma ora vorrei ringraziarti!
Anch'io ho spesso una marea di problemi con i tassisti di qui, e quello che racconti in questo post mi e' non solo di aiuto, ma anche di conforto. Per esempio, il fatto di non voler usare il navigatore: mi ha sempre lasciata perplessa, visto che spesso devono farsi spiegare da me dove andare e non sono mai sicura che abbiano capito (non parlano molto inglese in genere). Uno in particolare poi, l'ho gia' beccato due volte, e' veramente maleducato! Forse se la prende perche' il tragitto e' breve (circa 8 euro), ma veramente grugnisce al posto di parlare, evita di prendermi le valigie per caricarle, risponde male e si lamenta delle mie inidcazioni per trovare la strada, mi fa fretta perche' io scenda velocemente dopo che ho pagato (non e' che io voglia stare sul taxi, ma magari devo ritirare il portafoglio...) Ecco, e' bello sapere che non sono solo problemi miei!

Anonimo ha detto...

qui a Parigi il navigatore lo usano, ma la nostra stradina spesso non c'è, misteri. E le valigie non le caricano quasi mai, mica ho capito perché.
Noi il taxi lo usiamo quasi solo all'inizio/fine dei viaggi, quando non possiamo prendere i mezzi per un motivo qualunque. Ma di recente, per un amico, abbiamo provato a chiamarlo da casa e abbiamo scoperto che è quasi impossibile!
Di recente sono passata per Roma e con mia gran contrarietà ho dovuto prendere un paio di taxi. Sorpresa: invece dei volgaroni che ricordavo, tossici e pontificatori, ho trovato ragazzi corretti e gentili. Sarà un caso...
Luisa

stefafra ha detto...

Sará, ma a me il taxi segregato per donne con l'autista donna fa un po'senso. Magari é una bella idea, ma mi fa una brutta impressione.

Qua in UK i taxi costano pochissimo (se si é piú di 3 persone, per esempio, costa meno dividere il taxi che prendere l'autobus), sono comodi, e se ti ricordi il numero e li chiami in anticipo paghi un po' meno la corsa.
C' un fracasso di compagnie grandi e piccole, quindi credo che siano liberalizzati, e si fanno concorrenza facendo pubblicitá, sconti agli studenti, cercano di avere numeri facilissimi da ricordare, insomma un po' di tutto.
Ogni tanto ti capita il tassista chiacchierone (micidiale alle 4 del mattino quando devo andare in aeroporto, io a quell'ora non comunicosono un orso in ibernazione) ma in genere sono simpatici.
Devo dire che quando sono da sola in genere sono meno comunicativi, hanno paura forse di essere fraintesi da una donna sola, e di beccare una denuncia per molestie...

PS: per quelli che "quando ero a Londra..": io non abito a Londra, abito in un angolino tranquillo di mondo chiamato Norwich, che é tutta un altra roba.

Mammamsterdam ha detto...

Mica dico che come donna devo per forza avere la donna tassista. Resta il fatto che ad Amsterdam non ne ho beccata mai una (e mi chiedo perché mai) e comunque la cosa di cui parlo io è tutto un concetto che tra le altre cose propone a pagamento quello che milioni di donne fanno aggratis per quelli che conoscono. Ma è in effetti una cosa diversa dai taxi e toccava spiegarlo meglio.

stefafra ha detto...

Io ne ho trovata una, di taxiste, il giorno in cui sono arrivata in Olanda, a Ede..(dovevo andare a Wageningen).

Resta il fatto che fare la taxista, magari di notte, é un lavoro che ti espone a ritrovarti in macchina da sola con varia umanitá, non sempre piacevole, e forse non attrae troppo le signore, forse fuori dalla "grande cittá" piena di turisti strafattoni se ne trova qualcuna di piú...

Peró le donne sono spesso in ufficio a prendere le chiamate e smistare il traffico (quando telefono per prenotare becco quasi sempre una donna).

PS: Ma non ho preso molti taxi in Olanda, visto che alla stazione ho poi scoperto che c'era un servizio bellissimo di taxi (treintaxi)condiviso, telefonavi da una colonnina apposita e arrivava un minibus in stazione che caricava un gruppo di viaggiatori e li portava alle varie destinazioni, e costava un decimo del taxi vero. Lo hanno "razionalizzato", per quello che ho capito.

squa ha detto...

Il mamma-taxi è un'idea bellissima!!
Qui siamo a -5 settimane dall'ora X ed in questi giorni ci proponevamo di testare un servizio taxi per andare all'ospedale quando sarà il momento dovuto. Però già non eravamo molto fiduciosi... ora che leggo queste tue osservazioni mi sa che andiamo a partorire in greenwheels.
Intanto il mio compagno continua a scherzare che dai ci andiamo in bici... vedi mai che le olandesi magari lo fanno anche !?

Anonimo ha detto...

Cara Barbara, mi sa che se riesci a metter su il taxi con l'abbonamento e selezioni personalmente i taxisti - maschi, femmine o anfibi che siano - ti ci farai un mazzo così ma in breve tempo ti ci ripaghi tre mutui, pensaci!, prima di dover spianare qualcuno sulle strisce...

Mammamsterdam ha detto...

Il punto è che da quello che ho capito ci sono delle norme di legge che non me lo permetterebbero, se ti metti a scorpire quali sono le scappatoie in un argomento così specifico ti ci puoi anche laureare e ci sono tante cose migliori da fare nella vita.

Squa, potresti sempre prendere il taxi? Perchè meno che tu non abbia diverse Greenwheels sottomano vicino casa, vuoi vedere che propio nel momento supremo sono tutte prenotate? Comunque la mia amica Daniela, romagnola e si sa che i romagnoli sono tutti pazzi :-) è andata a partorire in bicicletta al sint Lucas di Amstertdam.

Giorgia ha detto...

Mi piace mi piace questo mamma-taxi, altroché!
Mia madre lo fa (gratis ovviamente) da tutta la vita, adesso che resta senza lavoro proverò a proporle di farsi pagare ;)

Valentina VK ha detto...

ciao cara,
anche io ho una bella esperienza coi tassisti polacchi: nel periodo che il senator lavorava a Varsavia, usava sempre la stessa compagnia e aveva registrato anche il mio numero di cellulare. Quando telefonavo, pur non sapendo io una parola di polacco, mi rispondevano Dzien Dobre Pani Valentina e sapevano che ero straniera, gli dicevo dove stavo (es: nome della stazione della metro o aeroporto o semplicemente domu perchè sapevano l'indirizzo di casa del senator) e qualcuno arrivava sempre a prendermi!

Matteo ha detto...

Hai ragione. Hai centrato il problema, secondo me. E' quello che offri a fare la differenza, la qualità, non la quantità. Evviva ci saranno 10milioni di taxi in più! Non è così che si risolve il problema.