mercoledì 18 novembre 2009

Grazie

Ho eliminato il post precedente perché aveva esaurito la sua funzione (chiarirmi le idee scrivendolo e chiedere un feedback a voi) e anche perché secondo me certe cose, per tanti motivi di privacy, meglio che li tolga subito, visto che non è un blog anonimo.

Però le risposte che ho ricevuto mi hanno finito di chiarire benissimo le idee e tranquillizzarmi, e darmi anche altre direzioni d pensiero.

Grazie a tutti quelli che si sono presi la briga di rispondermi abbondantemente e con la premura che vi conosco.

Ho conservato tutto, ma adesso andiamo avanti.


Bacco: si è un ingegnere dalla nascita pure lui

Mammaemigrata: in effetti uno dei miei crucci è di capire fino a che punto è carattere, fino a che punto è interculturalità incompresa (e su quello mi rassicuri con il mal comune mezzo gaudio), fino a che punto è da ignorare o affrontare.
(Se poi mi spieghi nello specifico i trucchetti he usi con invasato, grazie).

Il problema se "indurirsi" se lo erano posti esattamente negli stessi termini i miei genitori e il mio prof alle superiori Mario Montebello, che sembrava uno di quei latinisti che guardano solo alle declinazioni e invece quella volta mi sbalordì mostrandosi anche un fine conoscitore dell'animo umano. Ci hanno pensato la vita, le batoste e l'esperienza.

A me il caos serve per una mia idea concreta di ordine. Quello che non vedo sbattendoci addosso tutti i giorni, mi scordo che esiste.

Widepeak: grazie del consiglio, basta sensi di colpa materni.

Supermambanana e Serena, ottima domanda. Io non so se lui si senta davvero in difficoltà o se siano le maestre a percepirlo come tale. glielo chiederò a tutti e tre.

Stefafra, mi sa che è come dici tu. Mi ricordi in realtà un paio di persone :-)

Francescabianca e Serena: idem come sopra, e grazie.

6 commenti:

supermambanana ha detto...

ti lascio questa, non e' voluta e' che la sto ascoltando, per puro caso, in questo preciso momento. You choke, you learn.

http://www.spike.com/video/you-learn-alanis/2670431

mammalisa ha detto...

Sono arrivata tardi; però me lo ricordo quello che hai scritto stamattina... e ti dico che mi sono rispecchiata in tanti dei tuoi dubbi, visto che stiamo verificando delle anomalie comportamentali della mia primogenita (4 anni e mezzo). Nel nostro caso, consigliati in tal senso dalle maestre, ci siamo rivolti ad una professionista asl e abbiamo iniziato questo percorso (settimana prossima vedranno per la prima volta la bimba, finora hanno voluto farsi un'idea del contesto parlando con me e mio marito). Il fatto che sia tutto gratuito (fino ai 14 anni), per come siamo abituati, tende più a far insospettire che a far gioire (a torto, devo dire, in base alle esperienze avute finora per altri settori). Invece sono abbastanza fiduciosa, vedo una buona competenza. E mi sono fatta l'idea che, al di là della eventuale (sob) diagnosi (ri-sob, a seconda della diagnosi), dovremmo sicuramente ricavare qualche indicazione in più che ci aiuti a stemperare meglio certi momenti e, soprattutto, aiuti le maestre (perchè il tutto si accentua a scuola, nell'interazione con gli altri bambini). Che dire? I sensi di colpa abbondavano di più prima, forse. Perchè ora stiamo cominciando a capire che ci può esssre qualcosa che non è conseguenza diretta di quello che facciamo o abbiamo fatto. Questo non è un alibi, ovviamente.... lo sappiamo bene che si può sempre migliorare ;-) In bocca al lupo!

Chiara ha detto...

Consigli non ne ho, sono troppo inesperta e vacillante a mia volta per essere illuminante. Mi limito a un forte abbraccio, compagna di transumanze improbabili, ma allo stesso tempo necessarie.

mammaemigrata ha detto...

Cara, i trucchetti per il momento riguardano come organizzarsi a scuola e come non mettere vent'anni a iniziare a far qualcosa. Siccome lui nel caos della sua testa si perde volentieri, per il momento cerchiamo di lavorare "diversamente" quando fa i compiti: gli ho chiesto di concentrarsi finchè riesce. Quando poi "sente" che nella sua testa ci sono troppe cose e non riesce a concentrarsi, stacca per uno o due minuti: lascia la scrivania, va in bagno, va a bersi un bicchiere d'acqua. Poi si risiede e ricomincia. La maestra ci ha consigliato di insegnargli a tenere la scrivania VUOTA, perchè così almeno non gli aggiungiamo ulteriore caos. Gli ho poi scritto la lista, passo a passo, di come procedere per fare i compiti: leggi il diario, stabilisci l'ordine in cui fare i compiti (prima quelli da fare subito, poi quelli da fare magari per due giorni dopo). Poi, tira fuori dallo zaino ESCLUSIVAMENTE le cose che servono per fare il PRIMO compito. Finito il compito, rileggilo e se ci sono errori, correggi. Poi metti nello zaino i quaderni usati per quel compito. Rileggi il diario, e vedi cosa c'è da fare in seguito, tira fuori solo le cose necessarie a quel compito lì, ecc, ecc... Vedo che sta dando i suoi frutti, perchè appunto lo aiuta a stabilire un ordine preciso, e le priorità da dare: era già successo che stesse due-tre ore sui compiti, perchè ne aveva magari uno lungo da fare su una settimana, e lui lo faceva subito e prima di quelli da fare per il giorno dopo. Ora invece termina molto più velocemente, e noto anche che è meno stressato. E riesce ad applicare il metodo anche a scuola, il che lo aiuta a terminare i compiti in classe più velocemente. Perchè anche per quello, gli capitava di stare venti minuti su una domanda che non capiva, o a cui non sapeva rispondere, col risultato che ovviamente non rispondeva alle altre domande. Gli ho insegnato a rispondere prima a tutte le domande che sa, e poi a riflettere su quelle che non sa usando il tempo che gli resta. Sembrava sollevato di vedere che in fondo non è così difficile stabilire delle priorità. Certo, ha ancora qualche difficoltà, però ora che vede che in fondo è semplice, si sente più fiducioso, e quindi "si lancia" più facilmente... spero di averti aiutata un pochino !!!

francesca ha detto...

Non sono in tempo per un consiglio ma le conclusioni a cui sei arrivata le approvo in pieno!
Francesca

stefafra ha detto...

Sembra me da piccola, e pure adesso ogni tanto.
La mia frase preferita nei momenti di crisi "non so da che parte cominciare! Aiuto..."
E mi incastro nei dettagli.
E mi pianto.
Ci ho quasi mandato "a escort" il dottorato per questo......
Domani è il grande giorno dell'esame, che qua si fa prima privato, poi pubblico, ma senza i "lazzi frizzi e cotillon" olandesi. Quindi sono pure senza "paraninfi" a cui rompere le scatole e delegare un po' di organizzazione.